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VISIONE RELIGIOSA DEL MONDO

Dio come padre terribile e padrone, che non dà risposte ma esige cieca obbedienza.

Non è un Dio evangelico.

Suggestionato da Caterina da Siena ed altri mistici. Tale visione avrà anche un risvolto politico,

perché vagheggia il sogno di una restaurazione del potere del Papa. Quindi entrambe visioni

anacronistiche.

13 Geografia della letteratura italiana: capitale culturale di fine Ottocento è Milano

(scapigliatura, verismo). 6

LEZIONE 1 E 2– LETTERATURA ITALIANA

Questa visione religiosa influisce sulla sua concezione della vita che viene vista come

qualcosa di assurdo e incomprensibile che va accettata così com’è, come manifestazione di

Dio, senza poter intervenire.

Tozzi matura un’idea di anima come ciò che ci mette in contatto con Dio.

Questa visione ci permette anche di comprendere la poetica di Tozzi; lui non vede differenza tra

scrittura religiosa e psicologica. Registrare i moti dell’animo significa mettersi in comunicazione

con Dio.

Per Tozzi l’autoanalisi, il compiere un percorso religioso e trattare letteratura, sono

processi che si intersecano. Lo scrittore deve registrare ogni moto della sua anima (scrittura

come analisi dell’inconscio).

Produzione poetica

Per farlo partiamo da una fonte, un saggio del 1919:

In questo saggio osserviamo la prassi e i gesti di rito secondo cui un Tozzi

COME LEGGO IO leggeva e soprattutto sceglieva cosa leggere.

Il lettore dovrebbe porsi sempre con diffidenza, allontanarsi il più possibile da ciò che legge per

non lasciarsi influenzare da giudizi frettolosamente indulgenti: SOCCHIUDO GLI OCCHI, COME FANNO I

MERCANTI QUANDO VOGLIONO RENDERSI CONTO BENE DI QUEL CHE STANNO PER COMPRARE. FINALMENTE,

ASSICURATOMI CHE NON SONO IN UNO STATO D’ANIMO SUSCETTIBILE A LASCIARSI INGANNARE, MI DECIDO A

LEGGERE UN PERIODO.

Appare evidente che Tozzi smantella l’unità testuale, in quanto il suo giudizio può compiersi

solo attraverso la lettura di parti slegate fra loro: SE QUESTI PERIODI RESISTONO AL MIO ESAME, PUÒ

DARSI CH’IO MI CONVINCA A LEGGERE IL LIBRO INTERO. MA NON MAI DI SEGUITO. MI PIACE DI GUSTARE QUALCHE

PARTICOLARE, QUALCHE SPUNTO, QUALCHE DESCRIZIONE, DIALOGO, ECC. […] SE LEGGESSI IL LIBRO DI SEGUITO, IO

NON AVREI MODO DI GIUDICARE QUANTO I PERSONAGGI «SONO FATTI BENE».

IO LI DEVO INTERROMPERE, LI DEVO PIGLIARE ALLA ROVESCIA, QUANDO MENO SE L’ASPETTANO.

Secondo il Federigo Tozzi-lettore gli effetti della trama quali “SVOLAZZI, GLI SCORCI, LE SVOLTATE, LE

che non esita a definire ‘cinematografici’, sviano il lettore

DISINVOLTURE, I PAVONEGGIAMENTI“,

dall’attenzione verso la profondità del racconto.

Canoni per un buon libro sono:

- la capacità di inserire un significato vivo in ogni parola, sia essa presa

dall’italiano o dai suoi dialetti (questo spiega il largo uso da parte dell’autore di

regionalismi toscani in molti scritti);

- di avere inoltre in mente di veicolare un messaggio, in quanto lo scrivere è l’arte di

conoscere la propria intelligenza e la propria sensibilità.

