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Art. 40 - indennità provvisoria e definitiva; Art. 49 e 50 - occupazione temporanea.

L'art. 21 del T.U. E. rubricato "procedimento di determinazione definitiva dell'indennità di espropriazione" disciplina in particolare il procedimento di stima dell'indennità ad opera di una terna di periti, nell'ipotesi in cui l'indennità espropriativa determinata in via provvisoria dall'ente espropriante non sia stata accettata dal proprietario espropriato.

La Costituzione di un collegio peritale, nel testo unico espropri, risulta essere un'ipotesi eventuale, in quanto rimessa esclusivamente alla scelta dell'espropriato, il quale può decidere se avvalersi della stima peritale ex art. 21 T.U.E. o invece seguire l'iter ordinario e quindi attendere la stima da parte della speciale commissione provinciale per le espropriazioni.

L'art. 33 del T.U. disciplina l'espropriazione parziale e

Art. 40: 1. Nel caso di esproprio di un'area non edificabile, l'indennità definitiva è determinata in base al criterio del valore agricolo, tenendo conto delle colture effettivamente praticate sul fondo e del valore dei manufatti edilizi legittimamente realizzati, anche in relazione all'esercizio dell'azienda agricola, senza valutare la possibile o l'effettiva utilizzazione diversa da quella agricola.

2. Se l'area non è effettivamente coltivata, l'indennità è commisurata al valore agricolo medio corrispondente al tipo di coltura prevalente nella zona ed al valore dei manufatti edilizi legittimamente realizzati.

3.

Per l'offerta da formulare ai sensi dell'art. 20 comma 1 e per la determinazione dell'indennità provvisoria (indennità che l'ente espropriante propone all'inizio che corrisponde al VAM tabellare relativo alla coltura effettivamente in atto), si applica il criterio del valore agricolo medio di cui all'art. 41, comma 4, corrispondente al tipo di coltura in atto nell'area da espropriare. (*)

4. Al proprietario coltivatore diretto o imprenditore agricolo a titolo principale (oggi IAP) spetta un'indennità aggiuntiva, determinata in misura pari al valore agricolo medio corrispondente al tipo di coltura effettivamente praticata.

(*) La Corte Costituzionale, con sentenza 7-10 giugno 2011 n. 181 (GG. UU. 15 giugno 2011, n. 26 – Prima serie speciale), ha dichiarato l'illegittimità costituzionale del presente comma.

Gli art. 49 e 50:

Art. 49 - 1. L'autorità espropriante può disporre

L'occupazione temporanea di aree non soggette al procedimento espropriativo anche individuate ai sensi dell'art. 12, se ciò risulti necessario per la corretta esecuzione dei lavori previsti.

Al proprietario del fondo notificato, nelle forme degli atti processuali civili, un avviso contenente l'indicazione del luogo, del giorno e dell'ora in cui è prevista l'esecuzione dell'ordinanza disponendo l'occupazione temporanea.

Al momento della immissione in possesso, è redatto il verbale sullo stato di consistenza dei luoghi.

Il verbale è redatto in contraddittorio con il proprietario o, nel caso di assenza o rifiuto, con la presenza di almeno due testimoni che non siano dipendenti del soggetto espropriante. Possono partecipare alle operazioni il possessore e i titolari di diritti reali o personali sul bene da occupare.

Le disposizioni di cui ai precedenti commi si applicano, in quanto compatibili, nel caso di frane, alluvioni,

rottura di argini e in ogni altro caso in cui si utilizzano beni altrui per urgenti ragioni di pubblica utilità.

Art. 50 – 1. Nel caso di occupazione di un’area, è dovuta al proprietario una indennità per ogni anno pari ad un dodicesimo di quanto sarebbe dovuto nel caso di esproprio dell’area e, per ogni mese o frazione di mese, una indennità pari ad un dodicesimo di quella annua.

2. Se manca l’accordo, su istanza di chi vi abbia interesse la commissione provinciale prevista dall’art.41 determina l’indennità e ne dà comunicazione al proprietario, con atto notificato con le forme degli atti processuali civili.

3. contro la determinazione della commissione, è proponibile l’opposizione alla stima. Si applicano le disposizioni dell’art. 54 in quanto compatibili.

I soggetti dell’espropriazione (art. 3)

a) Per “Espropriato” si intende il soggetto, pubblico o privato, titolare del diritto

espropriato;
b) Per "Autorità espropriante" si intende l'autorità amministrativa titolare del potere di espropriare e che cura il relativo procedimento, ovvero il concessionario di un'opera pubblica, al quale sia stato attribuito tale potere, in base ad una norma;
c) Per "Beneficiario dell'espropriazione" si intende il soggetto pubblico o privato, in cui favore è emesso il decreto di esproprio;
d) Per "Promotore dell'espropriazione" si intende il soggetto, pubblico o privato, che chiede l'espropriazione.
NOTA BENE: b, c e d possono coincidere.

