vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
T SOFOCLE
RAGEDIE DI
:
AIACE Dopo la morte di Achille, gli Atridi giudicano Odisseo il guerriero più valoroso della Grecia e gli consegnano le armi
dell’eroe. Aiace infatti per presunzione aveva rifiutato l’aiuto degli dèi: per questo motivo Atena decide di punirlo con la follia,
spingendo Aiace a sterminare un bestiame di buoi e pecore scambiandoli per i suoi compagni in preda alle visioni
- Schema ancora arcaico: i dati dinamici dell’azione sono relegati nell’antefatto e nell’epilogo
- Aiace simbolo del dolore universale e della fragilità dell’uomo, componenti dell’esperienza umana che si
possono però esorcizzare con un scelta di dignità superiore, la morte.
- Struttura a dittico: dopo la morte di Aiace, c’è una seconda entrata del coro seguita da una scena in cui si
discute circa la sepoltura dell’eroe; unità complessiva
- Severe e crudele punizione divina, in cui è celato il capriccio dell’ironia: Atena aveva previsto che la follia di
Aiace durasse un solo giorno, riuscito a superare il quale, l’eroe sarebbe ritornato lucido; ma egli non accetta
il capriccio divino, piuttosto preferisce togliersi autonomamente la vita
:
ANTIGONE Antigone, sorella di Eteocle e Polinice, dopo aver visto i due fratelli uccidersi a vicenda, si reca presso il cadavere di
Polinice lasciato insepolto da Creonte e lo cosparge di polvere; viene però scoperta e condannata a morte per aver violato le
ordinanze del re che aveva deciso di punire così il traditore della città. Tuttavia Emone, figlio di Creonte e promesso sposo di
Antigone, appresa la condanna della giovane, si uccide; lo segue la madre, moglie del re: inizia così la “seconda tragedia”, quella di
Creonte, costretto a sopportare questa condanna per il resto della vita.
- Mirabili interventi del coro: riflessioni sullo smisurato ardire dell’uomo che vuole assoggettare l’Universo al suo dominio
S F
- Opposizione di due ordini: (Creonte) e (Antigone)
TATO AMIGLIA
S : tragedia di due protagonisti
- TRUTTURA A DITTICO : Antigone non riesce a vincere le forze che si contrappongono
all’individuo; Creonte sopravvive con un atroce dolore causato dalla sua stessa sete di potere
:
TRACHINIE Deianira, moglie di Eracle, viene a sapere che durante l’assenza dell’eroe, egli si è innamorato della giovane Iole, sua
prigioniera e concubina. Deianira medita vendetta e invia a Eracle una veste intrisa del sangue di Nesso che non gli avrebbe dovuto
più fare amare una donna; ma la veste era avvelenata dal sangue di un mostro precedenemente ucciso dall’eroe. Quindi Eracle
muore e Deianira si toglie la vita.
- Estrema finezza psicologica: il dolore di Deianira
S
- : tragedia di due protagonisti (Deianira e Eracle)
TRUTTURA A DITTICO
dell’
- Meccanismo (un’azione rivolta ad un fine positivo prende risvolti negativi) e dell’ (la
IRONIA INGANNO
predizione del futuro secondo cui Eracle sarebbe morto per mano di un morto): anche questi concorrono a
sottolineare la supremazia del volere divino qualora gli dèi vogliano stravolgere i piani degli uomini
- Visione dell’irrazionalità del reale: un eroe che ha posto fine all’epoca dei mostri per inaugurare quella della
civiltà non può comunque sfuggire al volere degli dèi
- Finale con messaggio etico di speranza: nozze tra Ilo,figlio di Eracle, e Iole: un nuovo mondo retto dai giovani
e libero da esseri sovrumani
:
EDIPO RE Edipo, nuovo re di Tebe, deve risolvere il grave problema che affligge la sua città, la peste. Interpella l’oracolo di Delfi,
il quale gli rivela che c’è il fantasma del vecchio re Laio che aleggia sulla città in cerca di vendetta di suo figlio, suo assassino. Allora
Edipo interroga l’indovino Tiresia, il quale dopo qualche esitazione gli rivela che è lui stesso il figlio di Laio, nonchè dunque marito
della propria madre Giocasta (vedova di Laio) e fratello dei propri figli. Edipo e Giocasta dapprima rifiutano di credergli, anzi lo
accusano di una congiura ai loro danni, ma dopo vari collegamenti logici, frutto di ricordi, i due si rendono conto che il vecchio
indovino aveva ragione (un messo da Corinto, richiamato apposta da Giocasta, aveva infatti confermato –riconoscendolo– che
Edipo era quel neonato rifiutato dal re tebano e accolto da quello corinzio, Polibo). Edipo allora decide di cavarsi gli occhi con le sue
stesse mani affinchè divenisse realmente cieco, così come lo era stato metaforicamente lungo tutta la sua vita.
