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FIBRE RETICOLARI

di tropocollagene di tipo III, sono più sottili e formano delle reti.

FIBRE ELASTICHE

elastiche ed estensibili ma poco resistenti alla trazione.

SOSTANZA FONDAMENTALE ANISTA

tenuta insieme da alcune molecole in grado di trattenere acqua:

GLICOSAMMINOGLICANI

GAG, catene di disaccaridi, di zuccheri; sono solforati come l'eparina e non solforati come l'Acido Ialuronico, molecola molto grande, in grado di legare numerosi proteoglicani, quindi molta acqua.

PROTEOGLICANI

gag che si attaccano ad un asse proteico.

GLICOPROTEINE

la loro funzione, oltre a trattenere acqua, è più che altro quella di ancoraggio per altre cellule, fibre.

L'acqua che le molecole della SFA riescono a legare si definisce VOLUME ESCLUSO, tutta l'acqua che non rientra nel volume escluso rimane libera nel connettivo e dà luogo ad edemi.

FIBRO- del connettivo propriamente detto

CONDRO- del cartilagineo

OSTEO- dell'osseo

-BLASTO cellula immatura, precursore.

non del tutto indifferenziata-CITA cellula differenziata-CLASTO cellula che serve per "smantellare"TESSUTO CONNETTIVO PROPRIAMENTE DETTO , in base alla composizione si identificano:
  1. FORMA LASSA, fibre < cellule e SFA
    • Tessuto mucoso , matrice gelatinosa, ma non ha a che vedere con il muco, fibre sottili e molto acido ialuronico, fibrociti. (polpa dentaria, funicolo ombelicale per proteggere i vasi e impedire che sistrozzino)
  2. Tessuto connettivo fibrillare lasso , maggiormente rappresentato, fibre e SFA, e tutte le cellule sopra descritte. (derma papillare quindi sotto a tutta l'epidermide, endomisio ed endonevrio)
  3. Tessuto reticolare , le sue fibre si dispongono a formare reti, poi fibrociti e macrofagi. (membrana basale, stroma) La membrana basale è un esempio di tessuto reticolare bidimensionale, in realtà questa membrana è costituita da due lamine: una di pertinenza dell'epitelio, l'altra di pertinenza del connettivo, fatta

di tessuto reticolare. Tessuto adiposo, si annovera tra le forme lasse non perché sia particolarmente idratato ma perché gli adipociti bianchi possono trasformarsi in adipociti brite grazie all'irisina che viene sprigionata durante l'esercizio fisico. I brite come i bruni producono calore e promuovono il dimagrimento.

2. FORMA DENSA, fibre > cellule e SFA

Le cellule sono fibrociti, le fibre sono collagene di tipo I si organizzano secondo diverse disposizioni delineando:

  • Fasci di fibre intrecciati, in modo casuale. Diffuso, derma reticolare, epimisio, epinevrio, periostio, sclera.
  • Fasci di fibre incrociati, perpendicolari. Si trova nella cornea dove deve penetrare la luce.
  • Fasci di fibre paralleli, tendini e ligamenti, prendono questa disposizione perché le fibre vengono sempre distese in una stessa direzione.

Tessuto elastico, tonaca elastica dei grossi vasi arteriosi, possiede

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cellule muscolari.

Nel tessuto connettivo PD si trovano fibre collagene 1, più raramente 3.

Nella cartilagine si trovano fibre collagene di tipo 2, SFA ricca di acido ialuronico, proteoglicani e glicoproteine.

