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A febbraio venne sciolto il parlamento, il cui palazzo (Reichstag) fu incendiato

pochi giorni dopo; Hitler incolpò i comunisti dell’incendio e sfruttò tale

situazione per arrestarne i principali esponenti e sopprimere tutti i diritti

costituzionali (libertà di stampa, di opinione, di associazione…)

In seguito alle elezioni del marzo 1933, a cui il partito nazista ottenne la

maggior parte dei voti, furono conferiti pieni poteri al governo,

permettendogli di fatto di agire contro la costituzione: furono soppressi i

sindacati e i partiti di opposizione; vennero tolti poteri ai Lander e iniziato un

processo di accentramento amministrativo; venne create le SS (guardia

personale di Hitler), la Gestapo, la polizia politica incaricata di perseguire gli

oppositori politici e tribunali speciali per separare i reati politici dai reati

comuni (Hitler segue quando fatto poco prima da Mussolini in Italia). Fu, inoltre,

costruito il primo campo di concentramento a Dachau, che inizialmente

ospitò oppositori politici comunisti e socialdemocratici.

Giugno 1934 Notte dei lunghi coltelli, durante la quale furono uccisi i

principali esponenti delle SA, le vecchie formazioni paramilitari, usando come

pretesto le voci di un ipotetico colpo di stato da parte delle SA.

Nell’estate del 1934, dopo la morte del Pdr Hindemburg, Hitler ottenne anche

la carica di capo dello stato, del Reich tedesco. Questa è una differenza

rilevante tra il regime nazista e il regime fascista: in Italia infatti le cariche di

capo dello stato e di capo del governo appartenevano a due persone distinte.

Mussolini anche al vertice massimo del suo potere non diventò mai capo dello

stato, che continuava a rimanere il re Vittorio Emanuele III, che era salito al

trono nel 1900 dopo l’assassinio di suo padre, re Umberto I, ucciso

dall’anarchico Gaetano Bresci.

In Unione Sovietica Stalin concentrò nelle sue mani tutte le cariche più

importanti, anche se in questo caso la carica più alta è quella di segretario del

partito comunista.

Al fine di proteggere la razza ariana dalla contaminazione di razze inferiori,

Hitler diede il via a una politica raziale che ebbe come punto principale

l’emanazione delle leggi di Norimberga nel 1935, che vietavano i matrimoni

tra ebrei e tedeschi e negava agli ebrei la cittadinanza tedesca, negandogli di

fatto tutti i diritti civili.

L’apice dell’odio raziale si manifestò nella notte tra il 9 e il 10 di novembre

1935, conosciuta come Notte dei cristalli, durante la quale le SS presero

d’assalto i negozi appartenenti a commercianti ebrei e incendiarono le

sinagoghe.

Furono costruiti i primi campi di sterminio, volti all’eliminazione sistematica e di

massa degli ebrei.

Per quanto risolvere la crisi economica e ridurre la disoccupazione fu attuata

una politica dirigista di intervento statale, simile a quella attuata negli Usa da

Roosevelt, basata sulla creazione di nuove opere pubbliche, tra cui una rete di

autostrade, e sullo sviluppo dell’industria pesante e bellica, penalizzando

invece l'industria di beni di consumo e provocando un peggioramento del

tenore di vita della popolazione.

Per quanto riguarda il settore primario, nonostante il regime lo reputasse

essenziale, non vennero stanziati provvedimenti economici per migliorarlo e

l'agricoltura rimase quindi arretrata, priva di meccanizzazione dei metodi di

lavoro.

Guerra civile spagnola

Spagna= altro paese europeo in cui si è sviluppata una dittatura durante il XX

secolo.

In tutta Europa, il periodo tra le due grandi guerre vede affermarsi regimi di

tipo autoritario e dittatoriale.

La Spagna era rimasta neutrale durante la 1° Guerra Mondiale, motivo per cui

non risentì della crisi economica che aveva caratterizzato molti stati nel primo

dopoguerra.

1921-1930 instaurazione di una dittatura militare da parte del generale

Miguel Primo de Rivera, avvenuta tramite un colpo di stato nel 1923 e

appoggiata dal re Alfonso XIII.

La massiccia campagna di costruzione di opere pubbliche ebbe il merito di

ridurre la disoccupazione e di stimolare la produzione industriale, ma lasciò la

Spagna con un enorme debito pubblico. Accerchiato dal malcontento sia delle

popolazioni rurali che delle forze armate, Primo de Rivera si dimise dal suo

ruolo dittatoriale e il re, in seguito ad una sonora sconfitta dei monarchici e alla

vittoria dei repubblicani nelle elezioni del 1931, lasciò il paese consentendo la

formazione della Repubblica Spagnola.

Il governo venne assunto da una coalizione di socialisti e repubblicani che

introdusse riforme progressiste, tra cui una riforma agraria e l’istituzione di un

sistema educativo laico; tali riforme trovarono l’opposizione della destra

(dell’aristocrazia terriera e della Chiesa cattolica). Le forze repubblicane erano

infatti fortemente anticlericali: ciò costituiva un grave problema visto che,

essendo un paese molto religioso, la chiesa aveva un potere molto forte,

specialmente al sud, ed era legato ai proprietari terrieri. Nascono formazioni di

estrema destra

Alle elezioni del 1933, la destra vinse, cancellando le misure adottate dalla

sinistra e dando inizio al cosiddetto biennio nero, periodo durante il quale

furono repressi duramente scioperi e rivolte (concentrati nelle zone più

industrializzate della spagna, Catalogna e Asturie) di contadini e operai. Nel

1936 si ebbe una svolta: le nuove elezioni furono vinte da un’alleanza di

sinistra, che prese il nome di Fronte popolare (repubblicani, socialisti, comunisti

e anarchici).