M
- : ironia della rovina celata dietro il bene, ignoranza dell’uomo,
ECCANISMI TIPICI DELLA TRAGEDIA SOFOCLE A
progressione di avvenimenti, atmosfera d’angoscia crescente fino alla catastrofe finale
S :
- impotenza dell’uomo di fronte alle forze che stanno oltre la sua volontà; colpa
IGNIFICATO TRAGICO
dell’uomo macchiato di ubris, il quale tenta di far prevalere l’ingegno logico sulla volontà divina
- Vortice di sentimenti di timore e compassione
:
ELETTRA Elettra sfoga il suo dolore e il suo odio per la madre Clitemestra e l’amante Egisto in due dialoghi: il primo con la
sorella, il secondo con la stessa madre. Irrompe sulla scena un messo che annuncia la falsa morte di Oreste (dolore di Elettra) al fine
di predisporre l’agguato alla reggia. La vendetta così si compie: prima muore la donna, poi l’amante (al contrario del dramma eschileo)
- Rifiuta la visione tragica del mondo: riprende le Coefore di Eschilo ma ne rende protagonista Elettra
- Focalizzazione sul dramma di Elettra, colma di dolore e odio: ossessiva presenza scenica della protagonista,
l’attenzione si sposta dal matricidio ai sentimenti della ragazza
- Diritto di rivendicare la propria personalità e la propria scelta di giustizia: nessuna colpa per i due fratelli,
piuttosto ammirazione per la determinazione di chi a lungo è sottoposto e resiste a forti violenze psicologiche
:
FILOTTETE Filottete era partito per Troia ma fu abbandonato dai suoi compagni in seguito al morso di un serpente che lo
spingeva a lamentarsi a gran voce e di continuo, rallentando inoltre le imprese molitari. Qualche tempo dopo, Odisseo e
Neottolemo ritornano per chiedere a Filottete il suo arco, l’unico mezzo che secondo un oracolo avrebbe garantito la vittoria della
guerra ai Greci. Dopo un lungo discorso condotto dai tre protagonisti, Filottete comprende che quello era il volere degli dèi, così
acconsente a donare l’arco ai suoi compagni.
- L’uomo crea il suo desino nella misura in cui ad esso si sottomette: l’odio iniziale di Filottete viene placato
dalla solidarietà di Neottolemo e dal potere del dialogo condotto dalla ragione
- Dramma concentrato unicamente sul dialogo di tre personaggi: l’economia della forma corrisponde ad una
forte tensione emozionale; così che al termine del dialogo un personaggio dimostra di essere maturato,
cambiando la propria idea, grazie ad un processo interiore nato dal confronto con gli altri uomini e alla
sottomissione divina
:
EDIPO A COLONO Edipo, cieco e ormai vecchio, dopo un lungo errare giunge a Colono, presso Atene, e chiede asilo al sovrano
Teseo, il quale lo accoglie pietosamente. Tuttavia si scopre che il corpo dell’anziano eroe è un ostaggio per le due parti che si
contendono Tebe (Eteocle e Polinice); nonostante questo, entrambi i pretendenti vengono respinti. Dopo una meditazione del coro
sul dolore che affligge l’uomo, giunge un messo a comunicare che, dopo aver ricevuto un richiamo dall’aldilà, Edipo era scomparso.
