Espropriazione per pubblica utilità
Anteprima
ESTRATTO DOCUMENTO
infatti coloro che vantavano diritti su quel bene non possono rivolgersi a chi l’ha
acquistato per effetto dell’espropriazione, ma possono soltanto rivalersi sull’indennità di
espropriazione.
Nell ‘ espropriazione per pubblica utilità è possibile individuare i seguenti soggetti
:
Espropriato(
1) persona fisica/ giuridica o ente pubblico/privato cittadino italiano o
straniero purchè il bene sia sito in Italia, titolare del diritto espropriato; all’ atto
pratico colui che risulti proprietario dai registri catastali);
Autorità espropriante(
2) autorità amministrativa titolare del diritto di
espropriazione; a volte coincidente con la figura del beneficiario o con il
promotore dell’ espropriazione).
un diritto di proprietà o un altro diritto reale.
Oggetto dell ‘espropriazione La
anche
giurisprudenza ha affermato che possono essere oggetto di espropriazione
i diritti personali di godimento, ad esempio i diritti nascenti dal contratto di
locazione o di affitto (Cass., Sez. un., 3 febbraio 1982, n. 645; Cons. Stato, Ad.
plen., 19 luglio 1983, n. 21).
In seguito alla riforma operata dal D.P.R 327/2001 oggi il procedimento di espropriazione
per pubblica utilità si snoda a sua volta in 4 subprocedimenti :
1)Apposizione del vincolo preordinato all’esproprio > si provvede con piano
In tale fase
regolatore o con una variante del piano urbanistico alla individuazione delle aree
occorrenti per la realizzazione dell’ opera pubblica o di pubblica utilità, momento in cui
devono essere presenti i soggetti espropriati i quali potranno valutarli e sollevare
N.B
eventuali discussioni o fare osservazioni. = il Decreto di dichiarazione di pubblica
utilità deve essere emanato entro il termine di cinque anni.
2) Dichiarazione di p.u. > Da questo momento in poi e cioè con l’ emanazione del
progetto definitivo, per effetto della dichiarazione di pubblica utilità, iniziano a decorrerne
E’ proprio in questa fase che avviene il famoso
gli effetti che ne conseguono.
“affievolimento del diritto di proprietà del privato, in interesse legittimo”. N.B = alla
dichiarazione di P. u deve seguire, in un termine prefissato, l’ emanazione del decreto di
esproprio e in mancanza del termine essa deve perentoriamente avvenire entro 5 anni.
3) Procedimento di esproprio > Inizia l’ esproprio vero e proprio e si ha l ‘immissione in
possesso del beneficiario. Si dispone il decreto, lo si notifica al proprietario e lo si
trascrive nei registri immobiliari;
4) Indennità di espropriazione > Si afferma qui il diritto del proprietario ad avere un ‘
Il nodo dell’ espropriazione per pubblica
indennità che costituisca un congruo ristoro.
utilità è sempre stato: “ Quanto pagare”( per la giurisprudenza in merito vedi pagine
seguenti). La P.A interpella il proprietario espropriando e chiede una proposta di
indennità, dopo aver adottato le determinazioni provvisorie le comunica al beneficiario.
Se questi non accetta si tenta una conciliazione, se questa và a vuoto la P.A provvede
comunque a versare la somma disposta a titolo di indennità, presso la Cassa Depositi e
Prestiti. L’ opposizione alla stima può essere effettuata dal proprietario o dall ‘ente
beneficiario o dal concessionario, con citazione alla competente Corte D’Appello.
L’ indennità risarcitoria alla luce dei recenti orientamenti
giurisprudenziali e della Convenzione europea dei diritti
umani.
La legislazione italiana riguardante le espropriazioni per pubblica utilità, così come disposto
dalla l. n. 359 del 08.08. 1992 consentiva che l’ indennità da versare al proprietario in caso di
espropriazione, fosse pari al 30% del valore di mercato, ulteriormente decurtato da un ‘imposta
del 20%, con un risultato utile netto di circa il 24% del valore di mercato. Il testo unico delle
disposizioni legislative e regolamentari in materia di espropriazione per pubblica utilità
approvato con Decreto del Presidente della Repubblica n. 327 del 10 giugno 2002 ha apportato
delle innovazioni solo dal punto di vista procedimentale ed organizzativo rimanendo immutato il
precedente regime ( per le aree edificabili espropriate ai fini della realizzazione di opere
pubbliche semisomma del valore venale e decuplo del reddito dominicale con decurtazione del
40% evitabile in caso di cessione volontaria; per le aree non edificabili valore agricolo medio). Il
regime del “valore venale pieno” continua a vigere solo nelle ipotesi di esproprio per la
realizzazione di opere private di pubblica utilità e per l’ esproprio di opere legittimamente
edificate.
Successivamente a tale data, precisamente nel 2004, la Corte Europea dei Diritti Umani, ritenne
Convenzione dei Diritti Umani
tale legislazione incompatibile con la disponendo la corresponsione
‘indennità aggiuntiva’ e di notevole importo; la stessa nel 2006 con pronuncia della
di un Grande
censurò i criteri di liquidazione delle indennità riparatorie, riconosciute dai giudici
Camera,
nazionali a favore dei soggetti espropriati, stabilendo un ‘indennità pari alla differenza tra il valore
integrale del terreno e l’ indennità ottenuta dai ricorrenti a livello nazionale( in aggiunta alla
rivalutazione monetaria e agli interessi sulla somma via via rivalutata al netto di ogni imposta). Nel
tempo si è assistito ad un vero e proprio “affinamento” della giurisprudenza della Corte dei diritti
Umani la quale è pervenuta ad ulteriori e nuove argomentazioni rispetto alla iniziale formula
normativa della limitazione del diritto proprietario.
***********************************************************************
Direttiva della Corte Europea dei Diritti
Occorre fare una precisazione in merito: la
Umani, così come affermato dalla Giurisprudenza nel ben noto caso
Scordino(ricorso n. 36813/97)ha carattere generale, essendo rivolta allo Stato
italiano affinchè esso adotti tutte le misure, volte ad eliminare ogni ostacolo al
conseguimento di un’ indennità ragionevole in relazione al valore del bene
espropriato, emanando nuove leggi e disposizioni amministrative e di bilancio
I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Exxodus di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Regolazione e diritto dei mercati e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Bologna - Unibo o del prof Senzani Daniele.
Acquista con carta o conto PayPal
Scarica il file tutte le volte che vuoi
Paga con un conto PayPal per usufruire della garanzia Soddisfatto o rimborsato