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La guerra di Hitler contro l'Unione Sovietica
Questa conquista è fortemente sostanziata ideologicamente, in quanto attacca l'Unione Sovietica in nome di una triplice lotta al Hitler, all'ebraismo-bolscevismo, ed allo slavismo, in quanto gli ebrei e gli slavi erano le razze che occupavano le posizioni più basse nella gerarchia delle nazioni.
Un esercito composto da circa tre milioni di uomini, con diecimila carrarmati e tremila aerei, a partire dal 22 giugno 1941, attacca l'Unione Sovietica e comincia quella che è chiamata una vera e propria guerra di sterminio sul territorio dell'Ucraina. Man mano che le truppe avanzano sul territorio dell'Unione Sovietica, vengono compiute stragi e massacri, vengono rasi al suolo interi villaggi, soprattutto se abitati da ebrei.
L'Unione Sovietica fu colta letteralmente di sorpresa da questo attacco, anche perché si sentiva sostanzialmente protetta dal Patto Molotov - di non aggressione per dieci anni, per cui l'Operazione Ribbentropp almeno.
permettere ai tedeschi di approvvigionarsi o di stabilirsi. Questa tattica di guerra di guerriglia e di distruzione totale rallenta notevolmente l'avanzata tedesca e causa gravi difficoltà logistiche alle truppe nemiche. La resistenza sovietica si organizza anche attraverso la formazione di unità partigiane, composte da civili che si nascondono nelle foreste e nelle montagne e attaccano le truppe tedesche con azioni di sabotaggio e guerriglia. Queste unità partigiane giocano un ruolo fondamentale nel minare la morale e l'efficienza delle truppe tedesche, che si trovano costantemente sotto attacco e non riescono a stabilire un controllo completo sul territorio occupato. Nonostante la resistenza sovietica, l'avanzata tedesca continua e nel corso del conflitto la Germania riesce a conquistare importanti città come Kiev e Leningrado. Tuttavia, la strategia della terra bruciata e la determinazione della popolazione sovietica rendono difficile per i tedeschi mantenere il controllo su queste aree e le perdite subite sono molto elevate. La battaglia di Stalingrado, che si svolge tra il 1942 e il 1943, rappresenta un punto di svolta nella guerra. Le truppe tedesche cercano di conquistare la città, ma vengono bloccate e circondate dall'Armata Rossa. Dopo mesi di combattimenti feroci, l'Armata Rossa riesce a sconfiggere i tedeschi e a infliggere loro una pesante sconfitta. Questa vittoria segna l'inizio della controffensiva sovietica e l'inizio della fine per la Germania nazista. La guerra sul fronte orientale si protrae fino al 1945, quando l'Armata Rossa raggiunge Berlino e conquista la capitale tedesca. La vittoria sovietica nella Seconda Guerra Mondiale è stata ottenuta a costo di enormi sacrifici umani e materiali, ma ha contribuito in modo decisivo alla sconfitta della Germania nazista e alla fine del conflitto.tornare utile all'esercito che avanza. Nel frattempo, la stessa popolazione in fuga cerca di ripararsi e di organizzare l'attacco all'esercito tedesco, aspettando il terribile inverno russo, che era costato tante vittime alle armate di Napoleone, considerato l'elemento in più dell'esercito sovietico.
Nel dicembre del 1941 l'Armata Rossa sfera il primo attacco alla Germania. Nel frattempo la guerra continua ad espandersi, ad aprire nuovi scenari e nuovi fronti di combattimento.
Si apre in maniera più sistematica sul fronte orientale, sul fronte asiatico, perché a questo punto aumenta l'aggressività del Giappone in conseguenza anche delle sconfitte della Francia, la quale aveva dei possedimenti importanti in Asia, in particolar modo in Indocina, gli attuali Vietnam, Laos e Cambogia e la sconfitta dell'Olanda, anch'essa con possedimenti coloniali in Asia, in Indonesia, da parte della Germania.
Le sconfitte di queste
dell'Asia-Pacifico.Della guerra tra il Giappone e gli Stati Uniti. Il Giappone conquista rapidamente le Filippine, la Malesia, la Birmania, l'Indonesia, mettendo sotto il proprio controllo gran parte dell'Asia. E difronte a questa rapida espansione giapponese, la Germania rinsalda i propri rapporti con il Giappone e dichiara, anch'essa, guerra agli Stati Uniti. Tocca necessariamente all'Italia, che è chiamata dai patti firmati ad accodarsi, per cui all'inizio del 1942 gli Stati Uniti sono a tutti gli effetti in guerra contro il Giappone, contro la Germania e contro l'Italia, in un'inedita alleanza che mantiene insieme la democrazia statunitense ed il comunismo stalinista, cioè quello della peggiore faccia, vale a dire con l'Unione Sovietica. D'altra parte, i democratici Stati Uniti e la Russia sovietica venivano assimilati nella teoria ideologica di Hitler sul nazismo, nella grande lobby dell'ebraismo internazionale, che era il
grande nemico da schiacciare. La guerra che gli Stati Uniti conducono è una guerra lunga ma, da un certo momento in poi, diventa risolutiva. È sicuramente risolutiva per l'Italia, a partire dal luglio del 1943, quando lo sbarco degli americani e degli alleati in Sicilia provoca la caduta del fascismo. Infatti, nella riunione del Gran Consiglio del 25/26 luglio, avviene la contestazione di Mussolini e del suo operato, per cui viene arrestato ed il governo viene affidato al Maresciallo Badoglio, già protagonista della guerra libica e delle altre guerre coloniali.
