Anteprima
Vedrai una selezione di 3 pagine su 9
Letteratura francese - La donna fatale Pag. 1 Letteratura francese - La donna fatale Pag. 2
Anteprima di 3 pagg. su 9.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Letteratura francese - La donna fatale Pag. 6
1 su 9
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

La casa della cortigiana di "Novembre" di Flaubert

La casa della cortigiana di "Novembre" di Flaubert si trova in una modesta viuzza, i gradini delle scale tremano sotto il passo del giovane protagonista. Dentro nessun lusso: è tutto logoro, anche la coperta del letto. Marie, la padrona di casa, è bella agli occhi del suo giovane amante, proprio per il segno che il tempo e i dolori hanno impresso su di lei.

Il tempo sembra contrapporsi al destino. Il ronzio degli oggetti rotti sembra spiegare il tempo passato e cercare di dominare il destino. Il logorio degli oggetti sembra rassicurare il visitatore. Anche la felicità è come una piega e uno strappo, un qualcosa che passa e poi finisce. Ma perdere vuol dire anche avere la possibilità di ritrovare qualcosa di simile. Ma, una volta allontanatosi, l'adolescente non ritroverà più nemmeno la casa che è stata demolita.

Sempre più spesso l'uomo preferisce perdersi lentamente, confortato dalla compagnia delle

masse, piuttosto che immergersi nel flusso vorticante del destino.

L'OCCHIO CHE UCCIDE

La donna fatale è come un quadro in cui si può osservare la scena di un delitto. Allo stesso modo l'ammiratore vede attraente e dolorosa la parabola in cui si addentra. L'incontro con la seduttrice è una vetta dal cui vertice è possibile scorgere gli opposti panorami del passato e dell'inevitato e dell'inevitabile del futuro.

Nel testo "Il piacere" di G. D'Annunzio, nell'entrare nella stanza di Elena, Andrea Sperelli aveva la sensazione di aver già immaginata una simile avventura d'amore come un dejà-vu. La sensazione avvertita dall'amante, esprime la transizione con la quale l'"io" diventa l'"altro". Indi dejà-vu questo breve istante l'ego ha l'occasione, davvero unica, di conoscere se stesso come qualcosa di estraneo.

Così l'uomo che

Guarda la seduttrice ha delle prospettive inquietanti; è come se vede la lotta tra la realtà e il piacere. In certi casi "guardare" significa "uccidere".

RITORNO DI FIAMMA

La donna fatale, dopo essersi staccata dall'amante, ritorna a lui, per tentarlo in un ultimo abbraccio. L'impresa riesce sempre ma il fuoco che ne consegue è di naturale particolare. Il protagonista di "Tigre reale" (Verga), viene attirato dall'amante moribonda nella sua stanza d'albergo e, per rincontrarla, trascura la giovane moglie e il figlio malato.

L'uomo si china sulle rovine della sua passione che un tempo lo ha stravolto. Il suo timore si rivolge, più che alla possibilità di essere riassorbito da quella passione, al confronto con l'immagine del sentimento trascorso. Il ritorno è allora un rito in cui si riproduce in piccolo la tempesta della passione.

Un sottile veleno amareggia l'antico

spasimante perché s'accorge che il nucleo fondamentale dellapassione è ormai, senza rimedio, dentro di lui, indipendentemente dalla presenza della donna fatale. Il rapporto stregato non termina, quindi, con la scomparsa della seduttrice. Nel rapporto con la seduttrice moribonda l'uomo riconosce, quindi, il sapore di morte e la coincidenza dell'istinto di morte con lo slancio verso il piacere. L'ARMATURA Ne "La donna e il burattino" (di Louys), Don Mateo s'accosta, nel buio della camera da letto, al corpo di Concha e lo trova chiuso in dei rigidi calzoni di tela pesante chiusa da nodi duri e in quell'ostacolo complicati. Vinta la tentazione di ucciderla, Mateo scoppia in lacrime, scorgendo (quei pantaloni difficile da togliere) la materializzazione del problema della differenza d'età tra lui e le donne. Le brache di tela sono la diga che arresta lo slancio di Mateo. Concha non è libera, come invece sembra a Mateo,dando spazio alla figura di Concha come protagonista principale della storia. La madre di Concha rappresenta la vecchiaia e la decadenza, mentre Concha stessa rappresenta la giovinezza e la bellezza. La madre è un simbolo della perdita di potere e attrattiva, mentre Concha è il simbolo della seduzione e del desiderio. La presenza della madre serve a mettere in evidenza il contrasto tra la giovinezza e la vecchiaia, e a sottolineare il tema della bellezza effimera.

Cioè quella di ricordare la decadenza che attende ogni bellezza. Il corteggiatore non scorge nessun nesso tra il profilo distrutto dell'anziana e quello languido dell'adorata. La donna fatale non teme il futuro minaccioso che si accumula davanti a lei, anzi, sembra sfidarlo e si spinge ad un confronto diretto con la vita che cade nell'abisso umano.

L'obolo è una manifestazione di forza, tramite il quale la seduttrice si appropria del consenso divino. L'obolo ha lo stesso valore del soldo gettato nel pozzo: la volontà di rendere ogni momento eccezionale ripetibile, un avanzare che è anche un ritorno una dimensione in cui la distruzione non minaccia il godimento ma ne è la precisa condizione.