TESSUTO CARTILAGINEO 95% di matrice extracellulare, 5% di cellule (condroblasti, condrociti, condroclasti)

Tre tipologie di cartilagine:

  • IALINA, la più diffusa: porzione sternale, laringe, faringe, trachea, bronchi, setto nasale. (dal greco ialos, vetro, perché è trasparente, di colore giallognolo, molto idratata). Esistono la cartilagine articolare e di accrescimento.
  • ELASTICA
  • FIBROSA (fibrocartilagine)

Per descrivere il tessuto cartilagineo, si definisce la cartilagine ialina, la più diffusa. Partendo da quella poi si fanno le differenziazioni del caso. Quindi, in generale, il tessuto cartilagineo è formato da:

Cellule: CONDROBLASTI (forma immatura) e CONDROCITI (forma matura). A questi si affianca il CONDROCLASTO (il suffisso

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–clasto indica qualcosa che serve a demolire) che si occupa del rimaneggiamento del tessuto cartilagineo. Quindi i condroblasti non si differenziano direttamente all’interno del tessuto cartilagineo ma ci arrivano successivamente.

Fibre: collagene di tipo 2, caratteristico della cartilagine.

SFA: ricca di acido ialuronico, proteoglicani, glicoproteine sostanza extracellulare molto ricca di acqua.

Il tessuto cartilagineo non è vascolarizzato, se così fosse diventerebbe tessuto osseo. Per questo c’è bisogno di un tessuto connettivo propriamente detto che si occupi di fornire i nutrienti; questo tessuto si chiama pericondrio (denso a fibre intrecciate), ricco di vasi, che avvolge la cartilagine. Le cellule si dispongono più volentieri vicino alla zona di nutrimento, quindi subito sotto al pericondrio si delinea una zona tangenziale, zona intermedia, ricca di condroblasti cellule allungate. Scendendo troviamo la in cui le cellule sono più

rotonde e producono grande quantità di sostanza extracellulare. La zona radiata si trova sotto di essa, in cui si trovano gruppetti di condrociti che derivano dallo stesso condroblasto. Lo scambio di sostanze avviene a livello della sostanza intercellulare tra il pericondrio e la cartilagine. I condroblasti vanno incontro a mitosi, ognuno si divide e genera cellule figlie, i condrociti, che rimangono vicini l'uno all'altro a formare dei gruppetti, ognuno dei quali deriva da un singolo condroblasto. Intorno al gruppo isogeno si delinea la porzione matrice territoriale, più vicina al gruppo isogeno viene definita ricca di glicoproteine e glicosaminoglicani. Man mano che aumenta lo spazio tra un gruppo isogeno e l'altro, invece, troviamo la matrice interterritoriale, povera di glicoproteine e GAG; questo perché la matrice viene prodotta dai condroblasti e dai condrociti stessi, quindi allontanandocisi, la quantità di sostanza extracellulare diminuisce.

proteoglicani e glicoproteine diminuisce. Questo le conferisce anche il colore caratteristico. articolazioni diartrodiali nonC. ARTICOLARE: si trova in corrispondenza delle , ha la particolarità di essere rivestita dal pericondrio, questo perché il pericondrio è pervaso da vasi sanguigni che per lo sfregamento dei due capi articolari sarebbero continuamente soggetti a rottura e ad emorragie. Il liquido sinoviale e dal tessuto osseo nutrimento lo prende dal sottostante.C. ELASTICA: meno resistente alla trazione ma più elastica, quindi ha fibre elastiche e collagene di tipo 1. La SFA è molto meno idratata. È tipica del padiglione auricolare e dell'epiglottide (importante la componente elastica perché deve deformarsi per adattarsi alle sue funzioni). Malformazione dell'epiglottide nel neonato è causa delle polmoniti ab ingestis.C. FIBROSA: è una via di mezzo tra un tessuto connettivo propriamente detto e un tessuto

Il tessuto cartilagineo è costituito da una matrice extracellulare che contiene fibre di collagene di tipo 1 e tipo 2. La sua composizione è simile al tessuto connettivo, ma contiene anche fibre di collagene di tipo 2, tipiche del tessuto cartilagineo. La cartilagine è meno idratata e contiene meno acido ialuronico rispetto ad altri tessuti. Le cellule che compongono la cartilagine sono principalmente condrociti disposti in fila. Questo tipo di tessuto si trova nell'anello fibroso del disco intervertebrale, nei menischi e nelle inserzioni di tendini e legamenti. La cartilagine ha una bassa capacità di rigenerazione perché è priva di vasi sanguigni.