Nello stesso anno anche in Francia si tennero le elezioni, che furono vinte da

una coalizione di sinistra guidata da Leon Blum.

Dopo l’avvento del Nazismo tra il 1934 e il 1935 fu chiaro che la sinistra

avrebbe dovuto ricompattarsi e costruire un fronte comune contro le destre,

contro i totalitarismi, seguendo una nuova linea della

III Internazionale.

Ciò accadde sia in Spagna che in Francia nel 1936, ma riguardò anche l’Italia,

dove socialisti e comunisti erano costretti all’esilio a causa del regime fascista;

nel 1934, però, il partito comunista e il partito socialista italiani dettero vita al

Patto d’unità d’azione, con il quale si impegnavano a collaborare insieme

contro il fascismo. Si tratta di un’alleanza che durò per 22 anni, fino al 1956,

anno in cui si svolsero moti rivoluzionari a Budapest.

Dopo le elezioni del 1936, le forze conservatrici e reazionarie insorsero in

Marocco contro il Fronte popolare, guidate da un gruppo di generali, fra i quali

si distinse Francisco Franco inizio della guerra civile spagnola iniziata

nell’estate 1936 e conclusasi nel 1939 con la vittoria di Franco.

Francia e G.B. decisero di non intervenire nel conflitto spagnolo, mantenendo

appeasement

una politica definita che adotteranno anche in seguito di fronte

alle mire espansionistiche di Hitler; Germania e Italia, invece, appoggiarono

l’insurrezione di Franco, inviando armi e uomini, sottoforma di corpi volontari a

combattere in Spagna contro i repubblicani; Hitler, inoltre, mobilitò l’aviazione

tedesca che fu responsabile di numerosi bombardamenti (uno dei casi più

conosciuti è quello della citta di Guernica, immortalato nel quadro di Picasso.

Nonostante l'astensionismo di molti paesi, partirono da tutta Europa numerosi

volontari a sostenere la causa e l'esercito repubblicano.

La Russia inviò soldati e rifornimenti alle truppe repubblicane, mantenendo la

linea antifascista adottata dal Comintern e spingendo tutti gli antifascisti e

soprattutto comunisti a partire volontari.

Significativa fu la componente di volontari italiani antifascisti che combatterono

in Spagna a fianco dei repubblicani, tra cui anche Carlo Rosselli, esponente di

un movimento politico antifascista, il quale comprese la necessità di coniugare

la tradizione politica del socialismo con quella del liberalismo: scrisse in merito

il libro “Socialismo liberale”. Questa spedizione aveva come motto “Oggi in

Spagna, domani in Italia”, secondo l’idea che in Spagna dovesse nascere un

fronte comune di antifascisti europei per combattere contro le dittature.

Carlo Rosselli si distinse come un leader, ma nel 1937, insieme al fratello, fu

ucciso da sicari fascisti francesi.

Tra le milizie repubblicane, la coesistenza di ideologie e politiche diverse risultò

ben presto causa di scontro interno, in particolar modo tra i comunisti e gli

anarchici, indebolendo sempre di più la compattezza dell'esercito repubblicano

e provocando, in parte, la vittoria degli estremisti franchisti. Dopo la caduta di

Barcellona e Madrid, rispettivamente a gennaio e marzo del 1939, fu instaurato

un regime dittatoriale guidato da Franco, che tenne la Spagna fuori dalla 2°

Guerra Mondiale, permettendogli di mantenere il regime fino al 1975.

Franco creò anche la Falange, una milizia armata che rispondeva direttamente

al dittatore (come era accaduto in Italia e Germania).

Differenze fra regimi dittatoriali in Europa:

1. In Spagna la dittatura nacque come risultato di una guerra civile di 3

anni; in Germania, Hitler (dopo il tentativo di colpo di stato non andato a

buon fine) prese il potere in seguito a elezioni parlamentari avvenute

legalmente; l’ascesa al potere di Mussolini, invece, avvenne tramite una

manifestazione di forza (marcia su Roma).

2. Franco era il capo dell’esercito; Mussolini e Hitler non lo erano (tale

incarico spettava al re).

3. Quadro economico-sociale diverso:

3.1 In Spagna la grande proprietà terriera era la principale sostenitrice

di Franco

3.2 In Germania a sostenere maggiormente Hitler era l’industria

3.3 In Italia accade la stessa cosa della Germania

4. Franco, inoltre, non condivideva le ambizioni imperialistiche di Mussolini e

Hitler, era consapevole dei limiti e delle debolezze dell’economia spagnola;

Hitler e Mussolini, invece, avevano l’ambizione di costruire grandi imperi (es.

guerra in Etiopia nel 1935: Italia attaccò l’Etiopia, riuscendo a conquistarla

solo nel 1936 dopo l’occupazione di Addis Abeba; a causa di tale guerra

l’Italia fu multata dalla Società delle Nazioni con delle sanzioni, a cui essa

reagì instaurando la fase dell’autarchia = l’Italia diventa indipendente e

autosufficiente sotto tutti i punti di vista).

Storia contemporanea lezione 8/10

Antefatti della 2° Guerra Mondiale

Negli anni ’30 del Novecento i regimi democratici erano una minoranza in

Europa: in quegli anni, infatti, vennero instaurati numerosi regimi dittatoriali

(Italia, Germania, Portogallo, Spagna, Urss).

In quegli anni si era interrotto il clima positivo che aveva caratterizzato la II

metà degli anni &rsqu

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A.A. 2024-2025
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/04 Storia contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher francescaniccolaii di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Conti Fulvio.