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POTENZIALE CHIMICO
E’ definito con grandezze di tipo semilogaritmico, ovvero sia è dato da una grandezza costante alla quale si somma un’altra grandezza che
varia in base alla T e al rapporto di fugacità.
La fugacità di una sostanza è data dalla capacità delle sostanze a passare da uno stato liquido ad uno gassoso.
Nel caso dell’acqua:
rapporto tra fugacità reale di un determinato sistema, di una molecola (l’ H O) rispetto alla fugacità dell’ H O pura o della
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sostanza allo stato puro nelle medesime condizioni;
sono le pressioni parziali.
Misurare la fugacità è molto complicato, per questo si ricorre alla misurazione delle pressioni parziali mediante IDROMETRO con un
sistema che determina la variazione della P in funzione della variazione della T, con un sistema che determina quanto sia la frazione di
H O che all’equilibrio si trova allo stato gassoso.
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ESEMPIO
Non c’è equilibrio, omogeneità tra il prodotto A e B, questo significa che hanno una diversa affinità per l’ H O. Uno è maggiormente
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igroscopico rispetto all’altro. Teoricamente ci saremmo aspettati le due umidità in termini di massa, uguali. Così non è.
I due prodotti non scambiano tra loro perché non sono a contatto, sono semplicemente messi a contatto in maniera indiretta
dall’atmosfera che li contiene. Quindi l’ H O dal prodotto più umido (quello al 30%), deve passare allo stato di vapore, arricchire
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l’atmosfera, ma dato che questa è già satura al 75%, quindi una aw di 0,75, condenserà parte delle molecole sul prodotto secco, ovvero il
prodotto di A, facendo aumentare il contenuto umido. Questo fino a quando avremo un’eguaglianza tra l’attività dell’acqua nel prodotto
A che sarà uguale all’aw nell’atmosfera (spazio di testa).
Se consideriamo costante la pressione, l’umidità relativa dell’atmosfera= 75% quindi aw=0,75, potremmo dire che i prodotti A e B, pur
avendo un diverso contenuto di massa umida, hanno un uguale attività dell’acqua all’equilibrio.
ATTIVITà DELL’ACQUA alle stesse condizioni di T e P
È il grado di disponibilità dell’ H O per svolgere le sue funzioni. E’ un valore numerico che può andare da 0 (quando non c’è una
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molecola di acqua che passa in fase di vapore, quindi non c’è pressione parziale di acqua) a 1 (quando la pressione parziale
dell’acqua nell’alimento è uguale alla pressione dell’acqua pura alle medesime condizioni ; vale a dire che l’atmosfera è satura di
H O. Per valori di aw=1 c’è una disponibilità di acqua tale che l’acqua stessa possa svolgere le sue funzioni senza limitazioni. Il
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solvente scioglierà tutto, reattivo idrolizzerà tutto. Ecc.
L’attività dell’acqua è anche la misura dello stato energetico dell’acqua nell’alimento che identifica o che ci correla la capacità a
reagire, a svolgere le sue funzioni.
L’att dell’acqua dipende dalle interazioni attrattive che avvengono tra i costituenti dell’alimento e le molecole di acqua presenti
nell’alimento stesso. Il contenuto d’acqua può essere espresso:
Su base umida: esprimerò i grammi di acqua sul peso complessivo, sull’unità di massa complessiva della mia sostanza.
Su base secca: si esprimono i grammi di acqua per grammo di sost. secca sarà un fattore che, in modo adimensionale, mi da
una valutazione di quanta acqua c’è per unità di massa di s. s.
PROPRIETà CHE INFLUENZANO L’ATTIVITà DELL’ACQUA
1. PROPRIETà COLLIGATIVE O INTERAZIONI CON I SOLUTI se c’è un soluto all’interno di una soluzione ideale, il punto di
ebollizione tenderà ad aumentare (es. sale nell’acqua)
2. EFFETTI DI MATRICE O INTERAZIONI DI SUPERFICIE l’acqua si coordina con i solidi e non con i soluti; crea un menisco con il
materiale del recipiente che la contiene che può essere concavo o convesso a seconda del fatto che prevalgano interazioni
positive o negative, di repulsione o attrazione.
3. CAPILLARITà
La combinazione di queste proprietà riducono l’energia dell’acqua, interferendo, quindi, con la mobilità dell’acqua, riducendola.
La concentrazione e qualità dei soluti
intervengono con la mobilità dell’acqua
riducendola.
Si ha una riduzione in seguito al coordinamento delle molecole di
acqua con le superfici dei solidi. I carboidrati insolubili, come la
cellulosa, hanno una separazione di carica che solvata l’acqua,
trattenendola. Ovviamente dipende dalla forma in cui si trova la
cellulosa; le proteine idrofiliche, in particolar modo, formando
un dipolo o interazioni di Wan der Waals riducono l’energia e
quindi aw.
