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METODO DEL PATRIMONIO NETTO
- può essere utilizzato:
come alternativa al criterio del costo di acquisto per le partecipazioni immobilizzate di controllo e
• collegamento
come elemento di raffronto rispetto al costo (in quanto esso rimane costante nel tempo e quindi non
• riflette la dinamica del patrimonio netto della partecipata)
- è il criterio di stima più corretto per le partecipazioni immobilizzate in società controllate e collegate
- il valore della partecipazione viene riesaminato e rettificato, in più o in meno, in ogni esercizio, in modo
che il bilancio della partecipante possa riflettere, secondo competenza economica, la quota di spettanza
degli utili o delle perdite conseguite dalla partecipata (rilevazioni effettuate nello stesso esercizio)
- una volta scelto questo metodo non è più consentita l'adozione del metodo del costo di acquisto
- due modalità di calcolo del PN della partecipata:
simple equity method → i valori per il calcolo del PN della partecipata sono quelle risultanti dal suo
• bilancio di esercizio
complex equity method → i valori di riferimento sono preliminarmente rettificati secondo la stessa
• tecnica utilizzata ai fini della redazione del bilancio consolidato; è previsto dall'art. 2426, 4).
Calcolo del patrimonio netto della partecipata (art. 2426, punto 4)
1. si prendono i valori contenuti nell'ultimo bilancio di esercizio (regolarmente approvato) della partecipata
e si scompongono le determinanti del costo di acquisto della partecipazione iscritta per la prima volta a
bilancio ! 34
2. si eliminano i dividendi corrisposti dalla partecipata
3. si effettuano le rettifiche previste per il bilancio consolidato (con particolare riguardo al trattamento dei
cosiddetti «utili interni»)
4. si devono rispettare gli artt. 2423 e 2423-bis c.c.
Il patrimonio netto della partecipata va rettificato anche a seguito di aumento a pagamento del capitale
sociale o riduzione del capitale sociale per rimborso dello stesso o per distribuzione delle riserve.
Individuazione delle determinanti del costo di acquisto
La differenza tra prezzo di acquisto della partecipazione (costo) e il patrimonio netto contabile della
partecipata (pro-quota) deve essere giustificata economicamente in termini di:
maggiori o minori valori correnti delle attività e passività della partecipata (patrimonio netto rivalutato)
• avviamento positivo (o eventualmente negativo)
•
La differenza, per la parte attribuibile a beni ammortizzabili o all’avviamento, deve essere ammortizzata
negli esercizi successivi, riducendo il valore della partecipazione.
Detrazione dei dividendi
I dividendi già corrisposti dalla partecipata riducono il valore della partecipazione e quindi devono essere
detratti dal patrimonio netto della partecipata. Tale rettifica va effettuata nel patrimonio netto della
partecipata, perché i dividendi percepiti dalla partecipante sono già stati contabilizzati come proventi nel suo
conto economico con la rilevazione:
(d) Banca c/c (SPA CII) XX
(a) Dividendi (CE C15) XX
3. Partecipazioni non immobilizzate
- sono valutate al minore tra il costo di acquisto e il valore di realizzazione desumibile dall’andamento del
mercato. A tal proposito si distingue tra:
partecipazioni costituite da azioni per le quali esiste un mercato attivo → si fa riferimento alla
• quotazione formatasi alla data di chiusura dell’esercizio
partecipazioni non costituite da azioni quotate → il presunto valore di realizzo è espresso dal prezzo
• che l’impresa partecipante ritiene di poter ricavare dalla vendita in condizioni normali
- partecipazioni non immobilizzate avente la caratteristica della fungibilità: possibilità di determinare il
costo di acquisto con i metodi del LIFO, FIFO e costo medio ponderato.
LA NORMATIVA FISCALE
1. Dividendi da partecipazione: sono componenti positivi di reddito; sono esclusi dal reddito imponibile
per il 95% (art. 89 TUIR)
2. Plusvalenze o minusvalenze da cessione → devo capire se la partecipazione possiede o meno i requisiti
PEX (Partecipation Excemption) (art. 87 TUIR)
partecipazioni con requisiti PEX:
• - rilevata come immobilizzazione finanziaria
- posseduta per almeno 12 mesi
- la partecipata non deve avere sede in un Paese della black list (regime fiscale privilegiato)
- deve riguardare un'impresa commerciale
la plusvalenza è esente al 95% (non tassabile)
⇒ la minusvalenza è non deducibile
⇒
partecipazioni senza requisiti PEX: la plusvalenza è tassabile nell'esercizio o in 5 anni, se posseduta
• almeno per 3 anni; la minusvalenza è deducibile
3. Rivalutazione e svalutazione di partecipazioni
rivalutazioni non tassabili
⇒ svalutazioni non deducibili
⇒ ! 35
NT17 - CREDITI E DEBITI
I CREDITI
Rappresentano il diritto ad esigere, ad una scadenza individuata o individuabile, ammontari fissi o
determinabili di disponibilità liquide, o di beni/servizi aventi un valore equivalente, da soggetti identificati.
Possono essere distinti:
in base alla natura economica
• - crediti commerciali: vendita di beni e servizi
- crediti finanziari: l'oggetto dello scambio sono soldi
in base al soggetto debitore:
• - crediti vs partecipate e partecipanti
- crediti vs altri soggetti
in base alla durata (criterio finanziario)
• - crediti a breve termine: entro i 12 mesi
- crediti a medio/lungo termine: oltre i 12 mesi
Valore nominale: ammontare definito contrattualmente, che si ha diritto di esigere.
