SAPONIFICAZIONE
soggetti alla , che non è altro che una idrolisi in ambiente
alcalino o basico dei trigliceridi, per formare i saponi.
Mentre il glicerolo legato agli acidi grassi (cioè il trigliceride) era solubile in etere, la
molecola del sapone tenderà a formare degli aggregati con delle teste polari, che sono
solubili nell’acqua, e una coda insolubile. Un sapone è una sostanza “anfipatica”, cioè
ha una testa idrofila e una coda idrofoba, per questo motivo questa scioglie il grasso
riportandolo in acqua (quello che avviene nelle nostre lavatrici).
Se io faccio la saponificazione sul mio grasso e poi aggiungo il mio solvente apolare
organico (etere, esano), scioglierò nell’esano tutto quello che stava sciolto nei
trigliceridi, ma che non aveva un legame diestere e che dunque poteva essere
saponificato. Le sostanze insaponificabili sono tutte quelle che sono sciolte nel grasso
e che non possono essere saponificate: le cere che sono degli esteri tra alcoli lineari e
un acido grasso vengono anche loro idrolizzate in ambiente alcalino; i fosfolipidi sono
idrolizzati; i trigliceridi vengono idrolizzati o saponificati, quindi non si sciolgono nella
fase oleosa e diventano idrosolubili per il fatto di aver preso lo ione Na+.
Se io faccio la reazione e poi estraggo con il solvente organico tutto quello che non è
sapone, ottengo la frazione insaponificabile (0,5-1,5%) che rappresenta una piccola
quantità in peso ed è composta da idrocarburi saturi (3%), idrocarburi insaturi
(8%)=squalene; steroli (20%); alcoli terpenici (20%); alcoli alifatici (1%); composti
fenolici; vitamine liposolubili (tocoferolo); pigmenti (clorofille, caroteni); composti
volatili.
Che cos’è la frazione Insaponificabile? E’ una parte dei composti minori
dell’olio, dove per composti minori intendiamo quel 1-2% che non sono trigliceridi e
digliceridi. Questi composti minori
possono essere in parte saponificabili, e sono quelli che contengono legami diestere
come le cere e i fosfolipidi; e poi abbiamo le molecole liposolubili per la loro struttura
chimica, quindi non polari, che si sciolgono in grasso e che rappresentano una piccola
parte, ma che sono la vera ricchezza degli oli vegetali. Perché? Queste sostanze minori
sono insaponificabili con i processi industriali di raffinazione, che riguardano gli oli di
oliva (miscele di olio vergine e olio raffinato), gli oli di semi (il 95% del consumo
mondiale) sono tutti oli che non contengono tali composti.
La grandezza dell’Olio Extra-Vergine sta nel fatto che grazie alle piccole quantità di
questi composti, l’olio assume delle proprietà sensoriali e nutrizionali straordinarie.
Come si separa la frazione ‘insaponificabile’? Seguendo questo schema:
• Saponificazione (idrolisi alcalina con formazione di sali degli acidi grassi o “saponi”
dispersi in fase acquosa).
• Estrazione in solvente organico della frazione insaponificabile (imbuto separatore).
• Evaporazione del solvente e recupero dellafrazione insaponificabile.
Nella figura sottostante possiamo osservare lo “Squalene” che è un Idrocarburo
terpenico, che è una sostanza molto importante per il nostro metabolismo ed è un
precursore della sintesi degli steroli.
I Carotenoidi, danno la classica colorazione gialla, difendono la pianta e l’olio dalla
luce. Sono delle catene sulle quali troviamo una serie di doppi legami messi in
sequenza, uno vicino l’altro, alternando un legame singolo, sono cioè dei legami
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Industrie agrarie
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Appunti di Industrie agrarie sul latte e sulla filiera casearia