Calcoli relativi alle proteine
LPL (LS) = LS - g = 93,34q - (0,015 * 93,34) = 93,34q - 1,4001q = 91,94q
LSPL (C) = C - g = 6,6 - (0,33 * 6,6) = 6,6q - 2,18q = 4,42qC
Per quanto riguarda le proteine:
x (L) = 3,2% p = 100q * 0,032q = 3,2q
Lx (PL) = (x (L) * L)/PL(L) = (3,2 * 100)/96,4 = 3,32%
p L p - questa concentrazione si ritrova nel PL di C
x (PL) = 3,32%p Cp (PL) = 0,0332 * 4,42 = 0,15qC
x (C) = (0,15 / 4,42) * 100 = 3,39%
x (PL) = 3,23% p(PL) = 0,0332 * 91,94 = 3,05qLS
x (LS) = (3,05 / 91,94) * 100 = 3,32%
Calcoli relativi al lattosio
x (L) = 5% l = 100q * 0,05q = 5ql
Lx (PL) = (x (L) * L)/PL(L) = (5 * 100)/96,4 = 5,2%l
x (PL) = 5,2% l(PL) = 0,052 * 4,42 = 0,23qlC
x (C) = (0,23/4,42) * 100 = 5,2%l
x (PL) = 5,2% l(PL) = 0,052 * 91,94 = 4,8qlLS
x (LS) = (4,8/91,94) * 100 = 5,2%l
Per quanto riguarda i Sali...
minerali: → x (L) = 1,2% sm = 100q · 0,012 = 1,2qsm Lx (PL ) = (x (L) · L)/PL(L) = (1,2 · 100)/96,4 = 1,24%sm L sm → x (PL ) = 1,24% sm(PL ) = 0,0124 · 4,42 = 0,054qsm C Cx (C) = (0,054/4,42) · 100 = 1,22%sm → x (PL ) = 1,22% l (PL ) = 0,0122 · 91,94 = 1,12qsm LS LSx (LS) = (1,12/91,94) · 100 = 1,22%sm
La sostanza azotata è l'altra componente molto importante del latte, in base alla quale si paga la qualità del latte che arriva in latteria o in caseificio. Influenza molto la resa di trasformazione casearia. È un'importante fonte di azotoproteico, e influenza le caratteristiche tecnologiche soprattutto dei formaggi. Le caseine nel latte si trovano sotto forma di sospensione colloidale; rappresentano delle molecole ad altissimo PM (fino a 26.000 Da) e sono delle proteine molto sensibili agli acidi. La γ-caseina deriva dalla proteolisi della β-caseina e la λ-caseina deriva
dallaproteolisi della caseina αS1.Le sieroproteine si trovano in soluzione nel latte. Sono sensibili ai trattamentitermici; si denaturano facilmente per raggiungimento di temperature anchesuperiori ai 75-80°C. Le proteine, inparticolare i gruppiamminici, possono daredelle reazioni sito-specifiche con l’aldeideformica formando unacido.Se si fa una titolazionecon aldeide formica siottiene un addotto, dalla cui formazione si ottiene un acido; titolando quest’acido èpossibile, indirettamente, calcolare la concentrazione proteica all’interno del latte.Questa reazione viene chiamata “numero di formolo”, che sono i ml di NaOH 0,25N+(Normal 4) necessari per titolare ioni H liberati.Titolazione: Si prelevano 100ml di latte che vengono titolati con NaOH 0,25N. Siaggiunge l’indicatore fenolftaleina (al punto di viraggio il latte diventa rosa).Come prima cosa si calcola l’acidità del latte e poi dopo si aggiunge allo stessocampione
una quantità nota di aldeide formica 1N (1ml). +Si aspetta un tempo brevissimo di reazione (circa 30"). Si forma lo ione H , il quale riporta il pH del campione da 8.4 (punto di viraggio della prima titolazione) a valori subacidi. Il colore passa dal fuxia all'incolore. Si titola nuovamente con NaOH, e il volume di NaOH consumato in questa seconda titolazione rappresenta il contenuto in proteine.
Le sostanze azotate sono rappresentate soprattutto dalla caseina: La micella caseinica è il principale substrato attraverso il quale si ottengono i formaggi. La caseina può essere destabilizzata mediante l'aggiunta dall'esterno di acidi, o facendo sviluppare all'interno del latte gli acidi, per provocare la coagulazione delle caseine per dare luogo alla formazione del fosfocaseinato di calcio.
