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ELASTICHE
0,1-1 µm di diametro.
A volte possono raccogliersi in grossi fasci allora lo spessore è 4-12 µm (fibre gialle).
Possono essere sotto forma di fibra o di lamina ad esempio nelle arterie dove si
chiamano membrane elastiche fenestrate.
Sono birifrangenti quando sono distese, resistono alla bollitura e si allungano del 150%
ritornando poi alla forma originale.
Sono fatte da un precursore amorfo, la tropoelastina, a sua volta formata da:
Una componente amorfa, l’elastina
• Delle molecole di fibrillina che formano le microfibrille
•
All’interno della cellula non possono associarsi, una volta al di fuori sono libere di
polimerizzare. L’elastina si modella attorno alla fibrillina.
SOSTANZA AMORFA
Principalmente costituita da proteoglicani e glicoproteine. Non è visibile nei preparati a
fresco. Metacromatica per i GAG. PAS+ per glicoproteine. L’acqua dai capillari
sanguigni diffonde nella sostanza amorfa e forma il liquido tissutale (o interstiziale),
mezzo di dispersione per gas e sostanze metaboliche. Ce n’è poco in condizioni
fisiologiche, molto in infiammazioni.
GLICOPROTEINE
10-40 % carboidrati
• 60-90% proteine---> sono queste che le caratterizzano
•
Brevi catene olisaccaride legate ad un’unica catena polipeptidica
La fibronectina è una glicoproteina molto comune, è formata da 2 subunità unite da
ponte disolfuro.
Le glicoproteine mantengono la struttura dei connettivi, la fibronectina in particolare è
un fattore di adesione.
Hanno siti di legame con cui legano cellule e sostanza intercellulare e fibre.
GAG
Glicosamminoglicani. Si legano con le proteine e formano i proteoglicani.
I GAG sono lunghi polisaccaridi lineari-->occupano molto spazio
Fortemente idrofili--->trattengono molta acqua
Molte cariche negative libere---> attirano cationi+ attivi osmoticamente
Responsabili della basofilia della SI
Caratterizzano i proteoglicani
L’unico GAG che esiste come molecola libera è l’acido ialuronico, gli altri sono tutti
insieme a proteine e formano i proteoglicani
PROTEOGLICANI
Macromolecole formate da una piccola quota proteica (asse proteico) a cui sono legati
covalentemente i GAG, che tranne l’acido ialuronico, non esistono come molecole
libere.
I GAG sono sempre distesi e quindi occupano molto spazio, sono fortemente idrofili,
contengono molte cariche - libere e sono fortemente basofili.
Le caratteristiche di un proteoglicano sono quelle dei GAG che lo compongono.
Molti proteoglicani possono legarsi a una molecola di acido ialuronico e formare un
aggregato proteoglicanico.
CELLULE DEL TESSUTO CONNETTIVO
Cellule mesenchimali
Da questo tipo cellulare discendono tutte le cellule del connettivo. Sono cellule
pluripotenti dotate di movimento ameboide. Sono poche nell’adulto e si trovano vicino ai
piccoli vasi. Hanno forma stellata con molti prolungamenti
Fibroblasti
I più numerosi dei connettivi pd. Hanno la funzione di depositare e rimodellare fibre e
componenti della sostanza amorfa. Forma stellata con molti prolungamenti. Hanno
strutture x aderire alla sostanza intercellulare (podosomi e adesioni focali) e per aderire
tra loro (giunzioni gap). I fibrociti sono la loro forma quiescente:
Fibroblasto: REG e Golgi sviluppati, nucleo eucromatico, citoplasma acidofilo. Si
• dividono lentamente in condizioni fisiologiche, velocemente in cicatrizzazioni di ferite.
Fibrocita: REG e Golgi poco sviluppati, nucleo eterocromatico, citoplasma basofilo.
• Non si dividono più ma all’occorrenza possono ridiventare fibroblasti.
Macrofagi
Fondamentali in processi di difesa: fagocitosi. I loro precursori sono monociti che si
sviluppano nel midollo osseo emopoietico e raggiungono i connettivi con la circolazione
sanguigna, attraversano i capillari e si stabiliscono lì e si differenziano acquisendo
lisosomi. Vita di 2 mesi. Si dividono in
Macrofagi residenti nel connettivo/fissi/non attivati: molto simili ai fibroblasti, per
• differenziarli: granulopessia (fagocitano coloranti colloidali). Servono a digerire
sostanza extracellulare invecchiata
Macrofagi mobili/liberi/attivati: ritirano prolungamenti acquisiscono grande motilità e
• capacità fagocitaria, attività ameboide. È la stessa composizione chemiotattica dei
batteri a richiamare i macrofagi.
Una volta che hanno digerito un batterio i macrofagi lo presentano sulla loro parete e
questo richiama i linfociti T helper.
Sistema dei macrofagi: cellule di diversi distretti corporei tutte dotate di attività
fagocitaria e di capacità di assumere coloranti colloidali. Insieme unitario di tipi cellulari
diversi.
Mastociti
Grandi cellule (diametro 20-30 µm) piene di granuli solubili in acqua con numerose e
sottili espansioni della MP. Si concentrano lungo i piccoli vasi. I granuli sono circoscritti
da membrana, sono fortemente basofili e contengono materiale x secrezione:
Istamina: rilasciata per prima. Vasodilatatrice + aumento permeabilità dei capillari.
• Eparina: anticoagulante. Metacromatica.
•
I granuli sono rilasciati durante reazioni allergiche, di ipersensibilità ritardata e
anafilattiche.
I mastociti hanno recettori per le IgE. Quando le plasmacellule identificano un’antigene
liberano IgE che a loro volta danno il via alla degranulazione dei mastociti. Quando la
degranulazione è espolsiva/anafilattica (tutta in una volta) si ha lo shock anafilattico.
