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Cefalee

Le cefalee o "mal di testa" è il più frequente tra tutti i dolori che affliggono il genere umano: si stima che circa l'80% della popolazione italiana soffra di almeno un attacco di cefalea nel corso della propria vita, circa un italiano su 4 ha avuto almeno un episodio di mal di testa "da analgesici" nelle ultime due settimane; circa un italiano su 10 riferisce di provare "un mal di testa molto forte, quasi insopportabile" almeno una volta l'anno; circa un italiano su 75 consulta il medico di base per il mal di testa ogni anno, il resto prende farmaci di sua iniziativa; circa un italiano su 400 ricorre al ricovero per fare esami e farsi prescrivere una terapia. Dunque è fondamentale per ogni medico saper definire le diverse cefalee per trovare una terapia adeguata in ogni paziente. Purtroppo la classificazione non è facile perché ci si basa quasi sempre su sintomi soggettivi, raccontati dal paziente (le uniche.

Cefalee in cui abbiamo dei reperti obiettivi sono quelle autonomico-trigeminali, ad esempio quella a grappolo).

La prima classificazione delle cefalee, ormai obsoleta, risale al 1962 ed includeva criteri sia eziopatogenetici che clinici, però molto poco precisi.

La successiva classificazione, molto più valida e a cui si rifanno le descrizioni che troviamo nei libri ancora oggi, è quella del 1988 ed è stata fatta dall'IHS (International Headache Society) ed ha fornito elementi utili per la diagnosi a vari livelli: primi 2 livelli diagnostici per ogni medico, 3° e 4° livello per gli specialisti.

Per ogni forma di cefalea questa classificazione del 1988 ha fornito dei precisi criteri diagnostici prettamente clinici; negli anni seguenti su ognuna di queste forme sono stati fatti degli studi che ne hanno definito l'epidemiologia.

L'attuale classificazione delle cefalee è del 2004 e possiamo trovarla tutta ben dettagliata su questo sito.

tedesco: www.ihs-klassification.de/it qui troviamo tutti i criteri diagnostici di tutte le forme e sottoforme, è un riferimento utile per quando ci troveremo di fronte ai pazienti.

Sintetizzando, la classificazione del 2004 divide così le varie forme di cefalea:

  • Cefalee primarie:
    • Emicrania
    • Cefalea di tipo tensivo
    • Cefalea a grappolo ed altre cefalo-algie autonomico-trigeminali
    • altre cefalee primarie
  • Cefalee secondarie o sintomatiche:
    • attribuita a trauma cranico e/o cervicale
    • attribuita a disturbi vascolari cranici o cervicali
    • attribuita a disturbi intracranici non vascolari
    • attribuita all'uso di una sostanza o alla sua sospensione
    • attribuita ad infezione
    • attribuita a disturbi dell'omeostasi
    • attribuita a disturbo psichiatrico
    • altre non classificabili
  • Nevralgie facciali, dolore facciale centrale ed altre cefalee
  • cefalea o dolore facciale attribuito a disturbi di cranio, collo, occhi, orecchie, naso, seni paranasali, denti, bocca o altre strutture faciali o craniche
  • nevralgie craniche

In generale la regola è che un paziente che lamenta cefalea va visitato:

se l'esame obiettivo generale e l'esame obiettivo neurologico non rilevano alcuna anomalia, non c'è indicazione a fare alcun esame strumentale o di imaging (RM) ma bisogna inquadrare la cefalea come una delle forme primarie, di cui dobbiamo conoscere i criteri diagnostici e la terapia più efficace.

Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
2 pagine
SSD Scienze mediche MED/26 Neurologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher valeria0186 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Neurologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Sorbi Sandro.