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ORGANIZATIONAL LEARNING LEARNING ORGANIZATION
Il processo di organizzazione all'interno della quale si svolge l'organizational learning non necessita di specifici sforzi. Nella sua forma più basilare è basata sul coordinamento dell'apprendimento individuale ed è considerato un concetto accademico, ma trova applicazione immediata in forme organizzative sviluppate dai ricercatori per descrivere i processi di apprendimento.
TIPOLOGIE DI ORGANIZZAZIONE basate sul livello di coscienza:
- Livello di coscienza: descrive le fasi dell'evoluzione umana e sociale
- Controllo autocratico: continuo esercizio del potere per piegare gli altri; ambiente ostile e caotico (apprendimento zero)
- Burocratica: esiste un solo modo giusto di fare; tutto sembra essere prevedibile; elevato livello di standardizzazione; single loop learning: le persone modificano le loro azioni in base alla differenza tra risultati attesi e risultati conseguiti.
errori vengono corretti senza modificare obiettivi e strategie.
meritocratica: non esiste un concetto giusto e uno sbagliato; efficacia sostituisce efficienza; double-loop learning → le persone modificano anche le cause che stanno alla base delle attività. Gli errori portano a mettere in discussione gli obiettivi e le strategie.
basata sull'impegno: I lavoratori danno se l'azienda dà loro. c'è un concetto di appartenenza → la conoscenza organizzativa si costruisce socialmente → le azioni collettive svolgono un ruolo vitale (cooperazione, uguaglianza)
learning organization: non c'è nessun capo e nessun subordinato. Si è semplicemente membri dell'organizzazione. Le persone assumono ruoli e non posti di lavoro (flessibilità); Apprendimento a triplo ciclo = single loop + double loop. Si presenta come una struttura che è in grado di gestire e armonizzare gli elementi al suo interno, in costante interazione con
L'ambiente esterno (orientamento al cambiamento); al suo interno presenta strutture e valori che favoriscono la creazione e conservazione della conoscenza.
CAPITOLO 8 - L'ECONOMICITA'
Le aziende perseguono le loro finalità istituzionali. Per farlo è necessario che l'azienda:
- duri nel tempo
- sia autonoma
Durabilità → l'azienda deve essere durevole perché le finalità istituzionali non sono costituite da traguardi, ma rispondono ad esigenze che si rinnovano, quindi solo le aziende che durano nel tempo possono cercare di raggiungere queste finalità.
Autonomia → capacità di operare senza il ricorso di sussidi di terzi che intervengono nel perseguimento di finalità, talvolta non istituzionali.
Esempio di azienda in cui ciò non avviene: Alitalia, dove le decisioni vengono prese da persone fuori dalla sua governance, e lo Stato ha investito miliardi per non far perdere posti di lavoro e per avere una
compagnia aerea italiana, anche se queste non sono le finalità istituzionali dell'azienda. ECONOMICITÀ → capacità dell'azienda di durare nel tempo (durabilità) perseguendo le proprie (autonomia) finalità istituzionali massimizzando l'utilità delle risorse impiegate. L'economicità dipende da: - performance aziendali - condizioni di equilibrio PERFORMANCE AZIENDALI - efficienza → capacità di impiegare razionalmente le risorse disponibili - efficacia → capacità di perseguire finalità istituzionali (raggiungere obiettivo) Efficacia ed efficienza vanno valutate congiuntamente perché l'efficacia potrebbe essere conseguita anche in presenza di livelli di efficienza molto ridotti, e un'elevata efficienza non basta ad assicurare l'efficacia. IL PROCESSO PRODUTTIVO: INPUT, OUTPUT, OUTCOME Qualsiasi processo di produzione può essere osservato da tre prospettive: osservazione input→ impiego fattori produttivi osservazione output→ osservazione risultati immediati ottenuti dall’impiego dei fattori produttivi (considerano solo ciò che si è ottenuto) osservazione outcome→ l’impatto, gli effetti che il processo produttivo ha in relazione alle finalità istituzionali (considera anche che cosa è stato fatto per raggiungere le finalità)VALUTAZIONE DELLE PERFORMANCE: EFFICIENZA ED EFFICACIA
● L’efficienza si valuta attraverso la relazione tra input ed output
L’efficienza è maggiore:
- maggiore è l’output a parità di input
- minore è l’input a parità di output
● L’efficacia è espressa direttamente dell’outcome
Per effettuare la valutazione occorre effettuare una misurazione degli input, output, outcome.
