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DANTE, DIVINA COMMEDIA, INFERNO, CANTO XXVI, VV.85-142

CANTO DI ULISSE: nel libro di Omero, l'Iliade, viene raccontato di Ulisse che ha sconfitto con l'astuzia la forza e la violenza della guerra di Troia. Nell'Odissea viene invece raccontato il viaggio che intraprende U con i suoi compagni dopo la guerra (guerra durata 10 anni, viaggio anche) e prima di ritornare a Itaca. Questa è la storia che Omero racconta, MA in questo canto dell'inferno, Dante cambia la storia di Ulisse e lo trasforma in un'altra figura.

ULISSE È UN CONSIGLIERE FRAUDOLENTO -> è astuto nell'utilizzo della parola, grazie alla parola cambia le carte in tavola a suo favore, INFATTI in questo canto Dante fa parlare Ulisse mentre racconta che durante il suo viaggio, dopo aver lasciato la Maga Circe e aver abbandonato Gaeta (in Campania), U convince i compagni ad arrivare in un luogo a cui era proibito l'accesso agli hs dagli Dei e nel naufragio muoiono tutti.

dannati all'inferno (cosa non vera perché U riesce a tornare a Itaca e diventare Re). PERCHÉ DANTE CAMBIA IL TESTO DI OMERO? Dante non conosceva il contenuto dell'Odissea di Omero, sapeva più o meno il contenuto dell'Iliade, ma dell'odissea molto poco. D sapeva leggere il latino, MA NON IL GRECO e non esisteva una traduzione dell'Odissea in latino e quindi si crea lui una trama, perché pensava che in un futuro non si sarebbe mai arrivati a conoscere il contenuto -> legittimato a inventare, l'ha fatto per ragioni nobili. -> PRIMA TERZINA: LO MAGGIOR CORNO..ANTICA-> nell'ottavo cerchio dell'Inferno i dannati sono condannati da delle fiamme che impediscono di vedere. Ulisse e Diomede sono insieme coperti da questa fiamma, che ha DUE CORNI: Diomede (Re di Argo) è il corno più piccolo della fiamma antica; mentre Ulisse è il maggior corno della fiamma. IL CONTRAPPASSO: la figura dei dannati è coperta da

questa fiamma, proprio come la parole nasconde la verità (siccome U era un consigliere fraudolento, abile a ingannare con le parole, li è toccata questa pena), c'è questo parallelismo tra la pena dell'inferno e la sua abilità nel parlare

CROLLARSI MORMORANDO-> idea di borbottio all'interno della fiamma + allitterazione della "L" e "M" -> SECONDA TERZINA:

LINGUA-> paragone tra la lingua (che deve parlare) e la fiamma (lingua di fuoco)

GITTÒ VOCE-> U cerca di parlare da dietro la fiamma, ma fa fatica. Parla solo U x il resto del canto, lungo monologo

QUANDO-> temporale, idea di fatica che questa parola ha fatto x essere pronunciata.

ENJAMBEMENT: =inciampo, rottura dell'ordine sintattico, ovvero quando il discorso finisce e si ferma alla fine della terzina/frase e viene ripreso alla terzina successiva/frase. 3 casi: "Quando..mi dipartì" VV.90-91;

“Sottrasse..me” VV.91-92; “Compagna..picciola” VV.101-102-> TERZA TERZINA:
CIRCE-> la Maga Circe è una divinità, (figlia del sole) e trasformava gli hs in animali (maiali),odiava il genere maschile, infatti molti compagni di u furono trasformati, ciononostantepassarono 1 anno a Gaeta da Circe x riposarsi e oziare. Poi scapparono perché volevanoconoscere il mondo e viaggiare
GAETA-> in Campania, denominato promontorio del Circeo (da Circe) da Enea
ENËA-> dialefe, 2 vocali pronunciate separate x ragioni ritmiche

