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Tutto questo non funziona ma molte cose fra il 1954-55 hanno questo scopo.
Kruscev è il protagonista di un’attenuazione dei caratteri più autoritari del sistema ma assolutamente non
deve esser considerato un leader politico meno determinato di Stalin nel perseguire l’affermazione globale
del comunismo. Le caratteristiche fondamentali imposte da Stalin rimangono sebbene egli sia molto diverso
da Stalin. Kruscev è bonario, scherzoso, popolare, comunicativo, capace di una grande comunicabilità; E’
estremamente tattico per conquistare il potere. Kruscev è espressione del partito e su questo costruirà la sua
forza attraverso questa presenza capillare. Inoltre vuole rigenerare il partito e le istituzioni attraverso nuovi
ranghi che devono rimpiazzare i vecchi corrotti infarciti di rigidità staliniane. Questa relazione verrà
utilizzata anche come strumento di cooperazione con gli altri paesi del blocco sovietico.
Un strategia economica utile per costruire la sua base di potere, si basa su di una riforma e bilancio del
mondo agricolo. Il sistema staliniano è fondato dallo spremere tutte le risorse agricole da investire
nell’industrializzazione, una bassissima produttività del mondo agricolo e necessità di sfruttare la cintura
esterna per produrre beni primari. Per Kruscev, ridare spazio al mondo agricolo è un modo per rilanciare la
produzione economica, ottenere consensi politici e creare un modello da esportare nel terzo mondo.
L’idea che ci sia una specie di frontiera di messa a cultura delle terre per innescare un nuovo processo di
sviluppo attraverso progetti di agricoltura intensiva.
Un progetto visionario accompagnato sempre però al potenziamento dell’industria pesante, della ricerca
nucleare per avere il consenso militare e sfidare gli USA sul terreno della tecnologia e dello spazio. La
coesistenza pacifica è anche coesistere fintanto che ci si sfida per dimostrare qual è il modello vincente.
Kruscev crede che il socialismo sia il modo più giusto per produrre in modo razionale attraverso la
tecnologia.
L’opinione pubblica sovietica vuole però raggiugnere un benessere come il mondo capitalista. Per alcuni
anni si registrano 4-5 anni di obiettivi raggiunti, ma poco dopo i risultati diminuiscono.
Storia delle relazioni internazionali 1/2/3 Aprile
Quello che egli riesce a creare è un ottimismo verso la sua persona fino agli anni 80’. Una volta sepolti i
vecchi leader, i nuovi porteranno questo bagaglio.
In fatto di politica estera, egli vuole riprendere i rapporti con Mao e Tito. Mao considerava insostenibile la
tutela che Stalin voleva esercitare su di lui; rifiutò l’unicità del modello sovietico dal momento che vedeva
l’importanza dei contadini; inoltre egli vedeva la Cina come modello da esportare nei paesi del terzo mondo.
Kruscev accetta tutto ciò fino a permettere alla Cina di avere il proprio nucleare. lo stesso riconoscimento
viene dato a Tito. Kruscev apre soprattutto ai paesi del terzo mondo compiendo numerosi viaggi in India,
Birmania ed Afganistan.
Il patto di Varsavia trasforma glia accordi bilaterali che univano l’URSS ai paesi dell’Europa orientale che
imponevano una massiccia di presenza di forze militari sovietiche a spese dei paesi. Un accordo multilaterale
di difesa con ritiro deve forze sovietiche di occupazione ma una creazione di un controllo sui paesi da
Mosca.
Al ventesimo convegno del PC Kruscev denuncia gli orrori di Stalin e cerca di creare un clima di pace.
Kruscev propone inoltre le vie nazionali al comunismo: non c’è un modello uguale per tutti ,ma ogni
leadership nazionale può, ragionando sul proprio paese, creare il proprio comunismo tarando il peso delle
istituzioni. Ciò scaturirà in Polonia dei contrasti con l’opinione pubblica e Gomulka riesce a tenere sotto
controllo queste pressioni rassicurando il Cremlino perché non ci sia un intervento militare per ristabilire
l’ordine. Ciò non avviene in Ungheria, dove i sovietici impongono il loro controllo in virtù del patto di
Varsavia; finisce con tutto il contrario con il rapporto segreto di pochi mesi prima. Alla fine del 1956, questa
trasformazione del sistema in qualche modo ha esaurito le proprie potenzialità.
Dimensione internazionale del “disgelo”: la “prima distensione” 1953-56
Sulle relazioni est-ovest influiscono le decisioni del blocco occidentale. Mentre cambiamenti interni dei
paesi sono visti positivamente, l’apertura ai paesi del terzo mondo, preoccupa l’espandersi di sentimenti
nazionalistici a scapito delle potenze coloniali.
L’amministrazione Eisenhower è conservatrice mentre quella Kennedy sarà più aperta verso l’affermazione
dei nuovi stati. vi è una difficoltà di Eisenhower di vedere la fine del colonialismo statunitense.
Questa offensiva sovietica verso i paesi del terzo mondo è un elemento di forte instabilità per gli USA.
