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Curva di lattazione
Il latte è il prodotto di escrezione e secrezione della ghiandola mammaria dei bovini. Esso deriva dalla mungitura regolare, ed interrotta di animali in buono stato di salute, di alimentazione e corretta lattazione. La produzione di latte (lattazione) comincia dopo il parto e si protrarrà nei bovini per un periodo di circa 10-12 mesi (ottimale 305 giorni) con un andamento caratteristico (curva di lattazione). Inizia in modo rapido, si ha un picco tra i 40 e 60 giorni, da 0 a 10 settimane è l'aria di massima lattazione. La prima fase in cui avviene il picco di lattazione si intendono i primi tre mesi di lattazione, periodo in cui la vacca esprime il proprio potenziale produttivo con il manifestarsi del picco. Per far fronte alle richieste la lattazione, la vacca utilizza le proprie riserve corporee. In questo periodo, la bovina deve essere in gravidanza (circa 85 giorni dal giorno zero). La seconda fase in cui avviene il picco di ingestione e la terza fase detta.fase di recupero, comprendono i mesi successivi al picco di lattazione, quando la lattazione e la gravidanza si sovrappongono. La vacca dovrebbe far fronte alle sue esigenze con alimentazione e ricostruire le riserve corporee perse all'inizio della lattazione.
La quarta fase è detta asciutta, ed è il periodo in cui la vacca è improduttiva e corrisponde normalmente agli ultimi due mesi di gravidanza (60 giorni) e quindi è il periodo seguente ai 305 giorni di lattazione e precede il parto.
Curva del grasso: la curva del grasso espresso in kg, rappresenta l'andamento della percentuale di grasso parallelo alla produzione di latte da parte del bovino. La curva del grasso è opposta a quella della lattazione infatti il punto di minima corrisponde a quello di massima della curva di lattazione. Questo è dovuto all'effetto annacquamento. Pur avendo percentuali di grasso differenti nelle diverse razze, esso rimane sempre in quantità maggiore del
quantitativodi proteine.- curva delle proteine: le proteine sono in rapporto costante con i grassi. Nel latte sono però sempre in rapporto minore.- curva di ingestione: rappresenta la quantità di alimenti che l'animale riesce ad ingerire durante la lattazione per far fronte al carico di latte ma limitato all'ingombro della reazione all'interno di rumine e alla capacità di espansione di questo. Il momento in cui la vacca riesce ad introdurre più cibo (il picco) è intorno alle 8-10 settimane. Dalle 20 alle 44 settimane la produzione di latte cala, di conseguenza calanchi la richiesta energetica e cala l'ingestione.- curva del peso: rappresenta l'aumento e la diminuzione di peso della bovina durante la lattazione. Il recupero del peso avviene dal momento in cui la lattazione diminuisce (20-44 settimane).
ff ffGENETICA ANIMALE
Nel mondo animale è avvenuta una selezione naturale per cui l'ambiente facilita alcune
gerarchiche rispetto ad altre, e una selezione artificiale, secondo cui l'uomo ha favorito le razze più adatte alla produzione di latte e carne. Le razze poi di uso in Italia sono: - frisona italiana (da frisona - 1100). Questa razza è la più produttiva di latte che risulta essere ottimale per la produzione di grana perché trasforma meglio gli alimenti che le vengono proposti e non è vero che producendo di più, scende la qualità. - Bruna italiana (nasce in Canada nel 1400) - Pezzata rossa Diverse razze con differenti quantità di produzione, servono ad avere una varietà di prodotti lattiero-caseari. LA DIGESTIONE La gran parte delle sostanze alimentari, per essere utilizzate dai bovini, deve subire numerose trasformazioni di natura meccanica, chimica e microbica durante le molte ore di viaggio attraverso il tubo digerente, in modo da poter essere ridotte a sostanze più semplici e, quindi, facilmente assorbite dall'organismo. I processianimali comprende diversi processi: meccanici, chimici o enzimatici e microbiologici. I processi meccanici includono lo sminuzzamento nella bocca e la masticazione del cibo. I processi chimici o enzimatici vengono effettuati allo scopo di convertire i principi nutritivi ingeriti in prodotti più semplici. I processi microbiologici avvengono mediante la fermentazione ad opera dei microbiorganismi (MO). Negli animali avviene a livello del rumine e possono distinguersi animali poligastrici e monogastrici. I poligastrici, come il bovino, hanno più stomaci precedenti a quello vero (reticolo, omaso e rumine), mentre i monogastrici, come il suino, hanno un solo stomaco. Nelle diverse specie animali si sono sviluppati apparati digerenti diversi in funzione della loro alimentazione e del tipo di vita che conducono. Dal momento che la cellulosa è particolarmente resistente alla digestione, gli erbivori presentano di solito tratti digerenti molto più lunghi rispetto ai carnivori, in modo da avere più spazio affinché i batteri (e non enzimi) possano digerire la cellulosa. L'apparato digerente negli animali è quindi complesso e adattato alle loro specifiche esigenze alimentari.animali domestici è esteso maggiormente nell'intestino tenue (33%). Maggiormente nello stomaco per i carnivori (63%), nel colon per gli erbivori (50%) e nello stomaco per i ruminanti (71%). Si noti che l'onnivoro, che mangia tutto, presenta un apparato digerente steso in tutte le zone con percentuali in relazione per consentire il normale funzionamento.
