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ISTOLOGIA: SECONDA LEZIONE, SECONDA
PARTE
GHIANDOLE ENDOCRINE
Le ghiandole possono essere unicellulari, pluricellulari o possono essere interi ormoni
(es. pancreas, fegato). Le endocrine riversano nel sangue il loro secreto, detto ormone
che va ad esercitare la propria funzione su organi bersaglio anche lontani, a differenza
le ghiandole esocrine riversano il loro prodotto li dove sono situate e dunque agiscono
localmente. Esempi di ghiandole endocrine sono: ipofisi, tiroide, paratiroide, epifisi,
surrenali, pancreas endocrino e gonadi. Questi ormoni possono essere proteine,
aminoacidi modificati, glicoproteine o steroidi se consideriamo gli ormoni sessuali (es.
estrogeni, progesterone, testosterone). Le ghiandole endocrine possono essere
follicolari o cordonali. Mentre le ghiandole esocrine possono avere diverse modalità di
secrezione, diversi tipi di secreti e l’adenomero può avere diverse forme; nel caso
delle ghiandole endocrine la modalità di secrezione è quella endocrina ossia le cellule
producono l’ormone e attraverso il sangue lo riversano all’interno, la loro
organizzazione può essere solo di due tipi: le cellule che le compongono possono
organizzarsi o in follicoli o in cordoni. L’unica ghiandola endocrina dell’organismo
umano organizzata in follicoli è la tiroide, tutte le altre sono cordoni di cellule avvolte
su se stesse. Tutte le cellule che costituiscono le ghiandole endocrine producono
l’ormone e lo conservano all’interno della cellula per poi immetterlo quando sono
stimolate.
TIROIDE
Costituita da follicoli ossia strutture sferiche che presentano all’interno una cavità e
sono dunque rivestiti da un epitelio particolare costituito da cellule, i cosiddetti
tireociti, che producono gli ormoni T3(triiodiotironina) e T4(tetraiodiotironina). I
tireociti presentano microvilli perché svolgono una funzione particolare e sono molto
polarizzati nel senso che con la loro parte apicale svolgono una funzione e con la loro
parte basale ne svolgono un’altra. Nella parte apicale i tireociti producono la
tireoglobulina (=preormone, non è un ormone maturo), la iodano e quindi la
immettono nella cavità follicolare dove la tireoglobulina si accumula sottoforma di
colloide. Quando la tiroide viene stimolata riprende la tireoglobulina, degli enzimi
idrolitici la scindono e formano T3 e T4, attraverso la porzione basale della cellula T3 e
T4 vengono riversati nel sangue. Si tratta di una ghiandola particolare perché i tireociti
a seconda dello stato funzionale, sono più alti, più bassi o più piatti: se sono a riposo
sono più piatti, se stanno producendo tireoglobulina appaiono più cilindrici.
PANCREAS
È un esempio di doppia ghiandola. Tutto il pancreas è una ghiandola esocrina fatta di
acini a produzione sierosa infatti producono gli enzimi pancreatici. All’interno nel
pancreas esocrino troviamo delle zone di pancreas endocrino ossia gli isolotti di
Langerhans costituiti da 4 tipi di cellule:
• Cellula β – producono insulina
• Cellule α – producono glucagone
• Cellule che producono il peptide pancreatico
• Cellule che producono la gastrina
TESSUTO CONNETTIVO
Sono a stretto contatto con il tessuto epiteliale essendo vascolarizzato mentre quello
epiteliale non lo è, si dice connettivo perché connette i tessuti tra di loro oltre a
sostenere il tessuto epiteliale. Lo si trova dappertutto (es. a formare le capsule degli
organi, all’interno del parenchima) perché posta il sangue, i nervi. Il tessuto connettivo
è costituito da cellule e una matrice, a sua volta la matrice contiene una componente
amorfa(costituita da proteine, glicoproteine) e una fibrillare(fibre collagene, elastiche
o reticolari). Mentre nel tessuto epiteliale le cellule sono a stretto contatto e il liquido
interstiziale presente tra esse è molto ridotto, nel connettivo al contrario sono presenti
più o meno poche cellule, a seconda del tipo di tessuto connettivo, e molta matrice
extracellulare (ECM). Le cellule dipendono dal tipo di tessuto connettivo considerato:
• Tessuto connettivo propriamente detto che forma le capsule degli organi, che si
trova sotto il tessuto epiteliale ecc. sono fibroblasti, fibrociti e adipociti.
• Tessuto connettivo di sostegno come nel caso di tessuto cartilagineo o tessuto
osseo, le cellule sono nel primo caso condriociti e condrioblasti, nel secondo
caso osteociti e osteoblasti.
• Tessuti connettivi trofici queste cellule sono ad esempio gli elementi del sangue.
Le cellule tipiche dei tessuti connettivi sono le cosiddette cellule fisse(si trovano
sempre), ci sono poi quelle emigranti(che derivano dal sangue) e che si trovano nel
tessuto connettivo quando c’è uno stimolo flogogeno (es. infezione parassitaria,
reazione allergica).
Tipi di tessuto connettivo:
• Tessuto connettivo embrionale in quanto si trova nell’embrione è il precursore di
tutti i tessuti connettivi. Costituito di cellule mesenchimali ossia cellula
staminali, totipotenti che possono differenziarsi.
• Tessuto connettivo propriamente detto può essere: lasso, denso, reticolare,
adiposo, mucoso.
• Tessuto connettivo di sostegno.
