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DISPONIBILITA’ ECONOMICA.
EDMONDO DE AMICIS ha la fama di essere uno scrittore “paternalista” che assume degli accenti poetici, di
sentimentalismo. Non erano queste le sue vere intenzioni.
È un autore moderno, che non pensa di scrivere per la gloria futura ma soprattutto guarda alla contemporaneità, a cosa
chiedono (editorialmente) i lettori del momento. Vuole trasmettere i valori di un’Italia unita, caratterizzata da valori laici. La sua
letteratura si presenta come un lavoro di denuncia di alcune condizioni sociali.
Se De Amicis appartiene al ceto borghese, in quegli anni si avvicina al socialismo che si sta diffondendo tra le classi operaie. Non
è un socialista spinto, è un moderato e questa posizione moderata viene assunta anche in Sull’Oceano.
Stevenson è un punto di riferimento per de Amicis : il suo libro si avvicina molto a quello dell’inglese; de Amicis racconta a
partire da una storia personale (il suo viaggio verso l’Argentina) e usa come protagonista un personaggio che ha la funzione
dell’IO narrante. Anche Stevenson viaggia su un piroscafo diretto verso gli USA pieno di migranti e sceglie di stare della 3 classe,
quindi ha davvero una visione “dal basso”.
De Amicis si avvicina progressivamente al tema dell’emigrazione: è da subito un autore amato all’estero; nel 1876 gli chiedono di
entrare a fare parte di un’associazione “i figli di Colombo” in USA e il suo editore Treves (uno degli editori più importanti di 800-
900) gli propone di scrivere sull’emigrazione. De Amicis rifiuta. Pochi anni dopo, nel 1884 si rende conto che il tema è diventato
un tema molto importante e potrebbe interessare e poi sente il richiamo del mondo latine dell’America del Sud, che lo affascina.
Riceve un invito di andare in Argentina come conferenziere (gli viene chiesto di fare conferenze non su suoi libri ma su
personaggi italiano importanti come Garibaldi). Trascorre tre mesi in Argentina, è molto impegnato a finire altri due libri, tra cui
Cuore, ma ha appunti importanti.
1886 pubblica Cuore, diario che segue un calendario scolastico, ma è un calendario laico (non viene nominato il Natale o altre
festività religiose) ma decide di pubblicare un’anticipazione del volume, pubblicando Dagli Appennini alle Ande
Cuore
Protagonisti ragazzini che si fanno portatori di valori laici (i bambini in quel periodo storico vengono educati come adulti)
Dagli Appennini alle Alpi
tematica migratoria: ragazzino di Genova, Marco – appartenente alla piccola borghesia, di 13 anni che è costretto a migrare in
Argentina perché la famiglia ha difficoltà economiche.
Il racconto veicola temi universali tanto che ebbe un enorme successo (ha avuto anche traduzioni televisive, cinematografiche,
manga ecc.). Perché Marco parte? La madre due anni prima parte da sola verso l’Argentina per diventare una domestica; 23
Letteratura Italiana A1 + A2
durante il primo anno scrive alla famiglia, ma poi non si sa più niente e Marco insieme ai fratelli e il padre cominciano a
preoccuparsi.
_ slide: Paragrafo celebrativo delle donne italiane hanno coraggio e sacrificio per la famiglia. C’è un tema di matrice
risorgimentale: scelta drammatica tra il dovere civico (in questo caso economico) e la sfera degli affetti _
Marco allora decide di partire (è l’unico che può partire perché i fratelli e il padre hanno un lavoro che non possono partire)
perché ha trovato un biglietto gratuito in 3 classe grazie a dei conoscenti. Prima di questa partenza avevano cercato di
contattare la madre attraverso il consolato, ma avevano scoperto che la donna aveva cambiato nome lei, che apparteneva
alla piccola borghesia, non vuole che si sappia che ora fa la serva in Argentina.
Il narratore è onnisciente, terza persona, ma il punto di vista che assume è quello di Marco. Fino alla fine, infatti non sappiamo
cosa sia accaduto alla madre; lo scopriamo man mano che lo scopre il ragazzo: si crea una sorta di suspense.
Marco dovrà affrontare una serie di situazioni drammatiche (che sono le stesse che devono affrontare i migranti. Capacità di de
Amicis di costruire una lettura piacevole su temi scottanti) possiamo dire che è UN ROMANZO DI FORMAZIONE
- Isolamento che gli provoca tristezza. Emigrare significa anche mettere in discussione la sua identità; farà amicizia solo
con un lombardo (a cui non viene dato un nome).
- Gli viene rubato tutto il denaro che aveva con sé.
- Dopo il lungo viaggio di 26 gg ha la prima grande delusione: la madre non è più a Buenos Aires, ma è a migliaia di km di
distanza, sempre in Argentina da qui comincia la sua avventura argentina.
- A Rosario incontra il lombardo che lo porta in un’osteria in cui ci sono altri immigrati italiani che fanno una colletta e lo
aiutano a raggiungere la madre: solidarietà che si instaura tra le mini comunità italiane all’estero.
- Gli viene detto che la madre non sta nemmeno a Corobba, deve recarsi in un'altra città. Incontra una colonna di uomini
a cui si aggrega: viene sfruttato, lavori troppo pesanti e viene anche picchiato; per fortuna a metà percorso deve
prendere un’altra direzione rispetto agli uomini; deve passare attraverso un ultimo ostacolo la foresta – nelle fiabe
essa corrisponde al luogo delle prove.