Una particolarità è rappresentata dai monastici erbivori della famiglia dei Leporidi (coniglio): essi hanno una parte dell'intestino, il ceco, che funge da camera di fermentazione, al pari del rumine per gli erbivori ruminanti. In questa zona, l'animale riesce a scindere la cellulosa contenuta nella bra della quale si nutre per ricavare i nutrienti responsabili alla sua vita. Il cieco si trova nell'ultima parte dell'intestino, prima del colon che è deputato all'assimilazione dell'acqua con conseguente disidratazione delle feci. Per evitare di perdere elementi così
Laboriosamente prodotti, il coniglio ha adottato una tecnica di riciclaggio contenute nelle feci (cecotro a). Assume delle feci (prodotte al mattino presto) gelatinose e solitamente ricoperte di muco che forniscono elementi indispensabili come vitamine del gruppo B e alcuni amminoacidi.
Negli erbivori si sono sviluppati due differenti strategie che si sono evolute in funzione della posizione della fermentazione rispetto allo stomaco vero. In particolare, i fermentato caudali hanno un intestino crasso molto sviluppato, dove avviene la fermentazione (quindi attività microbica dopo digestione) e fermentato craniali, ovvero presentano un sistema complesso, multicompartimentare tra l'esofago e lo stomaco vero, e nei pre stomaci si sviluppano fermentazioni (prima della vera digestione).
I ruminanti sono erbivori poligastrici, quindi dopo l'esofago ci sono tre prestomaci e poi l'abomaso che è lo stomaco vero (i pseudoruminanti come lama, cammello, manca l'omaso).
In particolare, i
Inoltre, i batteri ruminali sono in grado di impiegare per le proprie sintesi proteiche anche azotonon proteico e azoto inorganico consentendo al ruminante du sfruttare forme semplice di azoto(urea) che vengono convertiti nel rumine in proteine batteriche di elevato valore biologico.
Il bolo alimentare, dopo essere stato sommariamente masticato e insalivato
nella bocca, viene fatto passare, attraverso la faringe, all'esofago. A livello dello sbocco dell'esofago, nel reticolo-rumine è presente un potente sfintere che si apre quando la concentrazione esofagea trasporta il bolo verso i prestomaci. Il rumine è il compartimento più grande e voluminoso (120-200L) ed è localizzato nel lato sinistro della cavità addominale. All'interno ci sono le papille ruminali, alte 1-15 mm che variano in base alla dieta. La loro crescita è influenzata dalla quota di fibra della razione e dalla ruminazione. Queste papille (tessuto epiteliale) hanno lo scopo di assorbire delle molecole, come AGV (acidi grassi volatili con meno di 5 atomi di carbonio, quindi acetico, propionico e butirrico), ammoniaca e acqua, che sono scarti della fermentazione. Il reticolo ha un volume di 8-16L, è direttamente collegato al rumine in zona craniale. Il suo epitelio è forato da papille a cresta (come nido).d’api). L’omaso si trova ventralmente al rumine, ha un volume di 8-16L ed è composto da lamine con papille che aumentano la superficie assorbitiva. L’omaso continua nell’abomaso che è l’equivalente dello stomaco, ma al contrario di questo, l’abomaso non ha funzione di immagazzinamento. Si trova ventralmente al rumine, ha un volume di 10-20L e contiene ghiandole secernenti enzimi, acido cloridrico e lisozima. L’abomaso è collegato all’intestino tenue attraverso il piloro. Nei ruminanti, gli intestini tenue e crasso e le ghiandole annesse all’apparato digerente (fegato e pancreas) hanno caratteristiche anatomiche e fisiologiche simili a quelle degli animali monogastrici. Quando il vitello nasce, i prestomaci sono già posizionati ma hanno un volume minore perché il latte giunge solo nello stomaco vero che risulta quindi più esteso. Di seguito, l’abomaso diminuisce per dare spazio ai prestomaci. Nel
vitello esiste il rimescolamento della doccia esofagea che è un canale di fasci muscolari che va dall'osbocco dell'esofago al con ne con rumine-reticolo attraversando l'omaso no all'abomaso. Impedisce che il latte vada nei prestoamci quando non sono ancora sviluppati. La fermentazione, generalmente avviene nel rumine ma, in base all'animale e quindi alla distribuzione dei prestomaci, può avvenire anche in spazi diversi. La fisiologia dell'apparato prestomacale dei ruminanti può essere suddivisa in tre fasi fondamentali: la pressione e la masticazione primaria dell'alimento, la ruminazione e l'attività fermentativa. La prima masticazione è un'operazione particolare legata alla struttura masticale della bovina, anche essa particolare. È grossolana e veloce per introdurre più alimenti possibili e la bovina strappa (la prensione) l'erba ma senza tagliarla perché non ha gli incisivi superiori, ma.nonostante ciò è rigida. Non hanno neppure i canini ma hanno molto sviluppato i molari e premolari che