In questa terzina NON C’È LA COINCIDENZA TRA PERIODO SINTATTICO E METRICO-> QUARTA TERZINA:
PENELOPÉ-> sinalefe; l’amore dovuto di Penelope: ovvero l’amore prescritto dalle leggi,l’amore coniugale che creava gioia, perché entrambi erano innamorati
NÉ DOLCEZZA DI FIGLIO-> rif. a suo figlio Telemaco che lo aspettava a Itaca
NÉ DEL

VECCHIO PADRE-> rif. al padre di U. Laerte (morto)-Presenza di “NÉ” è un’anafora-> U sta parlando di se stesso come genitore, figlio e marito ovvero dei richiami al suo dovere,dicendo che nemmeno la dolcezza del figlio, la pietà del padre e l’amore x la moglie lo convinseroa tornare a casa e privarlo di essere il conoscitore del mondo, dei vizi e del valore umano.-> U parla in PRIMA PERSONA, anche se aveva viaggiato con i suoi compagni-> SESTA TERZINA:
 MA MISI ME-> allitterazione della “M”
 LEGNO-> con cui è costruita la barca, viaggia con una sola nave; è una metonimia= unaparte x il tutto
 COMPAGNA PICCIOLA-> =compagnia piccola, dei suoi hs che gli rimasero fedeli-> SETTIMA TERZINA:
 L’UN LITO E L’ALTRO-> =rif. costa, quella Africana (Marocco) e Spagnola (Gibilterra)-> OTTAVA TERZINA:
 ERAVAM VECCHI E TARDI-> =vecchi e lenti, TEMA DEL TEMPO: ormai sono

vecchi (forse quasi 60 anni) e che stanno x morire, cosa fare? Tornare a casa o proseguire? Ulisse riesce a convincere i compagni a percorrere l'ultima avventura anche se vecchi e lenti -> hanno fretta di farlo perché hanno buttato 1 anno del tempo da Circe.

QUALE ERA L'AVVENTURA? Tentare di abbandonare la navigazione nel mare Mediterraneo e imbattersi nelle acque dell'oceano (Atlantico) ovvero superare il canale di Gibilterra (tra continente europeo, Spagna, e quello africano, Marocco) che poi secondo il racconto di Dante li avrebbe condotti alla morte. Questa impresa era una trasgressione perché non era permesso agli uomini superare i divieti imposti dagli Dei, in questo caso Ercole aveva imposto le sue colonne per impedire di superare il canale.

ERCOLE -> aveva imposto dei confini, dei segnali (appunto le 2 colonne), qualcosa da riguardare: 1 in Africa e una in Gibilterra. Segnalavano ai navigatori che non si doveva superare quei divieti. Ulisse e i suoi

compagni intraprendendo questo viaggio disobbediscono ai limiti10-ORAZIONE PICCOLA DI ULISSE: VV. 112-120, discorso costruito retoricamente x ottenerequalcosa. U convince i suoi compagni a superare le colonne. L'orazione è divisa in 3 terzine:

  1. PREMESSA MAGGIORE
  2. PREMESSA MINORE
  3. CONCLUSIONE-> DECIMA TERZINA:

VIGILIA DEI NOSTRI SENSI-> i loro sensi devono restare attivi, devono conoscere e vivere. Infatti restava solo poco tempo da vivere: U è come se li stesse avvisando che stanno x morire perchè stanno x superare la conoscenza dell'h (ovvero le colonne), come se oltre a quei limiti imposti l'h non era in grado di capire e non poteva conoscere oltre a ciò che era stabilito daglidei. La loro conoscenza era limitata e le colonne sono poste là x contenere la conoscenza h. È UN INNO ALLA CONOSCENZA, U li sprona a viaggiare