- Arriva in città e scopre che la madre vive in una fattoria a pochi chilometri. A questo punto cambia il punto di vista, è
quello della madre.
Si trova in condizioni disperate, sembra che stia per morire ma non si vuole far curare/operare
perché sente di aver fallito, visto che ha perso i contatti con la famiglia.
Alla fine arriva Marco, lei si fa operare… marco salva la vita di sua madre.
A Buenos Ares Marco si sente disorientato, perché è un ambiente completamente diverso rispetto alle città liguri; la città gli
appare come una sorta di scacchiera. Non è capace di orientarsi e non comprende cosa gli stia davanti.
L’antropologo Batensen scrive e spiega cosa avviene quando un individuo si trova in un ambiente diverso da quello naturale
ci deve essere una traduzione dell’ignoto al noto, cioè deve fare una sorta di comparazione/similitudine tra ciò che vede e ciò
che appartiene alla sua esperienza. MI BASO SULLE ANALOGIE.
SULL’OCEANO – GENERE LETTERARIO
Non appartiene a nessun genere, manca sempre qualche elemento affinché possa essere classificato in un determinato genere.
Viaggio
È un viaggio ma manca una componente fondamentale: i paesaggi mostrati devono essere caratterizzati da una forte
tipicità questo non accade in Sull’Oceano, perché non si toccano luoghi intermedi (che possono solo essere visti
da lontano). La descrizione non diventa pittoresca come lo è in un tipico libro di viaggio, inoltre le descrizioni
vengono posizionate all’inizio o a fine capitolo, come se fossero una cornice e ovviamente messi in questa posizione i
luoghi descritti non suscitano curiosità e bellezza nel lettore. 24
Letteratura Italiana A1 + A2
Avventura
Non accadono grandi avvenimenti, gli unici avvenimenti, che potrebbero conferire al romanzo il genere di avventura,
vengono narrati con ironia.
Trattato sull’emigrazione
Ci sono pagine in cui interviene un atteggiamento di vera denuncia, sembra quasi un scritto politico e si ha
l’impressione che l’IO narrante venga sostituito da un narratore esterno che assomiglia tanto a De Amicis. Un
trattato o uno scritto scientifico ha sempre una struttura (tesi, antitesi, sintesi) che qua mancano; e non abbiamo
solamente la denuncia.
Ci sono elementi che vengono dalla letteratura fantastica, come suggestioni o descrizioni della natura come se
appartenesse alla dimensione fantastica; come quando la superficie marina appare fluorescente. Il narratore stesso
descrive poi da dove viene originato questo fenomeno fantastico tradotto in realtà.
Possiamo dire che Sull’Oceano è “un romanzo strano, alla De Amicis” perché l’autore ha l’abilità di
raccontare quest’esperienza combinando più generi; questa è una capacità proprio dell’autore.
Narratore: interno. È un personaggio tra i personaggi (l’IO narrante sta compiendo un viaggio – in seconda classe verso l’America
del Sud). Il punto di vista è sempre interno, tanto che molto spesso i vari personaggi che vengono incontrati nel piroscafo
“prestano” gli occhi al narratore principale in modo da permettergli di accedere alle aree in cui non può accedere (persone della
2 e 1 classe non potevano accedere alla 3 classe.)
EDMONDO DE AMICIS – SULL’OCEANO
Qual è il genere letterario di Sull’Oceano? …. Manca sempre qualche elemento per far sì che il romanzo sia classificabile in un
determinato genere. C’è un totale disinteresse per i luoghi attraversati, che viene dalla posizione dei personaggi. Il narratore
lamenta il loro disinteresse per l’oceano; perché? Non hanno nemmeno gli strumenti per apprezzare ciò che li circonda. Manca
l’attitudine di guardare aspetto antropologico. Per riconoscere (e comprendere) un oggetto dobbiamo avere in mente il
concetto di esso.
IL NARRATORE
È interno e sembra voler trascrivere a una distanza temporale, come se volesse rivivere l’esperienza anche in presa diretta i
tempi che prevalgono sono quelli del passato, ma troviamo anche quelli del presente. Ciò provoca uno slittamento del momento
dell’esperienza (presente) al momento della scrittura (tempo passato).
La visione del narratore, però, è parziale, tanto che deve ricorrere ad alcuni personaggi (sono figure di mediazione) che
permettono al narratore di accedere in quei luoghi in cui i suoi occhi non possono andare.
Commissario di bordo giovane genovese; viene preservato dall’ironia quindi costituisce quasi un punto di vista
oggettivo circa la vita di bordo. La sua caratteristica è la compostezza e la serietà, quindi tramite il suo punto di vista
non sapremo mai delle “curiosità” su altri personaggi.
Uomo genovese di seconda classe è un uomo molto curioso, che ci permette di svelare vari aspetti della vita di
bordo.
Vecchio marinaio ha il compito di assicurarsi che i passeggeri di 3 classe rispettino le regole. È proprio lui a gettare
uno sguardo un po’ più profondo su questa classe a cui il narratore non può accedere.
Figura del Garibaldino sembra amareggiato dalle condizioni (soprattutto politiche) dell’Italia: è un garibaldino,
dunque repubblicano che rimane deluso dalla formazione di un’Italia monarchic