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EUGENIO MONTALE
Il maggior poeta italiano del '900, solo per equivoco accomunato dalla critica agliermetici. Nato a Genova nel 1896 si avvicina giovanissimo all'ambiente culturale come Stile e tradizione Il Barettirecensore, nell'articolo sulla rivista torinese (di Gobetti) scrive un saggio che è già manifesti di poetica: sosteneva un'idea di lirica legata sia a una forte stilizzazione sia all'etica in opposizione alle varie forme di letteratura contrarie alla morale. Proprio Gobetti diventa l'editore della sua prima raccolta, Ossi di seppia, mentre è già noto per gli scritti pubblicati sulle riviste. - OSSI DI SEPPIA (1925): particolare per il panorama de tempo, anti-avanguardista ma non legato a un'idea tradizionalista di poesia, la critica lo inserisce nel classicismo paradossale, una formula creata da lui stesso per Saba, del quale fu uno dei primi estimatori. Metrica: endecasillabi e settenari tra versi imperfetti e inconsueti.Temi e contenuti: costituiscono la fortuna della raccolta, l'io lirico è un soggetto debole, inetto, confronta la sua condizione con quella moderna del genere umano e denuncia il male di vivere, la sofferenza esistenziale di chi è ormai privo di una fede certa ma ricerca il miracolo della salvezza dalla banalità del quotidiano. La fine dell'infanzia e la perdita di un rapporto diretto e ingenuo con la natura sostituito dalla consapevolezza che la vita è crudele e vana. Narra azioni mancate, speranze deluse a volte realizzate dai suoi interlocutori (giovani donne, amici, o un tu generico). Un rovesciamento dell'Alcyone dannunziano, lo stesso paesaggio ligure assolato è simbolo di una realtà più dura di quella della Versilia di d'Annunzio, ma gli fa da modello strutturale. (Movimenti, Ossi di seppia)
Struttura: divide la raccolta in 4 grandi sezioni (Mediterraneo, Meriggi e ombre). Tra sperimentalismo e tradizione, con la sua
primaraccolta Ossi di seppia (1925) Montale rifiutala tradizione a lui antecedente (quella didiscendenza romantico-decadente, ben rappresentata da Gabriele D'Annunzio) dellafusione tra l'io poetico e il mondo naturale. La realtà stessa appare incomprensibile einesprimibile e il poeta non può che mettere in evidenza questa percezione negativadel suo stare al mondo, scegliendo volutamente un paesaggio aspro e scabro e unlinguaggio poetico che si modella su tale profonda inquietudine. Di qui il rifiuto dellafunzione di poeta-vate (Non chiederci la parola).
Soluzione tecniche:
- lessico antilirico quotidiano con inserimento sporadico di forme aulico;
- sintassi prosastica;
- fitta tessitura fono-simbolica;
- impiego del correlativo oggettivo inizialmente elaborato da Thomas Stearns Eliot.
OCCASIONI (1939): si trasferisce dalla Liguria a Firenze e matura una svolta nellaOssi Occasionisua poetica, se gli erano classici e chiari, le si orientano versol'oscurità.
ma non perché è simbolico o surreale ma per la condensazione dei passaggi, il procedere per metonimie, per i dettagli al posto del tutto. Si rafforza in oggetti questa raccolta l'importanza degli che non sono più ricavati dalla natura (come gli ossi di seppia). Una poesia quasi metafisica e valorizza il rapporto tra poesia e prosa. Le sue fonti sono tutta la lirica europea da Dante a Shakespeare. Lessico: prezioso ma ampio (comprende anche petroliera e telegrafo), sintassi compatta. Fra le novità spicca il tema modernistico dell'epifania miracolosa, dell'occasione che porta allo svelamento di una verità oltre le apparenze terrene (donna angelo, Clizia). Mottetti Tempi di Struttura: anche questa è divisa in 4 sezioni, le due centrali e Bellosguardo Ossi Mediterraneo corrispondono idealmente a quella degli brevi e Ossi ricercati musicalmente. Temi: simili a come la ricerca di uscita dal vuoto esistenziale ma sono modificati dall'azione.della donna-angelo e de i fantasmiNuove stanze,liberatori. Della quarta sezione la lirica più nota è formidabile poesiaallegorica in cui una scacchiera attorno alla quale giocano l'io e la donna amata arrivaa significare l'intero corso della storia, con allusione al nazifascismo e alla guerraimminente.