- Profondo senso religioso: un uomo destinato a patimenti è destinato alla grandezza in modo proporzionale
(redenzione dal male attraverso un dolore lungo una vita)
- Tema della vecchiaia e della morte(Edipo/Sofocle): meditazione nostalgica di una lunghissima esistenza
EURIPIDE
TRAGEDIE DI
:
ALCESTI Il re Admeto deve morire ma Apollo ottiene la possibilità che qualcuo si offra per lui: i suoi genitori rifiutano, la moglie
Alcesti si fa avanti. Durante il rito funebre, Admeto e il padre si incolpano a vicenda di non essersi sacrificati per la giovane donna.
Arriva Eracle, che intanto aveva consumato un banchetto a casa sua, il quale – dopo un’ilare scena che lo vede nel pieno
dell’ebbrezza – viene a sapere quanto accaduto e si precipita presso Tanathos, re delle Tenebre, per recuperare Alcesti. La riporta al
marito ma, prima di consegnargliela, lo sottopone ad una prova di fiducia: copre il volto della donna con un velo e gli chiede di
baciarla; lui rifiuta. I due coniugi così si ricongiungono felicemente.
- T :
RAGEDIA ANOMALA
o Carattere comico (episodio di Eracle ubriaco) che crea un sorprendente contrasto col tema
o Lieto fine
T
- : meschinità dell’uomo comune (egoismo cieco di Admeto e il padre, i quali, non riuscendo a
EMA TRAGICO
vedere ognuno le proprie colpe, si additano a vicenda)
- Motivi affini alla fiaba popolare (la moglie che si offre per il marito)
:
MEDEA Medea e Giasone son di ritorno dalla spedizione degli Argonauti e la protagonista si ritrova abbandonata: sia dal marito
per un’altra donna, sia dalla società che la emargina pochè la ritiene una maga straniera. Dopo un toccante soliloquio, Medea
medita intorno alla sua vendetta, decretando alla fine la morte dei propri figli (ciò che lei stessa ha di più caro)
- A :
TROCE INFRAZIONE DELLE LEGGI DELLA NATURA PER ALTI SCOPI
o Affermazione della dignità della donna
o Affermazione dell’individualità e del libero arbitrio
- Profonda penetrazione psicologica: alterno concentrarsi di passione e riflessione
- Tema del disagio esistenziale dovuto alla meschinità dell’uomo comune
- Accusa contro l’emarginazione dell’individuo
- Gli dèi sono completamente assenti o comunque impotenti
:
IPPOLITO Ippolito, figlio di Teseo, re di Atene, è un giovane che si dedica esclusivamente alla caccia e al culto di Artemide,
trascurando le donne, la famiglia e la sessualità, andando anzi orgoglioso della propria verginità. Per tale motivo Afrodite, dea
dell'amore, decide di punirlo suscitando in Fedra (seconda moglie di Teseo e quindi matrigna di Ippolito) un’insana passione per il
giovane. Non riuscendo più a tenere dentro di sé il segreto, la donna si confida con la propria nutrice; quest'ultima, tentando in
buona fede di aiutare Fedra, rivela il segreto ad Ippolito, dietro suo giuramento di non parlarne con nessuno. La reazione del
giovane è rabbiosa e offensiva, al punto che Fedra, sentendosi umiliata, decide di darsi la morte, lasciando però per vendetta un
biglietto in cui accusa Ippolito di averla violentata. Quando Teseo scopre il cadavere della moglie ed il biglietto,
invocando Poseidone lancia un