TESSUTO CONNETTIVO PROPRIAMENTE DETTO
Fornisce ad esempio nutrimenti ai tessuti epiteliali soprastanti, cosi come alle
ghiandole esocrine in quanto anch’esse sono cellule epiteliali e quindi non sono
vascolarizzate. Dunque più grande è la ghiandola più la capsula di tessuto
connettivale che la circonda invia al suo interno dei setti (es. pancreas).
CELLULE
Le cellule fisse che lo costituiscono sono:
• Fibroblasti che derivano dalle cellule mesenchimali poi differenziatesi,
producono tutti gli elementi della matrice cellulare, sia la parte amorfa sia la
parte fibrillare. Una volta che hanno prodotto ed esocitato questi componenti i
fibroblasti diventano quiescenti quindi hanno un nucleo più eterocromatico, più
scuro.
• Adipociti sono cellule che hanno la capacità di sintetizzare ed accumulare lipidi
sotto forme di gocciole che poi convogliano in un’unica goccia, la cellula dunque
diventa molto grande e gonfia e schiaccia il nucleo verso la periferia.
Le cellule mobili che gli arrivano dal sangue:
• Macrofagi che derivano dai monociti del sangue circolante (in cui restano poco
1o2 giorni, dopodiché arrivano nei tessuti dove restano 1o2 mesi e poi
muoiono). Sono grandi cellule che prendono parte ai processi immunitari e
hanno attività fagocitaria.
• Monociti che in risposta a stimoli flogogeni arrivano dal sangue e presentano
estroflessioni citoplasmatiche che gli consentono la mobilità, di spostarsi nel
tessuto connettivo.
• Linfociti si trovano normalmente nel sangue periferico e anche essi arrivano nei
tessuti in risposta a stimoli flogogeni. I linfocitin T intervengono direttamente, i
linfociti B producono anticorpi attraverso il loro differenziamento in
plasmacellule.
• Granulociti neutrofili sono elementi del sangue circolante (nell’adulto
rappresentano la maggior parte della popolazione cellulare nucleata del
sangue) arrivano anche essi in risposta a stimoli flagogeni. Emettono citoghine
che vanno a stimolare le cellule che rivestono il lume dei vasi sanguigni le quali
a loro volta montano sulla loro superficie molecole di adesione che fanno
aderire i granulociti neutrofili i quali si muovono lungo le cellule endoteliali ed
escono per diapedesi dal vaso sanguigno e accorrono nel tessuto connettivo
danneggiato.
• Granulociti eosinofili che arrivano sia in risposta a infezioni parassitarie quindi
nel connettivo della mucosa intestinale, sia in risposta ad allergie. Infatti
quest’ultimi (molto poco numerosi nel sangue circolante) o producono sostanze
citotossiche che agiscono direttamente sui parassiti o producono enzimi come
istaminasi e arilsulfatasi che vanno ad idrolizzare istamina ed eparina che
danno la reazione allergica provocata da granulociti basofili e mastociti.
MATRICE EXTRACELLULARE
La matrice è prodotta dalla parte cellulare o meglio dalle cellule fisse, i fibroblasti.
La parte amorfa della matrice, la sostanza fondamentale, occupa lo spazio tra le
cellule e la parte fibrillare. È costituita da polissaccaridi ossia glicosamionoglicani(GAG)
che generalmente si associano a proteine formando proteoglicani e glicoproteine.
• Glicosaminoglicani (i più comuni nel tessuto connettivo sono conditrin
solfato, eparan solfato e acido ialuronico) sono zuccheri, si associano a un core
proteico, fatta eccezione dell’acido ialuronico, e formano proteoglicani. L’acido
ialuronico, invece, va a costituire esso stesso il core di una molecola
grandissima a cui si uniscono tanti proteoglicani. La consistenza un po’
gelatinosa della matrice è dovuta proprio all’associazione dell’acido ialuronico
con i proteoglicani.
• Glicoproteine sono proteine che si associano a zuccheri (es. laminina,
fibromectina, trombospondina), esse mediano l’adesione delle cellule epiteliali
con il tessuto connettivo sottostane.
La parte fibrillare della matrice è data da fibre collagenene, fibre reticolari e fibre
elastiche.
• Fibre collagene ne esistono 27 tipi, i più diffusi sono i primi 5 (es. tipo 1:si
trova nella cute, dell’osso, nelle capsule degli organi; tipo2:nella cartilagine; tipo
4:nella lamina basale). Sono fasci di fibrille. Dunque, i fibroblasti sintetizzano tre
proteine filamentose che si avvolgono ad alfa elica e formano i pro collagene,
dopodiché intervengono degli enzimi che vanno a tagliare la testa e la coda del
procollagene e si forma il tropocollagene. Le molecole di tropocollagene
formatesi si vanno a disporre in maniera sfalsata (ragion per cui al microscopio
elettronico si vede a bande) l’una rispetto all’altra e si forma la fibrilla, tante
fibrille formano un fascio di fibre collagene.
• Fibre reticolari sono fibre collagene un po’ rimaneggiate, al contrario delle
collagene sono argirofile e PAS-positive perché le subunità proteiche che
formano il procollagene vengono glicosilate nell’apparato del Golgi e nelle fibre
reticolari vi è una maggiore quantità di glucidi. Le fibre reticolari si trovano nel
tessuto mieloide, ossia nel midollo osseo dove costituisce l’impalcatura su cui si
reggono tutti gli elementi del sangue prodotti nel midollo (es. membrane
basali).
• Fibre elastiche si trovano soprattutto nella cartilagine, o negli organi soggetti
ad espansioni ad esempio i polmoni. Presentano un core proteico costituito da
una proteina l’elastina con intorno fibrille di una proteina filamentosa, la
fibrillina. Possono essere stirate e quando rilassate si ritraggono.