Tasso di interesse nominale: tasso di interesse contrattuale che, applicato al suo valore nominale, consente di
determinare i flussi finanziari costituiti da interessi attivi nominali lungo la durata del credito.
Attualizzazione: processo che consente, tramite l’applicazione di un tasso di sconto, di determinare il valore
ad oggi di flussi finanziari che saranno incassati in una o più date future.
Art. 2424 - Stato patrimoniale
A) Crediti verso soci per versamenti ancora dovuti
B) Immobilizzazioni
III) Immobilizzazioni finanziarie
2) Crediti → crediti di finanziamento
C) Attivo circolante
II) Crediti → crediti commerciali
La classificazione dei valori patrimoniali attivi si fonda sul criterio della "destinazione" degli stessi rispetto
all'attività ordinaria.
I crediti sono esposti in SP al netto di svalutazioni necessarie per ricondurli al valore di presumibile realizzo.
Art. 2425 - Conto economico
A) Valore della produzione
5) Altri ricavi e proventi → importi incassati su crediti iscritti in SPA CII e storni di precedenti
svalutazioni dei crediti iscritti a SPA CII
B) Costi della produzione
10) Ammortamenti e svalutazioni
d) Svalutazioni di crediti compresi nell'attivo circolante delle disponibilità liquide → svalutazioni di
crediti iscritti in SPA CII
14) Oneri diversi di gestione → perdite realizzate su crediti, per la parte che eccede l'importo del credito
già svalutato
C) Proventi e oneri finanziari
16) Altri proventi finanziari
a) da crediti iscritti nelle immobilizzazioni → interessi attivi maturati su crediti
d) proventi diversi dai precedenti → importi incassati su crediti iscritti in SPA BIII ! 36
D) Rettifiche di valore di attività e passività finanziarie
18) Rivalutazioni
b) di immobilizzazioni finanziarie che non costituiscono partecipazioni → storni di precedenti
svalutazioni di crediti iscritti in SPA BIII (quando vengono meno le cause)
19) Svalutazioni
b) di immobilizzazioni finanziarie che non costituiscono partecipazioni → svalutazioni di crediti iscritti
in SPA BIII
Art. 2345-bis: nel bilancio in forma abbreviata, lo stato patrimoniale comprende solo le voci contrassegnate
nell’art. 2424 con lettere maiuscole e con numeri romani.
Nella voce CII possono essere ricomprese le voci A “Crediti verso soci per versamenti ancora dovuti” e D
“Ratei e risconti”. In ogni caso nella voce CII, devono essere separatamente indicati i crediti esigibili oltre
l’esercizio successivo.
Nel conto economico si possono raggruppare tra loro le seguenti voci:
voci C16(b) e C16(c)
• voci D18(a), D18(b), D18(c) e D18(d)
• voci D19(a), D19(b), D19(c) e D19(d)
•
Le stesse semplificazioni si applicano nel bilancio delle micro-imprese ai sensi dell’art. 2435-ter.
ART. 2426
[8] I crediti e i debiti sono rilevati in bilancio secondo il criterio del costo ammortizzato, tenendo conto del
fattore temporale e, per quanto riguarda i crediti, del valore di presumibile realizzo.
Informazioni da riportate in nota integrativa (art. 2427 c.c.)
1) i criteri applicati nella valutazione delle voci del bilancio, nelle rettifiche di valore
2) i movimenti delle immobilizzazioni, specificando per ciascuna voce: costo; rivalutazioni, ammortamenti e
svalutazioni precedenti e quelle avvenute nell'esercizio; acquisizioni, spostamenti da una ad altra voce e
alienazioni avvenuti nell’esercizio; totale delle rivalutazioni riguardanti le immobilizzazioni esistenti alla
chiusura dell’esercizio (per quanto riguarda i crediti classificati tra le immobilizzazioni finanziarie)
4) le variazioni intervenute nella consistenza delle altre voci dell’attivo e del passivo
6) distintamente per ciascuna voce, l’ammontare dei crediti e dei debiti di durata residua superiore a cinque
anni, e dei debiti assistiti da garanzie reali su beni sociali
PRINCIPI CONTABILI (OIC 15)
1. Crediti originati da ricavi per operazioni di vendita di beni: sono rilevati in base al principio della
competenza quando si verificano entrambe le seguenti condizioni:
il processo produttivo dei beni è stato completato
• si è verificato il passaggio sostanziale e non formale del titolo di proprietà assumendo quale
• parametro di riferimento, per il passaggio sostanziale, il trasferimento dei rischi e benefici.
2. Crediti originati da ricavi per prestazioni di servizi: sono rilevati in base al principio della competenza
quando il servizio è reso, cioè la prestazione è stata effettuata.
3. Crediti che si originano per ragioni differenti: sono iscrivibili in bilancio se sussiste "titolo" al credito, e
cioè se essi rappresentano effettivamente un’obbligazione di terzi verso la società (es.: per operazioni di
finanziamento)
Rilevazione iniziale dei crediti valutati al costo ammortizzato e soggetti ad attualizzazione ! 37
Il credito è iscritto al valore nominale, al netto di premi, sconti, abbuoni; include gli eventuali costi
direttamente attribuibili alla transazione che ha generato il credito. I costi di transazione, le eventuali
commissioni attive e passive e ogni differenza tra valore iniziale e valore nominale, sono inclusi nel calcolo
de