Fra il 1953 ed il 1956 le relazioni est-ovest sono di tipo distensivo su proposta sovietica; il più disposto a
dare credibilità alle aperture sovietiche è Churchill che è disposto ad aprire con la nuova URSS un dialogo
che possa arrivare a parlare del futuro della Germania. Gli USA non sono contenti di questa presa in
considerazione inglese dell’Unione Sovietica. Da parte francese vi è meno apertura ma ha più necessità di
distensione per rendere meno urgenti molte questioni. L’amministrazione statunitense considera tutte le
mosse sovietiche come pura propaganda. Da questo momento in poi la ricerca della pace sarà una ricerca di
una nuova propaganda.
vi sono però delle ricadute concrete di questo comportamento statunitense come l’armistizio in Korea con
l’istituzione della cortina di bambù dove al nord vi sarà un controllo cinese e sovietico, al sud statunitense.
Dietro alla stabilizzazione della Corea vi è un consolidamento della presenza americana nel medio oriente.
Nel 1954 l’accordo di Ginevra mette fine alla guerra in Indocina: la presenza francese in Vietnam si
esaurisce con questo accordo. Cambogia e Laos acquisiscono piena autonomia in un clima di neutralità
accordato a livello internazionale. L’obiettivo è quello di fermare il conflitto per evitare che diventi motivo di
scontro internazionale (circoscrizione). I sovietici ed i cinesi fanno la loro parte nel premere su Ho Chi Minh
obbligandolo ad accettare un compromesso che gli impedisce il processo di riunificazione per disinnescare
questa crisi e a stabilizzare il conflitto, ma solo in teoria.
In questa pace si vede il senso di quella che poi sarà la distensione negli altri conflitti.
La distensione è una situazione di pacificazione e di controllo alla corsa degli armamenti, si ha bisogno di
una pausa delle tensioni internazionali per ordinare il paese. Si cerca quindi di disinnescare le crisi locali che
alimentano la conflittualità. Circoscrivere e stabilizzare i conflitti. Gli USA agli accordi di Ginevra si
sfileranno.
La sistemazione della questione austriaca è alla fine della guerra divisa in 4 parti ma vi è già una
ricostruzione del sistema politico pur rimanendo la presenza delle 4 potenze. l’Austria non era considerata
però cosi male coma la Germania. l’URSS accetta di citare completamente le proprie forze di occupazione
mettendo fine a qualunque regime di controllo giuridico restituendo autonomia all’Austria a patto che questa
rimanga neutrale; si spera questo anche per la Germania, attualmente divisa in 2 parti. Da un punto di vista
geopolitico è una decisone importante in cambio di niente, sapendo perfettamente che è vincolata ad un
regime di neutralità fino al 1990; inoltre è da sempre filo occidentale.
E’ un segnale importante di rinuncia dell’URSS sull’espansione ad ovest.
Nel 1955 viene riconosciuta anche la Repubblica Federale Tedesca che non viene apprezzata dall’altra parte
della Germania. Storia delle relazioni internazionali 1/2/3 Aprile
I sovietici affermano in pieno il fatto che il blocco di paesi satellite non dovrà essere intaccato e non viene
accettato ne in Polonia ne in Ungheria alcuna istanza di revisionismo. Fra ’55 e ’56 la divisione europea in 2
viene accettata di fronte alla rivoluzioni Polacche ed ungheresi; gli USA decidono di rimanerne fuori. Tutta
la retorica del roll back di Eisenhower si dimostra pura propaganda elettorale o quanto meno qualcosa che
alla luce della nuova leadership sovietica non si vuole attuare. Questi eventi dimostrano che la divisione est-
ovest non è accettata da entrambe le parti ne con ipotesi di ritiro ne mettendo in discussione le sfere di
influenze reciproche. Il 1956 è quindi un momento di crisi dei pc europei che si vedono costretti all’uso della
forza soprattutto in Ungheria; i socialisti cominceranno a prendere le distanze con i comunisti a livello
continentale.
Il paradigma imperiale si dimostra più forte rispetto a quello rivoluzionario. La stabilizzazione in Europa è la
premessa per un allargamento dello scontro ideologico che si allargherà in Africa e nel Sud Est Asiatico.
La stabilizzazione non significa non avere conflitti che al contrario si accenderanno sempre più.
Le crisi extra-europee saranno almeno 3. 1956 Crisi di Suez
Avviene in contemporanea con la crisi ungherese; deriva dall’esito ultimo del tentativo britannico di opporsi
alla propria espulsione dall’Egitto. C’è un governo francese impiegato in una guerra in Algeria. Da parte
inglese e francese vi è un ostilità nei confronti di Nasser (leader egiziano) verso il quale vengono attribuite
tutte le colpe per l’instabilità. Gli USA non vogliono andare contro Egitto ed Algeria per tenere un canale
aperto con i nazionalisti del medio oriente. Questa crisi nasce dalla richiesta egiziana di un supporto
economico statunitense per costruire la diga di Assuan per mettere a coltura delle terre. Sembra tutto fatto
finché Nasser compra delle armi dalla Cecoslovacchia e la banca mondiale ritirare i finanziamenti. Nasser si
reca a Mosca dove chiede dei finanziamenti che arrivano prontamente.
Nasser inoltre nazionalizzò la compagnia del Canale di Suez che era in mano a Francesi ed Inglesi facendo si
che i proventi entrassero nelle casse egiziane. La nazionalizzazione ha un significato politico economico: un
paese di via di sviluppo si appropria di un bene privato; rischio geopolitico per la cattiva gestione del Canale,
via essenziale per il commercio internazionale.
Gli USA non vogliono però uno scontro con una figura importante del mondo nazionalista arabo; cercano via
pacifiche;
Inglesi e Francesi si alleano segretamente con Israele per un complotto militare contro Nasser.
Gli USA se la prendono a morte perché non erano a conoscenza di ciò; alla f