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oratoria –
( Atene, fine V aC )
alla fine delle Guerre Persiane
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LISIA ISOCRATE DEMOSTENE
L'oratoria è un'arte che diventa un vero e proprio genere letterario nell'Atene periclea: il contesto culturale e politico della più
florida polis greca del momento era di stampo democratico e dunque rappresentava l'ambiente propizio per lo sviluppo di un nuovo
mezzo per la trasmissione del pensiero, un potentissimo strumento di persuasione attraverso la parola, che si qualifica ora come
vera e propria arte.
LE ORIGINI dell'oratoria son da ricercare nei poemi omerici (assemblee dell'esercito, del popolo o cosigli dei capi) e anche
nella tragedia eschilea, Le Eumenidi (scena del giudizio di Oreste).
LO SCOPO dell'oratoria è quello di fornire a retori e oratori le nozioni teoriche necessarie per comporre un discorso
persuasivo: se infatti da un lato studia come organizzare e strutturare un'orazione (parte “sintagmatica”), dall'altro essa si
occupa anche del cosiddetto ornatus, cioè di tutti quei procedimenti stilistici che servono ad ornare il discorso così da
renderlo più gradevole e quindi più efficace (parte “paradigmatica”)
L'oratoria si suddivide tradizionalmente in 3 tipi, secondo i temi e le occasioni:
- O. GIUDIZIARIA Si tratta di discorsi d'accusa o di difesa nei processi; si suddivide a sua volta in quattro fasi:
- INTRODUZIONE – scopo di propiziare l'attenzione e il preliminare favore dei giudizi
- NARRAZIONE – esposizione dei fatti
- DISCUSSIONE – con eventuale interrogatorio dei testimoni
- PERORAZIONE – voto positivo o negativo dei giudici
La specifica funzione di questo tipo di orazione era quello di suscitare un'approvazione a livello emotivo, valorizzando gli
eventi del racconto o la descizione dei personaggi. Dal momento che i cittadini chiamati in causa erano quelli che
dovevano pronunciare il discorso in prima persona, o sfruttavano la propria attitudine individuale o si rivolgevano ad un
professionista (spesso il professionismo era necessità: molti, durante il governo dei Trenta, persero il proprio patrimonio)
che scriveva i discorsi che dovevano essere recitati dal cliente durante il processo;
- O. DELIBERATIVA Si tratta di discorsi tenuti in sede istituzionale e con una finalità specificatamente politica.
Meno condizionata da schemi formali o da vincoli, era adeguata alle varie occasioni;
- O. EPIDITTICA Sono discorsi pubblici in occasione di cerimonie o festività, sia pure la commemorazione.
Meno condizionata da schemi formali o da vincoli, era adeguata alle varie occasioni
lisia - : ' - ' -
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atene; ac Ricordiamo PER L OLIVO SACRO PER L INVALIDO
CONTRO ERATOSTENE
Scrive in gran parte orazioni giudiziarie, in cui dimostra un talento straordinario nella totale adesione alla causa e al
personaggio coinvolto: egli infatti si calava perfettamente nei panni di quest'ultimo -con la cosiddetta tecnica dell'etopea-
acquisendone la condizione sociale, il livello culturale, le attitudini mentali e il linguaggio; infine insisteva addirittura sulle
sue caratteristiche negative, non solo per rinforzare la credibilità del personaggio parlante ma anche per mettere in risalto
la sua ingenuità e spontaneità che riusciranno a catturare la simpatia dei giurati.
Per l'olivo sacro: un possidente viene accusato di aver commesso empietà abbattendo una pianta
sacra; egli si difenderà mettendo in risalto la propria condizione di contadino attaccato alle
tradizioni, per giunta dal carattere burbero, per cui alla fine risulterà un improbabile bugiardo
Per l'invalido: un uomo senza cultura difende con rustico umorimo il proprio diritto a usufruire di un
contributo statale
I suoi discorsi son ricchi di pathos: un perfetto esempio è l'orazione politica Contro Eratostente, in cui tra l'altro lo
scrittore era direttamente coinvolto in quanto l'accusato era uno dei personaggi compromessi nel governo dei Trenta,
responsabile della morte del fratello Polemarco; Lisia racconta i drammatici avvenimenti che portarono alla sua stessa
fuga e alla morte del fratello
Stile sobrio ed elegante