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Storia contemporanea 26 /27 Febbraio 2019
Qual è l’inizio della storia contemporanea? (a quo)
Non è l’esito di una battaglia a decretare l’inizio di un età: questo fatto serve solo per periodizzare la storia.
Sono gli eventi che determinano la fisionomia di una nuova età.
Con la rivoluzione atlantica intesa come rivoluzione francese ed americana, sancisce l’inizio dell’età
contemporanea. Sono rivoluzioni politiche che scuotono il regime dei Re assoluti in Francia e costruiscono
un nuovo edificio politico negli USA. Accanto alla rivoluzione politica c’è una rivoluzione economica data
dalla rivoluzione industriale fissabile alla metà del 1700.
Le cesure
Le rivoluzioni del 1848 assumono una connotazione sociale in quanto ebbe come obiettivo il cambiamento
dei rapporti inter istituzionali di una società. Molto spesso ambiente politico e sociale si muovono in
simbiosi
Nel 1861 in Italia avviene l’unificazione del Regno d’Italia
1870 la battaglia di Sedan: da due secoli la Francia era il perno ed il baricentro d’Europa; ora lo è la
Prussia. La crisi della Repubblica Francese con l’avvenire della Prussia crea nuovi equilibri;
La prima guerra mondiale è anche una guerra importante per le proprie conseguenze;
La seconda guerra mondiale è una cesura particolare perché si conclude con un evento mai prima
sperimentato dall’umanità: la bomba atomica. Per qualcuno lo sgancio di questa bomba implica l’inizio di
una nuova era: l’età nucleare;
La vittoria della resistenza del 25 Aprile 1945 segna un’altra cesura;
Nel luglio del 1969: l’allunaggio;
Il crollo del muro di Berlino: Novembre 1989;
11 settembre 2001: attentato alle torri gemelle; da questa data si combatte in modo differente (guerra
asimmetrica ). Il nemico è silente ma può attaccare da un momento all’altro
Nel 1904, la Russia zarista viene sconfitta da un paese orientale, il Giappone. Questo ha scosso l’opinione
pubblica europea perché non era concepibile dall’élite europea che una potenza occidentale potesse essere
sconfitta da un paese che solo da 40 anni aveva percorso la via della modernizzazione (1868).
PROSSIMI TEMI
1. Ideologia e partiti
2. I fenomeni di massa: le grandi migrazioni
3. L’esistenza di un sistema bancario
4. L’esistenza delle classi sociali
5. L’esistenza, pensiero ed azione della democrazia
6. Democrazia, liberalismo e socialismo L’ideologia e i partiti
l’ideologia è un insieme di principi e concetti che stanno alla base di una concezione, di un partito, di un
movimento politico e religioso. E’ un fatto fondamentale dell’età contemporanea.
Quando parliamo di ideologia bisogna capire che le varie ideologie sono portatrici di un progetto concreto
per l’umanità che vuole prefigurare il futuro.
Ci possono essere ideologie molto elaborate ed altre più semplici.
I portatori delle ideologie possono essere filosofi, pensatori; queste nascono da una mente e si irrobustiscono
in un determinato contesto storico.
Cambiando il contesto storico ed i sentimenti, anche il sistema dei principi può adeguarsi alla nuova realtà:
una trasformazione auspicata da un pensatore ma imposta dalla situazione reale e dalla vita concreta di ogni
giorno.
L’ideologia da vita al partito politico. La parola partito politico risale all’umanesimo e fu utilizzata da
Macchiaveli con il significato di porzione della popolazione. Assume un significato nuovo nel 1700, quello
oggi utilizzato: un partito ideologicamente connotato.
Gli elementi fondanti di un partito politico sono:
- l’ideologia;
- Una struttura fisica cioè sedi;
- Leader o segretario di partito: colui che applica la linea del partito;
- Un sistema di organizzazione di persone coinvolte;
- Tesseramento: forma rassicurante di partecipazione alla vita di un partito
Nell’800 non esistevano dei veri propri partiti ma dei movimenti. Il movimento ha dei progetto per il futuro
ma molto più sfumati ed adattabili al contesto.