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Estratto del documento

C:

- integrazione latinoamericana

- panlatinismo castrista

- nuove gerarchie di potenza

Crisi nel Cile: "il suicidio assistito" di Allende --> gli USA rovesciarono Allende? No, ma

fecero di tutto per evitare che salisse al potere e una volta al governo per indebolirlo e

rovesciarlo (ma non furono loro gli autori del golpe).

La politica di distensione di Nixon: uscita dal Vietnam (vietnamizzazione del conflitto)+

avvicinamento alla Cina (diplomazia ping-pong). Come si spiega allora la determinazione

di Nixon di impedire Allende al governo? Concetto di "Linkage": la politica della distensione

comportava una sorte di scambio con l'URSS (parità nel centro della GF, nell'ambito

militare, ma volevano in cambio la moderazione nel sud del mondo da parte dell'URSS,

sopratutto nella sfera d'influenza degli USA nell'AL).

1970 Nixon adottò diverse strategie per impedire che Allende salisse al potere:

- Allende vinse con maggioranza relativa (negoziando con la DC che lo appoggiò: patto

di garanzie democratiche), Nixon invece aveva ricattato la DC per opporsi a Allende, ma

al contrario si accordò

- cover actions (strategie clandestine): volevano rapire il comandante delle forze

Schnider armate che era garante della costituzione (fedele alla tradizione

costituzionalista dell'esercito cileno), creare il terrore nella popolazione (che il

comunismo fosse alle porte) e favorire le truppe golpiste contro Allende

Le strategie americane però produssero degli effetti contrari: i gruppi fanatici che doveva

rapire il generale, lo uccisero e ciò determinò clima di grande scandalo, favorendo così

l'ascesa di Allende.

2 attori che si opposero alla strategie degli USA: l'esercito e la DC.

1973 la situazione politica-sociale-economica del Cile era così cambiata rispetto al 1970

che le forze armate (che prima erano costituzionaliste, ora sono diventate golpiste) + la

DC (che prima si erano negata all'operazione golpista degli USA, ora appoggia

pienamente il golpe e si unisce al partito nazionalista).

La pressione esterna non era sufficiente a produrre il golpe, e solo grazie all'unione a

quelli interni che il golpe ebbe luogo. Cade Allende.

Gli USA celebrarono quel colpo di stato. Ma il tipo di regime che nacque in Cile dopo il

1973 si configurò come regime molto diverso da quel atteso sia dagli USA che dalla DC.

DC appoggiò il golpe perché considerava il socialismo come una minaccia + si aspettava

che si sarebbero tenute le elezioni e sarebbe ritornato Frei (che c'era un vincolo

costituzionale: non più di 2 mandati presidenziali).

I militari, attori del golpe, volevano cambiare assolutamente il paese: eliminare i partiti per

rimettere il paese in ordine (così rimasero al potere per ben 15 anni).

Carter

la sua presidenza è una piccola breve parentesi democratica. Quando arrivò al potere AL

era un bel problema per gli USA: è un'epoca in cui gli USA vivono ancora un periodo di

fragilità e debolezza (nel 1975 c'era stata l'ultima grande decolonizzazione, il crollo

dell'impero portoghese, a difendere la fazione marxista in Angola e Etiopia arrivano le

truppe cubane = gli effetti della decolonizzazione sembrano favorire le potenze socialiste e

schiacciare quelle occidentali).

Diventa consigliere per la sicurezza di Carter, Brzezinski (polacco di origini e in quegli

anni la Polonia e l'Ungheria stavano sfaldando il blocco sovietico) + Carter non

condivideva il crudo realismo della politica di distensione di Nixon e Kissinger che

prevedeva la separazione del mondo in 2 sfere d'influenza. Priorità della sua politica

estera erano i diritti umani (far accordi con i sovietici e le intese commerciali ma esigevano

una maggiore liberalizzazione e maggiore rispetto dei dirti umani da parte dell'URSS).

Brzezinski, interessato a liberale la sua Polonia dal comunismo, fece notare a Carter che

se vogliono apparire credibili agli occhi dell'URSS per la difesa dei diritti umani, allora

questi diritti vanno rispettati anche nella loro zona d'influenza, ovvero l'AL --> così nasce la

priorità dei diritti umani nella politica di Carter. Ma come tutte le politiche avevano anche

dei pro e dei contro.

Pro= evidenti, perché se il suo obiettivo era come quello di Kennedy e Roosevelt, cioè

quello di ridare agli USA un'immagine di prestigio e credibilità, dopo una situazione di crisi

della loro leadership internazionale + potevano criticare con maggiore rilievo i sovietici +

coltivare diversi alleati in AL che volevano liberalizzare le dittature e favorire le

democrazie.

Contro= se gli USA adottavano delle politiche di pressione verso i regimi militari, non era

detto che ottenessero maggiori liberalizzazioni o che i regimi ridussero violenza. Le forze

armate dell'AL agirono in base alla loro specifica visione del mondo (non di certo una

reazione automatica in base all'azione americana). Davanti alle pressioni degli americani,

il governo democratico era sospetto di essere soft comunism (visto che firmato accordi

con l'URSS, indebolita la loro leadership): allora i regimi militari erano pronti a giocarsi la

carta nazionalista e rivoltarsi contro gli USA.

Finalità della politica dei diritti umani di Carter: ottenere maggiore rispetto dei diritti umani

e maggiore liberalizzazione nei regimi militari. Ma non esiste una rapporto diretto USA-AL:

all'azione americana corrisponde un'obbediente reazione latinoamericana.

