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PARAFRASI
V1 o papa Bonifacio
V2 io porto la tua sentenza
V3 e il tuo anatema/maledizione
V4 e scomunica.
V5 con la lingua biforcuta (come quella di un serpente)→ critica nei confronti del papa
V6 mi hai fatto questa ferita:
V7 che lecco con la lingua
V8 e la piaga si spurga (ma rimane comunque infetta)
V9 perché questa mia ferita
V10 non può essere guarita
V11 in altro modo
V12 se non con l’assoluzione.
V13 Per grazia ti prego
V14 che tu mi assolvi
V15 mi lasci tutte le altre pene (di cui non mi interessa nulla)
V16 finché io non morirò e andrò all’altro mondo.
V17 (una volta che mi hai tolto la scomunica) Se vuoi competere con me
V18 ed esercitarti con me
V19 non con questa materia (la scomunica)
V20 ma con altri mezzi.
V21 Se tu sai batterti così bene
V22 che mi saprai ferire
V23 io considererò ben esperto
V24 se riuscirai a colpirmi di sorpresa
V25 che io per difendermi ho due scudi al collo
V26 e se io non me li tolgo
V27 per tutta la mia esistenza
V28 non posso temere alcuna ferita
V29 il primo scudo, a sinistra
V30 e l’altro mi protegge il colo a destra
V31 lo scudo di sinistra
V32 è duro come un diamante
V33 nessuna spada lo scalfisce
V34 tanto è temprato/duro (come il diamante)
V35 questo scudo è l’odio verso me stesso (è l’umiltà)
V36 unito all’onor di dio
V37 lo scudo di destra
V38 duro come la pietra di carbocchio (tipo rubino)
V39 ardente come il fuoco
V40 di una gioia amorosa
V41 la gioia di amare il prossimo
V42 di un amore infuocato
V43 se vuoi farti avanti
V44 puoi verificare la consistenza dei due scudi
V45 e aggrappati a me quanto vuoi
V46 che comunque con l’amore ti vincerò sempre
V47 ti parlerei volentieri (accetterei il confronto)
V48 credo ti gioverebbe
V49 salute, salute, salute (auguri di salute)
V50 Dio ti tolga ogni male
V51 e il male che toglie a te lo dia/carichi a me
V52 che io porterò con letizia
V53 finisco questo trattato/questa epistola
V54 lasciato interrotto a questo punto
Il tono di quest’epistola è un tono che varia dall’umiltà al comunque considerare il proprio avversario come
qualcuno che ha fatto qualcosa di male. Ci si pone in un certo senso al servizio cristiano di questo
interlocutore ma comunque è sempre considerato come nemico
In questa lirica si nota l’atteggiamento pacificamente combattivo da parte di Jacopone nei confronti del papa.
Pur dando del traditore al papa non lo maledice ma gli chiede umilmente di togliergli la scomunica. Si
farebbe carico dei peccati del papa stesso perché mai potrebbero essere così gravi come la scomunica,
sarebbe in grado di tenerli grazie agli scudi (ovvero il disprezzo di sé e l’amore nei confronti del prossimo),
sono i due elementi vincenti per sopportare le pene materiali di cui si farebbe carico. Atteggiamento
tipicamente francescano e tipico dei francescani spirituali del suo partito che sostenevano la potenza e la
forza dell’amore e dell’umiltà. Puoi vincere il tuo avversario se trasmetti questo amore e se trasmetti
l’umiltà.
Le laudi di Jacopone sono generalmente tutte imbevute di un anedito constante verso dio, non hanno solo la
funzione pedagogica al popolo, inoltre esprimono veramente il desiderio di entrare in contatto con Dio ma
esprimono anche l’impossibilità di riuscire a trovare questo contatto. Elemento che differenzia in modo
decisivo la lirica di san Francesco da un lato e di Jacopone da Todi dall’altro. In San Francesco c’è un
abbandono assoluto a Dio, mentre Jacopone non ha questa fiducia, esprime sempre frustrazione, la ricerca di
Dio e la quasi cosciente certezza che questo rapporto con dio non c’è o è difficile raggiungerlo. Se lo si
raggiunge non lo si riesce a mantenere a lungo. A livello generale ciò significa che Jacopone ha sfiducia nella
possibilità di comunicazione con Dio.
Le laudi di Jacopone trasmettono una cosa diversa, dio è lontano perché l’uomo è sulla terra e gli uomini
(ovvero le creature di Dio) si sentono abbandonati da Dio. Anche quando sembra di raggiungere l’unione con
l’eterno, quest’unione è precaria e temporanea.
MISOGINIA: odio contro le donne perché Jacopone da questo punto di vista si mantiene su una linea
medievale.
Ne medioevo sia nella lirica latina sia poi in quella volgare c’è un filone che prende in giro le donne, le
donne erano viste male, le considera più o meno scherzosamente fonte di peccato e perdizione, elementi di
rovina dell’uomo.
Ci sono due tipi di misoginia, quella scherzosa e la misoginia religiosa (basata sulla tradizione religiosa).
Jacopone segue la tradizione religiosa generalmente.
In questa ballata (o femene, guardate a le mortal ferute) la polemica contro le donne e il loro comportamento
non è scherzoso ma è molto serio.
È una ballata con versi formati da coppie di settenari cioè all’interno di uno stesso verso ci sono due
settenari. Schema ritmico AB CCCB DDDB ecc L’ultimo verso della quartina riprende l’ultimo verso della
ripresa.
