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G S

L L , ’

ALERIA AMPOGNA

A E A OVVERO LA FINE DELLA NATURA E DELL IDILLIO

Nel 1619 Marino pubblica la .

Galeria

Come già dice il titolo : e

è un tentativo di rendere in versi una galleria di pitture e sculture

infatti il libro poetico è scandito in pitture e sculture.

L’autore aveva sempre nutrito una viva passione per la pittura e per la scultura. Aveva perciò

all’inizio pensato di comporre un “libro figurato” in cui a incisioni artistiche si unissero poesie

26

raffiguranti quadri e sculture. Il tentativo fallì, e allora Marino si limitò a pubblicare i testi

poetici di argomento artistico da lui composti nel decennio precedente.

La Sampogna riunisce otto idilli mitologici e quattro pastorali scritti tra il 1607 e il 1619. Le

fonti dell’opera sono numerose: poeti classici, autori recenti come Pontano e Sannazzaro e

autori stranieri.

Gli argomenti sono spesso e ricorrente è il tema del ratto e della violenza sessuale.

erotici,

Ma anche in questo caso manca l’abbandono della passione: la poesia di Marino resta astratta

. Il fatto è che all’amore Marino non crede, come non crede a una natura intatta e

e celebrale

autentica. L’A

I B : DONE

L CAPOLAVORO DEL AROCCO ITALIANO IL POEMA EROICO

Il poema l’A fu pubblicato a Parigi nel 1623, con una prefazione in francese di Jean

DONE

e una dedica dell’autore al re di Francia Luigi XIII.

Chapelain

Marino vi aveva lavorato tutta la vita, a partire dagli ultimi anni del Cinquecento. All’inizio

era stato concepito come un poemetto idillico-mitolgico; poi divenne un vero e proprio

poema. Formalmente il poema appartiene al genere epico. Ma in realtà siamo di fronte a un

poema di pace più che di guerra. Il privato e l’amore prevalgono ampiamente sul pubblico e

sulla guerra. La sensualità idilliaca ha la meglio sulla drammaticità dell’epica. Inoltre, al posto

della congiunzione fra storia e religione, che era fondamento del poema tassesco, qui si

realizza quella tra mito e edonismo. Inoltre Marino è molto attento e si limita a qualche

concessione esteriore per evitare la censura ecclesiastica, nonostante tutto ciò non bastò

perché la Chiesa nel 1624 pose all’Indice L’Adone.

L’opera non segue un ordine narrativo consequenziale e rigoroso, ma procede attraverso

dando al poema un aspetto ridondante di colori e di vicende.

digressioni ed episodi secondari,

Per questa sua inventiva essa sembra ispirarsi assai più all’Orlando Furioso che alla

Gerusalemme Liberata.

Il poeta inoltre prende a modello soprattutto le metamorfosi d’ Ovidio, ma si rifà anche a

numerosi autori latini, nonché a Poliziano, Pulci, ad autori minori del 1500.

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Quanto al linguaggio, esso non si rifà, ai criteri sanciti da Bembo o al fiorentino teorizzato

dall’accademia della Crusca, ma alla lingua “ ” dell’epoca, arricchita dall’invenzione

comune

di neologismi, latinismi e grecismi.

L’Adone è composto complessivamente da che possono essere suddivisi a loro volta

20 canti

in 4 blocchi:

I. Cupido, per vendicarsi della madre,

I primi 4 canti espongono l’argomento iniziale:

Venere, che lo ha battuto, la induce ad innamorarsi di un mortale, Adone, approdato

all’isola di Cipro. Dapprima Venere vede il bel giovane addormentato e se ne innamora

poi Adone cura la dea ferita dalle spine di una rosa e a sua volta cade in amore.

II. I canti dal 5 al 11 narrano come Adone venga iniziato alle delizie dei cinque sensi nel

giardino del piacere e successivamente a quelle dell’intelletto e delle arti. Adone

apprende anche i primi elementi della scienza moderna. Nel frattempo Mercurio

congiunge i due amanti in matrimonio

III. I canti 12-16 narrano le peripezie di Adone che deve superare una serie di prove

d’iniziazione. In particolare deve difendersi dagli agguati di Marte, geloso di Venere,

ed è dunque costretto a fuggire da Cipro. Dopo numerose imprese, però torna a Cipro

e ottiene la signoria dell’isola dopo una vittoriosa partita a scacchi. Ma Adone rifiuta

di esercitare il potere.

IV. I canti 17-20 hanno per oggetto:

• la partenza di Venere dall’isola,

• -la morte di Adone, ucciso da un cinghiale manta togli da Marte

• la sepoltura del protagonista

• -spettacoli e giochi indetti da Venere in onore del defunto.

Il poema è interessante non solo per i singoli dettagli ma per il suo disegno complessivo che

scopre un intento allegorico. Non si tratta tuttavia di un allegoria come quella classica e

medievale. L’allegoria che più interessa a Marino è un’altra: , più

è l’allegoria moderna

sfuggente perché niente affatto rispondente a una chiave convenzionale e invece frutto della

visione concettuale del singolo artista. 28

L ’I :

A POESIA LIRICA E IL POEMA EROICO FUORI D TALIA

Q , G , M

UEVEDO ÓNGORA ILTON

L S : Q G

A POESIA LIRICA IN PAGNA UEVEDO E ÓNGORA

è il rappresentante della complessità formale del Barocco.

Luís de Gongora

La sua poesia è traslitterazioni, ma soprattutto di connotazioni visive che la

ricca di metafore,

rendono “colorata”; egli, inoltre, è solito usare forme auliche latine (cultismo).

