Anteprima
Vedrai una selezione di 5 pagine su 19
Letteratura italiana approfondimento 2016/17: "Il viaggio in letteratura" Pag. 1 Letteratura italiana approfondimento 2016/17: "Il viaggio in letteratura" Pag. 2
Anteprima di 5 pagg. su 19.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Letteratura italiana approfondimento 2016/17: "Il viaggio in letteratura" Pag. 6
Anteprima di 5 pagg. su 19.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Letteratura italiana approfondimento 2016/17: "Il viaggio in letteratura" Pag. 11
Anteprima di 5 pagg. su 19.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Letteratura italiana approfondimento 2016/17: "Il viaggio in letteratura" Pag. 16
1 su 19
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

I veri temi morali e religiosi sono piegati alla rappresentazione di un soggetto nella sua unicità e

singolarità; Defoe sceglie di mettere in rilievo l’identità ambivalente di Robinson, ma anche la

crescente consapevolezza e la religiosità che ha guadagnato attraverso l’introspezione. Robinson

vince i limiti fisici e morali impostigli dall’isolamento diventando padrone di sé e signore dell’isola.

Robinson è a tutti gli effetti un uomo della sua epoca, anche se Defoe comprese la necessità si

inserire delle avventure, il tema centrale del romanzo è la meditazione retrospettiva del narratore

sulla sua vita passata e la sua trasgressione agli ordini del padre. Le scene di apertura, incentrate

sulla ribellione di Robinson, rievocando il passato, il narratore ricorda l’individuo aggressivo e

ambizioso che era, ma lo racconta dalla prospettiva di un uomo saggio, che ha imparato a

riconoscere i segni della Provvidenza. La personalità contraddittoria di Robinson ci riporta al

giovane Defoe, ma nell’isolamento scampa alla follia rifugiandosi nella fede ed imparando a

leggere la Bibbia. Capace di imparare dai propri errori, egli tuttavia si trasforma grazie a una

paziente sottomissione al volere di Dio.

Defoe attua una rappresentazione articolata della realtà, che abbraccia tutte le sfere (sociale,

teologica e morale). “Robinson Crusoe” è un’opera pionieristica del moderno realismo narrativo, 13

con la descrizione dettagliata del mondo materiale e fenomenico e il modo di percepirlo del

protagonista. Ma quel mondo gli resiste. Appena dopo il naufragio Robinson crede che nel suo

destino non ci sia un senso, ma solo la casualità. In balia del caso Robinson combatte, tenta di

creare un ordine personale per inserirsi nel nuovo ambiente. L’attività pratica e razionale è

controbilanciata dalle ansie che lo animano a interrogarsi sul senso della propria condizione. Egli

arriva ad affermare “perché Dio mi ha fatto questo? Che ho fatto per meritare di essere trattato

così?”, ma subito si risponde da solo “volgiti a guardare la tua vita vergognosamente sprecata e poi

domandati cosa non hai fatto!”.

Quando la malattia s’inasprisce, Robinson prende la Bibbia e leggendola gli provoca un’estatica

esperienza di conversione in cui si pente dei suoi errori e chiede il perdono divino. Un’importante

tradizione critica ha rintracciato fitti legami tra l’opera e l’autobiografia spirituale puritana

(resoconti dell’itinerario interiore che li aveva condotti alla salvezza. Come ogni buon puritano,

risvegliandosi dall’indifferenza, Robinson inizia a scorgere la presenza provvidenziale della mano

divina nella propria vita. Ma la provvidenza non opera in modo manifesto, come nell’episodio in

cui il protagonista scopre dell’orzo verde inglese e a primo impatto lo indentifica come un segno

divino, poi si accorge che alcuni semi erano potuti rimanere nel fondo della sua sacca, dando

dunque una spiegazione razionale, ma poi conclude che la Provvidenza agisce per mezzo di eventi

fortuiti.