TROPPO TARDI

La dichiarazione d'amore viene pronunciata dalla vittima quando la seduttrice conosce già da tempo il suo messaggio. L'indifferenza con cui vengono accolte le parole maschili deriva da questa consapevolezza femminile.

di vedersi offrire qualcosa che già si possiede, e di cui non si ha alcun bisogno.
Nel regno del fato poco contano le parole, se non come suono. La seduttrice ne ascolta distrattamente l'eco frammentaria mentre l'uomo è smarrito sull'inafferrabile preda del reale.
FRIGIDA E LIBERTINA
La donna fatale appare agli occhi degli spasimanti frigida e libertina.
Gli uomini cercano invano di scoprire le leggi del suo comportamento.
La Marie di Flaubert. In "Novembre" dichiara di non aver mai goduto veramente proprio alla vittima che pochi istanti prima la teneva tra le braccia.
La perfida Milady dei tre moschettieri di Dumas conserva la sua lucidità nell'abbandono del piacere.
Nonostante ciò esse sono la promessa di un piacere infinito perché inafferrabile. Sono l'incarnazione vivente della voluttà.
IN FABBRICA
Carmen di Mérimée entra in fabbrica con una folla maschile che assiste al suo ingresso. Veste con abitoIl corto rosso. Dopo poche ore il brigadiere l'arresta perché la seducente operaia ha sfregiato con una X una compagna con cui ha avuto a che dire. Anche la Concha di "La donna e il burattino" di Louys riappare al suo spasimante tra i corpi seminudi delle sigaraie. Le mura della fabbrica contengono un gigantesco harem facilmente accostabile all'estremo main accessibile all'interno. All'interno le donne producono sigari, dei piccoli falli di tabacco destinati agli uomini che le corteggiano. e Concha) seguono obbedienti le loro vittime fuori dall'edificio. Entrambe (Carmen Quindi nel luogo della produzione in serie (che è la fabbrica) destinata ad un rapido consumo, si nasconde il prodotto unico, fatale a chi lo sceglie. UN BATTITO DI CIGLIA(???????? È un capitoletto da rivedere perché non ci ho capito nulla ??????? ) VERGINE O PROSTITUTA La donna fatale possiede, della prostituta, la disponibilità assoluta a chiunque sappia sceglierla, mentre,

della vergine, mantiene intatta la novità, l'essere sempre "alla prima volta". La donna fatale riproduce, quindi, l'immagine di un eterno ritorno. Essere vergine o prostituta, per la donna fatale, il problema non sussiste. Ad esempio, la prostituta Marie (G. Flaubert, Novembre) si proclama vergine in quanto non ha ancora conosciuto il piacere. La donna fatale sfugge a qualsiasi definizione. Vergine o prostituta, la donna fatale incarna la felicità disperata e difficile dell'individuo proiettato verso la morte. La sua castità può essere viziosa o dettata dall'indegnità. La seduttrice insegna che questo viaggio può avere sempre la possibilità di un ritorno.

PASSO DI DANZA

La danza è il rito supremo della donna fatale. In pochi istanti lo spettatore viene reso consapevole di tutto ciò che può avere- e poi perdere- dalla seduttrice. La breve durata del ballo corrisponde, in realtà,

ad un tempo illimitato, a tutta una vita di piaceri. Con i suoi movimenti sinuosi la danzatrice ha portato il futuro, il possibile nel presente. Quando Mateo sorprende Concha a ballare nuda davanti gli stranieri il suo sguardo viene colpito soprattutto dalla bellezza del suo corpo nudo, più espressivo di un volto, sul quale la testa, celata dai capelli, appare superflua (Louys, La donna e il burattino). Nella descrizione di Louys il corpo si fa volto, i seni sono degli occhi neri, i fianchi delle guance arrossate e le pieghe delle anche formano un sorriso. Per chi sa vivere al ritmo del destino ogni differenza tra il corpo e la mente scompare e ogni attimo di gioia è investito dal futuro. UN FAVORE SEGRETO Un favore segreto chiede all'amante la donna fatale, senza forse nemmeno saperlo, quello di non essere amato. Appena lo sfiora il sospetto di essere ricambiato, il suo interesse vacilla, come una di combustibile. Questa grazia così spesso sollecitata e ottenuta.

è unofiamma soffocata dall’eccessodei tanti piccoli artifici cui l’uomo ricorre per ristorarsi dall’intensità del rapporto.

Se, per l’uomo, è irrinunciabile cercare di essere amato dalla donna fatale, allo stesso tempo lacertezza di essere amato sarebbe troppo greve per la fragile identità maschile.

I tradimenti reali o immaginari che ricorrono nella condotta seduttrice è un dato che rassicura lospasimante.

Il tradimento conforta lo spasimante continuando a concentrarsi sulla traditrice, su colei che amapoco, con la dolorosa sicurezza di non essere il prediletto.

Il distacco, perennemente rinnovato della donna fatale, è una condizione che, paradossalmente,consente all’uomo di amare la donna. Perché della vita, al di fuori dell’incanto femminilela banalitàappare insopportabile.

“ANCH’ELLA DEVE MORIRE”

Ne “Il Trionfo

Dettagli
Publisher
A.A. 2009-2010
9 pagine
2 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/03 Letteratura francese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher flaviael di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura francese e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Scaraffia Giuseppe.