Con lo sbarco in Sicilia del luglio 1943 inizia la lentissima avanzata americana lungo la penisola italiana. La lenta marcia degli alleati porta alla firma dell'armistizio l'8 settembre 1943, per cui l'Italia esce dalla guerra, dichiarando la propria sconfitta, anche se ciò non significa, per l'Italia, la fine della guerra, in quanto significa l'inizio di un altro tipo.
alla situazione politica che si stava creando. Molti italiani erano stanchi della guerra e speravano che l'armistizio portasse finalmente alla pace, mentre altri erano preoccupati per le conseguenze dell'occupazione tedesca e temevano che la situazione peggiorasse. La ritirata dei tedeschi e l'avanzata degli alleati furono molto lente, causando ulteriori difficoltà e sofferenze per la popolazione italiana. L'8 settembre del 1943 segnò un momento di grande divisione nel paese. L'esercito italiano era completamente disorganizzato e molti soldati si dispersero o si unirono alla resistenza. Il Re Vittorio Emanuele III fuggì con la sua famiglia, lasciando il paese in una situazione di caos. I tedeschi liberarono Mussolini, che venne reinsediato come capo del governo nella Repubblica di Salò. Questo nuovo governo collaborazionista implementò una legislazione razziale ancora più rigida, causando ulteriori sofferenze per gli ebrei italiani. La firma dell'armistizio provocò una serie di problemi nella popolazione italiana, con divisioni tra coloro che erano favorevoli alla fine della guerra e all'alleanza con i nuovi alleati, e coloro che erano contrari e temevano le conseguenze politiche e sociali della situazione. La fine della guerra non significò la fine dei problemi per l'Italia, ma l'inizio di una nuova fase di conflitto e ricostruzione.alla fine del fascismo. Alcuni hanno parlato dell'8 settembre del 1943 come della morte della Patria, altri come della Resurrezione della Patria. La fine del fascismo in Italia poneva i cittadini italiani di fronte ad una scelta, alla scelta "da se stare con gli alleati, se far parte che parte stare": dei partigiani (nel '43 l'antifascismo italiano si riorganizza cominciando la guerra partigiana e le formazioni partigiane nascono numerose, ispirate dai vari partiti politici, sia da quelli che esistevano già prima del fascismo, sia da quelle organizzazioni clandestine che si erano costituite durante il fascismo, per cui ci saranno organizzazioni partigiane che fanno riferimento al Partito Comunista, altre definite badogliane, che fanno riferimento al governo neocostituito, altre che fanno riferimento al movimento di giustizia e libertà, collegato a quel movimento che era nato in Francia negli anni dell'esilio. Anche queste organizzazioni partigianenon saranno d’accordo tra di loro esi tenta di creare una sorta di coordinamento, di raccordo tra di loro con lacreazione, verso la fine del 1943, del C.L.N. che è il Comitato diperché c’è chi ritiene che bisogna avere unaLiberazione Nazionale,posizione più attendista, affidandosi interamente all’avanzata degli alleatiper la liberazione dell’Italia, chi ritiene che l’avanzata vada sostenuta anchecon attività di sabotaggio e di guerriglia condotta dalle bande partigiane.La Resistenza, in Italia, è particolarmente significativa ed importante,perché ancora oggi si discute su quanto sia stato un elemento fondante dellanuova Repubblica, della nuova Italia che emerge dalla seconda guerramondiale.Oggi gli storici sono più concordi nel definire questa fase che va dall’8settembre del 1943 al 25 aprile del 1945 una guerra civile, perché l’Italia,in questo periodo, non è soltanto parte
di questa grande guerra mondiale, ma è anche alle prese con una guerra civile, che contrappone italiani ad italiani (che contrappone gli appartenenti agli altri partiti antifascisti: democristiani, comunisti, monarchici, socialisti, ciellisti, ecc. a quella parte di italiani che rimane fascista, che collabora con la Repubblica di Salò, che dell'esercito si arruola nelle Brigate Nere Repubblica di Salò). È una guerra che spacca molte famiglie: vi sono molte testimonianze di famiglie i cui componenti stavano chi da una parte e chi dall'altra contrappone i partecipanti al rastrellamento degli ebrei da spedire nei lager di Dachau, di Buchenwald e di Auschwitz agli italiani che invece proteggono e difendono e cercano di salvare gli stessi ebrei dal rastrellamento. Gli italiani, quindi, sono in guerra, in una guerra civile, ma soprattutto in una guerra contro l'occupazione tedesca e l'occupante tedesco è un occupante che in Italia.Conduce una ritirata costellata da massacri e dasterminio della popolazione italiana. L'occupazione tedesca si caratterizza con la violenza, non solo in Italia, ma anche in Francia, in Danimarca, in Olanda ed in tutte le nazioni occupate la Germania è presente con truppe di occupazione razziste che eseguono il rastrellamento sistematico degli ebrei, utilizzando quel censimento della popolazione ebraica che era stato fatto prima della promulgazione delle leggi razziali nel 1938. È un'occupazione che si fa per recare danno contro tutti gli oppositori del regime ma soprattutto attraverso la pratica della guerra ai civili, dei massacri dei civili, per cui man mano che l'esercito occupante arretra lascia una scia di morti, uccidendo e sterminando la popolazione di moltissimi villaggi. Negli ultimi anni si è tentato di fare una mappa di tutti questi massacri, di tutte queste s