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Riassunto esame sistema finanziario, docente Corvino, libro consigliato " Istituzioni e Mercati finanziari", Mishkin-Eakins: Le fasi di una crisi finanziaria, la crisi del 29 e la crisi del 2007-2009 Pag. 1
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COSI’ DANNOSE PER L’ECONOMIA

Se il capitale viene allocato per usi sbagliati, l’economia opererà in modo inefficiente.

L’analisi di come i problemi di asimmetria informativa possano generare selezione avversa e

azzardo morale prende il nome di teoria dell’agenzia. L’asimmetria funge da barriera al

trasferimento efficiente di fondi (frizioni finanziarie). Se si intensificano, risulta difficile per i

datori di fondi accettare la capacità di credito dei prenditori. Devono perciò richiedere un

tasso di interesse più elevato; ciò conduce a un più alto spread creditizio, ossia la differenza

fra i tassi di interesse sui prestiti alle imprese e i tassi di interesse sulle attività prive di

rischio.

Una crisi finanziaria si verifica quando i flussi informativi subiscono una perturbazione forte,

in conseguenza della quale sia le frizioni sia gli spread creditizi aumentano e i mercati

smettono di funzionare.

Dinamica delle crisi finanziarie nelle economie avanzate

Le crisi si sono sviluppate seguendo due o tre fasi.

Avvio della crisi. Le crisi possono cominciare in diversi modi:

o Espansione e contrazione dell’erogazione del credito. Quando un’economia

• introduce nuove tipologie di prestiti, avviando innovazione finanziaria, o

quando i paesi danno inizio alla liberalizzazione finanziaria, cioè

all’eliminazione delle restrizioni sugli intermediari. Nel lungo periodo, la

liberalizzazione promuove lo sviluppo e stimola la corretta gestione di un

sistema; nel breve periodo può spingere le istituzioni verso un’espansione

dell’erogazione del credito, chiamata credit boom. Essi finiscono per superare

l’abilità delle istituzioni nel vagliare il rischio di credito, facendo sì che nel

mercato circolino prestiti eccessivamente rischiosi.

Le safety net indeboliscono la disciplina del mercato e incrementano gli

incentivi di azzardo morale ad assumersi un livello di rischio che altrimenti non

avrebbero assunto. Poiché i creditori sanno che l’assicurazione garantita li

protegge, forniranno di fondi le banche indisciplinate. Gli altri intermediari

possono concedere prestiti rischiosi, sapendo che otterranno profitti se i debiti

saranno rimborsati e si affideranno all’assicurazione, se i debitori falliranno. Il

risk taking cresce ininterrottamente.

Le perdite iniziano ad aumentare e il valore dei prestiti cala, riducendo il

capitale netto di banche. Tali istituzioni procedono a un rientro dai loro prestiti

(deleveraging). Con meno capitale, diventano più rischiose, inducendo i

creditori a ritirare i propri fondi. Minori fondi significa minori prestiti e una

stretta creditizia (credit freeze). Il credit boom si trasforma in un credit crash.

Aumentano le frizioni finanziarie, limitando la capacità del sistema. I prenditori

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non sono più in grado di finanziare le loro attraenti opportunità di

investimento; diminuiscono le loro spese e l’attività economica si contrae.

Boom-and-bust dei prezzi delle attività. I prezzi di attività come i titoli

• azionari possono essere spinti sopra i valori economici fondamentali.

L’allontanamento al rialzo prende il nome di bolla dei prezzi delle attività. Le

bolle sono spesso innescate dai credit boom, nei quali il notevole incremento

viene usato per finanziare acquisti di attività che ne fanno aumentare i prezzi.

Quando le bolle scoppiano e i prezzi si riavvicinano ai loro fondamentali, i

prezzi azionari crollano e le società si trovano con il loro capitale diminuito.

Ora per queste società la posta in gioco è minore perché hanno meno skin in the

game, ed è più probabile che effettuino investimenti rischiosi. Le istituzioni

inaspriscono gli standard per la concessione di credito all’interno dei contratti

di prestito.

Il crollo dei prezzi azionari causa una riduzione del valore delle attività delle

istituzioni, determinando una diminuzione del loro patrimonio netto e un

deterioramento dei loro bilanci, inducendole a operare un deleveraging che

acuirà il declino.

Aumento dell’incertezza. Si verifica dopo un crollo del mercato o l’avvio di

• una recessione. In elevata incertezza, le informazioni diventano difficili da

reperire e le frizioni si aggravano, riducendo i prestiti e l’attività economica.

Crisi bancaria. Il deterioramento dei bilanci porta all’insolvenza, allorché il capitale

o netto diventa negativo. Certe banche finiscono col dichiarare fallimento. Questi fattori

possono condurre a un panico bancario, nel quale molteplici banche falliscono.

La fonte di contagio risiede nell’asimmetria informativa. I depositanti, temendo per la

sicurezza dei loro risparmi, chiedono la restituzione dei propri fondi, portando al

fallimento le banche. L’incertezza circa la salute del sistema può determinare una corsa

agli sportelli, che costringerà le banche a liquidare le proprie attività. A seguito della

vendita forzosa (fire sale), i loro prezzi possono diminuire tanto da condurre

all’insolvenza anche una banca che normalmente sarebbe sopravvissuta. Il contagio

può determinare degli effetti a catena.

