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in quattro parti: le prime tre di scambio epistolare e l'ultima in cui sarà
l'autore/narratore a parlare.
È considerabile non solo un romanzo epistolare bensì anche psicologico, di
formazione e, indirettamente, anche un romanzo autobiografico.
TRAMA: Libro primo (4 maggio-10 settembre 1771) Werther, ragazzo dotato di
ottima cultura e proveniente da una buona famiglia (come Goethe), giunge nel
mese di maggio presso un piccolo villaggio in cui doveva dedicarsi all’otium
letterario; qui stringe amicizie, si diverte con i bambini e soprattutto è
continuamente circondato dalla natura che a maggio è più radiosa che mai. A
giugno fa la conoscenza che segnerà il suo destino: Charlotte, soprannominata
Lotte, sorella maggiore di alcuni bambini a cui lei, rimasta orfana di madre, fa
da madre e promessa sposa ad Albert, un giovane funzionario
temporaneamente fuori città; il loro primo incontro è segnato da un evento
particolare: lo scoppio di una tempesta. Successivamente ad agosto viene
organizzato all’interno del villaggio un ballo e Lotte e Werther vi prenderanno
parte e, per l’occasione, vi è addirittura un bacio. Qui Werther comprende di
essersene infatuato e, nel corso dei giorni successivi, approfondisce la
confidenza sia con lei, sia con i suoi fratelli minori; possibilmente Lotte prova
qualcosa per Werther ma è ormai promessa ad Albert. È al ritorno di Albert che
comprende realmente l’impossibilità di coronare il suo amore con Lotte ma
nonostante ciò Werther stringe con Albert un rapporto di amicizia. Col passare
del tempo, però, la consapevolezza di non poter amare Lotte, provoca in lui un
profondo stato di malore che lo spinge a seguire il consiglio del suo amico
confidente Guglielmo, ossia quello di lasciare il villaggio e andare in città a
trovar carriera.
Libro secondo (20 ottobre 1771-6 dicembre 1772) Rimane poco in città, a causa
delle ipocrisie e dell'indifferenza tipiche dell'alta società con la quale ha a che
fare e, tornato al villaggio, viene a sapere di una disgrazia occorsa agli abitanti
con cui aveva stretto rapporti di amicizia, ma anche del matrimonio tra Albert e
Charlotte; l'evento ha il palese effetto di incrementare l'infelicità di Werther,
che più volte nelle lettere all'amico Guglielmo si dichiara insoddisfatto della
propria vita. Medita di interrompere la propria agonia, prima grazie a un vago
progetto di entrare nelle forze armate, poi col desiderio di togliersi la vita.
Charlotte, a cui non sfuggono il dolore di Werther e il rapporto teso che lui ha
con Albert, chiede ripetutamente al giovane di trasformare il loro rapporto in un
sentimento di amore platonico e fraterno, un'autentica amicizia e nulla più,
assicurando l'amico che ogni infelicità sarebbe scomparsa appena avesse
conosciuto un'altra ragazza da amare. Werther non riesce però a liberarsi
dall'ossessione per Lotte, tanto da baciarla contro la sua volontà, durante il loro
ultimo incontro prima di Natale, in occasione dell'assenza di Albert.
Lettere fino al 22 dicembre 1772: Werther prende una decisione: Chiede ad
Albert le sue pistole con la scusa che deve compiere un viaggio, inviando il suo
servo a casa di Albert e Lotte e sarà proprio lei, con mano tremante, a
consegnare le pistole e ciò viene interpretato da Werther come un segno di non
ritorno, quasi come se Lotte stessa stia approvando la sua scelta di uccidersi.
Ultimo libro: Werther dopo aver fatto un'ultima volta visita ai fratellini di Lotte e
aver percorso l'ultima passeggiata in campagna, si ritira nella propria
abitazione, dove congeda il proprio servo e finisce di scrivere la lettera d'addio
a Lotte. A mezzanotte in punto, Werther si spara alla tempia con le pistole
prestategli da Albert.