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TURISMO COME BISOGNO SOCIALE
contribuisce al pieno godimento dei diritti sociali => turismo come esigenza fondamentale per lo
sviluppo dell’individuo => servirebbero degli interventi pubblici che soddisfino quest’interesse della
collettività. Politiche del territorio con finalità turistiche come:
sviluppo di zone a vocazione turistica
garantire il servizio
obbligare i pubblici poteri a dare il servizio
obblighi politici che valorizzino le risorse artistiche-paesaggistiche
interventi pubblici per razionalizzare l’offerta turistica
incrementare le strutture ricettive
strumento di affermazione dei diritti sociali
problemi: uno stato che ha obblighi di bilancio stretti => tagli ai servizi pubblici
Turismo viene inteso alla pari di altri fenomeni (sport e spettacolo) => una preferenza di vita del
singolo individuo che non esprime una esigenza fondamentale dell’essere umano. Lo stato non ha
un obbligo giuridico di dare il servizio turismo ma solo un dovere di promuovere le attività legate al
turismo nei limiti di disponibilità finanziaria. Il fondo buoni vacanza non viene assicurato.
Sentenza n.50 1998: turismo è una libertà sociale= comportamenti che sono espressione della
socialità della persona.
> corte intervenuta per cancellare una legge regionale della Liguria che prevedeva una
multa per chi organizzava dei viaggi senza scopo di lucro
> organizzazione di viaggi senza fini di lucro è una libertà sociale
Due diverse visioni.
1) Forma di stato democratico-sociale = dimensione solidaristica che implica forme di intervento
delle istituzioni pubbliche per assicurare i diritti e l’eguaglianza: combinazione fra gli art. 2
principio personalista (diritti inviolabili della persona umana) e art. 3, commi 1 e 2 Cost.
(eguaglianza formale ed eguaglianza sostanziale) che prevede che i poteri pubblici
intervengano direttamente per rimuovere gli ostacoli alla libertà e all’eguaglianza (diritti sociali
all’istruzione, alla salute, alla previdenza, all’assistenza ecc.). Riequilibrio delle disparità
sociali = Stato sociale che interviene per rimuovere le diseguaglianze, assicurando i diritti alle
prestazioni. Turismo = strumento di promozione della personalità umana. Diritto al turismo =
diritto sociale = diritto ad un servizio; diritto all’erogazione di un servizio da parte dei pubblici
poteri.
2) Secondo altri = turismo come l’arte, lo sport e lo spettacolo è una preferenza di vita del singolo
individuo e non costituisce una esigenza fondamentale per lo sviluppo dell’individuo. Pertanto,
lo Stato avrebbe solo un semplice dovere promozionale delle attività legate al turismo, ma non
è previsto alcun obbligo di erogare servizi.
3) Altri ancora = turismo è uno strumento volto a dare spessore, consistenza a tanti diritti
fondamentali.
Codice del turismo (decreto legislativo n. 79 del 2011): art. 24 attribuisce al turismo culturale un
compito sociale quello di arricchire culturalmente la popolazione; turismo sociale = principio
solidaristico; art. 27 = buoni vacanza per interventi di solidarietà in favore delle fasce più deboli.
Sono promosse forme di turismo accessibile mediante pacchetti a condizioni di vantaggio per
giovani, anziani, persone con disabilità.
Ciò garantisce la realizzazione di forme di promozione sociale e culturale come la gioventù (art. 31
Cost.); gli anziani o gli inabili (art. 38 Cost.).
Art. 28 decreto legislativo n. 79/2011 = turismo termale e del benessere finalizzato alla tutela della
salute (art. 32 Cost.) - Legge n. 323/2000 di riordino del settore termale = le prestazioni termali
sono finalizzate ad assicurare il mantenimento ed il ripristino dello stato di benessere psico-fisico
degli individui.
Art. 81 Cost. pone il principio di equilibrio di bilancio.
È necessario operare un bilanciamento fra diritti e stabilire una scala di priorità dei diritti.
FUNZIONI AMMINISTRATIVE NEL TURISMO
> rapporto tra poteri centrali e territoriali
> esigenza di assicurare da un lato la libera iniziativa dei singoli e delle associazioni e dall’altro di
garantire forme adeguate di intervento pubblico a sostegno e in vista della regolazione delle attività
turistiche
> coordinamento stato-regioni per gli interventi nel campo del turismo
> assetto delle competenze amministrative nel settore del turismo= come i poteri pubblici si
atteggiano nei confronti del turismo, come il potere pubblico interviene nel campo dell’attività
economico privata (rapporto tra intervento pubblico e libera iniziativa privata)
> primi interventi di natura privatistica
1) PRO LOCO: associazioni locali che promuovono lo sviluppo del territorio.
