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ACTH).
aumenta la produzione e il rilascio di (“l’ormone dello stress”) da
cortisolo
parte della corteccia surrenale.
La priorità del cortisolo è quella di aumentare la disponibilità di glucosio
affinché l’individuo abbia i giusti livelli di carburante per scappare o combattere
con la massima efficienza; per raggiungere quest’obiettivo, oltre a stimolare la
gluconeogenesi, “risparmia” glucosio sopprimendo processi metabolici
altamente dispendiosi (come quelli che avvengono nel sistema immunitario).
Alcune citochine pro-infiammatorie, abbondanti in caso di malattia e/
N.B.
o infiammazione, sono in grado di attraversare la barriera ematoencefalica e di
attivare l’asse ipotalamo-ipofisi-surrene. Il cortisolo prodotto contribuisce a
“spegnere” la produzione di queste citochine e ad aumentare il rilascio delle
controparti anti-infiammatorie.
Il precursore del cortisolo, viene prescritto come
cortisone,
farmaco anti-infiammatorio e immunosoppressore (in caso di
artrite, lupus, allergie ecc)! ! 10
IBS
Dato che l’80% del nostro sistema immunitario si trova nell’intestino, gli effetti
dello stress cronico (che comporta un calo prolungato delle difese immunitarie)
avranno sulla mucosa intestinale conseguenze particolarmente nefaste.
Il sistema immunitario mucosale è fondamentale, perchè ci protegge dai
microrganismi patogeni, previene l’ingresso in circolo di componenti batteriche
e alimentari potenzialmente immunogeniche e ci permette di “tollerare” gli
antigeni innocui di cibo e microbiota.
queste funzioni potrebbero risultare compromesse!
➜Tutte
Inoltre gli possono ridurre la secrezione di muco da
alti livelli di cortisolo
parte delle cellule mucipare e “rallentare” il ricambio degli enterociti; tutto ciò
contribuisce a indebolire la barriera intestinale.
Come si può intuire, il cortisolo è “in combutta” con la noradrenalina e
P.S.
il sistema nervoso simpatico; anche lui frena i processi digestivi, diminuendo le
secrezioni pancreatiche e biliari, la motilità intestinale e il flusso sanguigno che
irrora queste zone. Il ha effetti importanti anche sul cervello, infatti
cortisolo
insieme all’adrenalina partecipa alla creazione della
(ci ricorda che
memoria emotiva a breve termine
cosa evitare in futuro!).
⚠ Alti livelli di cortisolo a lungo andare danneggiano le cellule dell’ippocampo,
compromettendo l’apprendimento e impedendoci di ricordare eventi e
informazioni già “archiviate”.
Il cortisolo viene rilasciato con un ritmo circadiano: il picco è di
mattina presto (attorno alle 8), il minimo è di notte (dopo circa
3-5 ore di sonno). Si è visto che variazioni in questo ritmo (dovute
a ipoglicemia/malattia/febbre/trauma/paura/dolore/sforzo
fisico/temperature estreme o altro) sono spesso associate a disturbi
dell’umore come l’ansia e la depressione . ! 11
IBS
Questo fatto non appare poi così strano, se si considera che l’asse dello stress ha
importanti connessioni (anche qui, ovviamente, bilaterali) con le vie
dopaminergiche e serotoninergiche notoriamente coinvolte nella regolazione
degli stati d’animo .
Sembra strano ma circa il 50% della dopamina e il 90% della
P.S.
serotonina non sono prodotte nel cervello bensì nel tratto gastrointestinale! La
serotonina per esempio è rilasciata dalle cellule enterocromaffini in risposta alla
presenza di cibo nel lume e favorisce la peristalsi e la secrezione; se nel cibo sono
presenti sostanze irritanti, le cellule secernono più serotonina in modo da
agevolarne l’espulsione (tramite diarrea o vomito).
SNC Ipotalamo
SNA Cortisolo
Sistema nervoso enterico
Muscolo liscio
Epitelio Microbiota ! 12
IBS L’influenza del microbiota
Fino adesso abbiamo visto come intestino e cervello comunicano tra loro; ora è
arrivato il momento di prendere in considerazione un terzo protagonista: il
.
microbiota intestinale
Il microbiota ha un impatto molto importante sull’asse intestino-cervello: non
solo interagisce localmente con le cellule intestinali e il sistema nervoso enterico,
ma è anche in grado di influenzare direttamente il SNC tramite vie
neuroendocrine e metaboliche.
Cosa succede negli animali germ-free?
Studi sugli animali hanno dimostrato che la colonizzazione batterica intestinale
è fondamentale per lo sviluppo e la maturazione sia del SNC che del sistema
nervoso enterico. Nelle cavie “germ-free”, infatti, ci sono anomalie sia
nell’espressione/turnover dei neurotrasmettitori di entrambi i sistemi sia nelle
funzioni gastrointestinali (ritardato svuotamento gastrico, rallentamento del
transito intestinale ecc..). Colonizzando l’animale con i microbi tipici della sua
specie, le anomalie scompaiono.
Gli animali germ-free, inoltre, hanno un’aumentata risposta allo stress dovuta
probabilmente ad una diminuita soglia di attivazione dell’asse ipotalamo-ipofisi-
surrene. In questo caso i livelli di ACTH e cortisolo ritornano nella norma
solamente se la somministrazione dei microbi specie-specifici avviene entro una
certa età (quando i topi sono ancora molto giovani ).
