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LUDOVICO MURATORI
Grandissimo intellettuale che gravita attorno a Modena, in terra Estense. È uno dei grandi rappresentanti della cultura nel senso più ampio del termine, in quanto è un grandissimo storiografo che recupera la storia d'Italia, e in particolare quella del Medioevo, attraverso lo studio sui documenti medioevali che erano stati lasciati da parte in epoca rinascimentale e umanistica. È stato un grandissimo storiografo: tira fuori da biblioteche documenti dimenticati nei secoli ed è anche colui che ha riordinato la biblioteca estense di Modena.
Egli spinge sul concetto di vero storico. Il vero storico diventa fondamentale con Muratori e in "rerum italicorum "annali d'Italia", particolare nel scriptores" a cui seguono gli attraverso lo studio dei documenti che si farà inviare da tutte le biblioteche d'Italia, risalenti a partire dal Medioevo fino all'età a lui contemporanea. Si tratta di
essere data una luce razionale. Muratori sostiene che la poesia debba essere basata sulla ragione, ma senza trascurare l'importanza del sogno. Muratori è anche noto per i suoi studi sulla lingua italiana. Egli sostiene che la lingua italiana debba essere purificata da influenze straniere e ritornare alle sue radici latine. Questo concetto di purismo linguistico ha avuto un impatto significativo sulla letteratura italiana successiva. Inoltre, Muratori è stato un pioniere nella critica letteraria. Ha introdotto il concetto di "genio" come elemento fondamentale nella creazione letteraria. Secondo lui, il genio è ciò che distingue un grande scrittore da uno mediocre. In conclusione, Muratori è stato un importante intellettuale del suo tempo. Le sue idee sulla letteratura, la lingua e la critica hanno avuto un impatto duraturo sulla cultura italiana. La sua eredità è ancora evidente oggi.essereassociata l'illuminazione e il vero del raziocinio.DELLA PERFETTA POESIA ITALIANA (pag 19 pdf)
In questo passo di uno dei tanti trattati, mette in luce il rapporto fra fantasia e intelletto. Alla“resta da vedersi come la capacita intellettuale assistafine di un lungo discorso dice:l’immagine della fantasia. L’intelletto sa che sono fantasie poetiche ma le rende possibili. Lafantasia spesso nei poeti aveva preso sopravvento sull’intelletto (pensare al barocco).Sebbene la fantasia per creare buona poesia debba essere illuminata dall’intelletto, moltospesso questa fantasia prende il sopravvento non solo nei poeti(concettismo seicentesco),fuori controllo, ma anche nei pazzi, nei frenetici, negli ubriachi, in chi sogna, da chi è colpitoda ipocondria o da malinconia. Quindi il sogno e la fantasia non possono essere le uniche amuovere la buona poesia, il sogno deve essere illuminato dalla ragione e dall’intellettoNei valenti poeti non
c'è il (importante la parola Illuminare; in Gravina c'era il calore). predominio della fantasia, né disprezzano la guida dell'intelletto, poiché i veri poeti sono dotati di armonia, ordine e bellezza (sintonia con l'Arcadia)". È questo il buon gusto inteso da signoreggiare, Muratori, coerente con quello dell'arcadia. L'intelletto non deve nemmeno come nei filosofi e storici, se no il vero storico avrebbe il dominio nella poesia: non avremmo poesia ma filosofia o storia. Amico d'autorità: si discosta dal razionalismo cartesiano di Gravina, deve avere un'autorità amichevole rispetto alla fantasia. Classicisticamente l'oggetto della poesia deve essere il vero o il verosimile. Parola chiave è armonia. Con Muratori si riflette sulla tradizione storico-letteraria d'Italia. È un passo importante di questo periodo. Con l'Arcadia e Muratori abbiamo l'inizio di vere e
Proprie storie della "Antiquitates italicae" "Annales" fino agli raccontano una storia che va dal Medioevo fino all'età contemporanea a Muratori, una storia culturale dalle origini fino a lui. Da questo processo avremo quello che diventerà la storiografia letteraria moderna, che è quella dell' '800. pag. 24
METASTASIO
Il suo vero nome è Trapassi, che viene grecizzato in Metastasio. Da muratori si passa a Metastasio, il più importante rappresentante del melodramma settecentesco, quella forma tra letteratura e musica di cui l'Italia sarà regina indiscussa. Si tratta di un dramma insieme al canto, che però fino ad allora non aveva avuto una strutturazione ben precisa: quale doveva essere il rapporto tra musica canto e versi era lasciato molto al gusto degli autori. Prima di Metastasio: era in uso la riscrittura del testo
Poetico e musicale, il rapporto tra la parte recitativa e le arie non era fisso, il momento del "bel canto" non aveva funzione narrativa ed era molto mobile. La sua grandezza sta nel fatto che, grazie all'Arcadia e in particolare Gravina (stile più rigoroso) che era il suo mentore, lo porterà a rivedere e armonizzare questo genere, che prima di lui aveva già avuto un successo spaventoso, chiamando gli autori in tutte le corti d'Europa.