-LA BUFERA (1956): scrive componimenti che alludono alla Seconda GuerraMondiale, nella sua terza raccolta, aveva attraversato una breve fase di impegnopolitico si era trasferito poi a Milano diventando redattore del Corriere della sera. Siaccentuano i tratti manieristici e barocchi. Emerge ancora Clizia, poi sostituitaMadrigalidalla più terrena Volpe (poetessa Maria Luisa Spaziani) che compare neiprivati. OccasioniRispetto alle sono più frequenti i testi interpretabili in sensoallegorico, come descrizioni di oggetti, pg e vicende che richiedono una lettura disecondo grado. Iride, Il gallo cedrone, L'anguilla. Struttura: mantiene analogie con
leprecedenti e l’andamento autobiografico, ma si complica. La più significativa è la parteConclusioni provvisorie (Piccolo testamento Il sognofinale dal titolo nei due testi edel prigioniero) si riscontrano alcuni cambiamenti, è più esplicito l’io autobiograficoe rivendica una dignità morale e l’autonomia di giudizio nel tempo dellecontrapposizioni forti tra “chierici rossi e neri”, ovvero tra l’ideologia comunista equella clericale-conservatrice, inoltre il consueto tema della disarmonia e del maledi vivere si fonde con il presente, il fascismo del dopoguerra pur aspirando al valoreuniversale. Per parlare delle storture del presente, l’io poeta adotta un linguaggiocomico, intriso di termini ed espressioni prosastiche e gergali (crac di nocischiacciate) non più sostenti da un grande stile, anticipando quella che Montaledefinirà l’impossibilità di una lirica alta nella società
di massa.-SATURA (1971) e le ultime raccolte: dopo un lungo silenzio poetico ricomincia a scrivere, ne risulta un libro molto diverso dai precedenti, è quasi un rovesciamento ironico, a volte apertamente parodico, dei suoi temi precedenti. Stile comico satirico, fa riferimento alla varietà degli argomenti e degli stili, con giochi di parole e paranomasie, metrica con tratti grotteschi e rime singolari. I testi combattono le assurdità della società di massa, i luoghi comuni, le posizioni ideologiche massimaliste, le arti neoavanguardiste. Interviene in modo sempre più conservatore, la cronaca fornisce il materiale per la sua elaborazione poetica, il poeta diventa l'ironico esaminatore delle storture sociali, uno pseudo-filosofo o un dissacrante teologo, non mancano frecciate ad altri poeti o ai critici. Struttura: poco strutturata, si distinguono le due sezioni degli Xenia e le due intitolate Satura, Ho sceso, dandoti il braccio Aveva dedicate allamoglie Mosca morta nel 1963 (ostudiato per l'aldilà). Questi tratti si ripropongono nelle raccolte successive: Quaderno di quattro anni, Diario, Altri versi, Diario postumo dove ribadisce l'impossibilità di una poesia alta nell'epoca della massificazione, mentre i temi diventano sempre più moralistico-sociologici come la perdita dell'identità individuale, la falsità delle convenzioni. Prende il sopravvento la figura femminile di Arletta o Annetta che dovrebbe riferirsi a una fanciulla morta giovane. Il punto di forza di quest'ultima fase sta nei componimenti che meglio riescono a coniugare il nuovo stile basso con una riflessione non scontata sui destini dell'umanità e dell'arte come I miraggi in uno degli ultimi testi.
ALTRE OPERE prosa: non fu solo poeta di prima grandezza, sancita dal Nobel nel 1975 ma anche un critico intelligente, capace di individuare valori in misconosciuti come Saba e Svevo, la
La sua corposa produzione è raccolta in vari volumi in poesia. Inoltre, è stato critico di musica e arte e autore di interventi politico-morali. La farfalla di Prosa narrativa: raffinata ma non prosa d'arte con i brevi racconti di Dinard, la versione in prosa delle occasioni poetiche montaliane, ma con tratti più lievi e ironici che alti e tragici. Narrativa: situazione è sempre meno chiara. Dopo la prosa d'arte si vuole tornare a una narrazione più diretta come quella di Alberto Moravia e altri scrittori schierati nel cosiddetto fascismo di sinistra (che nel dopoguerra aderirono al marxismo) come Elio Vittorini. Caso a parte Italo Svevo che dopo anni di silenzio pubblica il suo La Coscienza di Zeno, capolavoro. Negli anni '30 invece matura ed emerge il plurilinguismo di Carlo Emilio Gadda considerato l'ultimo espressionista italiano. Tutti casi diversi, mentre l'editoria di massa privilegia testi dalle trame ricche emotive ed erotiche.E privi di allusioni alla realtà italiana. Solo nel 1943 si tornerà al realismo (nel cinema), il fascismo ne fa uno strumento di propaganda, mentre il teatro dopo Puccini e Pirandello non sa più rinnovarsi. Si ricerca un nuovo tipo di realismo, una narrazione che pone in primo piano l'interpretazione della realtà storica ma anche della psicologia profonda dei personaggi, il caso più clamoroso di romanzo nuovo a suo modo realistico ma soprattutto umoristico-sperimentale è quello di Svevo.
ITALO SVEVO
Pseudonimo di Ettore Schmitz nato nel 1861 a Trieste da una famiglia di ascendenza ebraica – come la madre Allegra Moravia – mentre il padre, agiato commerciante, è definito un assimilato, si è allontanato dalla rigida osservanza di riti e costumi ("è tanto importante a chi vuole intenderlo di piazzare l'individuo nel ceppo da cui esce" L'avvenire dei ricordi). Scriveva nel racconto incompiuto Il padre,
diciare la sua critica nei confronti della psicoanalisi. Nel corso della sua carriera letteraria, ha scritto numerosi romanzi che esplorano temi come l'alienazione, la solitudine, la ricerca di senso nella vita e la condizione umana. La sua scrittura è caratterizzata da uno stile preciso e dettagliato, con una profonda introspezione dei personaggi. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti per il suo lavoro, tra cui il Premio Nobel per la letteratura nel 1981.