Anche i mastociti raggiungono i connettivi col circolo sanguigno, i loro precursori nel
midollo osseo e nel sangue periferico dell’adulto.
Adipociti
Riserve di lipidi. Derivano dal mesenchima. Non si muovono, non fagocitano, non si
dividono. Ne esistono di 2 tipi:
Uniloculari: formano tessuto adiposo bianco. Diametro anche oltre 100 µm. I lipidi
• formano un’unica grande goccia non circondata da membrana, il nucleo e gli organelli
sono schiacciati alla periferia.
Multiloculari: tessuto adiposo bruno. Più piccole e hanno molte piccole gocce lipidiche
• nel citoplasma. Il nucleo è centrale.
Gli adipociti sono attivi metabolicamente, i lipidi sono continuamente rinnovati al loro
interno.
Svolgono un ruolo importante nella produzione di ormoni e fattori di crescita.
Linfociti B
Provengono dal sangue.6-8 µm ø, nucleo tondo e cromatina addensata, molti ribosomi
liberi. Dotati di movimento ameboide. Nella risposta immunitaria danno origine alle
plasmacellule che poi secernono immunoglobuline.
Plasmacellule
10-20 µm ø. Abbondante citoplasma basofilo. Ogni piccolo gruppo di plasmacellule si
specializza a produrre moltissimi anticorpi di un solo tipo, che non si accumulano.
Granulociti neutrofili e eosinofili
Derivano dal circolo sanguigno, attraversano l’endotelio raggiungono il connettivo e non
possono più tornare in circolo. Si trovano in sedi più esposte a penetrazioni di agenti
patogeni. (apparato digerente, respiratorio, cute). I neutrofili hanno una grande capacità
fagocitaria. Gli eosinofili non fagocitano batteri ma intervengono nella difesa contro i
parassiti. TIPI DI CONNETTIVO PD
FORME LASSE
Lasso o areolare
È il più diffuso.
Si trova:
Tonaca sottomucosa di organi cavi
• Tonache proprie di epiteli di rivestimento (es derma)
• Tonaca intima e avventizia di arterie, media e avventizia di vene
• Si interpone tra gli elementi parenchimali degli organi (es stroma ghiandolare di
• ghiandole composte)
Riempie spazi tra organi
•
Caratterizzato da abbondanza di sostanza amorfa a spese di fibre e componente
cellulare (che comprende anche il liquido tissutale). Il liquido tissutale è continuamente
arricchito e rinnovato grazie alla differenza di pressione con i capillari arteriosi
(pressione maggiore, espellono nutrienti) e venosi ( pressione minore, accettano
sostanze di rifiuto). Contiene tutti i tipi cellulari ed è sede della maggior parte delle
reazioni difensive.
Reticolare
Prevalenza di fibre reticolari, PAS+ e argirofile. Può avere forma:
Tridimensionale: nelle impalcature di organi pieni di cellule come fegato milza e
• ghiandole endocrine.
Bidimensionale: quando avvolge i dotti escretori di singoli adenomeri e la zona
• fascicolata della corticale del surrene.
Mucoso maturo
Abbontante sostanza fondamentale molle e gelatinosa (molto acido ialuronico).
Basofilia metacromatica. Abbondante nell’embrione dove forma il cordone ombelicale
( gelatina di Wharton). Altre sedi sono la polpa del dente e l’umor vitreo dell’occhio.
FORME DENSE
Organizzazione identica ai lassi, con componente fibrosa nettamente preponderante
sulla sostanza amorfa, poca vascolarizzazione. Funzione meccanica prevale sulla
trofica.
Fibroso denso
Costituito da grossi fasci di fibre che possono avere diverso orientamento in base alle
linee di forza a cui sono sottoposti. Possono essere:
Intrecciati: pochi nuclei, e tanti fasci irregolari. Si trova nel derma, nelle capsule degli
• organi parenchimatosi e nei rivestimenti di tessuto osseo (periostio), cartilagine
(pericondrio) e nervi (epinervio/perinervio).
Incrociati: solo nella cornea, disposizione che cotribuisce a trasparenza
• Paralleli: nei tendini che sono sottoposti a forze sempre nella stessa direzione
•
Denso elastico
Prevalenza di fibre elastiche. Forma i legamenti gialli delle vertebre, corde vocali,
lamine fenestrate di arterie maggiore e legamento sospensorio del pene.
CONNETTIVI IN SENSO LATO
TESSUTO CARTILAGINEO
Forma specializzata di connettivo di sostegno. Si forma dal mesenchima. Costituita da
condrociti e abbondante sostanza intercellulare. Questa è fatta da fibre in matrice
amorfa allo stato di gel. Sopporta sollecitazioni meccaniche. E’ rivestita da connetivo
denso fibroso compatto, il pericondrio, tranne che sulle superfici articolari. No vasi, no
nervi. Nutrita per diffusione dalla matrice amorfa. Comincia a formarsi nella 5 sett di vita
intrauterina.
Se ne riconoscono tre tipi:
Cartilagine ialina
Elasticità e resistenza a compressione.
Localizazione:
Scheletro di embrione e feto
• Superfici articolari
• Cartilagini costali
• Anelli tracheali
• Cartilagini laringee, bronchiali
• Cartilagini del naso
•
Inizia a formarsi nella 5 sett. Aggregati di cellule mesenchimali ritirano i prolungamenti e
formano centri di condrificazione. Iniziano a secernere matrice metacromatica ialina e
collagene-->si differenziano in condroblasti.
Rispetto alle cellule mesenchimali non hanno prolungamenti, sono più basofili e hanno
più REG, Golgi e ribosomi liberi.
Via via che aumenta sostanza intercellulare le cellule si allontanano e r