Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Le coordinate del passato possono essere rimesse in gioco come consapevole ed ironico controcanto
di tutto ciò che la tradizione ha trasmesso , denunciando , in forma teatrale , della menzogne e delle
finzioni su cui si regge l’immaginario collettivo .
- Eracle , Ifigenia in Tauride , Elena di Euripide
5.5 nodo e scioglimento
Molto importante nel lavoro del drammaturgo è la systasis ton pragmaton ovvero la composizione
dei fatti . la strutturazione di una trama organica e coerente consente infatti agli eventi di dipanarsi
fino alla prevista conclusione .
Primi drammi : la tradizione ha conservato dei drammi antichi in cui è percepibile il problema e
anche la difficoltà di produrre , con le parole , azioni e fatti
- Persiani di Eschilo . pressochè nulla accade sulla scena , l’intera tragedia infatti gira intorno
ad un discorso di annunzio , alla notizia del disastro che ha travolto l’esercito barbaro. . partendo da
questa notizia le scene si sviluppano in sequenza mostrando i vari stati emotivi ( trepida attesa ).
- Sette a Tebe di Eschilo . l’evento sulla scena si produce con le grida di terrore del coro , ma
gran parte della scena è occupata dal dialogo fra il re e il messaggero che annunziano minutamente i
guerrieri schierati l’uno contro l’altro alle porte della città. Sono le parole che raccontano , che
descrivono e che commentano prima ancora del comporsi in avvenimenti .
Con il tempo il teatro riuscì a trovare dei modi efficaci per tramutare le parole in azioni
Ampia produzione ateniese : Aristotele , nella Poetica , distingue in :
a) Trama semplice , che conduce con linearità al mutamento della sorte dei personaggi
b) Trama complessa ove il passaggio da una condizione all’altra ( dalla felicità alla sventura)
avviene attraverso la mediazione della peripeteia o dell’anagnorisis ( del rovesciamento e del
riconoscimento) .
- Peripeteia : il volgersi in senso opposto dell’azione che si sta compiendo .
Edipo re di Sofocle : il messo di Corinto , credendo di liberare Edipo dal timore dell’incesto ,
finisce al contrario , per confermargli l’atroce fondatezza della sua paura
- Anagnorisis : passaggio dall’ignoranza alla conoscenza , al disvelamento di identità , di
eventi e di relazioni inizialmente celate ai personaggi
Edipo re di Sofocle : il rovesciamento che travolge Edipo , quando all’apparenza , i fatti
sembravano mettersi al meglio coincide con la terribile scoperta della sua origine
c) Pathos , ingrediente della trama ovvero il prodursi di un evento traumatico , un fatto esiziale
e luttuoso , come l’esibizione di morti , ferimenti , gravi sofferenze o altre situazioni consimili . la
scena cruenta e la morte non hanno luogo di norma dinnanzi lo spettatore , i quali devono solamente
in un momento successivo contemplare il pathos stesso ovvero i cadaveri inanimati degli sventurati
eroi .
- Alcesti ed Ippolito di Euripide . due personaggi , già consegnati alla morte , chiudono la loro
esistenza sulla scena offrendo alla vista del pubblico gli ultimi istanti della loro agonia .
Nell’elaborazione della trama , elementi di struttura si innestano così sui temi e modelli narrativi
che vengono ripetutamente declinati da una tragedia all’altra come il ritorno dell’eroe in patria , la
vendetta per atti di violenza e di usurpazione , il diritto dei supplici , la contesa del potere ,
l’infedeltà delle donne , la follia , la guerra.
La drammaturgia dei tragici ateniesi si muove su due direzioni , rispetto alle trame tradizionali :
1) Immettere in canovacci collaudati personaggi di maggiore complessità e sofisticazione
2) Coinvolgere i consueti eroi in elaborati e movimentati intrecci , ricchi di macchinazioni e di
colpi di scena . in questo secondo caso va a delinearsi la tipologia della tragedia ad intrigo.
- Ione , Ifigenia in Tauride di Euripide
- Elettra di Sofocle
La dinamica dell’intrigo dà luogo talora a situazioni di teatro nel teatro o più semplicemente di
finzione nella finzione , per realizzare i loro intenti , i personaggi devono infatti mettere in scena
una fallace quanto disinvolta rappresentazione della realtà, fare della menzogna uno spettacolo .
- Elena di Euripide . il falso funerale
- Ifigenia di Tauride di Euripide . il falso rito purificatorio
- Elettra di Sofocle . lo spettacolo della presunta morte di Oreste , con l’effetto finale di un
sudario che si alza mostrando non il cadavere del figlio, ma quello della madre trucidata
La trama , che sia lineare o complessa , provvede ad organizzare :
a) Il nodo nella sua prima parte
b) Scioglimento , lysis , a partire dal momento in cui la sorte dei personaggi prenderà a
capovolgersi , determinando la loro fine e insieme quella del dramma .
Sofferenza ed emozioni
l’evidenza della sventura e della morte , il mutamento della sorte cui il finale conduce vengono
tradotti scenicamente in espressioni di dolore e in gesti rituali che dovrebbero dar sfogo alle
emozioni . il pianto e le lacrime possono assumere :
a) La forma tradizionale del cordoglio , del lamento antifonale , il threnos
- Persiani di Eschilo . il re , con le vesti strappate , guida il coro nel prolungato gemito della
sconfitta
- Troiane di Euripide . Ecuba e le donne destinate alla schiavitù fanno risuonare la sofferenza
dei vinti piegando le membra e percuotendo il suolo con le mani
I sopravvissuti della katastrophe tragica devono prendersi cura dei defunti , assicurare loro le giuste
esequie , compiere i riti che possano allontanare da luoghi e persone la contaminazione del sangue e
della morte .
