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PARAFRASI

il pensiero che esce dal mio cuore passa oltre il cielo che ruota più largamente oltre la terra,

una nuova capacità/desiderio di comprendere che l'amore mette in lui, quando il mio pensiero è giunto la

dove desidera arrivare vede Beatrice che riceve onore dagli angeli e dai beati, pienamente e meritatamente

inserita nel contesto paradisiaco che la accoglie. Ritorna il concetto del sole e degli occhi che lo guardano,

Beatrice è come il sole che emana luce e splendore, l'anima di Beatrice emana luce e splendore. Attirato da

questa lucentezza e lo spirito viene definito peregrino perché si trova al di fuori del suo contesto naturale, in

uno spazio di difficile comprensione e dove è inserito soltanto per l'intermediazione di amore.

Vede Beatrice risplendente in tal modo e me lo riferisce io non lo capisco perché il mio pensiero riporta una

visione/discorso talmente complesso che io non riesco a comprenderlo. Parlando in modo così complesso è il

cuore che chiede di riferirgli ciò che ha visto ma il pensiero gli riferisce una visione talmente complessa e

difficile da descrivere che il mio cuore la percepisce ma non riesce a capirla pienamente. Il mio cuore sa che

il pensiero parla di quella gentile perché so che questa visione corrisponde a Beatrice perché Beatrice è

costantemente presente nel mio pensiero. Così che anche se non capisco perfettamente il mio pensiero vede

proprio quella di Beatrice.

Dopo che Dante ha avuto questa visione sostanzialmente si chiude la vita nuova con il capitolo 42, nel quale

promette di non parlare più di Beatrice finché non potrà dire di lei quello che non è mai stato detto per

nessun'altra donna, cioè promette di tornare a parlare di beat5rice soltanto quando sarà pienamente capace e

le sue possibilità poetiche e capacità intellettuali, filosofiche e morali saranno all'altezza del tema Beatrice.

Questa è una forma di ulteriore santificazione di questa donna, è talmente alto questo argomento che allo

stato attuale Dante non è più in grado e non ha più mezzi di parlarne, deve compiere un percorso e una strada

che mi renda un poeta sufficientemente alto e meritevole (sostanzialmente un poeta nuovo) per poter parlare

nuovamente di Beatrice. Questa parte è quella che è stata interpretata come una sorta di premonizione alla

divina commedia, non si sa se Dante stava già pensando alla divina commedia o di scrivere un opera con

Beatrice al centro.

Capitolo 42

La seconda parte della vita nuova è spesso scandita da “visione”, proprio perché il contatto con il mondo

ultraterreno era molto forte, come se la visione anticipasse il suo futuro, ovvero il futuro di scrittore della

divina commedia, Dante dice espressamente che vuole scrivere ancora di Beatrice e si sta formando per

farlo, studio quanto posso per poter essere eticamente e moralmente degno e capace di parlare ancora di

Beatrice. Lei sa che io mi sto preparando a scrivere qualcosa di nuovo. Se mi verrà concesso di vivere un

numero di anni sufficiente per scrivere (Dante muore nel 1321 e fortunatamente dopo aver concluso anche la

terza cantica, avrà quindi effettivamente tutto il tempo per poter scrivere tutta la divina commedia.

Finché la mia anima, una volta conclusa quest'opera che sto pensando, possa raggiungere Beatrice in cielo e

accompagnarla nella visione di Dio. 33

Per concludere questa parte sulla vita nuova canto 30 del purgatorio versi da 1 a 39, dove Dante rivede

Beatrice finalmente.

Questi versi riguardano l'apparizione di Beatrice, è il momento in cui Beatrice e Virgilio si danno il cambio,

Virgilio non può più proseguire oltre e viene sostituito da Beatrice che si presenta a Dante per la prima volta

dopo la sua morte (visioni a parte). Virgilio appunto sparisce e i versi successivi a questi c'è l'addio di Dante

a Virgilio, commiato. Tutto il resto del canto sarà dedicato a un rimprovero di Beatrice nei confronti di Dante

per essersi smarrito/traviato. Qui c'è una notazione astronomica come spesso accade all'inizio dei canti.

PARAFRASI

V1 quando questa costellazione (7 stelle dell'Empireo chiamate i sette candelabri)

V2 che mai conobbe ne tramonto ne l'alba

V3 ne è mai stata offuscata da nessuna nebbia se non quella del peccato

V4 costellazione che rendeva consci ognuno dei penitenti (percorso di purificazione per il paradiso)

V5 del loro dovere, come l'Orsa Maggiore fa

V6 nel cielo più basso per i marinai

V7 quando questa costellazione si fermò i 24 vecchi

V8 giunti nel canto precedente tra il Grifone e il carro

V9 la costellazione si volse al carro come un punto di riferimento pacifico

V10 e uno di questi vecchi

V11 quasi come fosse un inviato del cielo gridò vieni donna divina (Beatrice)

V12 (gridato per tre volte) e tutti gli altri gli andarono dietro annunciando l'arrivo di Beatrice

V13 così come i beati il giorno del giudizio

V14 sorgeranno veloci ciascuno nella sua tomba

V15 cantando alleluja con nuova voce (in quel momento non saranno più solo spiriti ma lo spirito unito al

corpo)

V16 similmente sul divino carro

V17 si levarono 100 voci nuove all'invito del vecchio

V18 di ministri di messaggeri di vita eterna (voci angeliche)

V19 e tutti dicevano benedetto chi sta arrivando

V20 e gettavano fiori da sopra e dai lati

V21 spargete i gigli a piene mani (giglio simbolo della purezza)

