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L'EQUILIBRIO REDDITUALE

L'equilibrio reddituale (equilibrio tra componenti positivi e negativi di reddito) esprime l'attitudine della gestione di rimunerare, con i componenti positivi di reddito, alle condizioni di mercato, tutti i fattori produttivi compresi il capitale di prestito ed il capitale di rischio.

Esso deve essere valutato in funzione:

  • del tempo di riferimento (di breve o di lungo periodo)
  • dell'oggetto di riferimento (azienda equilibrio aziendale oppure gruppo aziendale equilibrio superaziendale)

L'EFFICIENZA, LE RENDITE MONOPOLISTICHE E LE ECONOMIE ESTERNE, LA FLESSIBILITÀ

Un'altra condizione da rispettare, oltre all'equilibrio reddituale, è il mantenimento di un livello accettabile di efficienza, espressa in termini di rendimento fisico-tecnico dei processi produttivi.

Solo in condizioni particolari e temporanee le inefficienze possono essere trasferite all'esterno, senza danneggiare.

L'equilibrio reddituale dell'azienda (es. monopolio), ma penalizzando altre aziende. In generale, per efficienza si intende la relazione che intercorre tra risultati conseguiti e mezzi impiegati e viene riferito a sfere operative diverse. Una particolare espressione dell'efficienza sono i rendimenti fisico-tecnici. L'azienda in economicità è quella che ricerca anche flessibilità, ossia la predisposizione di strutture e di combinazioni produttive efficienti in grado di adeguarsi prontamente all'ambiente.

Congruità delle remunerazioni. Una terza condizione da perseguire, in modo simultaneo alle altre 2, è quella di congruità dei prezzi-costi sostenuti e dei prezzi-ricavi conseguiti e, in particolare, congruità delle remunerazioni del capitale-risparmio e del lavoro. In aziende in cui tale congruità non viene rispettata, l'economicità aziendale viene perseguita grazie anche al concorso ed a scapito

di altre aziende familiari o di altre aziende di produzione. Il giudizio di adeguatezza o di congruità dei prezzi-costo e dei prezzi-ricavo comporta un esame delle condizioni di ambiente che caratterizzano i diversi mercati in cui le imprese operano. L'equilibrio monetario è strettamente correlato al conseguimento dell'equilibrio monetario, ossia alla capacità di far fronte agli impegni di pagamento. La diversa manifestazione temporale di costi e ricavi e dei relativi flussi monetari si traduce in fabbisogno finanziario. Compito della gestione finanziaria è ricercare la copertura di tale fabbisogno. La gestione finanziaria gioca così da cuscinetto tra la dinamica reddituale e la dinamica monetaria, compensando i periodi in cui si determinano squilibri monetari con quelli in cui si manifestano eccedenze di cassa. L'economicità delle famiglie Nell'azienda familiare l'economicità viene conseguita se la

produzione di redditi dalavoro e da gestione patrimoniale (al netto dei tributi da corrispondere allo Stato)consente i consumi in misura "adeguata" alla posizione sociale e al progresso del tenoredi vita della famiglia;

Questa produzione di redditi dovrebbe anche generare un risparmio in grado dialimentare un "conveniente" patrimonio.

L'equilibrio monetario può giocare un ruolo importante, anche se si risolve molto spessocon la creazione di un "fondo di mezzi liquidi" sufficiente a fronteggiare le uscitemonetarie concentrate in dati periodi dell'anno.

L'ECONOMICITÀ DELLO STATOSi ha economicità dello Stato e degli Istituti della P.A. se si realizzano i fini e si rispettanole condizioni seguenti:

  • la produzione e il consumo di beni pubblici "soddisfacenti" per il funzionamento e losviluppo sociale ed economico di una collettività;
  • la corresponsione di rimunerazioni

“adeguate” ai collaboratori e ai finanziatori;

3• l’elevata efficienza delle combinazioni economiche realizzata mediante l’adozione di tecniche progredite di gestione, di organizzazione e di rilevazione;

• l’imposizione di tributi che siano ripartiti secondo criteri di equità condivisi dalla collettività;

• l’attuazione di una gestione patrimoniale che produca redditi convenienti;

• la realizzazione un risultato sintetico di risparmio o un disavanzo contenuto.

L’ECONOMICITÀ DEGLI ISTITUTI NONPROFIT

In molte classi di istituti non profit solo una parte limitata dei costi è coperta da ricavi provenienti da cessione di beni a terzi; l’equilibrio reddituale si realizza facendo conto su elargizioni volontarie, donazioni, lasciti, ecc., provenienti prevalentemente da soggetti privati ma anche da enti pubblici.

Lo snodo critico in materia è rappresentato dalla stabilità nel tempo di tali flussi

dicontributi.Il difficile equilibrio reddituale rende fragile anche l’equilibrio monetario e l’insieme diqueste condizioni mette a repentaglio la vita dell’istituto o la sua autonomia.In particolare, ogni crisi reddituale o monetaria può diventare l’occasione per il formarsi disoggetti economici impropri o per l’alterarsi della natura privatistica dell’istitutononprofit.

CONOSCERE PER DECIDEREI soggetti coinvolti nella vita dell’azienda hanno il diritto e il dovere di conoscere lecondizioni del suo svolgimento, in termini di risultati conseguiti e di prospettive dieconomicità, anche al fine di assumere decisioni.

