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La poetica dell’infinito

Rappresenta la sua scelta letteraria. Leopardi fa coincidere l’età felice della vita

umana con l’epoca classica degli antichi e la fa esprimere con gli autori classici grechi

e latini; è una poesia fatta di immagini e miti, ma l’uomo moderno è raziocinante,

destinato e condannato al tormento. La poesia offre al lettore un piacere

incontaminato però inevitabilmente non sopravvive nell’età moderna. Leopardi

partendo da questa concezione non condivide le idee dei suoi contemporanei

romantici che sostengono l’esaltazione, il progresso storico e l’incivilimento degli

uomini come propositi per dar vita a uno sviluppo della civiltà moderna.

Nel 1818 scrive l’articolo “ Discorso di un italiano………………..” e lo invia alla

Biblioteca Italiana che però non verrà mai pubblicato ma delinea i principi

fondamentali della sua poetica. Egli distingue la poesia degli antichi e dei moderni e

sostiene che la vera poesia sia quella degli antichi perché è finalizzata al

piacere…………. La poesia moderna è invece una poesia romantica, verosimile,

ragionevole, destinata al fallimento, non concorda con i romantici italiani ma si

distacca anche dal classicismo: l’uomo è cosi lontano dalla concezione classica

dell’uomo e della civiltà che non può imitarli e recuperare la loro spontaneità. La

poesia moderna è una poesia sentimentale permette all’uomo di…………e di acquisire

la ……………..e una profonda disarmonia tra l’uomo e la natura.

L’arte dei moderni pur non potendo riprovare la serenità della poesia degli antichi ha il

compito di suscitare piacere che è lo scopo della vita umana. Ma quale piacere può

derivare dalla poesia dei moderni che esprime dolore e delusione? Il poeta moderno

deve esprimere la propria infelicità analizzando l’origine e ricostruendo la caduta delle

delusioni; deve rievocare la caduta dell’infanzia e ricostruire sogni, fantasticherie del

passato, rivolgendosi al lettore non solo alla sua ragione ma anche alla sua

immaginazione.

La poesia secondo Leopardi non esprime un messaggio univoco, perché non si basa su

leggi logiche non procede per classificazioni e numerazioni ma utilizza un linguaggio

poetico che punta all’evocazione suggestione indefinito . la poesia parla la lingua delle

illusioni e quando le dichiara l’inconsistenza e la vanità comunque ne permette la

evocazione.

Leopardi utilizza termini che ----------------------------------- la poesia utilizza vocaboli che si

possono definire parole e che evocano una vasta gamma di significati. Leopardi al

discorso della scienza e filosofia riconosce una struttura schematica: al discorso

poetico lo schema libero imprevedibile figurato. Un elemento molto importante è il

ricordo. Il ricordo non riproduce oggetti, situazioni, persone nella loro immediatezza

ma le filtra attraverso le emozioni vissute nel passato e quindi le emozioni vengono

avvolte da un alone di suggestione indeterminata tramite il ricordo che è più forte del

fatto accaduto. La finalità della poesia è il piacere, non concepito come diletto vago ,

ma desiderio più grande, desiderio infinito a cui aspira l’uomo.

I canti

Leopardi negli ultimi anni della vita cura un edizione definita con il titolo di canti

perché riconosce al componimento la funzione di un canto, la poesia è fluida come la

musica. Questi componimenti poetici cantano infatti i sentimenti più profondi e intimi

del poeta. Essendo una raccolta completa si possono definire diversi momenti: tra il

1812 e il 1822 compone 10 canzoni e “I piccoli Dili” .

La stesura delle canzoni la avvia nel 1818, tra queste troviamo “All’Italia” e “Sopra il

monumento di Dante” di argomento patriottico in cui il tema principale è il confronto

tra il passato glorioso dell’Italia e la decadenza del presente.

Altre due canzoni sono “Brutto minore” e “L’ultimo canto di Saffo”.

• “Brutto minore” parla del suicidio di Bruto, dopo la battaglia di Filippi; egli non

accetta gli ideali del mondo classico quindi preferisce morire. (morte = gesto

eroico di liberazione). Ù

• Ne “L’ultimo canto di Saffo” egli canta della celebre poetessa greca persona

dolce, sensibile, gentile d’animo ma questo suo animo nobile è imprigionato in

un corpo orribile. Rappresenta così il desiderio vano di Saffo di stabilire un

rapporto intenso con la natura che si presenta indifferente e

lontana……………………….

Leopardi si oppone al titanismo del secolo precedente non celebra i personaggi come

eroi ma esseri umani complessi e tragici. Interessante è l’aspetto formale dei

componimenti: egli introduce la canzone libera rifiutando la rima della canzone

petrarchesca e non inserisce versi rimati che assecondano la varietà di toni e ritmi.

Opera scelte lessicali complesse e organizza il periodo in maniera libera e complessa

allo stesso tempo. I suoi componimenti sono caratterizzati da tensione tra pause

metriche e quelle sintattiche.

I piccoli Dili

Oltre alle canzoni compone anche “I piccoli Dili” (1818-1821), componimenti in

endecasillabi sciolti. Sono in tutto 5: L’infinito, La sera del

dì di festa, Alla luna, Il sogno, La vita solitaria.