Dibattito nel Senato americano sul Canale del Panama:

la rivendicazione della zona del canale alla sovranità dello stato del P è sempre stato un

elemento ideologico del nazionalismo panlatino. Se la politica di Carter era quella di

rilanciare la leadership americano nel mondo, come potenza sensibile alla volontà dei

paesi latinoamericani allora Carter era anche favorevole a raggiungere un accordo col

governo del Panama. All'epoca, il governo del Panama era in mano a Torrijos (tipico

populista) che rivendicava il ritorno del canale. Fu raggiunto l'accordo nel 1978 (Carter-

Torrijos) in base al quale da lì a 25 anni la zone del canale sarebbe tornata alla sovranità

del Panama. Per Carter era un successo perché risolveva un nodo storico, ma suscitò un

forte dibattito nel Senato: si manifestò infatti una corrente neo-conservatrice al suo interno

(qui emerge Reagan) che sostenevano che questa politica era di tipo arrendevole, così

facendo gli Usa si dimostravano deboli. Inoltre, il canale era un orgoglio per gli USA e

andava mantenuto. Questi neo-conservatori cercavano una politica di riaffermazione degli

USA.

Svolta per la politica di Carter --> Nicaragua: un'altro fallimento per Carter (dopo la caduta

dell'Iran, invasione dell'Afganistan da parte dell'URSS e ora la perdita del Nicaragua).

Nicaragua fu una riedizione di Cuba del 1959, anche se meno sviluppato e con un

apparato politico primitivo (dinastia dei Somoza). Guerriglia, cacciati i Somosa, elezioni in

cui vincono sandinisti s'instaura un regime nazionalista.

I neo-conservatori con Reagan, criticano la politica fallimentare di Carter (opposto alle

dittatura ma non ottenuto nulla), allora bisogna far ricordare alle dittature di essere amici

così si comporteranno come vogliono gli USA.

Reazione americana al Nicaragua (di Carter)--> localizzazione del conflitto (non trattare il

N come Cuba) e tenere la mano tesa al N. Quindi Carter non ha la stessa reazione di

Eisenhower in Cuba: vuole tenere il N agganciato alla sfera americana (ed evitare un'altra

Cuba). Ma manco questa era una politica di successo.

Reagan, arrivato al potere, ribalta la politica di Carter--> il Nicaragua non è un problema

locale bensì globale e come tale va trattato. La crisi del N andava trattato come una sfida

sovietica: bisognava sconfiggere il N per rispondere all'URSS. Il N è una pedina (nella

mente di Reagan), quindi è legittimo utilizzare tutti gli strumenti (TRANNÉ l'invasione

diretta): finanziamento dei contras, ecc.

Dottrina Reagan: se i regimi autoritari (non socialisti!), sostenuti e aiutati, possono

transitare verso la democrazia, i regimi come quelli cubani e del Nicaragua vanno battuti

con la forza. 19 lezione 9.12.15

- Cuba - panlatinismo

- Integrazione - anni 60/ anni 80

- Nuove gerarchie di potenza

Concludiamo con la GF nella dimensione inter-americana -->

Integrazione

Il mito panlatino come mito politico aveva le radici molto antiche (fin dal 1826 conferenza

di Panama con Simon Bolivar) e attraversa tutta la storia dell'AL. Questo mito si trasforma

in istituzioni concrete che promuovono l'integrazione dei paesi latinoamericani solo negli

anni 60.

Il termine "integrazione" => organizzazioni/istituzioni che legano tra di loro i paesi

latinoamericani su specifici temi (commercio, sicurezza, apertura di un mercato) --> si

parla d'integrazione funzionale (rivolta ad un fine specifico). Attenzione: sono stati che si

uniscono tra di loro a prescindere dalla loro natura politica.

Il "panlatinismo", invece, come ideologia è una cosa diversa. Nel PL come movimento

storico non vi è un obiettivo specifico, bensì un modello ideologico a cui gli stati

aderiscono (con caratteri fortemente anti-liberali, nazionalisti, visione organicista). Il PL e

l'integrazione non sono quindi la stessa cosa.

A partire dagli anni '60 nascono e crescono le organizzazioni int.li in tutto il mondo

(fenomeno tipico post-2GM). Il modello a cui si inspirano tutti i processi d'integrazione,

compreso quello latinoamericano, è quello della Comunità Economica Europea: nata

come un processo limitato e in un contesto storico peculiare (con l'idea di un nemico

comune + la memoria delle 2 guerre appena finite + con un socio forte come gli USA). Si

trattava per la prima volta di un esempio concreto d'integrazione tra stati a cui AL aspirava

per concretizzare il suo sogno panlatino. Ma CEE era solo il 1° processo che influenzò

l'integrazione latinoamericana. Fin dall'inizio, s'impone una differenza fondamentale tra

l'integrazione europea e quella AL: in EU era un fenomeno nuovo che comportava per la

prima volta la cessione della sovranità statale a delle entità sovranazionali; in AL invece

non è prevista nessuna cessione della sovranità statale. (Mercosur, la Comunità andina, il

mercato centroamericano = in nessuna di queste organizzazioni è prevista la formazione

di un'entità sovranazionale, ma sono solo degli accordi inter-statali.)

La 2° ispirazione per l'integrazione dell'AL --> la dottrina Prebish: l'idea secondo cui le

disuguaglianze internazionali potevano essere superate grazie all'integrazione dei paesi

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Publisher
A.A. 2015-2016
51 pagine
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SSD Scienze politiche e sociali SPS/05 Storia e istituzioni delle americhe

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher MaryFreedom di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Relazioni internazionali dell America Latina e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Zanatta Loris.