L'OCCIDENTE-> il punto estremo da dove erano partiti (arrivavano da Troia, in

  1. UNDICESIMA TERZINA:
    • MONDO SANZA GENTE -> oceano aperto, dove non vive nessuno e mai nessuno aveva visto
    • RETRO AL SOL -> stavano viaggiando da oriente a occidente (dove il sole cala)
  2. DODICESIMA TERZINA:
    • SEMENZA -> =origine, il fatto di essere hs -> ULISSE LI HA CONVINTI, perché ha voluto seguire quello che è l’istinto dell’h, seguire quello xcui gli hs sono stati creati da Dio: seguire la virtù e la conoscenza. QUINDI PERCHÉ SE ULISSE HA SEGUITO IL VOLERE DI DIO E IL DESIDERIO DI VIRTÙ E CONOSCENZA UMANA, È FINITO ALL’INFERNO? È ambiguo, perché da una parte Dio esorta afarlo, ma dall’altra è una trasgressione; è ANALOGO al desiderio umano e alle leggi dell’amore che spinsero Paolo e Francesca a baciarsi, allora perché anche loro sono finiti all’Inferno, nonostante abbiano seguito l’istinto umano?
  3. SEDICESIMA TERZINA:
    • 5

VOLTE..CASSO-> erano passati 5 mesi lunari dall’inizio del viaggio-> 5 mesi di navigazione

LO LUME-> =la luce del sole, che illuminava la luna-> DICIOTTESIMA TERZINA:

NUOVA TERRA-> sarebbe l’America, Ulisse era rassegnato a unire il suo destino con quello dei suoi compagni-> DICIANNOVESIMA TERZINA:

COM’ALTRUI PIACQUE-> è Dio, Altrui con la lettera “A” maiuscola, Dio voleva che loro finissero così, perché Ulisse ha trasgredito i limiti imposti dagli Dei

ANACRONISMO-> =fuori dal tempo, visto che sono stati gli Dei a mettere le colonne, perché Ulisse, allora, viene punito da un Dio cristiano?

Dei non autorizzano il passaggio VS Dio Cristiano che punisce Ulisse

Ulisse ha trasgredito prima dell’avvento del cristianesimo-> si può affermare che Dio quasi è compiaciuto nell’affliggere questa punizione, perché non vede il tentativo di andare oltre la cono h.

QUESTO CANTO

È CONNESSO CON "SE QUESTO È UN UOMO" di PRIMO LEVI:11 PRIMO LEVI, SE QUESTO È UN UOMO Primo Levi (1919-1987) è nato a Torino e si pensa si sia suicidato. Il libro fu pubblicato nel 1947. Levi fu deportato nel campo di Auschwitz: arrivato nel 1944 al campo (circa 1 annetto nel campo) scrive "Per Fortuna" che è arrivato in quell'anno: lui aveva studiato chimica e parlava poco il tedesco, quindi aveva un trattamento leggermente migliore. Il suo libro fu uno dei primi a parlare di questi temi, dei Lager, perché finita la 2WW, si voleva dimenticare ciò che era accaduto. Levi riesce a scappare dal campo e tornare a Torino dove la vita sembra essere tornata come prima, ma L capisce che deve raccontare quello che si ricorda-> decide così di scrivere nel 1947 il libro, per testimonianza, necessità di leggere questo libro, quello che è successo non si deve più ripetere. È difficile daconsiderare un romanzo perché non c'è la numerazione dei capitoli, ma solo i titoli, non c'è una cronologia nel raccontare gli avvenimenti e sono ordinati casualmente. Qui niente è inventato, È LA VERITÀ! 17 capitoli, "Il Canto di Ulisse" è l'11esimo. Scrive una poesia all'inizio del libro, è una "minaccia" e una "preghiera di ascolto": i lettori devono ascoltare le sue parole e fare tesoro di quello che si ha. -AFFINITÀ CON IL CANTO DI ULISSE DELL'INFERNO-> Levi si domanda Se questo è un uomo? Chi fa parte di un campo non ha più l'umanità, non è più un h, è privato di tutto e diventa un numero-> è un bruto (come quelli di Ulisse), che essendo all'Inferno è privato del suo corpo, della sua umanità e deve subire una pena. --SINTESI: Levi era entrato a far parte del campo quasi alla fine della guerra e siccomeaveva una formazione di tipo chimico perché aveva studiato, era indispensabile per certi lavori del campo e quindi proprio.
Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
17 pagine
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SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/10 Letteratura italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Silviacarini di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura italiana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi dell' Insubria o del prof Gaspari Gianmarco.