La prima è del 1881 in Alto Adige a Pieve Tesino (territorio dell’impero austro-ungarico)
• Gli anni terribili che seguirono, con l'intero continente spazzato dal letale ciclone della
• IIa Guerra mondiale, non alimentarono di certo il turismo e le iniziative legate ad esso,
come la nascita o l'attività delle Pro Loco, ma con la fine del conflitto e la ricostruzione
queste Associazioni ripresero la loro costante proliferazione ed il movimento recuperò
corpo e coraggio anche se dallo Stato non arrivarono cenni positivi. Un timidissimo
segnale ci fu molti anni dopo con uno pseudo tentativo di finanziamento: l'art. 2b della
Legge 174 del 4 marzo 1958, il quale stabiliva che i Comuni, con i proventi dell'imposta
di soggiorno, dovevano provvedere anche al sostentamento delle Pro Loco, ma
l'imposta fu motivo di infinite discussioni: si argomentava sulle modalità di applicazione,
sull'opportunità di tassare i turisti, sui termini di riscossione. Tranne qualche eccezione
(le nove Pro Loco operanti nelle frazioni del Comune di Roma ricevevano negli anni
ottanta, per la realizzazione delle loro iniziative, una cinquantina di milioni a testa
derivanti dalla tassa di soggiorno) anche questi finanziamenti stentarono ad arrivare a
destinazione. Con il 1° gennaio del 1989 i denigratori del balzello ottengono
l'annullamento dell'imposta, scompare una delle pochissime forme di finanziamento
delle Pro Loco.
fino al 1989 venivano finanziate attraverso le entrate pubbliche; da una tassa=
• imposta di soggiorno. I proventi di quest’imposta venivano devoluti alle pro loco
=> esempio di suss. orizzontale.
Oggi non riescono più a finanziarsi con queste.
• Vengono inserite in un albo regionale.
• In Italia, attualmente, le Pro Loco sono migliaia e le attività che svolgono afferiscono a
• diverse sfere d'intervento turistico, sociale, culturale, Ecologico e sportivo. Di norma,
hanno sede in comuni e in frazioni, le Pro Loco possono avere come sede la frazione di
appartenenza e mantenere la propria competenza nell'intero Comune.
Tendenzialmente, si tratta di un fenomeno associativo che riguarda in prevalenza i
centri medio-piccoli. Accade che non essendo la denominazione Pro Loco tutelata in
tutte le Regioni, in taluni comuni e frazioni italiane possono essere presenti più Pro
Loco di cui solitamente la più anziana (ma è un'usanza che non sempre viene
applicata) viene iscritta nell'albo regionale con validità annuale per l'ottenimento di
contributi.
Come nasce una Pro Loco
• Nella maggioranza dei casi, le Pro Loco nascono per, ovviare al bisogno di cittadini ed
• operatori turistici di avere a disposizione uno strumento valido per tutelare e
possibilmente migliorare la qualità della vita nella propria località. Difendere il
patrimonio culturale, ambientale e storico del paese e promuoverne la conoscenza
diventano così gli scopi principali dei soci che, in questo modo, innescano un
meccanismo di potenziamento delle attività legate al turismo.
Il "lavoro" effettuato a favore del luogo ha quindi un doppio benefico effetto, perché le
• iniziative per migliorare la città e la vita dei cittadini sono anche quelle che creano le
basi indispensabili per un turismo di qualità. Proprio per questo sono nate le
interminabili discussioni sul ruolo principale delle nostre Associazioni (turistiche,
culturali, sociali, umanitarie, ambientalistiche etc.).
Spesso da un gruppo di amici o da una comunità parrocchiale, da un'associazione o
• un comitato già funzionanti che sentono il bisogno di qualificare ancor di più la loro
attività con il riconoscimento ufficiale ed i crismi nobiliari derivanti dall'immagine e
dalla storia delle Pro Loco. In alcuni casi, non molti per la verità, sono le stesse
Amministrazioni comunali che stimolano la nascita di una Pro Loco nella speranza
che la stessa risolva, con la sua versatilità e con la passione dei suoi componenti, le
pastoie burocratiche in cui si impantanano spesso gli Enti pubblici nella realizzazione
di un’iniziativa, in particolare, se questa non è programmata con largo anticipo e con
dovizia di particolari. Nel peggiore dei casi, la Pro Loco viene fatta nascere come
strumento politico e soprattutto partitico, in questo caso avrà vita breve e travagliata
perché le Amministrazioni comunali cambiano spesso e anche se non cambiano
colore politico, cambiano gli uomini di riferimento o gli accordi programmatici. In
questi casi se la Pro Loco non ha dimostrato nel tempo una certa equidistanza dai
partiti viene etichettata e messa all'indice con conseguenze disastrose, se al contrario
avrà dimostrato di voler operare comunque per il bene della propria comunità, al di là
degli schieramenti, allora, probabilmente, non solo gli amministratori intelligenti e
lungimiranti si avvarranno della sua collaborazione, ma l'Associazione sarà sostenuta
anche dalla maggioranza della popolazione, che identificherà in essa un punto di
riferimento sociale importante e da tutelare.
Le attività
• Particolare rilievo rivestono per lo sviluppo delle attività turistiche, in particolare per
• quel che concerne i prodotti tipici dell'enogastronomia e dell'artigianato locale, le
tradizioni popolari, la tutela e la salvaguardia dei patrimoni storico- artistici,
architettonici, culturali e ambientali. Propaganda di attrattive turistiche anche in
ambito di tradizioni popolari
Gli organi
• L'organo rappresentativo è l'assemblea dei soci composta da tutti i soci.
• L'assemblea elegge il presidente e ha funzioni di rappresentanza e la responsabilità
gestionale ed amministrativa. L'organo deliberativo principale è il Consiglio Direttivo
eletto dall'assemblea dei soci tesserati e rinnovato secondo le direttive dello statuto
sociale. Gli altri organi sono rappresentati dai revisori dei conti e dal collegio dei
proibitivi.
2) CLUB ALPINO