Prima di lui Apostolo Zeno era stato l'autore di corte asburgica a Vienna, e anche lui aveva cercato di riassestare i rapporti tra arie e recitativi, ma quello che darà armonia perfettamente strutturata è proprio l'operato di Metastasio.
Da Roma e dall'insegnamenti di Gravina, passerà a Napoli dove trovò fortuna teatrale con la "Didone abbandonata", primo melodramma da lui messo in scena a Napoli, e che lo porterà presso i più grandi teatri e corti.
ma la sua grande fortuna sarà quella viennese. Stabilizza il rapporto tra la parte recitativa, che è la parte portante del melodramma (fondatasu settenari ed endecasillabi, le forme più nobili della nostra metrica), e l'aria, in cui vengonoespressi quelli che vengono chiamati gli affetti (l'amore, la passione, la sofferenza, il patos,ecc). Non solo il rapporto tra recitativi e arie, ma anche il rapporto con la musica: nel recitativodeve esserci solo un lieve accompagnamento musicale, mentre nelle arie si può avere anchel'accompagnamento dell'orchestra. Dopo di lui il testo poetico non può più essere manipolatoe cambiato, ma viene stabilito. È caratterizzato da una trama semplificata, deve avere una oal massimo due azioni sceniche, di cui una dominante, deve avere un intreccio essenzializzatoe deve esserci un rapporto chiaro dell'azione narrativa di scena in scena (anche grazieall'introduzione del
(libretto). Si distacca e si libera dalla formazione graviniana e arcadica solo alla morte del maestro, che lo porterà a dare sempre più valore ad una linea lirica, che viene recuperata grazie all'influenza dell'Arcadia settecentesca di Crescimbeni.
29 marzo Pietro Verri pag. 26
Siamo arrivati a , all'Illuminismo lombardo e dovevamo leggere il brano (pdf), Filangeri l'articolo in cui parla degli studi utili. Nella scorsa lezione avevamo letto, avevamo parlato di questo discorso altamente innovativo e radicale dei nostri illuministi, l'idea di creare un'istruzione pubblica universale. Diceva Filangeri universale sì ma non comune, non identica indipendentemente dalle classi sociali che per lui erano sostanzialmente due.
Pietro Verri
Abbiamo detto che era già di per sé un discorso molto molto avanzato e riprende questo discorso che è il discorso sull'istruzione pubblica e di un sapere utile (uno dei discorsi cardine di tutto l'illuminismo,
non solo napoletano e lombardo) e vedremo come, però, l'idea di utilità cambia in questo passo che leggeremo in parte insieme nei punti più interessanti. Perché è interessante questo? Filangeri Perché il discorso si concentrava sostanzialmente su un discorso sociale di classi, mentre, un elemento in più di novità che ha il discorso che fa Pietro Verri invece è quello che parla direttamente alle giovani generazioni e anche questo è qualcosa di dirompente, la cultura e la letteratura, normalmente, erano sempre "adulte", qui invece a lui interessa parlare innanzitutto alle giovani generazioni e delle giovani generazioni, su come formare le future generazioni. (pag. 25) Alcuni spingeranno da Contestualizzando il brano, nella parte precedente, qui sta dicendo che una parte di questi giovani, perché non siano inutili alla società. Altri... e qui comincia il brano. "Altri"generico all'interno della società) distolgono i giovani dal proseguimento dei loro studi con buona intenzione, ma spinti da alcuni pregiudizi succhiati collatte, la guarigione dei quali non potrebbe ottenersi senza qualche contenzione di ragionamento (il contenzioso è quando si discute), facoltà la quale non viene mai logorata dalla moltitudine (quindi l'importante è discutere anche se ci si scontra). Il dovere d'ogni persona che sappia scrivere in guisa da poter esser letto (quindi ha la capacità di saper scrivere e, quindi, di poter diffondere le proprie idee) è di spargere la luce sugli errori più perniciosi alle società (idea chiave di tutto l'Illuminismo: chi è in grado di scrivere e vuole farsi leggere, quindi ha qualcosa da comunicare, deve innanzitutto, importantissima metafora, spargere la luce sugli errori che sono in vario modo dannosi, questo significa perniciosi, a tutti la società.
è l'idea chiave di tutto l'Illuminismo); ed io sarei benfelice se potessi quella porzione che occupo di questi fogli impiegarla utilmente(ecco l'avverbio chiave che si lega all'aggettivo utile), e accrescere ai giovani ben dispostilena e coraggio per farsi uomini di merito, e persuadere agli uomini fatti epregiudicati (significa pieni di pregiudizi) questa grande verità, che l'uomo non riesceche per quella strada per cui il naturale genio lo spinge (qui invita i giovani di talento anon sottostare ai giudizi di chi dice di dover fare gli studi "utili", nel senso utile di quel cheverrà dopo, ma di seguire il proprio genio naturale); che ogni onesta applicazione d'ungiovane è lodevole; che il biasimo ed il ridicolo non lo merita che la dappocaggine ela spensieratezza (il genio e il talento di un giovane non deve essere mai stroncato dadappocaggine"critiche, pregiudizi, vecchie idee perchél'unica cosa negativa è la " e la"spensierat