Ma se Federigo Tozzi riesce a delineare la figura del buon narratore, egli stesso si reputa un

cattivo lettore: IO ODIO I LIBRI SCRITTI MALE, NON SOLO PERCHÉ SONO INUTILI; MA PERCHÉ GUASTANO IL GUSTO

DEI LETTORI NON PREPARATI ABBASTANZA. ESSI, INOLTRE, M’IRRITANO DA PIGLIARE A PUGNI CHI LI HA SCRITTI. […]

COME SI VEDE, IO SONO UN «PESSIMO» LETTORE; E, QUEL CHE È PEGGIO, ME NE VANTO.

Nella sua narrazione Tozzi vuole dare importanza a piccoli particolari inutili della vita quotidiana; non sono

presenti scene madri. Qui abbiamo una differenza sostanziale con i promessi sposi. In Manzoni sono importanti i

particolari perché c’è una visione d’insieme complicata (grande descrizione dei visi, regressioni dei paesaggi) mentre

con Tozzi il particolare sembra assente puntando su un modello a-sistemico.

Da James Joyce ricava l’idea della variabilità continua degli stati di coscienza, la nostra psiche

oscilla continuamente (anche in seguito a eventi banali) in una successione di stati diversi,

dunque l’anima non ha unità compatta, bensì è l’insieme di tante micro immagini che fluttuano

nel tempo. La scrittura, dunque è un’indagine psicologica che registra tutta questa oscillazione.

Interesse per «qualsiasi misterioso atto nostro», anche banale in cui si

 esprimano l’ondeggiamento e oscillazione degli stati di coscienza. l’inspiegabilità

degli avvenimenti umani, tesi profondamente in contrasto col determinismo verista 7

LEZIONE 1 E 2– LETTERATURA ITALIANA

Simile a Verga. Nelle sue opere parla di personaggi popolari in contesti contadini senesi,

spesso tratta vicende amorose e patrimoniali, la trama è apparentemente simile ai romanzi

verghiani e veristi, se non fosse che i fatti sembrano non avere rilevanza e il punto di vista dei

personaggi è deformato e allucinato, in una visione onirica con un’atmosfera di grottesca

oppressione.

Scrittura

La struttura delle sue opere è definita sussultoria e paratattica, segue disordinatamente i

pensieri e le sensazioni dei personaggi, ma non vi è la profondità freudiana.

Fa il suo esordio con delle raccolte poetiche:

ESORDIO

1917, Bestie > raccolta di poesie brevi su animali che riprende il modello dei bestiari

 14

medievali . Nel caso di Tozzi gli animali arrivano ad un certo punto della prosa, in un

modo apparentemente non collegato alla narrazione, ma soprattutto l’animale diventa

portatore di un significato minaccioso.

1919, Ricordi di un impiegato > breve romanzo autobiografico, pubblicato postumo.

 Incentrato sul tema della giovinezza del protagonista che non corrisponde all’aspetto

biografico, ma è una condizione dell’animo: incapacità di concentrarsi, malinconia

esistenziale.

→ questo è importante da ricordare perché questo tema sarà invece interpretato

diversamente da Svevo.

Giovani > raccolta di novelle pubblicate da Tozzi nel 1920. Non contiene tutta la sua

 produzione novellistica.

Con gli occhi chiusi, il suo più importante romanzo;

Gli esperti considerano la sua produzione di racconti/novelle come le sue opere migliori

sebbene siano poco studiate. Negli anni ‘20 entra in polemica con i tentativi di rifondazione del

romanzo da parte di scrittori che ripropongono la struttura tradizionale.

ITALO SVEVO Trieste 1861 – 1928

Una vita Senilità La coscienza di Zeno

È ricordato per (1892), (1898) e (1923), ma

sappiamo che vi è un quarto romanzo incompiuto che sarebbe stato il seguito della Coscienza

di Zeno. Svevo viene da una famiglia ebraica che lo avvia a studi commerciali, e vivendo a

Trieste, fortemente commerciale, dedicarsi alla scrittura è piuttosto anomalo

Un inetto

Il primo romanzo, autopubblicato, doveva uscire col titolo ma l’editore lo

UNA VITA cambiò, il personaggio principale è quasi un alter ego in quanto anche lui vorrebbe

dedicarsi alla scrittura, insieme all’interesse amoroso (figlia del datore di lavoro) progetterà un

romanzo a quattro mani. Il suo essere inetto sta nel fatto di non riconoscere le occasioni, infatti

con una scusa tornerà alla sua città d’origine senza concretizzare il progetto, nel farlo adduce

la scusa della madre malata, per poi scoprire che è realmente così (importanza della

coincidenza).

