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La questione omerica Pag. 1
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Gli antichi erano soliti attribuire ad Omero, sia l’Iliade che l’Odissea insieme a tutti gli altri inni detti

“omerici”.

Aristotele invece limitava la produzione di Omero alle sole Iliade ed Odissea.

I primi ad affrontare questo problema furono Xenone ed Ellenico, che diedero avvio alla “questione

omerica” che continua ancora oggi, e che affermavano che Omero fosse autore della sola Iliade.

I due grammatici furono detti χωριζοντες (i separanti) e la loro tesi fu subito soffocata da Aristarco

di Samotracia che fece prevalere la sua tesi unitaria, secondo la quale fu Omero ad aver scrittto

entrambe le opere.

Secondo l’anonimo autore del “ Sul sublime” (περι ιυπσυς) Omero avrebbe scritto l’ Iliade

giovinezza mentre l’Odissea nel periodo della vecchiaia (Iliade = sole nascente, Odissea = sole

tramontante).

Nell’età moderna furono invece proposte diverse soluzioni antiunitarie:

- Secondo Francois Hedelin, abate d’Aubignac, i poemi sarebbero una raccolta inorganica di

canti, composti da vari poeti ed originariamente staccati in quanto, poemi così lunghi, non

potevano essere tramandati oralmente visto che la scrittura ancora non esisteva.

Hedelin inoltre nega l’esistenza dello stesso Omero

- Secondo Vico invece, grande estimatore di Omero, l’Iliade e l’Odissea non potevano

appartenere ad uno stesso autore perché troppo diversi l’uno dall’altro, soprattutto per

quello che concerne usi e costumi descritti.

L’Odissea infatti descriverebbe una civiltà più avanzata rispetto a quella dell’Iliade.

- Augusto Wolf, autore dei “Prolegomena ad Homerum” affermava che, al tempo di Omero,

la scrittura ancora non esisteva infatti i poemi mostrerebbero molte incongruenze dovute

proprio al fatto di essere tramandati oralmente.

Solo durante l’epoca di Pisitrato (VI sec.) i poemi sarebbero stati trascritti ed affidati ad una

commissione di ateniesi.

Questa tesi però, venne a cadere quando, gli archeologi, dimostrarono attraverso scoperte

archeologiche, che alcuni secoli prima di Omero, i greci già utilizzavano vari tipi di scrittura.

- Ancora il Wilamowitz, considerava vera l’esistenza di un poeta vissuto nell’VIII sec. a.c. che

avrebbe composto l’Iliade rielaborando poemetti precedenti riguardanti l’ira di Achille e

riteneva che, le incongruenze presenti, si spiegherebbero con l’inserimento postumo di

alcune parti.

- L’archeologo inglese Robert Wood, era convinto addirittura che Omero fosse analfabeta e

avrebbe composto le sue opere solo grazie alla memoria.

- Rousseau riteneva invece che Omero ed i greci, non avessero mai conosciuto la scrittura,

ma vide crollare questa teoria nel messaggio che Bellerofonte consegna, scritto su

tavoletta al re della Licia, nel libro VI dell’Iliade.

- Fu comunque Milian Parry che più di ogni altro affrontò la questione della poesia omerica

“primitiva”. Parry (1920) prendendo in considerazione le teorie di altri storici, giunse alla

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Publisher
A.A. 2016-2017
3 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/02 Lingua e letteratura greca

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher chiaramarta.c di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura greca e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università del Salento o del prof Filippo Adele.