vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Il nazionalismo turco e il genocidio degli Armeni
Il montante nazionalismo turco si rivolge sempre più contro quei gruppi che non sono di lingua turca e non sono di religione musulmana, e gli Armeni quindi non sono integrati nell'idea di una nazione come omogenea dal punto di vista culturale e religioso. Abbiamo il primo episodio di genocidio; i trasferimenti forzati di popolazione proseguono nel dopoguerra e progressivamente scompare l'Europa multietnica.
Le pratiche di coinvolgimento dei civili. La società civile viene coinvolta massicciamente a partecipare nello sforzo bellico. La società interna deve fare uno sforzo collettivo per rifornire l'esercito al fronte. Lo Stato diventa committente delle grandi industrie, interviene massicciamente nel regolamentare la produzione, spinge alla riconversione militare della produzione civile. Importanza del "fronte interno". Un'altra caratteristica di questa guerra è il suo profilo di.
modernità.
- Modernità della guerra nell'armamentario militare con un potenziale distruttivo inedito.
- Modernità della guerra, sotto il profilo culturale/istituzionale: nella guerra di massa assume grande importanza la propaganda. In Italia entra in crisi il rapporto di fiducia élites liberali-masse, quando le masse vengono trascinate sul fronte e le elites militari e il governo si mostrano particolarmente diffidenti nei confronti di quest'esercito massificato che non riescono a governare. Frequenti sono gli episodi di auto-mutilazioni, giovani che per evitare di partire si tagliano dita, si feriscono da soli. La dirigenza militare e politica italiana considera il proprio esercito inaffidabile. Viene a galla il modo in cui l'elites italiana guarda alla propria cittadinanza, di subalterni poco fedeli. E questo porta a episodi paradossali come quelli che riguardano i prigionieri di guerra italiani. Quando si arriva alla disfatta di Caporetto.
- Conseguenze geopolitiche irreversibili: dissolvimento degli Imperi multietnici (russo, austro-ungarico e ottomano lezione 10) sostituiti da repubbliche
- Binomio guerra rivoluzione perché dentro la guerra si svolge un evento rivoluzionario. (Perché la rivoluzione ci fu proprio in Russia, un paese molto arretrato e non c'è una forte classe operaia?). Durante la guerra nel contesto dell'Impero zarista, nell'inverno 1917 è crollato il "fronte interno", messo a dura prova dall'impegno bellico. Nasce una repubblica socialista.
- Mutamento del rapporto Stato-società. Gli Stati entrano nella vita economica per sostenere lo sforzo produttivo della guerra e molti si indebitano con gli Stati Uniti che sposterà l'asse finanziario del capitalismo mondiale dall'Europa verso gli Stati Uniti. Cambiano quindi i rapporti economici internazionali. Ma ciò produce anche quello che
Lenin chiama il capitalismo regolato, cioè il fatto che lo Stato entri massicciamente nell'economia.
Interpretazioni della guerra:
- Interpretazione colpevolista: il ruolo della Germania, individuata dal trattato di Versailles come responsabile. Questa interpretazione colpevolista ritorna nel dibattito pubblico e storiografico; esempio di F.Fischer, "Assalto al potere mondiale. La Germania nella guerra 1914-'18", 1961. Fisher analizza le contraddizioni interne alla società tedesca (blocco di potere/avanzata della democratizzazione). Fisher vuole andare alle origini del cosiddetto "Sonderweg", cioè l'eccezionalità del percorso storico tedesco perché in Germania si era formato un regime criminale che in 12 anni (1933-45) aveva prodotto una tragedia epocale.
- Interpretazione di Hobsbwam (più di ampio spettro) che negli anni 80 scrive una trilogia sull'età contemporanea e dedica un intero
volume all'età dell'imperialismo "L'età degli Imperi, 1875-1914". Hobsbawm fa un'interpretazione della guerra più omnicomprensiva nella quale spicca l'importanza dell'"imperialismo delle masse", e dunque del contesto sociale in cui si esplicano le politiche di potenza degli stati europei.
Per Gian Enrico Rusconi, che nel 1987 scrive "Rischio 1914", ha importanza il "dilemma della sicurezza". Tutti gli Stati guardavano alla Germania come un pericolo perché c'è la percezione della crescita militare e economica. Questa crescita costituisce un "rischio". Questa visione è influenzata dall'orizzonte dall'atmosfera della Guerra Fredda.