PARAFRASI
v1 o femmine guardate alle ferite mortali (che voi provocate)
v2 nei vostri sguardi siete simili al basilisco (animale mitologico a forma di serpente che uccideva con lo
sguardo)
v3 il basilisco serpente uccide l’uomo con lo sguardo
v4 il viso avvelenato (dallo sguardo del basilisco) fa morire il corpo
v5 peggio il vostro sguardo (donne) uccide l’anima
v6 a cristo che a caro prezzo le ha comperate (ha dovuto patire la passione in croce)
v7 il basilisco si nasconde, tende a non mostrarsi
v8 quando non guarda non fa danni
v9 peggio che il basilisco voi donne con il vostro comportamento (che non nascondete mai)
v10 uccidete le anime con le vostre occhiate false
v11 come non pensate femmine col vostro comportamento
v12 quante anime di questo mondo mandate a perdizione
v13 solo col desiderio senza il tocco
v14 pur che vi piaccia macellate le anime
v15 non pensate femmine che togliendo tutte queste prede/anime
v16 a Dio/Cristo dolce sire
v17 siete serve del diavolo che servite sollecitamente
v18 con le vostre leziosaggini (moine) molte anime mandate al demonio
v19 ora vedi quello che fai femmina come ti sai truccare
v20 la tua piccola persona come la sai mostrare
v21 mettete i tacchi (di sughero) che da piccole sembrate un gigante
v22 poi con lo strascico coprite questi mezzi/artifizzi
v23 se la donna è pallida secondo la naturale
v24 si arrossa le gote mettendosi una tintura
v25 se è mora si stinge i capelli per sembrare bionda
v26 con questo artifizio molte anime ha dannate
Al verso 19 si passa dai termini generali dello sguardo le ultime due quartine passano a un livello più pratico
prendendo in giro le donne (in modo serio) per come fisicamente si trasformano per abbellirsi per ingannare
l’uomo, per indurlo in tentazione. 30/10
Pianto della madonna, rispetto all’altra lirica emerge un altro tipo di donna, donna di umanità assoluta,
madre di Dio, Jacopone la tratta in modo diverso da come tratta le altre donne.
La donna è rappresentata in questo modo perché attraverso lei rappresenta l’incomunicabilità con Dio, la
difficoltà di comunicare con Dio ed avere con le divinità un rapporto permanente. San Francesco ha un
rapporto simbolico con Dio.
Jacopone vede il tormento secondo lui Dio è lontano e nascosto. La lirica tormentata perché presenta
un’insicurezza di base. Dio c’è e io credo in Dio ma il rapporto intimo e interiore che ogni credente deve
instaurare con Dio è difficile. Difetto di comunicazione/problema comunicativo. Il pianto della madonna è
una composizione a più voci e sul piano comunicativo i 4 personaggi parlano ognuno per sé, parlano ma non
riescono a capirsi e a comunicare. Il difetto di comunicazione è maggiormente evidente quando dialogano la
madonna e cristo, rappresentanti di due istanze diverse. La madonna rappresenta la madre che vede il proprio
figlio ucciso sulla croce, cosa terrena e tragica. Cristo qui non rappresenta Dio che si è fatto uomo
rappresenta la ragione di Dio e devo sacrificare un figlio e l’amore della madre che vede il proprio figlio
ucciso sulla croce. La ragione di Dio e la ragione della madre non si incontrano, non c’è comunicazione tra
loro. Questo è il capolavoro di Jacopone da Todi, ha una forma drammatica proprio per la pluralità delle
voci, forma tendente al teatrale. Questo significa che la lauda acquisisce una dimensione teatrale. Un
componimento come questo mostra lo sviluppo delle laudi per diventare delle laude drammatiche (sacre
rappresentazioni).
Rispetto alla altre laudi di Jacopone da Todi il pianto della madonna è particolare perché non esprime un
sentimento di sdegno personale (non esprime una polemica contro qualcosa) ma rappresenta la passione di
cristo in modo pre-teatrale, una situazione oggettiva. Tema dell’incomunicabilità, tra uomo e Dio.
Tecnica della replicazione, ripetizione della parola FIGLIO, per enfatizzare la sofferenza della Madonna, la
parola figlio viene ripetuta 40 volte.
PARAFRASI
V1 donna del paradiso
V2 tuo figlio è prigioniero
V3 Gesù Cristo beato
V4 accorri donna e guarda
V5 che la gente lo percuote
V6 credo che venga ucciso
V7 tanto l’hanno flagellato
V8 come può essere (che hanno fatto tutto questo)
V9 che non ha commesso nulla
V10 Cristo la mia speranza
V11 (come può essere) che lo si sia pigliato
V12 Madonna è tradito
V13 Giuda l’ha venduto
V14 trenta denari ha ricavato
V15 l’ha trasformato in merce
V16 vienimi in aiuto Maddalena
V17 si è abbattuta su di me questa pena
V18 Cristo figlio viene portato via
V19 come è stato annunciato (nei Vangeli di Luca Marco e Matteo)
V20 donna aiuta tuo figlio
V21 che viene offeso attraverso lo sputo
V22 e la gente lo trasferisce
V23 l’hanno dato a Pilato (per essere giudicato)
V24 o pilato non far
V25 tormentare mio figlio
V26 che ti posso mostrare
V27 che è accusato ingiustamente
V28 crocifiggere, crocifiggere
V29 chi si fa re (re dei giudei)
V30 secondo la nostra legge
V31 contraddice il senato
V32 prego che mi ascoltiate
V33 al mio dolore pensate
V34 forse ora potete mutare
V35 quello che avete pensato
V36 prendiamo i ladroni
V37 e i compagni
V38 siano coronati di spine
V39 che re Cristo si è proclamato
V40 o figlio, figlio, figlio
V41 figlio amoroso giglio
V42 figlio chi porterà conforto
V43 al mio cuore angust