- Eracle di Euripide . il vecchio Anfitrione spetta così il compito ingrato di seppellire i
famigliari massacrati da Eracle
- Andromaca . Peleo dovrà predisporre un corte funebre per il defunto Neottolemo
- Elettra . Elena e Menelao dovranno occuparsi del cadavere di Clitemnestra
Continuum
Figure autorevoli ed epifanie divine si manifestano talora sulla scena al fine di portare soccorso o
per imporre un esito all’azione drammatica . ai personaggi travolti dal dolore e dalla violenza
vengono indicati i luoghi ove dovranno recarsi ed espiare le loro colpe , città dove potranno trovare
un rifugio o conforto . grazie al loro sapere, le divinità , interloquendo con i mortali , profetizzano le
vicende che i personaggi dovranno ancora affrontare al di fuori della cornice del dramma , le prove
e i percorsi della loro successiva biografia eroica . l’azione rappresentata sulla scena viene
ricondotta al continuum narrativo della tradizione mitica , alla dimensione del puro racconto .
Nella forma della promessa o della profezia , la parola degli dei può inoltre anticipare l’istituzione
di culti o di gesti rituali che, per il tempo a venire , dovranno serbare vivo il nome e la memoria dei
personaggi della vicenda . il passato assoluto si intreccia così , in un modo ancora diverso , con il
presente degli spettatori , richiamando attraverso l’eziologia , l’orizzonte di pratiche religiose e di
istituzioni sacre di cui il pubblico è ancora partecipe e testimone .
- Ippolito di Euripide . la dea Artemide assicura all’eroe morente la ricompensa della gloria
postuma e il privilegio di un rito che sarà a lui dedicato ma Artemide richiede anche che le traversie
dei soggetti umani si chiudano con un gesto di conciliazione : prima di spegnersi , Ippolito dovrà
perdonare il padre per aver provocato , nell’ira , la sua morte .
Il pubblico cittadino , accogliendo la parola dei coreuti , può fare sua la pietà per quegli eroi
sventurati sciogliendosi in lacrime ed osservare quella fragilità umana .
- Edipo Re di Sofocle . “cittadini di Tebe , guardate questo è Edipo fu l’uomo più potente ed
ora è precipitato in un gorgo di sventure “
- Medea di Euripide .
- Antigone di Sofocle . “ l’essere saggi è la prima condizione di felicità : non si deve mai
commettere empietà verso gli dei “
Sofferenza dei personaggi
Le considerazione pensose e convenzionali del coro tragico sono tuttavia solo una debole morale
rispetto alla sofferenza dei personaggi , rispetto ai mali che non lasciano loro effettive soluzioni .
- Antigone di Sofocle. Creonte invocò solo la morte gridando di “ non essere più nulla “ a
dispetto dalla saggezza richiamata dal coro
- Edipo Re di Sofocle . Edipo scopertosi parricida e incestuoso supplica di essere cacciato ed
espulso da ogni consesso umano
Le richieste dettate dal dolore a volte possono concludere le storie e le tragedie in maniera più
problematica
- Edipo re di Sofocle . al termine della tragedia Edipo viene ancora trattenuto a Tebe ,
nell’attesa che un dio si pronunci sulla sia sorte
- Medea di Euripide . Giasone vorrebbe almeno piangere e seppellire i suoi figli uccisi da una
madre infanticidia , ma lo sfogo del cordoglio rituale gli viene negato dalla donna che fugge
sottraendogli i cadaveri
- Elettra di Euripide . Elettra ed Oreste si sono ricongiunti dopo molti anni e di nuovo , per
ordine divino , sono costretti alla separazione
Fine del dramma
La chiusura del dramma a volte sembra giungere come un gesto di meccanica brutalità che arresta
lo spettacolo , elidendo ogni ulteriore prospettiva di reazione o di commento
- Elettra di Sofocle . la fine coincide con il momento in cui Egisto viene condotto nella reggia
per essere trucidato
Vi sono drammi che esibiscono il lieto fine , ma che comunque non sono esenti da dubbi
- - Alcesti di Euripide . la moglie di Admeto risorge , ma sulla scena finale essa rimane una
presenza muta ed inquietante
- - Filottete di Sofocle . l’eroe accetta infine di recarsi a Troia , piegandosi all’odrine di Eracle
, ma il suo animo non appare affatto riconciliato con i suoi compagni di un tempo
Parte sesta
Da Eschilo a Euripide
6.1 la rovina della stirpe
Sulla scena tragica deflagra il conflitto tra istanze opposte , tra inconciliabili orizzonti di valore .
nella contesa che oppone i personaggi , uno stesso nome viene impiegato da soggetti diversi per
disegnare realtà nei fatti antitetiche .
- Coefore di Eschilo . “ Ares lotta contro Ares , Giustizia contro Giustizia “. Il principio della
reciprocità violenta abita l’universo arcaico dei gene , delle stirpi gentilizie. Dike , Giustizia , è qui
norma di equilibrio distributivo e retributivo .
- Oreste di Eschilo ( saga degli Atridi ). Dike diviene legge cruenta , diviene spazio di crisi e
si sovversione quando la violenza non è rivolta all’esterno della comunità , ma si installa all’interno
del focolare domestico della città . l’uccione dei figli di Tieste , il sacrificio di Ifigenia , gli assassini
di Agamennone e Clitemnestra . la catena si interrompe solo quando Oreste , per iniziativa divina