Condizioni per l'esproprio di pubblica utilità
Sono definite a norma di legge. La dichiarazione di p.u. corrisponde all'approvazione dell'opera pubblica, del piano particolareggiato, del piano di lottizzazione, di recupero che devono essere affissi all'albo dei comuni dove l'opera viene messa in atto e gli interessati da esproprio.procede ad esproprio solo nel caso in cui si abbia la conformità urbanistica, sia in termini di destinazione che di autorizzazione (concessioni, nulla osta, ecc.). Per arrivare all'espropriazione, inoltre, occorre che ci sia anche il "vincolo preordinato all'espropriazione". Il vincolo ha una durata quinquennale e trascorso tale periodo, senza che ci sia stata almeno la dichiarazione di pubblica utilità, si ha la decadenza dello stesso che, comunque, può essere motivatamente reiterato per altri 5 anni (vedi sotto). L'indennità di occupazione temporanea è sempre pari al valore agricolo di mercato del terreno? È pari al valore espropriativo calcolato per 1/12 per ogni annualità. Il valore espropriativo non è per forza il valore di mercato, ma anche VAM. Che cosa riguarda? Riguarda: - I beni immobili e i relativi diritti reali; - Diritti personali (comodato d'uso o affitto); - Alcuni beni mobili (normativaspecifica);
Non riguarda:- Beni demaniali;- Beni patrimoniali dello Stato;- Le sedi diplomatiche straniere;- Il patrimonio immobiliare della Santa Sede.
I casi di esproprio- Espropriazione permanente totale;- Espropriazione permanente parziale;- Occupazione temporanea.
L'iter espropriativo
C'è un'opera d'interesse pubblico che dev'essere inserita in un Piano Urbanistico Generale (o Variante), successivamente, viene approvato il Piano Urbanistico Generale e viene emanato il Vincolo Preordinato all'esproprio di un bene che va a costituire il primo passaggio dell'iter di esproprio. Questo vincolo dura 5 anni ed entro questo tempo dev'essere emanato il provvedimento di dichiarazione di pubblica utilità cioè viene avvisato il proprietario (espropriato) dell'avvio del procedimento che saprà il luogo e le modalità del progetto. Naturalmente il proprietario può formulare delle osservazioni. Entro 30 giorni.viene mandato l'elenco di tutti i beni da espropriare e le somme offerte (indennità). Ad ogni proprietario viene inviato l'elenco dei propri beni da espropriare con relative indennità. Il proprietario può concordare cessione volontaria e la risposta deve arrivare entro 30 giorni e una volta accettato non si può tornare più indietro. In questo caso si elargisce anche un premio ragguardevole nel caso di coltivatore diretto (indennità aggiuntiva) 3 VAM pochi casi in cui il professionista deve valutare l'opportunità di accettare. Se non si accetta l'indennità proposta si va a fare una determinazione dell'indennità attraverso la terna arbitraria e se non si accetta neanche questa volta si va di fronte alla corte d'appello. Nel caso in cui ci sia un proprietario che non è coltivatore diretto, ci sono casi in cui conviene rifiutare con motivazione tramite raccomandata, dove si intende.

Proseguire con l'iter abbreviato della terna arbitrale con art. 21 del testo unico (la fa il CTP), (es. terreno ortivo, valutato come seminativo). La nomina del collegio tecnico viene fatta dall'ente espropriante che si prende a carico di iniziare l'iter procedurale nominando il proprio CTP, accogliendo il CTP dell'espropriato e chiedendo al tribunale la nomina del CTU. Il calcolo dell'indennità si deve risolvere in 90 gg. Se non viene seguito l'iter dell'art. 21, rifiutando, si va al rito ordinario e l'indennità definitiva viene decisa tornando alla commissione provinciale degli espropri e poi in caso l'opposizione della stima in corte d'appello fino alla nuova determinazione giudiziaria dell'indennità. Anche nel caso della terna arbitrale ci può essere l'opzione della corte di appello se la proprietà non accetta l'azione dei tecnici, ma è una cosa rara.

Fonte: Gallerani,

Zanni e Viaggi, Manuale di Estimo, 2004

La determinazione dell'indennità

Che cosa può essere espropriata?

  • Area edificata dove c'è un fabbricato (casa, fabbrica);
  • Aree non edificate edificabili;
  • Aree non edificate non edificabili perché aree agricole.

AREE EDIFICATE: Ho edifici con concessione edilizia e paesistica e l'amministrazione mi riconosce il VALORE VENALE DEL BENE Il valore che un bene ha in un mercato di riferimento ideale ("comune"). in questo caso significa andare a riconoscere anche il valore del fabbricato che comprende anche il valore dell'area. Se invece ho edifici senza concessione edilizia e autorizzazione paesistica viene riconosciuto il solo valore dell'area occupata dal fabbricato.

AREE EDIFICABILI: dobbiamo porci la domanda: viene espropriata per farci cosa? Interventi di riforma economico-sociale (Piani per l'Edilizia Economica e Popolare) viene riconosciuto il Valore Venale

dell'area a cui viene sottratto un 25% (VV - 25%). Se i
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A.A. 2021-2022
7 pagine
SSD Scienze agrarie e veterinarie AGR/01 Economia ed estimo rurale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher met94 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Estimo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Politecnica delle Marche - Ancona o del prof Finco Adele.