Come fa il microbiota ad influenzare cervello?
Si è scoperto che il microbiota può influenzare i livelli di ansia e l’attività
dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene modificando la neurochimica del cervello; ad
esempio, la somministrazione prolungata del probiotico Lattobacillus
può alterare il GABA e i suoi recettori portando ad una ridotta
rhamnosus
sintesi di cortisolo e quindi ad una diminuzione di ansia, stress e depressione.
Inoltre la somministrazione di aumenta l’espressione del BDNF
probiotici
(brain-derived neurotrophic factor), attenua l’invecchiamento dell’ippocampo e
aiuta a guarire l’ipersensibilità viscerale indotta dalla separazione materna nei
ratti con IBS. ! 13
IBS Questi effetti non si manifestano nei topi vagotomizzati, cioè quelli a
N.B. ✂
cui viene reciso il nervo vago ! Questo ci porta a ipotizzare che proprio il
sia uno dei mezzi di comunicazione prediletti dai batteri del
nervo vago
microbiota quando si tratta di comunicare con il SNC.
✈
Quali sono gli altri “mezzi”? Una barriera intestinale
La regolazione della barriera intestinale.
integra ed efficiente impedisce alle molecole e ai batteri potenzialmente
dannosi (anche per il cervello ) di entrare nel circolo sanguigno. I
batteri contribuiscono a regolare la barriera in vari modi, per esempio
influenzando la composizione e l’assemblaggio delle giunzioni strette,
l’espressione genica di mucina e recettori TLR e l’attivazione del sistema
immunitario mucosale. I batteri del
La produzione di neurotrasmettitori locali.
microbiota possono secernere neurotrasmettitori capaci di agire sul
sistema nervoso enterico (GABA, serotonina, istamina, acetilcolina,
catecolamine ecc..). Sono metaboliti
Gli acidi grassi a catena corta (es. butirrato).
microbici derivati dalla fermentazione delle fibre alimentari; sono in
grado di stimolare il sistema nervoso simpatico, il rilascio di serotonina da
parte delle cellule enterocromaffini e di influenzare la memoria e i processi
di apprendimento. I batteri
Alterazioni della biodisponibilità di alcuni nutrienti.
intestinali possono aumentare/diminuire la biodisponibilità di nutrienti
importanti per il cervello. Inoltre, le variazioni del contenuto luminale
influenzano la produzione di neuropeptidi da parte delle cellule
enterocromaffini.
Come fanno stress e cervello a influenzare il microbiota?
Lo stress sembra modulare la composizione e la biomassa totale del microbiota,
indipendentemente dalla durata; bastano anche solo 2 ore particolarmente
stressanti e alcuni dei phyla principali già cominciano a ridursi.. ! 14
IBS
Il cervello comunica “direttamente” con il microbiota tramite molecole segnale
secrete da neuroni enterici, cellule immunitarie e cellule enterocromaffini su
“spinta” del sistema nervoso autonomo e dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene.
Modulando la motilità intestinale e la secrezione dei fluidi digestivi e del muco,
inoltre, il SNC influenza indirettamente il microbiota modificando l’ambiente in
cui esso vive e si sviluppa. Disbiosi e IBS
La maggior parte dei pazienti con IBS soffre anche di disbiosi (riduzione della
diversità microbica, calo di Lattobacilli e Bacteroidetes, aumento di patogeni
come gli Streptococchi). Ma….nasce É
prima l’uovo o la gallina?
l’IBS che causa la disbiosi o la disbiosi che causa l’IBS? Alcuni “indizi” ci
potrebbero far propendere per la seconda ipotesi..
1. L’esistenza di casi di IBS “post-infettivi”;
2. L’efficacia di alcuni probiotici nel trattamento della sindrome;
3. La possibilità di “trasferire” l’ipersensibilità viscerale da un animale
con IBS a uno sano tramite “trapianto” di microbiota.
Sappiamo inoltre che lo sviluppo di IBS è spesso associato ad abusi fisici e
psicologici subiti durante l’infanzia. Come abbiamo visto, lo stress è un potente
“perturbatore” del microbiota intestinale; ebbene, un microbiota alterato può
iperattivare la via ipotalamo-ipofisi-surrene e disregolare l’intero asse intestino-
cervello causando la comparsa dei sintomi tipici dell’IBS.
Uno degli eventi più stressanti dell’infanzia è senza dubbio la
G . Negli animali da laboratorio
separazione dalla mamma
questo evento è accompagnato da un significativo calo dei
Lattobacilli, rilevabile già dopo 3 giorni. I valori ritornano normali
H
dopo circa una settimana dalla riunificazione .
Gli stimoli stressanti potrebbero inoltre aumentare la permeabilità
intestinale, permettendo agli antigeni batterici di raggiungere la lamina
propria e scatenare una risposta immunitaria. Questa risposta, se
perpetrata nel tempo, potrebbe evolversi in infiammazione. ! 15
IBS I pazienti con IBS, in effetti, mostrano nell’intestino una
con aumento
infiammazione cronica di basso grado,
delle cellule enterocromaffini, dei linfociti intra-epiteliali e dei
mastociti. La serotonina prodotta dalle cellule
enterocromaffini e l’istamina prodotta dai mastociti hanno un
effetto pro-infiammatorio e sono in parte responsabili
del