Dal verso 22 al 27 ci sono due terzine con contesto naturalistico che serve per spiegare meglio l'arrivo di

Beatrice

V22 a me è già capitato di vedere il cominciar del giorno

V23 con l'alba che si annuncia ad oriente tutta dipinta di rosa

V24 la parte ad occidente ancora scura ma serena e chiara

V25 la faccia del sole che stava per sorgere era velata

V26 così che per il filtro dei vapori

V27 l'occhio poteva sostenere più a lungo la vista del sole che nasceva

V28 arriva dentro una nuvola di fiori

V29 che saliva dalle mani degli angeli

V30 e ricadeva in terra in ogni dove

V31 mi apparve una donna con un velo bianco e una corona d'ulivo 34

V32 mi apparve una donna con un mantello verde

V33 e con un vestito di color rosso vivo

V34 e il mio spirito che già da 10 anni (dalla morte) (che già tanto tempo)

V35 non sentiva più lo stupore ed il turbamento

V36 legato alla sua presenza e visione

V37 anche senza averla riconosciuta con gli occhi (ma ne percepisce la presenza)

V38 è la virtù di Beatrice che si fa riconoscere nel cuore di Dante

V39 sentì ancora la forza dell'antico amore

Questo è il momento in cui a Virgilio si sostituisce Beatrice. 17/04

Petrarca

Lavorare su Petrarca significa cambiare prospettiva perché vuol dire passare in modo significativo da un età

ancora pienamente medievale a un contesto che sta diventando moderno o pre-moderno, nel senso che quello

petrarchesco e quello boccaccesco/boccacciano è un secolo che si sta preparando all'avvento dell'umanesimo

e Petrarca sarà uno degli iniziatori e ispiratori dell'umanesimo, sarà lo scrittore per eccellenza che con la sua

impostazione, con la sua metodologia, con il suo continuo insistente riferirsi agli scrittori latini e dell'età

classica, non solo con la sua perfetta conoscenza della lingua latina, sarà uno degli iniziatori dell'umanesimo

e dell'ideologia umanista.

Parlare di umanesimo o preumanesimo significa anche parlare della transizione da un modello teocentrico a

un modello che sta diventando sempre più umano-centrico o antropocentrico, cioè un modello o una cultura

che è adesso pienamente caratterizzata dalla civiltà borghese, pienamente sviluppata dai borghesi che sono il

prodotto della civiltà dei comuni che per altro si stanno trasformando già in signorie e quindi è un umanità

impegnata nei commerci, finanza, attività economiche che hanno preso sviluppo, non è più società

medievale, ma è borghese e moderna. Quindi questi borghesi hanno meno interessi per quando riguarda

questioni religiose e dottrinali, che invece sono ancora centrali per dante che guidano il suo giudizio sul

mondo. Le cose quindi col 300 cambiano.

Infatti una delle caratteristiche tipiche di Petrarca è quella di essere tormentato, dilaniato o diviso tra attività

mondana (dedicarsi a cose laiche tipo la poesia, la gloria poetica) oppure una vita ancora fondata su dio, sulla

contemplazione, spiritualità... Petrarca è diviso tra queste due aspirazione e la storia con Laura rappresenta il

dilemma tra vivere una vita mondana e laica da un lato (amore per Laura) oppure vita dedicata a Dio e a

gloria poetica → gloria poetica è un attività mondana ma rappresenta anche aspetto di una vita senza amore

per Laura. Quindi Petrarca vive in un periodo in cui si sta spegnendo spirito medievale, e si sta diffondendo

spirito moderno. Lo stesso interesse che Petrarca mostra per attività classica significa avere interesse per un

modello di vita laico e operosi. Quindi significa richiamare valori differenti rispetto a quelli che regolavano

vita nel Medioevo. Petrarca come rappresentante emblematico di questo secolo sembra essere un poeta

diviso in due, schizzofrenico: da un lato sente richiamo vita contemplativo, mente dall'altro vita attiva.

Quindi frattura all'interno dell'individualità che è il segno della modernità. Dal 300 in poi con alcuni

intervalli uomo moderno vive in una costante condizione di divisione e schizzofrenia interiore. Questo

processo di forte conflitto interiore inizia con Petrarca e raggiungerà il suo apice a fine 800 e inizio 900 con

Freud. Invenzione psicanalisi va a sancire che l'uomo al suo interno è un composto variegato di una pluralità

di elementi sempre in conflitto tra di loro, quindi è un uomo dilaniato.

In questa fase questa divisione, schizzofrenia è ancora semplificata perché si basa su scelta tra Dio e vivere il

mondo. Boccaccio già in questo è diverso da Petrarca, perché Boccaccio mostra di scegliere il mondo punto

e basta, mentre Petrarca è ancora in una fase precedente. Quindi Petrarca è un perfetto antesignano del

Rinascimento, Umanesimo che mettono al centro della loro attenzione l'uomo e soprattutto, insieme

all'uomo, il relativismo che è necessario per capire complessità dell'uomo. Uomo non è più un essere

monolitico e granitico come interpretato nel Medioevo. Quindi il Medioevo è caratterizzato dal dogmatismo

e dalla fede, che significa che aveva delle regole certe, dei mezzi certi di interpretazione della realtà mentre

l'Umanesimo e il Rinascimento sono quelle età in cui cominciano

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A.A. 2017-2018
63 pagine
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SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/10 Letteratura italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Lucia_Mezzera di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura italiana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bergamo o del prof Bani Luca.