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La partecipazione dell'Italia alla Prima Guerra Mondiale
Emanuele III, con il consenso del re, avviò delle trattative con l'Intesa che portarono il 26 aprile 1915 alla firma del Patto di Londra. Questo accordo prevedeva l'ingresso dell'Italia nella guerra entro un mese, in cambio di alcuni vantaggi territoriali. Tra questi vantaggi vi erano il Trentino-Alto Adige fino al Brennero, la Venezia Giulia con Trieste, l'Istria senza la città di Fiume, la Dalmazia, il porto di Valona in Albania e il protettorato di quel paese, il Dodecaneso e la zona mineraria di Adalia in Turchia.
Pochi erano a conoscenza di questo patto, e alcuni membri del governo ne vennero tenuti all'oscuro. La decisione di partecipare alla guerra e la conoscenza di tutto vennero decisi da un numero limitatissimo di persone. Il contrasto tra neutralisti ed interventisti continuò ad essere forte, finché l'Italia dichiarò guerra all'Austria-Ungheria il 23 maggio, aprendo così un nuovo fronte, noto come "fronte alpino" o "fronte italiano". Il giorno successivo, l'Italia uscì dall'alleanza.
dovette combattere anche su questo fronte. Il generale mobilitò le truppe, L'Austria dell'esercito italiano è Luigi Cadorna, che si dimostrerà molto duro e poco comprensivo verso le sofferenze dei soldati, e che, tra il 25 giugno ed il 19 novembre combatte soprattutto lungo il fiume Isonzo, fiume che va dalle alpi al Mar Adriatico, non lontano da Gorizia, né dalla città di Trieste. Lungo questo fiume si combattono 4 battaglie importanti. Diventò anche qui guerra di posizione. Un altro fronte è quello navale. Qui le azioni tedesche, svolte con i sottomarini, portano ad affondare sia navi passeggere, sia mercantili, che di paesi neutrali. Il 7 maggio 1915, ad esempio, viene affondato un piroscafo americano, la Lusitania, e gli Stati Uniti da questo momento, pur non entrando ancora in guerra, iniziarono a deteriorare i rapporti con la Germania. Gli inglesi decretarono il blocco navale della Germania, nel senso che, le navi che passavanoDal mare del Nord, dirette verso il mar Baltico, quindi la Germania, vennero bloccate nel 1916. Le cose iniziano ad andare positivamente verso l'Intesa.
Sul fronte occidentale c'è la grande battaglia di Verdun, combattuta per quasi tutto l'anno in più spezzoni, fu la più sanguinosa e combattuta vicino il fiume Mosa, provocò circa 900.000 morti. Attaccarono sulla Somme con l'uso massiccio dei carri armati, provocando migliaia e migliaia di feriti in quattro mesi e mezzo.
Sul fronte alpino ci sono altre battaglie dell'Isonzo, tra marzo e novembre 5, l'Austria invia una spedizione punitiva, dal 24 maggio, e sfonda le linee nel Trentino. Oltre alla zona del Carso c'è anche il fronte sul Trentino, più a occidente, zona attraverso cui l'Austria avrebbe voluto sfondare verso la pianura. L'Italia conquista Gorizia il 9 Agosto, per un breve periodo. Il governo Salandra venne sostituito da un altro.
governo di Unione Nazionale, costituito dai partiti che appoggiavano la guerra, divenne presidente del consiglio Paolo Poselli, ed il nuovo governo venne inaugurato il 19 Giugno (1916)-sul fronte orientale i Russi costringono gli Austriaci a ritirarsi, la Romania, entrata in guerra il 28 agosto, attacca in più parti, ma l'Austria-Ungheria e la Germania reagiscono entrando in Romania, facendo cadere la capitale, Bucarest.
Continua la guerra navale da parte dei tedeschi che continuano ad affondare piroscafi, e gli Stati Uniti minacciano di rompere le relazioni diplomatiche, la flotta cerca di spezzare il blocco navale britannico, e c'è una vittoria tedesca nell'abattaglia dello Jutland, una penisola su cui si estende lo stato della Danimarca.
1917 sarà l'anno della svolta, quello che porterà alla fine della guerra e la vittoria dell'Intesa.
