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SUPERFICI SECERNENTI

Rivestono superfici come lo stomaco. Dalla parte apicale delle cellule c'è del materiale PAS positivo.

Si trovano nello stomaco perché lì ci sono cellule secernenti, che servono per digerire, che producono enzimi proteolitici ed altri enzimi acidi (acido cloridrico). Visto che nella cavità gastrica intervengono, per digerire il cibo, questi enzimi proteolitici e HCl, per evitare che venga digerito anche l'epitelio di rivestimento, la superficie secernente della cavità produce del secreto, mucine neutre (polisaccaridi), PAS positive e a pH neutro, che proteggono l'epitelio dall'attacco di questi enzimi. Se questa superficie secernente è difettosa si ha l'ulcera, cioè vengono digerite parti di stomaco.

Nell'apparato genitale maschile gli spermatozoi vengono prodotti ininterrottamente, però non sono subito capaci di fecondare, devono maturare per una ventina di giorni almeno, devono fare...

Una lunga strada tortuosissima prima di arrivare ad accumularsi nella sede da cui verranno emessi, cioè nel testicolo. Ci sono tutti canali in cui permangono gli spermatozoi che devono maturare e dove devono essere nutriti. L'epitelio di questi canali, oltre a rivestire, secerne del materiale di supporto per gli spermatozoi. Questo materiale secreto, in parte arriva anche dal torrente circolatorio. Il secreto gocciola da delle propaggini che somigliano a delle ciglia ferme e che si chiamano stereociglia. In realtà sono dei microvilli lunghi dai quali gocciola il secreto. Questi microvilli, che non servono ad assorbire, sono espressione di secrezione apocrina, cioè vanno via anche pezzi di cellula che servono allo spermatozoo.

Gli spermatozoi si vedono dentro al lume di alcuni tubuli. Si possono anche vedere cellule che si chiamano spermatofagi che servono a mangiare gli spermatozoi venuti male. Se sono tanti gli spermatozoi venuti male si ha una

sterilità.
78 CELLULE SECERNENTI
Nell'intestino ci sono tante cellule assorbenti (enterociti) e fra queste ci sono cellule secernenti che si possono colorare in diversi modi. Con l'ematossilina/eosina il secreto non si colora. Con il Mallory-Azan il secreto si vede come goccioline azzurre. Con il PAS il secreto si vede rosso, si vede proprio che esce dalla cellula. Per vedere meglio se queste mucine sono acide o no, si usa un colorante basico (alcian blu) che colora solo il secreto di un colore bluastro. È quindi acido perché ci può essere o l'acido ossalico (acido organico poco forte) o l'acido solforico (molto più forte). Per vedere quale dei due acidi è presente si usa un colorante che dà metacromasia. Se c'è l'acido solforico il materiale invece di diventare blu diventa rosso vinoso. Si parla di mucine acide solforate. Le cellule caliciformi fabbricano questo tipo di muco, abbondano nell'apparato.

respiratorio e in quello digerente. Nell'apparato digerente il secreto si depone sopra all'epitelio per proteggere e per invischiare il materiale che transita. Il materiale viene così a contatto con i microvilli, che lo riconoscono e lo assimilano. Il materiale non riconosciuto rimane in questo muco e poi viene eliminato insieme al muco che si rinnova continuamente.

A livello dell'apparato respiratorio ha un'azione protettiva, serve a invischiare quelle particelle troppo piccole che le ciglia vibratili non riuscirebbero a spostare. Quando il muco le ingloba diventano più grandi e le ciglia ce la fanno a spostarle. Contribuiscono al buon funzionamento di tutto l'organo.

Il nucleo si trova nella parte più sottile della cellula caliciforme, dalla parte basale. Visto che si devono produrre queste mucine, fatte da zuccheri e da un sostegno proteico, è presente il RER che sta alla base della cellula, vicino al nucleo. È così

poco che non dà basofiliacitoplasmatica. Le proteine sintetizzate arrivano nell'apparato di golgi dove viene aggiunta la parte polisaccaridica; il grosso della mucina viene sintetizzato nell'apparato di Golgi. L'apparato di Golgi si trova sopra al nucleo ed è molto grande (sono fra le cellule che hanno l'apparato di Golgi più grande). L'acidosolforico, essendo un acido minerale, non lo sintetizzano loro però il radicale solforico può essere recuperato dal torrente circolatorio e attaccato a livello dell'apparato di Golgi. Tutto questo è stato visto con l'istoautoradiografia, con lo zolfo radioattivo iniettato a degli animali vivi. Uccidendogli in tempi diversi si ritrova questo zolfo prima a livello del torrente circolatorio, poi dentro alle cellule caliciformi dalla parte basale, poi nell'apparato di Golgi ed infine nelle gocciole di muco. È un metodo che serve a capire anche quanto tempo ci mette

A fare tutto questo. C'è chi chiama teca la parte dove sta il secreto; stelo la zona sottile dove sta il nucleo; piede dove la cellula poggia sul connettivo sottostante e stoma la parte apicale da dove esce il muco.