Le informazioni sul merito di credito svaniscono. I problemi di selezione avversa e

azzardo morale inaspriscono la crisi, provocando flessioni nei prezzi e il fallimento di

imprese in tutti il sistema, che così si trova in carenza di fondi.

Le autorità pubbliche e private impongono l’uscita dal mercato delle imprese

insolventi e le mettono in liquidazione. L’incertezza si riduce, i mercati recuperano e i

bilanci migliorano. Le frizioni diminuiscono e la crisi si attenua. Nel momento in cui i

mercati ritornano a funzionare, può avviarsi la ripresa economica.

Deflazione del debito. Se la contrazione porta a un netto calo dei prezzi, si verifica

o deflazione del debito, nel quale sopraggiunge il declino del livello dei prezzi che

comporta un deterioramento del capitale netto delle aziende.

Nelle economie in cui l’inflazione è contenuta, molti contratti di debito con tassi fissi

hanno scadenze lunghe; un inatteso calo del livello dei prezzi accresce il valore delle

passività delle imprese in termini reali, ma non il valore reale delle loro attività. Il

capitale netto in termini reali diminuisce. Un abbassamento del livello dei prezzi causa

una riduzione del capitale netto in termini reali per le imprese indebitate e un

aggravamento dei problemi di selezione avversa e di azzardo morale. I prestiti

subiscono un ridimensionamento e un rallentamento.

La più significativa crisi è stata la Grande Depressione.

La Grande Depressione 2

Crollo del mercato azionario. Il boom del mercato azionario del 1928, quando i

o prezzi delle azioni raddoppiarono, fu controllato dalla Fed, che attuò una politica

restrittiva, destinata ad aumentare i tassi e a limitare l’ascesa dei prezzi: ma il mercato

crollò nel 1929 perdendo il 40%.

Panici bancari. Nel 1930 i titoli avevano recuperati quasi la metà delle loro perdite. Le

o drammatiche siccità che colpirono il Midwest determinarono un calo della produzione

agricola: gli agricoltori non poterono rimborsare i prestiti. Le insolvenze provocarono

vaste perdite nei bilanci. La debolezza scatenò corse agli sportelli, che sfociarono in un

panico e in una netta flessione del mercato azionario. Per due anni la Fed si astenne

dall’intervenire. Nel 1933 Roosvelt decretò una vacanza bancaria, cioè una chiusura di

tutte le banche statunitensi. Più di un terzo delle banche commerciali statunitensi era

fallito.

Calo ininterrotto dei prezzi azionari. I prezzi azionari continuarono a scendere.

o L’aumento dell’incertezza aggravò i problemi di selezione avversa e azzardo morale,

che si intensificarono a causa della forte riduzione del numero di intermediari in

attività. L’ammontare dei prestiti si dimezzò e la spesa per investimenti crollò. La

crescita delle frizioni finanziarie si manifestò nel fatto che i datori cominciarono a far

pagare tassi più elevati sui prestiti allo scopo di proteggersi dalle perdite, con

conseguente aumento degli spread creditizi.

Deflazione del debito. La deflazione nel 1930 portò a una diminuzione nel livello dei

o prezzi. Innescò una deflazione del debito, a seguito della quale il grado di

indebitamento delle aziende aumentò e il capitale netto si ridusse. Il 25% della forza

lavoro si trovò disoccupata.

Dimensioni internazionali. Il suo raggio d’azione non si esaurì in ambito

o statunitense. I panici si diffusero nel resto del mondo e la contrazione dell’economia

fece abbassare la domanda di beni esteri. La recessione creò milioni di disoccupati,

causando disagi a livello sociale, e contribuì all’affermazione del fascismo e del

nazismo.

Crisi del 2007-2009

Le principali cause furono:

Innovazione finanziaria nel mercato dei mutui ipotecari.I progressi della

o tecnologia condussero a un miglioramento della valutazione quantitativa del rischio

per una nuova classe di mutui rischiosi. A qualunque famiglia poteva essere assegnato

un punteggio numerico (FICO score), il quale avrebbe predetto la probabilità di

insolvenza. Abbassando i costi, la tecnologia rese possibile l’inserimento di pacchetti di

piccoli prestiti all’interno di titoli di debito standardizzati (securitization).

Consentirono alle banche di offrire mutui subprime ai prenditori con un mediocre

merito di credito.

Il confezionamento nei pacchetti (MBS, Mortgage-Backed Security) fornì una nuova

fonte di finanziamento. L’ingegneria finanziaria portò alla creazione di prodotti del

credito strutturato, derivati dai flussi di cassa delle attività sottostanti e ideati per

attrarre categorie di investitori con differenti propensioni al rischio (es. CDO,

Collateralized Debt Obligation). 3

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Publisher
A.A. 2015-2016
5 pagine
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SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/11 Economia degli intermediari finanziari

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Fancia95 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sistema finanziario e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Commerciale Luigi Bocconi di Milano o del prof Corvino Giuseppe.