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MODULO B

Letteratura e sistema editoriale

1.

Riepilogo incontri – A partire da strumenti come i blog, anche le forme della letteratura possono

innovarsi e rinnovarsi: si stanno ponendo le basi di una trasformazione grazie al mondo digitale

nel suo insieme. Serve comunque partire dal passato: la letteratura continua ad avere un valore

conoscitivo nel mondo che ci circonda. Tenendo fermo il presupposto storico di ciò che la

letteratura è stata, è possibile costruire una capacità di lettura dei testi che vengono prodotti

attualmente. Parlare di blog, quindi, non significa opporsi alla letteratura ma sono realtà collegate

tra loro.

Il peritesto raccoglie gli elementi attraverso il quale il testo diventa libro e in quanto tale si

propone ai suoi lettori e, in genere, al pubblico (Genette). Si sono ampliati gli studi che hanno

portato il testo a essere libro: ciò vale sia per il testo cartaceo che per il testo digitale, realtà in cui

non viene eliminato il peritesto. Il peritesto corrisponde a quegli elementi che circondano il testo

stesso e ne fa un libro: presentazione, nome dell’autore, titolo ma anche formati, collane, copertina

e annessi, frontespizio e annessi, composizioni, tirature e ancora dediche, epigrafi, prefazioni note.

Nel momento in cui viene dato il «visto si stampi» il testo entra in una dimensione che si trasforma

in qualcosa di fruibile dal lettore. il testo non è semplicemente testo ma trasmette una serie di

informazioni che passano attraverso il titolo, il nome dell’autore, l’immagine di copertina, la

collana, l’impaginazione. Alcuni elementi della tradizione cartacea sono portati nella nuova linea

del libro digitali, altri però vengono perduti come la messa in pagina che si perde nel momento in

cui il numero di righe è alterato a seconda dello schermo su cui si legge. Quando si legge, quindi,

non si legge semplicemente un testo ma esso porta con sé elementi chiamati peritestuali.

«Carte diverse e diversi inchiostri raccontano fole diverse» (Manganelli): non è sempre lo stesso il

testo trasmesso? Si, tuttavia le diverse modalità di trasmissione del testo possono modificare le

modalità di lettura. Borges era disinteressato a questi elementi ma nel momento in cui fece

riferimento alla lettura del Don Chisciotte, prese in considerazione una specifica edizione Garnier,

le altre non erano da lui considerate. Chi si occupa di critica testuale deve sapere ciò che l’autore

ha scritto; chi invece si occupa di recezione, di editoria, di come trasmettere il testo, ecco allora che

quel testo non è più solo testo ma è testo accompagnato da elementi che lo rendono libro:

presentazione editoriale, copertina, collana e via dicendo. Secondo un teorico della letteratura ciò

che noi leggiamo è un oggetto letterario arricchito da elementi che entrano dentro la lettura. Ad

esempio, L’Ulisse di Joyce rimanda all’Ulisse dell’Odissea, il confronto è inevitabile tanto che viene

letta come un’odissea dei nostri giorni su quella che era la vicenda esistenziale dell’Ulisse di

Omero: ciò testimonia l’importanza del titolo che può avere una prima funzione nell’indirizzare la

lettura verso una specifica direzione. Non è un caso che le traduzione da lingua straniera pongano

problematiche a partire dal titolo: ad esempio, Il giovane Holden di Salinger, grazie a questo titolo è

diventato un libro di successo, il titolo pone l’accento su una condizione giovanile molto precisa; il

titolo inglese non ebbe successo. Il titolo porta, quindi, a scegliere di leggere in un certo modo.

Secondo Lejeune, il peritesto è

«una frangia del testo stampato che, in realtà dirige tutta la lettura»

il termine “frangia” sembra qualcosa di marginale che, tuttavia, tende a dare un indirizzo a un

lettore che sta varcando la soglia che, una volta superata, lo conduce al testo.

Secondo Genette, il peritesto è:

«il luogo privilegiato di una pragmatica e di una strategia, di un’azione sul pubblico con il

compito più o meno ben compreso e realizzato di far meglio accogliere il testo [..]»

l’editore si incarica di compiere un’azione sul pubblico e ha l’obiettivo di far accogliere al meglio il

testo, non solo dal punto di vista culturale ma anche dal punto di vista commerciale.

«[..] e di sviluppare una lettura più pertinente, agli occhi, si intende, dell’autore e dei suoi

alleati»

A volte si tende a privilegiare una modalità di lettura, quella dell’editore più che dell’autore (i

titoli, spesso, sono scelti dall’editore per ragioni commerciali).

Consideriamo un confronto tra autore – editore, rispettivamente Bontempelli e Bompiani.