79 31/03/2006

EPITELIO GHIANDOLARE ESOCRINO

Esistono moltissimi esempi di ghiandole esocrine, perciò andranno prese in considerazione tutte sotto l'aspetto istologico. Per ghiandola si intende un insieme di cellule, e queste cellule si dividono il lavoro all'interno di essa, all'interno della quale verranno poi guidate a svolgere un lavoro di sintesi. Queste sono le cellule secernenti, che si riuniscono in gruppi, ciascuno dei quali prende il nome di (porzione di ghiandola), che costituisce l'unità funzionale della ghiandola.

adenomero

Questi adenomeri sono delle strutture cave, perché le cellule che sintetizzano, immettono in seguito il loro prodotto nel lume dell'adenomero, e tale secreto proseguirà da qui sino a

destinazione.Ricapitolando gli adenomeri sono quindi strutture cave, rivestite da una parete di cellule secernenti.Per completare la struttura della ghiandola, oltre all'adenomero è necessaria la strada che trasporterà il secreto alla sua destinazione, questa prende il nome di dotto escretore. Un'ampia struttura cava, che gli consente di essere attraversato dal secreto, e le cellule che lo rivestono hanno la sola funzione di rivestimento superficiale (tranne alcune eccezioni). La ghiandola più semplice di tutte è costituita in genere da un adenomero e da un dotto escretore. Esistono anche ghiandole più grandi di quella "base", che possono avere ad esempio più adenomeri, che convergono in un dotto escretore unico che porterà fuori il secreto proveniente da tutte queste strutture. Il primo tipo di ghiandola (quella base), si chiama mentre l'altra (più adenomerisemplice, per un solo dotto)

Questo è un metodo di classificazione in base all' aramificata.complessità della ghiandola. Esistono ghiandole ancora più grandi, visibili ad occhio nudo, che sono formate da un insieme di strutture costituite da molti adenomeri confluenti in un dotto, che si ripetono più volte, e che vanno a sfociare in un unico dotto, queste ghiandole sono dette composte (pancreas). Il dotto "finale" di queste ghiandole è il mentre gli altri dotti avranno dotto collettore, nomi diversi a seconda dell'ordine a cui appartengono. La prof. mostra varie immagini di ghiandole. Un altro tipo di classificazione si può fare in base alla con le caratteristiche di cui sopra discusso. forma dell'adenomero (il dotto in genere mantiene una conformazione standard: struttura cilindrica tubulare, casomai può avere un epitelio di rivestimento diverso a seconda di dove si trova: cilindrico, cubico ecc.). Gli adenomeri possono

essere tubulari (semplici, ramificati o composti), apallina o uovo o meglio a chicco d'uva, perciò furono chiamati acinosi (semplici, ramificati o composti). Ci possono essere delle ghiandole acinose che tendono ad ingrossare perdendo la loro fisionomia a chicco d'uva, queste se osservate in sezione somigliano a polmoni, alveoli, da qui il nome di ghiandola alveolare, per indicare la presenza di adenomeri molto grossi. Questo tipo di ghiandola prende tale conformazione solo in certi periodi della vita, un esempio può essere quello della ghiandola mammaria durante il periodo dell'allattamento, che non ha nemmeno gli adenomeri, ma solo i dotti escretori, gli adenomeri si generano proprio nel periodo della gravidanza e sono così grandi proprio perché ricchi di latte. Un'altra variante può essere quella in cui la ghiandola sembra nata tubulare, anche qui ci sono

degli allargamenti causati dall'accumulo di secreto nel lume degli adenomeri, che verrà rilasciato al momento necessario. Questo tipo di ghiandola è presente nel maschio ed è la prostata. Questi slargamenti fanno assomigliare i tubuli (ghiandole in questo caso) a degli otri, da qui il nome di ghiandola otricolare. La prof. nel mostrare le immagini di ghiandole dei tipi precedentemente trattati si accorge di aver dimenticato di dire qualche altra cosa sulle semplici… La tubulare semplice può avere un adenomero ed un dotto corti, ma in alcuni casi possono essere entrambi molto lunghi che, non potendo rientrare all'interno della ghiandola per le loro dimensioni tendono ad arrotolarsi a gomitolo o glomerulo, da qui il nome di ghiandola tubulare semplice glomerulare. Qui fa vedere l'immagine della ghiandola dicendo che in questo caso è poco. In sezione si vedono molte sezioni di tubulo, che non devono farci scambiare.

una aggomitolata glomerulare per una tubulare ramificata (che ha tra l'altro l'adenomero più corto). Attenzione: i prof. non ci faranno mai vedere una acinosa semplice perché non ce l'hanno, quindi se ci mostrano

Nell'analisi di una ghiandola oltre ad osservare una ghiandola acinosa è per forza ramificata.

numero e forma di dotti ed adenomeri, vanno prese in considerazione anche le cellule secernenti, osservando, quando è possibile, ciò che sintetizzano. Le due categorie in cui si devidono le cellule in base a ciò che sintetizzano sono: cellule che sintetizzano proteine, che sono enzimi, e queste prendono il nome di poiché viene chiamato siero il liquido da loro cellule a secrezione sierosa, secreto e contenente enzimi, le altre invece secernono muco, perciò sono a secrezione mucosa. Quest'ultime sono completamente diverse dalle altre, ma facilmente individuabili. Esistono altri tipi di cellule che non

fanno parte di queste due categorie, ad esempio quelle secernenti HCl (H e Cl), oppure quelle delle ghiandole sudoripare e così via. Tutta

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Publisher
A.A. 2012-2013
231 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/17 Istologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher flaviael di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Istologia ed Embriologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Nico Maria Grazia.