MODELLI DI RAPPRESENTAZIONE DELL’ECONOMICITÀSistemi informativi:- Strutture e procedure che raccolgono, conservano elaborano e distribuiscono i dati e leinformazioni aziendali.- L’economicità può essere rappresentata ricorrendo a più modelli:• Modello dell’equilibrio reddituale,

La capacità di coprire costi e ricavi, ossia remunerare in maniera continuativa;

  • Modello dell'equilibrio monetario, la capacità di rispettare tutti gli impegni di pagamento;
  • Modello dell'equilibrio istituzionale, il livello di soddisfazione e di consenso nei confronti dell'azienda da parte di tutti i soggetti interessati;
  • Modello della competitività, la capacità dell'impresa di soddisfare le attese dei clienti proponendo "sistemi di prodotto" che presentano vantaggi rispetto a quelli offerti dalle imprese concorrenti;
  • Modello delle competenze e delle risorse, la ricchezza del patrimonio dell'impresa in termini di gamma e di qualità delle condizioni produttive (immateriali, materiali e monetarie) disponibili come fonti dell'attuale e del futuro vantaggio competitivo e del potenziale di crescita;
  • Modello del valore del patrimonio, che è il valore dei flussi di reddito prospettici.

Il modello del bilancio di esercizio, nel contesto dell'analisi finanziaria, rappresenta l'indicatore al quale possono essere scambiate le quote di capitale di rischio.

  • Modello del bilancio di esercizio, per la rappresentazione efficace dei fenomeni aziendali;

I sistemi informativi forniscono i dati e le informazioni utili per valutare l'economicità dell'impresa.

MODELLO DEL BILANCIO DI ESERCIZIO

Il modello del bilancio di esercizio fornisce risposta a due esigenze conoscitive fondamentali:

  1. Se l'attività economica svolta dall'impresa sta producendo gli utili attesi, domanda che riguarda il reddito d'esercizio; (CONTO ECONOMICO)
  2. Di quali beni dispone l'impresa in un dato momento e di quali diritti vanta, riferito al capitale di funzionamento. (STATO PATRIMONIALE)

IL MODELLO DEL BILANCIO: CONTENUTI ESSENZIALI

Concetti cardine sui quali si fonda la costruzione del bilancio di esercizio:

  1. Esercizio generale, esercizi parziali

L'esercizio generale dell'impresa,

ossia l'insieme delle operazioni messe in atto dall'impresa lungo tutta la sua vita, viene scomposto a fini conoscitivi in esercizi parziali riferiti a determinati intervalli temporali, i periodi amministrativi (tipicamente della durata di un anno). 2. Principio di competenza: - Nella tavola del reddito relativa a un certo esercizio devono essere rappresentati: - tutti e soltanto i valori degli output prodotti nell'esercizio; - tutti e soltanto i valori degli input utilizzati e assorbiti per produrre tali output. 3. Costi, ricavi e componenti positivi e negativi di reddito: - La tavola del reddito è la tavola dei componenti positivi e negativi di reddito, NON dei costi e dei ricavi. - Esistono componenti negativi di reddito che non sono costi (es. quota di ammortamento); - Esistono costi che non sono componenti negativi di reddito (es. prezzo di un impianto). 4. Reddito di esercizio e risultato reddituale: - Reddito di esercizio èl’insieme di tutti i valori della tavola del reddito; • Risultato reddituale è la differenza tra componenti positivi e componenti negativi di reddito. È un valore residuale e rappresenta la remunerazione di una condizione di produzione (il capitale di rischio). 5. Capitale di funzionamento: • Il capitale di funzionamento è l’insieme dei valori delle attività, delle passività e del capitale netto determinato al termine di ciascun periodo in ipotesi di continuità del funzionamento dell’impresa. • Si distingue dal “Capitale di liquidazione” e dal “Capitale economico”. 6. Unitarietà del sistema dei valori di bilancio • Il bilancio è un sistema unitario di valori: • CNfin–CNiniz= Risultato Reddituale dell’Esercizio • CPR–CNR= Risultato Reddituale dell’Esercizio • CN = Capitale netto • CPR = Componenti Positivi di Reddito • CNR = Componenti

Negativi di Reddito

7. Quantità flusso e quantità fondo

  • Quantità-flusso e quantità-fondo sono due aspetti dello stesso fenomeno e sono tra loro strettamente collegate: le operazioni che via via vengono svolte risentono delle condizioni preesistenti e a loro volta condizionano quelle successive
  • La tavola del reddito di esercizio si compone di quantità-flusso.
  • La tavola del capitale di funzionamento si compone di quantità-fondo.

68. Valori numerari e non numerari

  • Valori numerari esprimono strumenti di regolamento degli scambi trovano espressione in operazioni di incasso e pagamento (tipicamente cassa, banche c/c, crediti e debiti di regolamento quindi variazione di aumento di debiti verso fornitori, diminuzione di cassa);
  • Valori non numerari riguardano le operazioni relative ai fattori produttivi;
Dettagli
A.A. 2020-2021
9 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher francesco.vaccarino di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia aziendale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Libera Università Maria SS.Assunta - (LUMSA) di Roma o del prof Giordano Filippo.