Il tessuto osseo ha diverse funzioni, tra cui il sostegno e la protezione dell'organismo, il deposito di sali come ioni di calcio e fosforo e l'emopoiesi, che avviene nel midollo osseo rosso. Oltre alle fibre, alle cellule e alla matrice extracellulare, il tessuto osseo contiene anche una componente minerale. Pertanto, si possono individuare due componenti principali:

  • Componente organica (40%): fibre di collagene di tipo 1, sostanza fondamentale amorfa (proteoglicani, proteine, glicoproteine) e cellule.
  • Componente inorganica (60%): minerali.

Il tessuto osseo

Il tessuto osseo è l'unico tessuto mineralizzato, composto da cristalli di idroissiapatite fosfati di calcio.

Se vogliamo analizzare le componenti ossee, dobbiamo scegliere se analizzare quella organica o quella minerale, entrambe contemporaneamente non è possibile. I metodi sono due:

  1. Usura, per analizzare la componente minerale (lo scheletro del tessuto osseo): il campione osseo viene limato fino a renderlo abbastanza sottile da poter essere attraversato dalla luce. Si ottiene una sfoglia giallognola.
  2. Decalcificazione del campione per analizzare la componente organica: si usa un acido forte come HCl oppure H2SO4 per sottrarre gli ioni Ca2+ al tessuto e portarli in soluzione. Si ottiene un tessuto rosaceo con delle porzioni bianche.

Il tessuto osseo è composto da un solo tipo cellulare, una sola linea cellulare che si differenzia attraverso tre tappe evolutive:

  • Cellule OSTEOPROGENITRICI o PREOSTEOBLASTI: Hanno forma poco riconoscibile, sono appiattite, possono avere dei prolungamenti ma...
difficilmente si riesce a riconoscerle senza l'uso di marker specifici. Le troviamo nel tessuto connettivo, tra il periostio e l'endostio in una zona definita osteogenico di Ollier. Su spinta ormonale si differenziano in: - OSTEOBLASTI: si trovano subito sotto lo strato osteogenico di Ollier, hanno forma cubica, si trovano una accanto all'altra collegate tramite giunzioni cellulari aderenti e comunicanti a formare una sorta di tessuto epiteliale. La loro funzione è la produzione di sostanza intercellulare che viene riversata man mano che producono la sostanza solo nello strato di Ollier, in direzione del periostio, quindi allontanano sempre di più dallo strato di Ollier da cui provengono. A questo punto però la sostanza prodotta viene riversata su tutte le 6 facce delle cellule che quindi si allontanano, si deformano, ma rimangono comunque collegate tra loro tramite le giunzioni. Quindi il risultato sono delle cellule (processi citoplasmatici) stellate.deformate, fornite di ramificazioni con le quali restano adese l'una all'altra. La sostanza intercellulare da• OSTEOCITI: sono le cellule stellate risultanti dal processo precedente.cui sono separati mineralizza e l'osteocita si viene a trovare in una porzione di spazio chenon è più modificabile. lacuna rossa,La porzione in cui viene accolto il corpo dell'osteocita prende il nome di mentre le porzioni dicanalicoli,sostanza intracellulare, in cui sono accolti i processi citoplasmatici, prendono il nome di chemettono in comunicazione i vari osteociti. fitta rete di cellule in una sostanza mineralizzata.Gli osteociti hanno un ciglio primario tramite il quale sono in grado di sentire la composizione del liquidointerstiziale che scorre nei canalicoli e sentire le eventuali variazioni anche ormonali.Nel tessuto osseo troviamo anche un altro tipo cellulare. Queste cellule, però non derivano dal tessutodal sangue;osseo bensì
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A.A. 2020-2021
30 pagine
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SSD Scienze biologiche BIO/06 Anatomia comparata e citologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher tanita9001 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Citologia, embriologia e istologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Pini Alessandro.