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LE ULCERE PEPTICHE
Una l’epitelio dello stomaco è costituito da un
barriera epiteliale ➜
singolo strato di cellule colonnari, ognuna delle quali è unita ad altre 6-8
cellule mediante giunzioni serrate. Insomma: Tali
super resistente !
cellule hanno inoltre una capacità rigenerativa molto elevata, il che
garantisce che eventuali lesioni vengano prontamente riparate. L’intero
epitelio si rinnova ogni 3-4 giorni!
Una a livello della sotto-mucosa dello stomaco
barriera vascolare ➜
troviamo una rete capillare molto sviluppata, perchè quest’organo - per
svolgere al meglio la sua attività - ha bisogno di un grande afflusso di
ossigeno e micronutrienti. Il sangue è anche una fonte costante di
bicarbonati, che come sappiamo servono allo stomaco per contrastare
l’acidità.
I Fattori perturbanti
Normalmente i succhi gastrici non preoccupano più di tanto lo stomaco, perchè
esso ha le sue armi di difesa . Quando però queste difese si riducono o il
“nemico” si fa più aggressivo, lì cominciano i problemi..
Quindi: quali sono i fattori che possono perturbare l’equilibrio?
La caffeina agisce sui recettori H2 dell’istamina, stimolando -
Il caffè.
anche notevolmente - la secrezione di HCl.
L’alcol è una delle cause più comuni di gastrite, perchè è una
L’alcool.
tossina che - specie se assunta frequentemente e in quantità elevate - irrita
l’epitelio e altera lo strato mucoso protettivo. Inoltre, a basse dosi (quelle di
birra e vino), è un forte stimolatore della secrezione acida.
Sono i Farmaci Antinfiammatori Non Steroidei. Inibendo
I FANS.
l’enzima COX-1 inibiscono anche la produzione della prostaglandina
PGE2, la quale ha sulla mucosa un effetto protettivo (inibisce la produzione
di HCl e favorisce quella di muco e bicarbonato). Sono causa di ulcera
soprattutto nei paesi Occidentali, dove si tende ad abusarne.
Si tratta di antinfiammatori steroidei, il più noto dei
I corticosteroidi.
quali è il cortisone. Esercitano azioni lesive sulla mucosa probabilmente
perchè alterano il flusso sanguigno sottostante. ! 5
LE ULCERE PEPTICHE Sono difficili da
I grassi e i cibi ricchi di grassi (es. fritti, carne).
digerire, rimangono nello stomaco più a lungo e richiedono la produzione
di maggiori quantità di acido cloridrico.
L’adrenalina può stimolare le cellule dello
Lo stress e la rabbia.
stomaco a produrre più acido.
Il fumo tende a ridurre la secrezione di bicarbonati e di muco,
Il fumo.
nonchè il flusso sanguigno che arriva alla mucosa. Tra i fumatori c’è una
maggiore incidenza di ulcera, una ridotta risposta alla terapia, più recidive
e più mortalità in caso di complicanze.
La gastrite è l’infiammazione dello stomaco. Può
La gastrite cronica.
avere varie cause (corpi estranei, tubercolosi, sifilide, infezione fungina..) e
porta alla ridotta capacità di secrezione di bicarbonato. Di solito tutti i
pazienti con ulcera hanno alterazioni tipiche della gastrite.
É causa di gastrite cronica antrale,
Il reflusso duodeno-gastrico.
perchè la grande quantità di bile - con gli acidi deboli che contiene -
neutralizza i bicarbonati. Causa gastrite cronica ed è responsabile di circa
L’Helicobacter pylori.
l’ 80% delle ulcere gastriche (e il 90% di quelle duodenali)! Conosciamolo
meglio qui sotto
L’infezione da Helicobacter pylori
Helicobacter
Genere:
pylori
Specie:
gram negativo
Tipo: a spirale
Forma: da 4 a 6, unipolari
Flagelli: : microaerofilo (5% di O2)
Preferenze in condizioni sfavorevoli
Forma coccoide: oro-fecale/orale
Modalità di trasmissione:
solo alle cellule gastriche (grazie al glicocalice)
Adesione: l’antro, dove non viene prodotto acido
Luogo preferito:
enzima ureasi
Arma segreta: gastrite cronica, ulcera peptica, adenocarcinoma gastrico.
Cosa provoca: ! 6
LE ULCERE PEPTICHE 5
U
NA SCOPERTA CASUALE
Un tempo si pensava che l’unica causa dell’ulcera fosse l’acido, tanto che il
motto - in voga tra medici e ricercatori - era: .
“no acid, no ulcer”
Inoltre lo stomaco era considerato un ambiente troppo ostile perfino per i
batteri ; sembrava assolutamente impossibile che qualcuno vi potesse
☠︎
sopravvivere.
Finalmente sul finire del XIX secolo qualcosa si smuove. Nel 1875 degli
scienziati tedeschi notano dei batteri spiraliformi sulla mucosa gastrica, ma non
riuscendo a metterli in coltura finiscono per dimenticarsene; nel 1893 è il turno
del medico Giulio Bizzozero, padre dell’istologia italiana, il quale osserva nello
stomaco di alcuni cani quello che si scoprirà essere l’Helicobacter pylori:
nemmeno lui riesce a comprenderne il significato clinico.
Il primo a suggerire un possibile ruolo del batterio nella patogenesi delle
malattie gastriche è il professor Walery Jaworski dell’Università di Cracovia; le
sue ricerche sul (così lo chiama) sono però scritte in polacco,
“Vibrio rugula” 9
quindi passano pressoché inosservate .
