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Le origini della letteratura Romanza Pag. 1
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Estratto del documento

Temi e significati del ciclo bretone delle opere di Chretien de

Troyes

Chretien de Troyes è stato il più importante scrittore europeo

prima di Dante.

Il suo ciclo bretone è ricco di significati simbolici e allegorici:

Perceval (a cui lui affida la ricerca del Graal dopo il tradimento di

Lancillotto) è il simbolo del carattere sacro che deve avere un

cavaliere (da giovane incolto, puro e semplice diventa eroe

cristiano che segue il cammino faticoso di crescita spirituale).

I temi presenti nelle opere di de Troyes sono:

1- l'elemento magico (incantesimi, malefici, eventi misteriosi)

2- il tema amoroso che viene trattato in modo aristocratico e

raffinato come nella letteratura tobadorica provenzale.

3- l'ideale religioso, come nel ciclo carolingio ma qui il cavaliere

cristiano è diventato cavaliere errante che si muove in

continuazione superando la paura delle creature fantastiche che

incontra nel suo cammino (mostri, draghi, maghi, elfi)

La lirica provenzale

La nascita della poesia provenzale

Alla fine del XI secolo nelle corti fra la Provenza e il Limosino

(zona che sarà poi chiamata Linguadoca, da langue d'oc), si

sviluppa una poesia lirica non religiosa e in lingua volgare (il

provenzale).

Essa diventa sempre più raffinata e importante.

Gli scrittori che scrivono in lingua d'oc sono i trovatori (da trobar

che significa poetare, cioè creare, inventare).

I loro testi venivano musicati e rappresentati nelle corti.

Pur essendo nata in Provenza la poesia trobadorica si sviluppa in

tutta la Francia meridionale. Questa zona era politicamente e

culturalmente molto più autonoma delle altre e risentiva poco del

potere del re e della chiesa. Questa autonomia fa nascere anche

l'eresia catara, interpretazione diversa del Cristianesimo (ad Albi

e Tolosa soprattutto).

Questa eccessiva autonomia porterà ad un'alleanza tra re, chiesa e

sovrani del nord della Francia (che volevano estendere i loro

domini al sud).

Papa Innocenzo III nel 1208 inizia una crociata contro gli

albigesi e nel 1229 tutta la zona verrà sottomessa alla corona

francese anche con l'uso di una sanguinosa Inquisizione.

Fino alla sua distruzione in questa società si praticava il

mecenatismo e gli stessi sovrani si dedicano alla composizione di

testi:

Guglielmo IX, duca di Aquitania, fu il primo trovatore e fondò

della scuola provenzale, Eleonora d'Aquitania, oltre a diffondere

le opere, ospita e protegge molti trovatori.

La lingua usata era il volgare e il tema era l'amore di alto livello

che ha un codice di comportamento che regola i rapporti tra le

persone della corte (dame, cavalieri, principi, cortigiani).

I temi della poesia provenzale

Misura (mezura)

Valore (valor)

Cortesia (cortezia)

Queste virtù erano fondamentali per la vita a corte oltre al saper

parlare bene, vestirsi bene e muoversi bene, esse però sono anche

le virtù che devono affinare lo spirito e l'anima.

Il fulcro è il fin d'amor, un amore gentile, raffinato: l'amor

cortese.

L'amore è il tema dominante e il poeta si rivolge alla donna

come un vassallo si rivolgerebbe al suo signore promettendole di

servirla con fedeltà.

La donna a cui si rivolge è sempre di classe sociale alta e il suo

nome non viene mai detto ma viene usato uno pseudonimo (

senhal= segnale) o una metafora (anche usando termini maschili

per non farla riconoscere e ed evitare la gelosia del marito e dei

rivali)

Le caratteristiche della lirica provenzale sono:

1-stilizzazione (riduzione all'essenziale del tema trattato)

2-idealizzazione (presentazione ideale e non realistica)

3-ritualizzazione (ripetizione sempre uguale di alcuni aspetti)

quindi:

la donna amata è sempre bellissima, lontana e inaccessibile

l'amore è puro

l'innamorato non aspira al matrimonio ma vuole mostrare fedeltà

come un vassallo al suo signore.

In cambio di ciò l'amante avrà onore e prestigio.

Questo sentimento tutto spirituale è presente solo negli animi

nobili e virtuosi.

La metrica dei provenzali

La poesia provenzale è la prima che si basa su una metrica non

classica ma di tipo romanzo.

Il ritmo non è più basato su lunghe e brevi delle sillabe del latino

ma

1- sugli accenti

2-sulla regolarità delle sillabe di ogni verso (isosillabismo)

3- sulla rima a fine verso o a metà verso

I poeti provenzali inventano nuovi sistemi metrici come il

sirventese (di contenuto politico, religioso o satirico, con la

variante del lamento per la morte di un protettore), la tenzone (in

forma di dialogo), la serena (incontro serale con l'amata),il

rondello, la tresca, la canzone crociata (canto d'addio del

crociato alla sua dama), la ballata (più ritmica e musicale), la

sestina (con 6 stanze con rime di 6 parole che si ripetono alla fine

di ogni stanza, Dante Alighieri ammirava molto questo

componimento)che entreranno anche nella poesia italiana , nella

musica e nella danza.

Dettagli
Publisher
A.A. 1990-1991
5 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/10 Letteratura italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher fermo di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura medievale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Pazzaglia Mauro.