La MISURAZIONE INPUT può avvenire per:
- quantità fattori impiegati
- costo fattori impiegati
perseguire le sue finalità istituzionali(ma non assicurarle)EQUILIBRIO ECONOMICO→attitudine dell’azienda ad operare in condizioni che consentano almeno di ripristinare la ricchezza consumata nello svolgimento della gestione. L’espressione "ripristinare almeno" significa di non limitarsi a reintegrare esattamente ciò che si è consumato, ma di adoperarsi affinché l’azienda riesca a disporre di ulteriori risorse.
Le grandezze che prendiamo in considerazione sono:
- consumo della ricchezza
- ripristino della ricchezza
Le grandezze che prendiamo in considerazione si riferiscono a una quantità flusso → misurato in un intervallo di tempo mantenuto in un’ottica di lungo termine → intervalli abbastanza ampio.
L’INFLUSSO DELLA GESTIONE DELLA PRODUZIONE SULL’EQUILIBRIO ECONOMICO:
- fase di acquisizione→ rappresenta solo la trasformazione di una forma di ricchezza generica (denaro) in una ricchezza in fattori
produttiviUso 100 euro per acquistare 100 euro di materie prime- consumo fattori produttivi→ i fattori produttivi vengono impiegati- dal processo produttivo scaturiscono beni e servizi che vengono cedutiLa possibilità di ripristinare la ricchezza
- nelle imprese→ attraverso la cessione di beni e servizi prodotti
- nelle aziende pubbliche o del terzo settore→ i prezzi a cui si vendono i beni sono inferiori ai costi di produzione, quindi necessitano di ripristinare la loro ricchezza attraverso gestione patrimoniale e finanziaria attiva
Quindi ciò che incide è
- costi dei fattori produttivi→ espressione monetaria del valore dei fattori produttivi acquistati
- ricavi di vendita→ espressione monetaria del valore di beni e servizi ceduti
Il confronto tra costi e ricavi può dare un risultato economico positivo (utile), risultato economico negativo (perdita), risultato economico nullo (non è soddisfacente, perché non permette
all'azienda di essere autonoma nei futuri sviluppi dell'azienda). L'INFLUSSO DEL TRASFERIMENTO DI RISORSE SULL'EQUILIBRIO ECONOMICO a) nelle imprese -> pagamento imposte (flusso in uscita); pochissimi flussi in entrata b) nelle aziende pubbliche -> riscossione imposte (flusso entrata); trasferimento ricchezza acquisita ad altre aziende pubbliche (flusso uscita) c) aziende terzo settore -> prevalenti trasferimenti in entrata (donazioni) L'INFLUSSO DELLA GESTIONE PATRIMONIALE E DELLA GESTIONE FINANZIARIA ATTIVA Presuppone la disponibilità di risorse eccedenti a quelle necessarie per l'attività produttiva. Riguarda alcune imprese e tra le aziende del terzo settore le fondazioni. - investimenti estranei all'attività produttiva (acquisto di partecipazioni, titoli..) - durante il loro svolgimento generano dei proventi (fitti, dividendi) e dei costi (commissioni di custodia) - smobilizzo investimenti Nel periodo di svolgimento sipossono manifestare- ripristino di ricchezze (riscossione canoni, interessi attivi, dividendi)- limitato consumo di risorse ( solo le imm. materiali perdono valore nel tempo consvalutazioni, anche se le imm. finanziarie sono soggette al rischio di perdita per nonrecuperabilità)Altre variazioni di ricchezza possono manifestarsi nella fase di smobilizzo- plusvalenze e minusvalenzeL'INFLUSSO DELLA GESTIONE FINANZIARIA PASSIVA SULL'EQUILIBRIO ECONOMICO riguarda il reperimento e rimborso di risorse a titolo di capitale proprio e di debito.- capitale proprio → non influisce sull'equilibrio economico- capitale di debito →- inizia con l'accensione di debiti di natura finanziaria- durante il suo svolgimento genera costi (interessi passivi e altri oneri finanziari)- termina con il