Arriviamo al 1979, quando il ricercatore australiano -
Robin Warren
osservando dei batteri nello stomaco dei pazienti con l’ulcera gastrica - decide di
vederci più chiaro e fare ulteriori indagini. Nel 1981, insieme al più giovane
comincia a prelevare dei campioni di mucosa antrale dallo
Barry Marshall,
stomaco di un centinaio di pazienti presentatisi per la gastroscopia: insieme
provano più volte a coltivare il batterio, ma falliscono ripetutamente.
Il successo arriverà per puro caso. Alla fine dell’ultimo giorno di lavoro prima
delle vacanze di Pasqua i due dimenticano nell’armadietto delle piastre di Petri
con su dei campioni di mucosa; quando ritornano 5 giorni dopo trovano una
piacevole sorpresa: sulle piastre si è formata una patina ! Le colonie di
Helicobacter sono servite…
Inizialmente si pensava che l’Helicobacter pylori appartenesse al genere
P.S.
Campylobacter e per ben 7 anni gli scienziati lo hanno chiamato
“Campylobacter pylori”. Poi, nel 1989, studi di sequenziamento del DNA
hanno rivelato l’errore e l’Helicobacter ha assunto ufficialmente il nome con cui
oggi lo conosciamo.. ! 7
LE ULCERE PEPTICHE
All’inizio - comunque - la comunità scientifica era scettica sul rapporto
Helicobacter-ulcera: all’epoca si pensava che il problema fosse favorito dallo
stress e dalle spezie, non certo da un batterio! Warren e Marshall però sono così
convinti della “colpevolezza” dell’Helicobacter che nel 1985 Marshall decide di
dimostrarla sulla sua stessa pelle (o, per meglio dire, sulla sua stessa mucosa ).
Per prima cosa si sottopone a una biopsia per provare che nel suo stomaco non
c’è alcun batterio, poi si auto-infetta bevendo un brodo di coltura contente
l’”imputato”. Qualche giorno dopo comincia a manifestare nausea e vomito e a
10 giorni dall’inoculazione una nuova endoscopia rivela la presenza di una
gastrite acuta e - indovina indovina - dell’Helicobacter pylori. A questo punto,
per dimostrare l’efficacia del trattamento antibiotico, Marshall si auto-cura
somministrandosi per 14 giorni una doppia terapia a base di bismuto e
metronidazolo. La sua temerarietà gli varrà, nel 2005, il Nobel per la
(insieme a Warren, ).
Medicina of course..
C H ?
HE COSA COMBINI ELICOBACTER
Dopo essersi fatto strada attraverso il muco, l’Helicobacter aderisce alle cellule
epiteliali e colonizza la mucosa, in particolare quella dell’antro dove il
pilorico
pH è di circa 6-7. Qui mette in moto le sue enzimi superficiali che
ureasi,
scindono l’urea presente nello stomaco in ammoniaca e anidride carbonica.
Mentre l’anidride carbonica è utile a noi per rilevarne la presenza (vedi Urea
Breath Test ), l’ammoniaca è utile a lui come “scudo” contro gli ioni H+ .
! 8
LE ULCERE PEPTICHE
La nota dolente purtroppo è che l’ammoniaca è tossica per le cellule gastriche
e lede i tessuti insieme alle proteasi, catalasi e fosfolipasi.
Alcuni ceppi di Helicobacter, detti sono in grado di “iniettare” una
CagA+,
proteina (la CagA, appunto) nelle cellule gastriche. Questa proteina attiva la
tirosina fosfatasi SHP-2, innescando cambiamenti morfologici e segnali di
crescita anomali che possono indurre le cellule all’apoptosi. CagA stimola anche
la secrezione di IL-8, molecola che richiama monociti, linfociti e granulociti sul
“luogo del delitto”. Tali ceppi causano ulcere più gravi e difficili da
curare.
La permanenza dell’Helicobacter a livello della mucosa può causare
infiammazione (gastrite). Se il sistema immunitario non riesce a sbarazzarsi del
batterio la gastrite cronicizza e i globuli bianchi continuano a produrre
mediatori dell’infiammazione che amplificano il danno. Ormai lo strato di muco
non è più integro e le secrezioni cellulari sono alterate: il rischio di sviluppare
un’ulcera è molto forte!
N.B. Non tutte le persone con Helicobacter pylori sviluppano poi
l’andamento dell’infezione e la gravità
gastriti croniche, ulcere o cancro:
dei danni dipendono dall’aggressività del batterio, dalla risposta dell’ospite (che
è determinata dalla genetica, dal sistema immunitario, dal livello di secrezione
acida..) e da fattori ambientali come l’età e la dieta. Frutta e verdura, per
esempio, sono ricche di vitamine protettive; al contrario il sale, il pepe nero e i
cibi bruciati andrebbero evitati perchè danneggiano lo stomaco!
L A TERAPIA ERADICANTE
Per eradicare il batterio si sfrutta una terapia molto aggressiva, che abbina una
combinazione di antibiotici ad un inibitore della pompa protonica (IPP).
Di solito il prevede l’utilizzo di amoxicillina + claritromicina/
primo ciclo
metronizadolo + omeprazolo (un IPP) per almeno una settimana. Se non è
sufficiente si procede con un a base di tetraciclina +
secondo ciclo
metronidazolo + bismuto + inibitori di pompa. ! 9
LE ULCERE PEPTICHE
Se ancora non si riesce a risolvere il problema si fa la biopsia, si isola il batterio e
si fa l’antibiogramma per individuare il farmaco più appropriato .
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