Luís de Gongora nacque a Cordoba nel 1561 e nella stessa città morì nel 1627 dopo aver

studiato a Salamanca e aver soggiornato a Madrid. Aveva un carattere arrogante e mordace,

il che gli procurò molti nemici. La più famosa inimicizia fu quella con il contemporaneo

Francisco de Quevedo che professava un’estetica differente (il concettismo).

Gongora apportò alla poesia ed in particolare al culto del concetto una serie di elementi che

provenivano dalla sua particolare sensibilità e dal suo genio: i valori sensoriali, le referenze

mitologiche, il gusto latinizzante per iperbati e per il cultismo, suggestivi effetti sonori e

metafore di una novità e di un’audacia straordinaria.

A parte due commedie di scarsa importanza scrisse

l’opera di Gongora è esclusivamente lirica:

poesie religiose e profane.

La sua ispirazione si orienta su due poli opposti: da un lato quello umoristico o burlesco;

dall’altro quello della raffinatezza idealizzata.

Le sue opere più importanti furono: la Fábula de Piramo y Tisbe; le Soledades, e la Fábula de

Polifemo y Galatea. nacque a Madrid nel 1580. Nel corso della sua esistenza visse una sorta

Francisco de Quevedo

di rivalità con il poeta a lui contemporaneo Gongora. Ebbe ambizioni politiche e, dal 1613 al

1620, stette in Italia, più precisamente a Napoli, per volere del duce di Osuna.

La sua opera, che è considerata , ha carattere più filosofico

il culmine dell’” agudeza” barocca

che edonistico (come fu invece la poesia di Gongora).

Egli si propone uno scopo morale e le sue composizioni riflettono il disinganno con cui

affrontava la vita: secondo la concezione dell’autore, infatti, l’esistenza umana non è altro che

una corsa verso la morte, l’uomo nasce morendo e non c’è nulla al mondo che non sia soggetto

a questo destino.

La sua produzione poetica è molto vasta, e abbraccia diversi e contrastanti generi letterari:

29

• : in questa sezione si concentrano i grandi temi

POESIA FILOSOFICA E MORALE

del Barocco: la brevità e l’inconsistenza della vita, la fugacità del tempo,

l’onnipresenza della morte. Quevedo esprime con ineguagliabile intensità la sua

angusta visione del vivere, a volte alleviata dalla dottrina cristiana o stoica.

• nonostante fosse un frate Trappista (ordine religioso i cui

POESIA AMOROSA:

membri usavano salutarsi con l’espressione “Fratello, ricordati che dobbiamo morire”)

scrisse poesie amorose nelle quali sviluppò il tema dell’amore come anima del monto

e vincitore sulla morte.

• dal suo disinganno nascono anche le sue burle, i

POESIA SATIRICA O BURLESCA:

suoi componimenti scherzosi, ricchi di immagini efficaci.

• scrisse un romanzo picaresco . Il

ROMANZO PICARESCO: La Vida del Buscón

, intraducibile in italiano, indica un pitocco, una persona miserabile che

termine buscón

vive di elemosina. In questo aspetto il romanzo di Quevedo si differenzia dalla

tradizionale produzione picaresca poiché i protagonisti di questo genere di romanzo

usavano solitamente cercare di guadagnarsi di che vivere.

• : tra la produzione satirica in prosa si distingue l’opera

OPERE SATIRICHE Los

, composta da cinque opere più brevi, tra cui El mundo por dentro, nelle quali,

Sueños

attraverso invenzioni fantastiche, l’autore offre un panorama dei vizi umani.

• tra cui …

OPERE ASCETICHE: La cuna e la sepoltura sulla brevità della vita

Tanto nella prosa che nei versi, Quevedo è un virtuoso della lingua. Mentre Gongora nella

sua poesia sovrappone e paragona immagini, colori, nella poesia di Quevedo sono i concetti

che si rincorrono e si sovrappongono tra di loro. Egli è la massima espressione del concettismo

e le sue opere sono caratterizzata dalla forte e costante presenza di giochi di parole,

comparazioni inusuali, antitesi e contrasti, paradossi…

F : J M

RA POEMA EROICO E POEMA SACRO OHN ILTON

(1608-1674) nasce a Londra ed eredita dai genitori una profonda sensibilità

John Milton

religiosa e l'amore per le belle arti e la letteratura. Puritano convinto, si schiera dalla parte del

Parlamento nella rivoluzione inglese (1641-47) e dopo l'esecuzione del re Carlo I diventa

segretario del governo Cromwell, nonostante un progressivo peggioramento della vista che

30

lo porta, nel 1652, alla cecità. Morto Cromwell, nel 1658 viene perseguitato, imprigionato e i

suoi scritti polemici bruciati. Tornato in libertà, si dedica alla poesia e scrive i suoi grandi

capolavori; muore a Londra. (1629), con

Compone, a soli ventuno anni, l'ode Sulla mattina della natività di Cristo

l'intenzione di celebrare la venuta di Cristo.

Del 1632 sono due poemetti dai titoli in italiano, , in cui contrappone

L'allegro e Il pensieroso

i modi di vita dell'uomo allegro e dell'uomo contemplativo.

Del 1634 è il masque edificante e del 1638 la bellissima elegia pastorale

Como Licida.

, un'arringa in difesa della libertà di stampa, in cui esprime

Nel 1644 compone Aeropagitica

uno dei tratti più caratteristici della sua personalità e che è occasione per definire la

concezione della cultura e della vita come lotta e inesauribile conquista. A

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Publisher
A.A. 2014-2015
216 pagine
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SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/10 Letteratura italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher giovy227 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura italiana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Napoli Federico II o del prof Sabbatino Pasquale.