L’attrazione esercitata da un materiale, presente nell’alimento,
fa si che ci sia risalita all’interno di un capillare (condotto a
ridotto diametro). Questa risalita misura l’affinità tra il materiale
che costituisce questo polo e l’acqua. Se c’è interazione
repulsiva, avviene una diversa discesa del menisco, il quale sarà
convesso, ed il liquido scenderà all’interno del capillare sotto il
livello del pelo libero del liquido (questo nel caso della
repulsione che farebbe aumentare il valore di aw). Nell’alimento
siamo di fronte a porosità fortemente idrofiliche e di
conseguenza ad un’attrazione nei confronti dell’acqua. Questa
attrazione all’interno del capillare comporta una riduzione della
fugacità e della mobilità e di conseguenza dell’aw e della
potenzialità dell’acqua a svolgere le sue funzioni.
LIVELLI DI ATTIVITà DELL’ACQUA
Ha un campo di esistenza tra 0 e 1; però possiamo evidenziare dei campi un po’ più specifici all’interno di questo campo di esistenza.
In una soluzione alimentare in cui ho una
elevatissima concentrazione di soluti che
tendono a coordinare in maniera forte e
quantitativamente importante le molecole
d’acqua.
Si ha quando la sua pressione parziale tende a
eguagliare la pressione dell’acqua pura nelle
medesime condizioni; in questo caso parliamo
di acqua livera a svolgere le sue funzioni.
Alimenti con valori prossimi all’1 sono fortemente
deperibili; via via che si scende, raggiungiamo
valori di instabilità tant’è che questi prodotti
diventano maggiormente influenzati dalla
confezione che dalle loro caratteristiche proprio
perché il valore molto basso di aw crea una forza
motrice per l’assorbimento di acqua
dall’atmosfera che li contiene e in seguito
all’assorbimento di quest’acqua la perdita delle
caratteristiche qualitative.
Da notare quest’ultimo esempio la colza con un minore contenuto di acqua
per unità di massa di prodotto, ha la stessa aw del grano. Il motivo è dato
dalla composizione molto diversa delle due derrate: la colza è molto ricca in
olio; il lipide è fortemente idrofobico e di conseguenza non esercita
un’attrazione nei confronti dell’acqua e nel suo coordinamento, quindi
bisogna raggiungere un minor contenuto globale in termini di massa di acqua
per avere la stessa attività che vi è nel grano ove l’acqua è più elevata ma
l’elevato contenuto di carboidrati idrofili o di altre matrici proteiche di natura
idrofilica (gliadine e glutenine) fanno si che un numero maggiore di molecole
sia coordinata con questi costituenti andando a ridurne la fugacità e la
mobilità.
Forte differenziazione tra la suscettibilità dei vari microrganismi nei confronti dell’aw.
In tabella si può fare una grande distinzione tra batteri, muffe e lieviti.
Si nota che, nell’ordine in cui sono riportati, esiste una maggiore
resistenza, crescente. In cui i batteri, di solito, sono i più sensibili.
Staphylococcus aureus uno dei più pericolosi nell’abbassamento
dell’aw.
Nel caso delle muffe, scendiamo a valori bassi aw=0,7 ci sta a dire
che abbiamo tolto molta acqua e che siamo in presenza di un
alimento secco ma nonostante ciò esistono microrganismi in grado di
svolgere le proprie funzioni.
In ordine decrescente: batteri, muffe e lieviti.
C’è una forte relazione tra l’attività dei microrganismi e aw; per avere la certezza di aver stabilizzato l’alimento dobbiamo scendere al di
sotto di questi valori.
La relazione tra contenuto umido (rapporto di massa tra l’acqua contenuta e la massa della s.s. contenuta in alimento solido) e attività
dell’acqua è abbastanza importante perché ci da un’idea del comportamento e, quindi, della stabilità dell’alimento stesso. Tutto questo
perché è una relazione specifica per ogni alimento e di ogni T alla quale viene conservato l’alimento stesso;
è fortemente influenzata da:
- Effetti colligativi
- Effetti capillari
- Interazioni di superficie Relazione di tipo esponenziale, con una
curvatura più o meno accentuata dalle
caratteristiche dell’alimento e dalla T a cui si
trova l’alimento.
CONTENUTO UMIDO: rapporto di massa tra l’acqua contenuta e la massa della s.s. contenuta in alimento solido.
ATTIVITà DELL’ACQUA: rapporto tra la pressione di vapore parziale esercitata dal vapor d’acqua in un’atmosfera all’equilibrio con
l’alimento che essa contiene rispetto alla tensione di vapore dell’acqua pura alle stesse condizioni.
L’isoterma di adsorbimento/desorbimento mette in relazione il contenuto umido con l’attività dell’acqua, descrive il comportamento
dell’alimento che si mette in equilibrio con l’umidità dell’ambiente assorbendo o perdendo l’acqua.
La perdita della friabilità la possiamo osservare quando superiamo un determinato valore intermedio di aw. Questo succede, molte volte,
aggiungendo un quantitativo minimo d’acqua che viene adsorbita dal substrato fortemente igroscopico per modificare queste
caratteristiche fisiche.
Viceversa, molti alimenti, perdendo acqua induriscono.
Particolare attenzione va posta alle reazioni chimiche.
Come si costruiscono?
Osservando, all’equilibrio, il rapporto che esiste tra un determinato contenuto umido e l’attività dell’acqua, nonché il nostro alimento a T
costante viene posizionato in un sistema chiuso in cui si controlla l’umidità relativa e quando si è certi di aver raggiu