Tutti sono sfiniti, affamati, dilagano malattie, morti, mutilati. Tante furono le manifestazioni nelle
città per la fine dellaguerra, e l'esercito si rifiutava di combattere. In Italia ci furono anche casi di decimazione: in ogni reparto, su 100soldati, ne venivano presi 10 e uccisi per dare l'esempio affinché gli altri non disertassero o fingessero di essere feriti oammalati.Era una crisi generalizzata, che riguarda un po' tutti, ma in particolare finì in rivolta in Russia in cui c'era già unaparticolare povertà, una grande disorganizzazione. Nonostante alcune vittorie militari, l'esercito era allo sbando. Amarzo scoppiò la rivoluzione di febbraio (la Russia ha un calendario diverso dal nostro, mentre li era febbraio, per noiera il mese di marzo). Questa passò alla storia come una delle rivoluzioni del '17, oltre a questa ci fu la rivoluzione diottobre che sarà la più importante, passando alla storia perché, vinta dal partito bolscevico, con i soviet, porterà allanascitadell'URRS 'Unione Repubbliche Russe Sovietiche'. Parliamo di questa prima rivoluzione di febbraio. Ci fu uno sciopero generale operaio nella capitale, Pietrogrado (prima chiamata San Pietroburgo, e dopo il 1945 Leningrado, oggi di nuovo San Pietroburgo), aderirono anche altri cittadini oltre gli operai, soldati... trasformandosi in una grande manifestazione politica contro lo zar, che spaventato abdica e viene arrestato. La situazione al fronte in conseguenza a ciò che avveniva nella capitale, divenne disastrosa. Questa rivoluzione del mese di febbraio fu una fortuna per gli Imperi Centrali che videro crollare oltre la Russia, il fronte orientale, incassando il successo. Prima di arrivare a questa conclusione però, il 7 aprile intervennero in guerra gli Stati Uniti, la Russia è in questa condizione difficile, ma ancora in guerra. Gli Stati Uniti non sopportavano questo e d'altra parte non potevano permettere che l'Intesa perdesse, in.Quanto fecero comportamento navale della Germania, molti prestiti di guerra a Francia e Gran Bretagna. Nel mese di luglio si ebbe la dichiarazione di Corfù, un accordo con cui Serbi, Croati, Sloveni, si impegnavano per la costruzione in futuro di uno stato unico, uno stato panslavista nella penisola Balcanica, da costruire quando sarebbe scoppiato l'Impero Austro-Ungarico. Sul fronte occidentale, verso la Francia, iniziarono ad arrivare gli americani (verso la fine dell'anno), ed i tedeschi intanto iniziarono a situarsi dietro una linea fortificata, la linea Sigfrido. In Russia la rivoluzione provoca il crollo di tutto il fronte orientale, che non è piccolo, ma arriva a congiungere il mar Nero al mar Baltico. Gli imperi centrali conquistarono città, territori che prima erano in mano Russa, come Odessa sul mar Nero, Riga sul Baltico, spingendosi molto verso la Russia al punto che il 15 dicembre, dopo la rivoluzione di ottobre, Lenin stipula un armistizio con gli
Imperi Centrali. Con questo armistizio, la Russia esce dalla guerra, al contrario degli Stati Uniti che in aprile entrano. La rivoluzione di ottobre è chiamata così ma vale lo stesso discorso di quella precedente, si svolge in realtà verso il 7-8 novembre. il 24 ottobre 1917, gli austriaci sferrano l'offensiva, detta 'rotta' o 'disfatta' di Caporetto, la Sul fronte alpino, dodicesima battaglia dell'Isonzo (in quanto Caporetto è un piccolo paese lungo l'Isonzo), qui sembrò che per l'Italia solo per l'attacco austriaco ma anche per un blocco tedesco che dal fronte orientale non ci fosse più nulla da fare, non ormai quasi completamente disfatto, corsero in aiuto degli alleati (austriaci), provocando circa 150.000 uomini italiani morti o feriti. Dopo questa rotta, l'esercito italiano dovette spostarsi dal Friuli verso il Veneto, posizionandosi sul Piave, il generale Cadorna venne incolpato diQuesto disastro, considerato non in grado di organizzare una difesa attendibile e che era colpa loro l'aver perso le battaglie, pur mettendoci questi di aver mortificato i soldati dicendo, ad ogni sconfitta, ultimi, il massimo nelle battaglie. L'8 novembre, in seguito alla disfatta del 24 ottobre venne sostituito da un altro generale che porterà l'Italia alla vittoria, Diaz, nominato dal nuovo capo di governo, Vittorio Emanuele Orlando. Ancora una volta sembra che l'Intesa vada meglio, ma la Rivoluzione russa le creò problemi, problemi che vennero attenuati dagli Stati Uniti (che riuscirono molto bene a 'sostituire' la Russia).
1918
Questo anno si apre con una dichiarazione fatta dal nuovo presidente americano Wilson, fu un discorso che passò alla storia come 'il Discorso dei 14 punti' che serve a giungere ad una pace duratura. Si parla della Società delle Nazioni, un organismo internazionale che doveva vigilare
Affinché la pace sia giusta e persista, e che risolva i problemi tra nazioni che, soprattutto in Europa continuavano a combattersi tra loro. Questo discorso parlava dell'uguaglianza tra nazioni, dell'autogoverno, della libertà dei mari, e della necessità di una riduzione delle armi. Gli stati dell'Intesa servendosi di queste dichiarazioni cambiarono la loro immagine ideologica della guerra, nata per interessi personali, facendo credere, dopo la dichiarazione, che fosse in realtà una guerra per la Democrazia contro i disegni egemonici ed autoritari del governo tedesco. Partendo da oriente, nonostante l'armistizio firmato con Lenin, i tedeschi non hanno stipulato un vero trattato di pace, e, approfittando di ciò sferrarono un attacco militare verso Pietrogrado, costringendo il governo bolscevico, a spostarsi a Mosca. Lenin capì che occorreva ottenere presto una pace, uscire dalla guerra, nazionalizzare le industrie, agire
Prima che la guerra che andava male per la Russia, mettesse a rischio la Rivoluzione. I bolscevichi vogliono cedere subito, affinché la Russia si possa concentrare per rafforzare la propria rivoluzione. Verrà stipulata la pace il 3 Marzo a Brest-Baltici, la Finlandia, la Polonia orientale, l'Ucraina, Litovsk in Polonia che comporterà la perdita per la Russia, dei Paesi circa 1/3 dei territori russi in Europa. La pace comportò problemi in Russia anche con l'Intesa, Gran Bretagna e Russia considerarono questa pace un tradimento ed appoggiarono le forze contrarie ai bolscevichi, mandando anche corpi militari a combattere contro i bolscevichi durante la guerra civile. Sul fronte occidentale la Germania scatenò un'ultima grande offensiva sperando di poter dividere inglesi da francesi ed americani, arrivarono a Parigi nel giugno 1918, ma inglesi ed americani li fermarono il 9 agosto nella battaglia di Amiens che segnò la sconfitta dei
tedeschi e la liberazione del Belgio che era rimasto occupato. 3-4 novembre in Germania del fronte interno, un fronte costituito dalla popolazione. Questa sconfitta provocò, così come in Russia, un'esplosione nei sentimenti di ribellione e di resistenza contro l'occupazione tedesca.