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La seconda rivoluzione industriale e la politica isolazionista degli Stati Uniti
General Electric, che rappresenta un po' un simbolo della seconda rivoluzione industriale, o la Standard Oil, sono grandi corporations che hanno un volume d'affari abnorme.
L'altra faccia della medaglia è la politica isolazionista rispetto alle vicende politiche europee. Il presidente Wilson riesce a convincere l'opinione pubblica americana a entrare in guerra solo relativamente tardi nel 1917, grazie a un caso internazionale, ossia l'affondamento di una nave passeggeri durante la guerra sottomarina tra l'Inghilterra e la Germania. Wilson riesce a rompere un atteggiamento isolazionista dell'America. L'America, dalla famosa dottrina Monroe, che aveva detto "l'America agli americani e l'Europa agli europei", non vuole entrare nelle guerre scatenate in Europa dalle potenze europee. Una politica isolazionista che contrasta con la forte relazione economica tra gli Stati Uniti e l'Europa. CONTRADDIZIONE. Dopo la guerra, gli Stati Uniti escono dalla.
scena politica europea ma rimangono collegati a doppio mandato alle vicende economiche europee. Gli Stati Uniti rimangono per esempio i maggiori sostenitori e finanziatori dello Stato tedesco della giovane Repubblica di Weimar che è gravata da un debito di guerra molto pesante.
Negli Stati Uniti si ha una crescita economica nella quale si sviluppa un tipo di modello industriale chiamato fordismo che prende il nome da una delle industrie di punta della seconda rivoluzione industriale che è quella dell'automobile.
Il modello fordista con la catena di montaggio si fonda:
- sulla organizzazione scientifica del lavoro di fabbrica
- sulla razionalizzazione delle fasi produttive e su tutto quel sistema di regole che hanno permesso di aumentare la produttività.
Il fordismo consente di migliorare i salari in rapporto alla produttività. Assistiamo ad una dinamica virtuosa del rapporto tra produttività e salari che consente agli operai di diventare anche dei
La produzione standardizzata della Ford porta alla progressiva standardizzazione dei prodotti. La Ford produce primariamente un modello di automobile che è il modello T di colore nero, è una produzione standardizzata. Questo articola fortemente la classe operaia, la rende sempre più composita: ci sono gli operai specializzati, ci sono quelli non specializzati, è una classe operaia che cresce numericamente.
Tuttavia il modello fordista rispecchia solo una parte dell'economia americana. Ford non rispecchia l'altra parte di una realtà che è rappresentata dalla persistenza di sacche di povertà che riescono a stare appena al di sopra della sussistenza. Sono sacche di povertà che contano proprio dal punto di vista del funzionamento dell'economia perché non riescono ad accedere al mercato dei beni, così come ci riescono invece l'elite dei lavoratori della grande industria di cui i lavoratori della Ford ne rappresentano l'emblema.
Quindi c'è una forbice che si allarga sempre di più tra le capacità di produzione della grande industria americana e il potere di acquisto di grandi gruppi della popolazione che sempre meno sono capaci di acquistare i beni prodotti dall'industria. Un altro elemento per il quale il fordismo come sistema di fabbrica si allontana molto dalla realtà diffusa americana è il rapporto con la borsa, con il mercato finanziario che si sta espandendo. Sono anni in cui compaiono e conoscono una rapida parabola le figure di avventurieri di finanziari che speculano, che giocano in questo mercato borsistico che si sta gonfiando. Il valore della valutazione in borsa si allontana dall'economia reale. La crisi borsistica del 1929 porta un po' a galla la contraddizione maggiore di questi anni, cioè il fatto che il mercato interno non riesce ad assorbire la produzione e l'economia finanziaria sempre più si è distaccata.dall'economia reale. Quando Hoover succede a Wilson si è trovato di fronte una situazione in cui il mercato interno si sta progressivamente contraendo, cioè non riesce ad acquistare i beni prodotti dall'industria. I prezzi si abbassano perché la produzione non trova mercato. Il primo effetto che la crisi del 1929 ha avuto è una crisi bancaria devastante che colpisce prima di tutto le piccole banche locali e le colpisce per una crisi di liquidità perché tutti i piccoli risparmiatori corrono a ritirare i propri i depositi bancari e quindi le banche si ritrovano senza riserve. Le prime vittime del crollo dei titoli di borsa, sono quindi le banche di provincia e questo dato mette a nudo il fatto che il sistema finanziario che è così cresciuto è privo di un sistema bancario regolato, ordinato. La rete creditizia è molto diffusa ma priva di regole, quindi le banche da un momento all'altro possono trovarsi.prive diliquidità. Crisi di liquidità che si ripercuote sulla capacità di sopravvivenza delle imprese grandi e piccoli e quindi porta ad una ondata devastante di disoccupazione negli anni tra il 1929-30. La prima reazione del governo americano è accentuare l'isolazionismo e tentare di arginare l'inflazione. Per esempio diminuendo gli investimenti dello Stato in infrastrutture, in lavori pubblici. Sceglie di rimanere ancorato a una scelta politica che risale al 1800, quella cioè di concentrare i propri sforzi sulla difesa del mercato dall'ingresso di merci straniere e limitare la spesa pubblica per arginare l'inflazione. È una politica che non trova riscontro. Bisognerà aspettare la svolta rooseveltiana del New Deal. Poiché una delle grandi contraddizioni degli Stati Uniti sta nell'isolazionismo e il collegamento stretto tra la sua economia e quella europea, la crisi colpisce l'Europa e in primo luogo la Germania.
che nel biennio 1929-1931 vede un'esplosione di crisi sociali senza precedenti. Il numero dei disoccupati, come negli Stati Uniti raddoppia. La Germania è il primo paese investito dalla crisi perché ha trovato negli anni centrali del decennio quindi tra il 1924 e il 1928-29 una sua stabilità, grazie all'intervento degli Stati Uniti. A seguito della guerra la Germania è stata gravata sia di un debito da pagare per le riparazioni dei danni provocati dalla guerra sia da una militarizzazione dei propri territori. C'è stata un'occupazione dei territori strategicamente importanti dal punto di vista industriale come la Ruhr, il bacino carbonifero, dal quale le industrie tedesche traggono il primo alimento, che viene occupata dai francesi. La Repubblica di Weimar è particolarmente fragile sia dal punto di vista politico, perché è identificata come la grande responsabile della Prima Guerra Mondiale sia dal puntodivista interno in quanto è nata sulle ceneri dell'impero. È nata con una spinta rivoluzionaria che non si è concretizzata e che anzi ha portato alla