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Estratto del documento

Il responsabile di imposta infatti non ha posto in essere il presupposto. L'obbligazione solidale della

responsabile dipende dall'obbligazione principale. Se cade l'obbligazione principale, cade anche quella

dipendente.

Il presupposto è realizzato da un soggetto passivo (il responsabile d'imposta) chiamato a pagare il tributo per

una capacità contributiva realizzata da altri.

Pertanto il responsabile di imposta:

● non realizza la capacità contributiva;

● è responsabile in solido con il soggetto passivo;

● ha il diritto di rivalsa per l'intero.

Anche in questo caso si apre un problema di costituzionalità di questa figura. Analizziamo 3 casi:

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● I pubblici ufficiali, ad esempio i notai quando registrano una compravendita, sono responsabili

per l'imposta di registro dovuta dalle parti (compratore e venditore) nei confronti dell'erario.

Entrambe le parti sono obbligate in solido con un'obbligazione paritaria. Il codice civile dice però

che gli oneri sono a carico del compratore per cui in questo caso per la legge tributaria le parti

sono solidali, ma non per il Codice Civile. C'è quindi una discrasia tra Codice Civile e legge

tributaria. Il notaio quindi chiede direttamente il pagamento delle imposte dovute a questi per non

dover essere inseguiti dall'erario. Il notaio potrebbe rifiutarsi di fare l'atto? In quanto pubblico

ufficiale non potrebbe rifiutarsi, ma in questo caso specifico la legge lo salva e può rifiutarsi

finché non riceve l'ammontare dell'imposta. La legge salva il rapporto di provvista perché gli

consente di pretendere il pagamento preventivamente.

● Cessionario d'azienda per le imposte e sanzioni non pagate dal cedente nei due anni precedenti la

cessione. Salvo i casi di frode, chi compra un'azienda è esonerato dalla responsabilità in solido se

si fa rilasciare all'agenzia delle entrate il certificato deliberatorio. Se risulta debitore per €1000 dal

certificato, risponde solo per gli €1000 ed il creditore può rivalersi sul cedente. La responsabilità

del cessionario è limitata oltre che dall'ammontare del valore dell'azienda ricevuta, al valore

complessivo delle imposte non pagate risultanti dal certificato liberatorio, al cui rilascio è

obbligata l'agenzia delle entrate in un momento precedente alla vendita (tranne che in caso di

truffa). Questa norma salva la costituzionalità della figura.

● I liquidatori di società sono tenuti a pagare in proprio le imposte oltre che il periodo della

liquidazione e per quelli anteriori, se soddisfano crediti di ordine inferiore a quello tributario o

assegnano beni ai soci senza prima aver soddisfatto i crediti tributari. Il liquidatore deve operare

secondo le norme di legge in fase di liquidazione. È un operatore professionale. Per un suo fatto

illecito risponde solidalmente. Deve agire con diligenza professionale nel rispetto della legge.

Questa responsabilità scatta solo per i debiti che erano conosciuti o conoscibili dal liquidatore al

momento in cui ha pagato un terzo con un grado di privilegio inferiore. Risponde nei limiti delle

somme disponibili. Se paga prima i chirografari dei privilegiati, nei limiti della capienza risponde il

liquidatore stesso. Se resta inciso pertanto è solo dovuto al fatto che questi non ha agito a norma

di legge.

Il responsabile di imposta resta inciso solo se non rispetta le norme di legge. Risponde solo nei limiti in cui

avrebbe trovato capienza (cifra pagata ai chirografari). Questa figura rimane costituzionale finché c'è però la

provvista. Quando c'è un illecito del contribuente o non c'è provvista, la figura del responsabile può venire

meno.

Residenza fiscale

Soggetti passivi IRPEF e IRES e la rilevanza della loro residenza (Art 2 d.p.r. 917 del 1986).

IRES: imposta di reddito delle società ed enti pubblici e privati con oggetto attività commerciali.

Soggetto passivi IRPEF: la persona fisica residente e non residente nel territorio dello Stato. Per i residenti

vale la World Wide Taxation, ovvero della tassazione del reddito mondiale. Il residente deve corrispondere

l’IRPEF per il reddito ovunque prodotto. Se fosse applicato da tutti gli Stati però ci sarebbe doppia

tassazione internazionale. Può essere un problema soprattutto per la libera circolazione. Per evitare che il

residente sia tassato su tutto e dappertutto, gli Stati stipulano delle convenzioni (di norma bilaterali) per

evitare la doppia tassazione. L'Italia ne ha circa 88 con il modello OCSE.

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Ogni stato può poi prevedere dei meccanismi per eliminare la doppia imposizione. L'articolo 165 del testo

unico riconosce un credito d'imposta nei limiti della quota di imposta italiana. Posso quindi detrarre ciò che

pago allo Stato straniero nei limiti della quota di imposta che avrei pagato nello Stato italiano. Se le

convenzioni sono più favorevoli della norma italiana, queste prevalgono sul testo unico altrimenti prevale il

testo unico sulle convenzioni internazionali.

Un residente paga le imposte sul proprio reddito ovunque prodotto. Un non residente paga le imposte sul

reddito solo se prodotto in Italia.

Quando un soggetto è residente?