LA NARRAZIONE è in terza persona, focalizzata su Alfonso Nitti attraverso l’artificio del

discorso indiretto libero, immergendo il lettore nella psiche del personaggio, che si dimostra

megalomane negli intenti senza realizzare nulla e attuando scuse e autoinganni.

Rispetto a Tozzi la psiche è più chiara e quindi gli autoinganni sono più evidenti al lettore. Il

tema centrale dell’inettitudine rappresentata dal personaggio si contrappone all’antagonista

Nei bestiari medievali si aveva un simbolismo allegorico che permetteva una lettura a

14

due livelli, dove entrambi i significati erano evidenti (es. delle tre fiere in Dante che

rappresentano dei vizi).

Nel simbolismo 900esco, stabilendo rapporti alogici e irrazionali, apre un ventaglio di

significati non sempre comprensibili. 8

LEZIONE 1 E 2– LETTERATURA ITALIANA

che invece non lo è affatto. A livello simbolico, la rinuncia alla scrittura di un libro da parte del

personaggio, che si auto-boicotta, rappresenta la sconfitta dell’intellettuale.

Altro dato interessante è il fatto che il protagonista appartenga alla piccola borghesia,

contrapposta alla paura della modernità e dell’emergente proletariato, è l’intellettuale che

oltre a esser sconfitto nella vita, lo è anche nel suo ambito, ossia quello letterario.

La scrittura di Svevo a lungo è stata mal considerata, anche perché formatosi da autodidatta,

mentre oggi è stato rivalutato, la prosa vista come frutto di un lavoro autentico, e non più

dimessa e scolorita.

Il protagonista lavora in ambito commerciale ma ha anche pubblicato un romanzo di

SENILITA’ successo, in seguito al quale si è poi bloccato, pur avendo una sua reputazione,

come spiegato dal narratore. La storia d’amore con Angiolina, donna del popolo con cui Emilio

inizialmente voleva un'avventura e che inizialmente voleva educare, si dimostra invece diversa

dalla donna angelo: non è colta, ma è esperta di seduzione poiché ha avuto molti amanti, che

ha anche derubato, ciò le permetterà di prendere il comando della relazione, di cui Emilio

diviene vittima. La sorella di Emilio, quasi un suo alter ego femminile, si innamorerà del pittore

amico di suo fratello, pur non avendo il coraggio di dichiararsi. Emilio, quarantenne, dimostra

una senilità d’animo più che anagrafica, non ha voglia di far nulla, è paralizzato, mentre la

sorella si suicida.

A LIVELLO NARRATIVO, vi è la terza persona con focalizzazione interna grazie al discorso

indiretto libero, ma il narratore interviene spesso con ironia a smentire il protagonista,

smascherando i suoi autoinganni.

Torna l’associazione tra inettitudine e dimensione letteraria, in quanto il protagonista è

un intellettuale della piccola borghesia; interessante come Svevo sembra ironizzare sulla

cultura borghese per il modo in cui Emilio pensa di poter istruire la Angiolina, quando in realtà

si dimostra incapace di capire la situazione.

Venticinque anni dopo, Svevo pubblica La coscienza di Zeno, il cui

L A COSCIENZA DI ZENO contesto storico è completamente differente, si è concluso il primo

conflitto mondiale, e lo stesso autore ha attra

Dettagli
Publisher
A.A. 2023-2024
11 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/10 Letteratura italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Franci_tru_93 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura italiana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Macerata o del prof Lorenzetti Sara.