A determinare il successo dell’opera sono stati i suoi significati laici, il mito consiste di tre temi

centrali: il ritorno alla natura, la dignità del lavoro e l’uomo economico. Se per Rousseau l’isola

potrebbe apparire come un luogo incontaminato che offre pace e bellezza, per Defoe, per i

capitalistici e per la cultura imperialistica, la scoperta dell’isola è un’opportunità per

l’espropriazione coloniale. Ma si accorge che senza gli strumenti recuperati dalla nave non sarebbe

mai riuscito a sopravvivere. I momenti più affascinanti del racconto s’incentrano sulle realizzazioni

tecnologiche. Robinson riscopre il lavoro manuale per sopravvivere, non certo perché crede nel suo

potere salvifico. Occorre ricordare che il carico della sua nave era composto da schiavi, egli è un

imprenditore, come Defoe. Qui arriva anche a far tesoro di alcune nozioni di economia, come

l’importanza del valore d’uso e dei mezzi di sussistenza.

Fin dall’arrivo Robinson è terrorizzato dall’eventualità che quell’isola sia già popolata, la traccia di

esseri umani suscita in lui una crisi, in cui si abbandona in una riflessione sue cannibali, che lo porta

ad assumere il loro punto di vista e a constatare che avendo una cultura diversa hanno anche metri

di giudizio morali diversi. Comunque si decide a catturare un cannibale.

Le avventure che si svolgono nella terza parte: cattura di Venerdì, l’uccisione dei cannibali, la

sconfitta degli ammutinati inglesi, smentiscono l’attento realismo del romanzo, ma sono anche i

motivi che ne hanno provocato il successo editoriale. Com’è noto, Defoe era lo scrittore preferito di

Joyce, egli afferma che l’eroe di Defoe è “il vero prototipo del colonizzatore britannico, come

Venerdì è il simbolo delle razze assoggettate”.

A questa riflessione va aggiunta una postilla: il personaggio di Robinson è un modello tutt’altro che

monolitico: nella travagliata crescita si può leggere il difficoltoso e contraddittorio costruirsi

dell’identità imperialista, egli entra nel merito dei problemi psicologici e morali che segneranno la

nascita dell’individualismo e dell’imperialismo.

9. I viaggi di Gulliver

Jonathan Swift in “La letteratura inglese dal Medioevo all’Illuminismo”: 14

Nato a Dublino da genitori inglesi, Swift (1667-1745), nel 1689 occupò il ruolo di segretario presso sir

Temple, poté così studiare i retroscena della vita politica, deluso dall’esperienza trovò aperta solo la via del

sacerdozio. Nella controversia tra gli antichi e i moderni si scagliò contro gli scrittori moderni. Nello stesso

periodo Swift faceva la parodia del Cristianesimo in “The tale if a Tub”, criticando le tre principali

ortodossie occidentali: cattolicesimo, calvinismo e protestantesimo (alla quale apparteneva). Entrato in

politica dapprima militò tra i Whigs, ma disgustato dall’alleanza con i noncorformisti, passò al partito dei

Tory. Con la caduta dei Tory nel 1714 finisce anche la sua carriera politica; Swift lasciò Londra, dove aveva

brillato anche tra i circoli letterari, e si ritirò in Irlanda. Benché disprezzasse gli irlandesi, si adoperò ad

eccitarli contro i soprusi dell’amministrazione inglese.

“Gulliver’s travels” pubblicati nel 1726 raccontano le peregrinazioni del medico di bordo Lemuel

Gulliver. È un’opera cupa e possente, dai contorni duri e da uno stile semplice e preciso, adatto alla

comunicazione. Il racconto è suddiviso in 4 parti:

 Il romanzo si apre con un breve preambolo nel quale Lemuel Gulliver si presenta, egli è un

medico con una grande passione per i viaggi. Dopo sette mesi di navigazione naufraga sulle

coste di una terra sconosciuta agli uomini. Al suo risveglio si trova legato da uomini alti

circa 15 centimetri, abitanti delle isole vicine di Lilliput e Blefuscu (allegorie dell'Inghilterra

e della Francia del tempo), divise fino al fratricidio da un'annosa e irresolubile controversia

sul modo più corretto di rompere le uova, se dalla parte più grossa o da quella più piccola