Tra le 4 unità proteiche (αS1, αS2, β e k) la più polare è la k-caseina, che è anche la più piccola. È
anche la sola che presenta un gruppo glucidico. Per modificare la struttura micellare della caseina, oltre all'azione degli acidi, si possono utilizzare anche degli enzimi (sia eso-enzimi sia end-enzimi). Molto importante nella stabilizzazione della micella caseinica è la presenza degli ioni calcio. Le caseine αS1 e αS2 sono le proteine più sensibili alla ione calcio. Sono fortemente fosforilate, soprattutto per la presenza dell'amminoacido serina, il quale forma la fosfoserina; questi residui di fosfoserina nella struttura primaria determinano parte delle caratteristiche chimiche, fisiche e tecnologiche della caseina. Il grado di fosforilazione determina la solubilità della caseina in presenza dello ione calcio. La β-caseina è la caseina più idrofobica, ha meno gruppi polari, e questo consente di trovarla nella parte centrale della caseina. Destabilizzazioni Attraverso dei processi di acidificazione, con valori di pH<6.7, si ha una destabilizzazione.inizia a precipitare formando dei depositi. Questo fenomeno è noto come "fioritura del latte" ed è responsabile della formazione di una pellicola o di grumi sulla superficie del latte riscaldato. Inoltre, durante il riscaldamento del latte, si verifica anche una denaturazione delle proteine. Le proteine del latte, come la caseina e la lattoglobulina, subiscono un cambiamento nella loro struttura tridimensionale a causa dell'aumento della temperatura. Questo può influire sulla capacità del latte di coagulare e sulla sua stabilità. Infine, il riscaldamento del latte può anche causare una perdita di vitamine e nutrienti sensibili al calore. Alcune vitamine, come la vitamina C e le vitamine del gruppo B, possono degradarsi durante il processo di riscaldamento, riducendo così il valore nutrizionale del latte. In conclusione, il riscaldamento del latte può influire sulla sua composizione chimica e sulle sue proprietà fisiche, come la capacità di coagulare e la stabilità. È importante considerare questi effetti quando si utilizza il latte in diverse preparazioni culinarie.tende a destabilizzare la struttura e a causare la coagulazione della caseina.caseinica comporta una destabilizzazione. La chimasi è un enzima specifico che attacca in particolare la k-caseina (legame 105-106 fenil-alanina-metionia), generando una destabilizzazione della micella.αS1: Contiene mediamente 8-9 residui di serina-fosfina per mole, e sono spesso concentrati in una sequenza molto particolare. È sensibile allo ione calcio, in virtù dell'elevato grado di fosforilazione; in presenza di questo minerale precipita al pH del latte a tutte le temperature.
Contiene un'importante quantità di prolina, distribuita soprattutto lungo la sequenza primaria, cosa che impedisce una significativa strutturazione in α-elica o foglietto della proteina. È molto sensibile allo ione calcio. Contiene da 10 a 13 residui di serina-fosfina per moli.
Ha una debole idrofobicità e la presenza di residui di cisteina formano dei ponti disolfuro, portando alla formazione di dimeri.
Presenta molte analogie con αS1, sia come peso.molecolare e sia per l'assenza dicisteina, ed è ricca in prolina, che impedisce la strutturazione della caseina. Ha un'idrofobicità molto elevata e una discreta sensibilità allo ione calcio. Da un punto di vista tecnologico è solubile a temperature inferiori ai 10°C. Se il latte viene refrigerato per lunghi tempi, dato che la β-caseina è idrofobica, migra dall'interno della micella caseinica verso il plasma latteo; è come se si perdesse una parte della proteina, cosa che potrebbe anche rappresentare una perdita di resa in fase di lavorazione dei formaggi. Per questo motivo è buona norma fare una sosta del latte, riportandolo a temperature intorno ai 20°C, per stabilizzare la struttura della micella caseinica. →(CMP: Caseino Macro Peptide: Glico Macro Peptide Rappresenta la porzione zuccherina molto polare che si presenta all'esterno della micella caseinica e che partecipa molto allo strato di
idratazione.)La k-caseina differisce molto dall' αS1, αS2 e β dato che ha anche un solo residuo difosfoserina per mole. Presenta una catena glucosidica legata a residui di treonina. È solubile in presenza di calcio a tutte le temperature ed esercita un ruolo stabilizzante verso il calcio per le altre caseine. Presenta una struttura molto stabile, con 2 residui di cisteina. L'azione principale della chimosina (enzima specifico, che ha come substrato la k-caseina, è responsabile della formazione del gel, e quindi della coagulazione dellatte, che si trova nello stomaco dei vitelli lattanti) è rappresentata dalla rottura del legame 105-106 fenil-alalina-metionina, e questo fa sì che dalla micella caseinica venga liberato il Caseino Macro Peptide. Il CMP alla fine della coagulazione si ritrova nel siero di spurgo, e sarà una quota inevitabile che si ritrova come prodotto residuo e di scarto e che si può recuperare in ulteriori
Fasi per la preparazione della ricotta. Per quanto riguarda l'acidificazione delle caseine, se già si porta il pH ad un valore inferiore a 6.5 fino ad arrivare a 4.6 si ha un fenomeno di precipitazione.
Il punto isoelettrico rappresenta il particolare valore di pH in corrispondenza del quale si ha una carica netta pari a 0. Se si ha una carica netta pari a 0 significa che lo strato di idratazione della micella caseinica è molto ridotto, quasi nullo, e questo significa che le micelle hanno la possibilità di accostarsi le une alle altre e di dare luogo alla precipitazione della caseina.
Il riscaldamento già a 85-90°C provoca una destabilizzazione delle sieroproteine, le quali infatti sono
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