Egli riprende il termine “edili” dall’antica letteratura greca in cui edili erano

componimenti di ambientazione pastorale da geste.

Nei secoli successivi venne attribuito ai componimenti caratterizzati da descrizioni

della natura. Llui li utiliza per indicare componimenti introspettivi, avventure

dell’anima. Sono caratterizzati da rievocazione, ricordo, vagheggiamento dell’infinito;

sviluppa il tema dell’importante comunione con la natura. Dal punto di vista formale

sono interessanti: appaiono semplici, spontanei, naturali, in realtà sono il frutto di un

lento e faticoso lavoro da parte dell’autore. Egli ci presenta paesaggi e sensazioni

rievocati dalla memoria, ci da indicazioni indeterminate di tempo e spazio. Prende le

distanze dallo stile neoclassico, allontanandosi anche dai ritmi cadenzati della lirica

romantica italiana. Introduce parole di uso comune che si mescolano di espressioni

tipiche della tradizione poetica. Effetto originale.

Lettera a Pietro Giordani, 2/03/1818

È questo uno stralcio tratto da una lettera a Pietro Giordani del 1818 in cui egli

riconosce che la causa della sua deformazione fisica è stato il suo studio matto e

disperatissimo; emerge una grande malinconia, ma anche una dignitosa forza di

volontà: egli, pur essendo consapevole che questo suo aspetto lo porterà ad una vita

di sofferenza e scarificazioni, non si lascia sopraffare dalla morte, anzi, lotta e

combatte contro gli sguardi atterriti e disgustati della gente, perché questo suo limite

gli ha permesso di maturare una grande capacità di ragionamento.

Lettera a Pietro Giordani, 19/11/1819

Questo breve passo è tratto da una lettera del 1819 in cui egli affronta il tema della

noia, condizione dei apatia e indifferenza che priva gli uomini anche del desiderio di

vivere. Dopo che il suo tentativo di fuga è stato sventato, egli è cosi affranto e

demoralizzato che ogni cosa che lo circonda gli appare priva di consistenza. Ogni suo

desiderio è stato soffocato ed egli non riconosce più alcuna differenza tra vivere e

morire. Ogni sua passione e emozione è stata spenta, neanche il suo animo ha più la

fortuna di percepire il pungolare della sofferenza. Questa sua condizione di malinconia

è anche alimentata dalla difficile realtà familiare.

La teoria del piacere- Zibaldone

Si tratta di uno stralcio tratto da alcune pagine dello Zibaldone datate 12-23 luglio

1820; in questa riflessione è evidente che egli cerca di dare risposte razionali al tema

dell’infelicità e del dolore. La "teoria del piacere" è una concezione filosofica postulata

da Leopardi nel corso della sua vita. La maggiore parte della teorizzazione di tale

concezione è contenuta nello Zibaldone, in cui il poeta cerca di esporre in modo

organico la sua visione delle passioni umane. In particolare con la teoria del piacere

cerca di dare una risposta razionale al sentimento di angoscia per la nullità di tutte le

cose, che pervade l’uomo.e di giungere ad un analisi materialistica.

Riprende sensismo e illuminismo e le loro concezioni dell’uomo, impegnato a

combattere il dolore. Ricava anche alcune idee dal romanticismo……………………..

Questa riflessione rappresenta il fondamento del pessimismo storico italiano. Ma

l’aspirazione………………………………………

La "teoria del piacere" sostiene che l'uomo nella sua vita tende sempre a ricercare un

piacere infinito, come soddisfazione di un desiderio illimitato. Esso viene cercato

soprattutto grazie alla facoltà immaginativa dell'uomo, che può concepire le cose che

non sono reali. Poiché grazie alla facoltà immaginativa l'uomo può figurarsi piaceri

inesistenti, e figurarseli come infiniti in numero, durata ed estensione, non bisogna

stupirsi che la speranza sia il bene maggiore e che la felicità umana corrisponda

all'immaginazione stessa. La natura fornisce tale facoltà all'uomo come strumento per

giungere non alla verità, ma ad un'illusoria felicità. È evidente che il poeta matura una

visione positiva della natura che è saggia e misericordiosa perché alimenta le

speranze che la ragione distrugge portando l’uomo………………

Anche l'occupazione (che può essere considerata la soddisfazione continua degli

svariati bisogni che la natura ha fornito agli uomini) è una condizione che porta felicità

nella vita dell'uomo. Ad essa si oppone la noia che è il male più grande che possa

affliggere l'umanità. La felicità, dunque, è più facilmente trovata dai fanciulli che

hanno una grande capacità immaginativa e illusoria. Secondo Leopardi, l'umanità

poteva essere più vicina alla felicità nel mondo antico, quando la conoscenza scarsa

lasciava libero corso all'immaginazione; nel mondo moderno, invece, la conquista del

vero ha portato l'immaginazione e la speranza ad indebolirsi e a sfumare fino a sparire

del tutto negli adulti.

La poetica del

Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
10 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/10 Letteratura italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ALICEUNI di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di letteratura italiana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Foggia o del prof Sebastiano Valerio.