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La guerra civile spagnola (1936-1939)

Nel 1936, in Spagna, alcune regioni vogliono rendersi indipendenti perché non

sopportano il potere Castillano. Le regioni che spingono di più sono la Catalogna, che

è anche quella più avanzata, e i Paesi Baschi.

Nel 1923 sale al potere Alfonso XIII, con un governo militare. Troviamo dunque una

forte politicizzazione dell’esercito.

Nel 1930 si dimette il dittatore Miguel Primo de Ribeira e si instaura la seconda

repubblica. Ci saranno le elezioni e vincerà il governo di sinistra, ovvero i Socialisti.

Il re dunque si esilia, mentre la destra si riorganizza. Il figlio di Primo di Ribeira

fonderà un partito a base fascista.

Alle successive elezioni del 1933 il governo socialista verrà battuto e salirà al potere

un governo di destra.

Nel 1936 ci furono delle nuove elezioni e anche in Spagna avremo il fronte popolare,

appoggiato dagli anarchici del CNT (Organizzazione sindacale spagnola). Il fronte

vince le elezioni, ma interviene l’esercito poiché considera questo governo pericoloso

per la Spagna.

I 4 generali militari di spicco, tra cui Francisco Franco, invitano gli spagnoli ad

insorgere. La Spagna si spacca in due. Il generale Franco, che in quel momento si

trovava in Marocco insieme alle sue truppe, firma l’appello da lì.

Inizia la guerra civile. Franco manda le sue truppe direttamente dal Marocco in

Spagna, facendole entrare da Sud. Nelle grandi città si appoggia la repubblica.

Franco chiama alle armi i volontari. La Chiesa Cattolica si schiera a favore dei

nazionalisti e di Franco, perché si sente minacciata dalla repubblica. Questa guerra

civile sarà seguita internazionalmente e ci saranno volontari che andranno ad aiutare

entrambi i fronti.

Alla guerra civile spagnola parteciperanno molti artisti, poeti e scrittori.

Ernest Hemingway scriverà “Per chi suona la campana”, George Orwell invece

comporrà “Omaggio alla Catalogna”. Sono importanti anche Federico Garcia Lorca e

Miguel de Unamuno.

Unamuno farà un discorso contro Francisco Franco, durante l’inaugurazione

dell’anno accademico dell’università di Salamanca.

In Spagna vanno a combattere anche gli italiani anti-fascisti.

Carlo Rosselli disse: “Oggi in Spagna, domani in Italia”.

Sempre in Italia, dopo la prima guerra mondiale, la Sinistra politica era convinta che

non si dovessero più combattere guerre, ma con la guerra civile spagnola l’Italia si

trova ad un bivio.

Francia, Italia e Spagna firmeranno un non intervento nei confronti della guerra

spagnola, ma ci saranno degli interventi non ufficiali.

Mussolini lancia una campagna di volontari retribuiti che andranno a combattere al

fianco di Franco.

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Publisher
A.A. 2016-2017
2 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/04 Storia contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Antix_x di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Catania o del prof Granozzi Luciano.