(allegoria delle dispute religiose tra cattolici e anglicani). Gulliver viene accolto nel grande

palazzo e gli vengono offerti alloggio e cibo. Le sue osservazioni sulla corte di Lilliput,

modellata su quella di Giorgio I, mettono in ridicolo le lotte tra le varie fazioni, gli intrighi

di corte, i metodi con cui viene conquistato il potere e la fiducia del sovrano, insistendo sulla

corruzione dei tempi presenti rispetto a un luminoso passato. I lillipuziani, inoltre,

affermano di essere il popolo più potente e migliore del mondo, nonostante abbiano davanti

un gigante come Gulliver. Gulliver aiuta i lillipuziani a sconfiggere Blefuscu, ma si rifiuta di

aiutarli di nuovo per rendere schiavo il popolo vicino. Dopo questo episodio i sovrani lo

accusano di essere ingrato. Il rapporto con l'imperatrice deteriora rapidamente dopo che

Gulliver salva il palazzo da un incendio con la propria urina. Lo scatenarsi di congiure di

palazzo (nelle quali si continuano a ritrovare paralleli con la storia personale di Swift) fa sì

che Gulliver venga dichiarato un traditore e condannato a una lenta agonia per fame.

Avvertito di ciò, Gulliver trova una piccola barca e decide raggiungere una nave di

passaggio con la speranza di ritornare a casa;

 In seguito a una nuova tempesta Gulliver viene abbandonato dalla nave e viene ritrovato da

un gigantesco contadino alto circa 22 metri, abitante di Brobdingnag. Se la scala di Lilliput

era 1:12, quella di Brobdingnag è l'opposto, 12:1. Gulliver viene affidato alle cure della

figlia del contadino, mentre questi lo esibisce come fenomeno da circo, fino a quando la

regina lo convoca a Palazzo. La regina ordina la costruzione di una piccola casa per l'ospite,

che viene definita "scatola da viaggio". In seguito Gulliver visita il palazzo e conosce

l'imperatore, con il quale parla di argomenti molto sofisticati. Nelle conversazioni con

l'imperatore Gulliver assume un atteggiamento simile a quello dei lillipuziani, affermando la

superiorità della sua terra d'origine. Con atteggiamento patriottico, critica le leggi di

Brobdingnag, l'ignoranza dell'imperatore in materia politica, il sapere imperfetto e limitato

in quel paese. Gulliver inoltre propone all'imperatore la produzione di polvere da sparo e di

armi d'assedio per migliorare l'efficacia dell'esercito; la proposta viene rifiutata senza

pensarci due volte, in quanto disumana. Durante un'escursione al mare la scatola da viaggio

viene ghermita da un'aquila gigante e quindi abbandonata in acqua. Gulliver si tuffa in mare

e viene salvato da una nave di passaggio che lo riporta in Inghilterra; 15

 Tornato in Inghilterra, Gulliver decide di partire Indie Orientali. La nave viene attaccata da

pirati olandesi che abbandonano il protagonista su un'isola rocciosa vicina all'India. Gulliver

viene salvato da una città volante: Laputa. I suoi abitanti si dedicano esclusivamente alla

musica e alla matematica, ma sono incapaci di applicare queste discipline a fini pratici. In

questa terra vede il mondo portato alla rovina dalla scienza che non si preoccupa di badare ai

risvolti pratici: si tratta di un'allegoria della burocrazia e della Royal Society. A Lagado

osserva lo spreco di risorse impiegate per inseguire scoperte inutili come l'estrazione dei

raggi del sole dai cetrioli. Successivamente Gulliver si reca a Glubbdubdrib, un'isola a sud-

ovest di Balnibarbi. Qui incontra un mago e discute di storia con i fantasmi dei personaggi

storici più famosi, come Giulio Cesare, Bruto,

Dettagli
Publisher
A.A. 2016-2017
19 pagine
1 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/10 Letteratura italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Paolot97 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura italiana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Gabriele D'Annunzio di Chieti e Pescara o del prof Oliva Gianni.