Bompiani, in quanto editore, oltre a tener conto del piano commerciale, poneva attenzione al piano

culturale delle pubblicazioni, fatto che lo distingueva dagli altri editori (Mondadori). Il titolo del

libro in questione proposto dall’editore è Vita e morte di Aria e dei suoi figli mentre quello proposto

dall’autore è Corona artica, più complesso rispetto al primo titolo. Si propende per la proposta

dell’editore, secondo il quale «tutti i libri popolari sono semplici, non impegnano e contengono il

nome del protagonista». Ciò testimonia come dietro a un titolo ci sia una discussione che non

riguarda solo la vendibilità ma anche la trasmissione. Un altro esempio è rappresentato da I

ventitre giorni della città di Alba di Fenoglio, il cui titolo iniziale scelto da Vittorini e da Fenoglio era

Racconti barbari. Attraverso il titolo c’è uno spostamento di lettura: il titolo originale portava in

primo piano una condizione del mondo contadino che sembrava non essere mai uscito dalla

primitività. Il titolo I ventitre giorni rimanda alla storia della città libera di Alba quando vennero

scacciati i tedeschi grazie all’intervento dei partigiani e alla successiva nuova perdita della città con

il ritorno degli occupanti: questo titolo sposta l’attenzione sulla storia della libertà relativa alla

città, non va in direzione del mondo contadino ma in direzione del mondo dei partigiani e della

lotta resistenziale. Sono presenti entrambi gli elementi, quello barbarico e quello dei partigiani ma

il titolo sposta l’accento su un tema specifico.

Non è sufficiente il titolo a indirizzare la lettura perché l’editore interviene corredando il volume

di altri elementi peritestuali primi tra i quali gli scritti editoriali che accompagnano il libro nel suo

essere oggetto che indicano un’indicazione di lettura. Questi scritti editoriali sono affidati ai

risvolti (primo e secondo risvolto di copertina o alette) e alla quarta di copertina, su cui sono

inseriti gli scritti editoriali che permettono al lettore di avere una prima idea dal punto di vista dl

contenuto del libro che sta acquistando. I risvolti e la quarta propongono una nuova direzione di

lettura perché l’editore suggerisce un modo di leggere il testo ai suoi potenziali lettori. Per quanto

riguarda il libro di Fenoglio, Vittorini scrive un risvolto di copertina dentro al quale inserisce

l’aggettivo barbaro, dato che aveva dovuto rinunciare a questo aggettivo nel titolo.

A questi propositi, si pongono alcune questioni: se lo stesso testo esce da due editori diversi con

scritti editoriali diversi può essere condotta da lettori che non hanno una particolare capacità di

lettura autonoma? Si può leggere il testo in due modi diversi a seconda delle edizioni? i

suggerimenti sono diversi a seconda dell’edizione? Ciò dovrebbe far meditare sulla funzione

dell’editore, non solo come mediatore ma anche come suggeritore di un’interpretazione perché sia

il titolo che lo scritto editoriale portano non solo la presentazione (contenuto) ma anche un

suggerimento di lettura. La scelta di quali elementi porre in primo piano nella sintetica

presentazione del contenuto, può modificare la modalità di lettura, oltre che alla presentazione del

testo. non è secondario soffermarsi su questi elementi sia per coloro che si occupano di critica che

per coloro che si occupano di editoria. Le modalità attraverso cui è presentato il testo conferiscono

informazioni riguardo al come l’autore volesse proporre il proprio testo e a quali intenzioni abbia

l’editore a livello di pubblicazione.

Consideriamo una recensione che mostra come si debba fare molta attenzione agli scritti editoriali

perché spesso portano a creare un’identità fasulla dell’autore: dopo il grande successo di Cento

colpi di spazzola, Melissa P scrive L’odore del tuo respiro che porta questo scritto sul risvolto di

copertina:

«romanzo estremo e prezioso il cui confine tra realtà e fantasia si dilata pagina dopo

pagina, rivelando una scrittrice unica, di grande talento [..]»

La recensione consiglia di aprire il libro e di non focalizzarsi sul risvolto: leggere la prima frase

basterebbe a capire che ciò che compare sul risvolto di copertina non sia vero. Attraverso gli

elementi peritestuali si arriva a una determinata interpretazione.

2.

Il peritesto è ciò che circonda il testo ossia tutti quegli elementi di vario tipo (immagini, scritti) che

circondano il testo e che lo formano nella sua materialità. Gli elementi che alcuni chiamano marchi

editoriali lasciate appunto dall’editore indirizzano la lettura verso una determinata lettura. Il

lettore, a volte, non si accorge, però, di come il peritesto guidi la lettura: tuttavia, più il lettore è

consapevole delle condizioni in cui avviene la lettura, tanto più potrà decidere di accogliere o

meno gli elementi peritestuali posti dall’editori. Sin dalla confezione o veste o dagli elementi fisici

che il libro trasmette al lettore potenziale, il lettore stesso si aspetta qualcosa.

Consideriamo Cristo si è fermato a Eboli di Carlo Levi che uscì nel 1945 nella collana Saggi: viene

quindi pubblicato quindi come saggio (non come romanzo); rimase in quella collana per trent’anni.

Successivamente il testo slittò verso un’altra fruizione tant’è vero che a partire dal 1958 venne

pubblicato su licenza di Einaudi nella sezione Romanzi e Racconti della biblioteca moderna

Mondadori. emerge quindi l’ambiguità della presentazione editoriale di questo testo, indicato

come romanzo in una collana e come saggio nell’altra. È difficile che un lettore, trovando il testo

nella collana saggi, legga l’opera come romanzo. Ecco come una collana possa indirizzare la lettura

verso una modalità specifica.

Un altro esempio è America primo amore di Mario Soldati, scrittore della seconda metà del

Novecento:

Dettagli
A.A. 2015-2016
77 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/10 Letteratura italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher granieroantonio di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura e sistema editoriale nell'italia moderna e contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Cadioli Alberto.