Art. 2 TUIR.: per essere residente devo possedere almeno uno dei tre seguenti requisiti e devo averli per la

maggioranza dell'anno cioè per almeno 183 giorni oppure 184 se l'anno è bisestile:

● Iscrizione all'anagrafe della popolazione residente. Se si è iscritti prevale su tutto il resto. Si è

considerati residenti;

● Domicilio (civilistico) nel territorio dello Stato. Dove la persona ha i propri interessi personali e il

proprio centro d'affari. Per interessi si intendono interessi economici, sociali, personali, familiari.

Ad esempio se vivo in Carinzia ma ho famiglia e altri interessi in Italia è difficile provare di essere

residente all'estero;

● Residenza civile ai sensi del codice civile. Dove ho la dimora abituale. Non vale la casa delle ferie.

Ma dove vivo, mangio, dormo, svolgo la mia vita abituale.

Si presumono residenti anche i cittadini italiani cancellati dall'anagrafe (normalmente registrati all'AIRE, che

non è prova sufficiente) emigrati in un regime fiscale privilegiato (No White List). Eventuali conflitti di

residenza invece sono risolti proprio dalle stesse convenzioni.

La società di persone non è ne’ soggetto passivo IRPEF ne’ soggetto passivo IRES ma il relativo reddito, a

prescindere dall'effettiva distribuzione, è tassato in capo ai soci per la quota di partecipazione di ciascuno

agli utili. Se la quota non è prevista, in base alla quota di partecipazione al capitale sociale che se non

prevista, viene tassata in parti uguali tra i soci. Per il principio di trasparenza il reddito è tassato in capo ai

soci a prescindere dall'effettiva distribuzione. Non è quindi soggetta a IRPEF la società ma solo i soci per

trasparenza.

La società semplice è tassata sempre per trasparenza ma il relativo reddito e di diversa natura.

Soggetti IRES

● a) Forma del soggetto: S.p.A., S.r.l, S.a.p.a., cooperative a responsabilità limitata, mutue

assicuratrici e altre dettate dalla lettera a dell'articolo 73 del testo unico, tassate come redditi di

impresa ai fini IRES.

● b,c) Enti pubblici o privati:

○ aventi per oggetto esclusivo o principale l'esercizio di attività commerciali.

○ non aventi per oggetto esclusivo o principale l'esercizio di attività commerciali.

Discrimine è la natura commerciale dell'oggetto principale svolto. I primi sono tassati come le società alla

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lettera a. L'eventuale dividendo percepito da una S.r.l. che ad esempio controlla un'altra S.r.l. ha natura di

reddito di capitale però, quando percepito da una società di persone commerciale è considerato reddito di

impresa e tassato in base al bilancio.

Per gli enti non commerciali il reddito viene tassato similmente alle persone fisiche per sole quattro categorie

di reddito cioè: reddito di impresa, reddito di capitale, redditi fondiari, redditi diversi. Non si sommano tutte

e sei le tipologie di reddito perché quelle escluse non si addicono agli enti non commerciali. Escludo infatti il

reddito da lavoro autonomo o il reddito da lavoro dipendente. Sono tassati comunque ai fini IRES ma non è

tutto reddito di impresa.

Impresa ai fini fiscali: è l'attività che rientra nelle attività di cui all'articolo 2195 del codice civile anche senza

organizzazioni. Anche lo svolgere un'attività diversa dalle attività elencate all'articolo 2195 del codice civile

consistente in una prestazione di servizi purché organizzata in forma di impresa. Impresa agricola rientra

quando supera i limiti di agrarietà. Bisogna guardare l'oggetto principale nello statuto o nell'atto costitutivo.

La scrittura semplice non costituisce prova. Se manca l'atto costitutivo nella forma dell'atto pubblico o della

scrittura privata autenticata si guarda all'attività effettivamente svolta.

● d) Società ed enti non residenti: qualunque sia l'ente o la società non residente, è sempre

soggetto passivo dei redditi prodotti ai fini IRES anche se società di persone non residenti.

Determinano il reddito solo sui redditi prodotti nello stato e se hanno stabile organizzazione in

Italia, come redditi di impresa prodotti dalla stabile organizzazione, altrimenti (ad esempio

magazzino che non è stabile) se produce redditi in Italia sarà tassata per i redditi divisi fra le varie

categorie (redditi fondiari, redditi di capitale eccetera).

Per stabile organizzazione si intende una sede fissa di affari per mezzo della quale l'impresa non

residente esercita in tutto o in parte la sua attività sul territorio dello Stato. L'espressione stabile

organizzazione comprende in particolare: una sede di direzione, una succursale, un ufficio,

un'officina, un laboratorio, una miniera, un giacimento eccetera. Una sede fissa di affari non è

comunque considerata stabile organizzazione se viene utilizzata una installazione ai soli fini di

deposito, esposizione, consegna i commerci appartenenti all'impresa eccetera.

La concezione di impresa ai fini delle imposte dirette è diversa dalla concezione di impresa ai fini

dell'imposizione IVA.

La residenza dipende da tre fattori:

● Sede legale che risulta dall'atto costitutivo;

● Luogo dove ha l'oggetto principale. Se ad esempio una società tedesca con stabilimento in Italia

svolge l'oggetto principale in Italia, allora è residente fiscalmente in Italia. La società tedesca che

ha solo stabile organizzazione è tassata solo per i re

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A.A. 2013-2014
35 pagine
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SSD Scienze giuridiche IUS/12 Diritto tributario

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher edo16rock di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto Tributario per l'Attività Finanziaria e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Ca' Foscari di Venezia o del prof interdonato Maurizio.