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ALIMENTI NELLA GIORNATA:
• Tè, Latte parz. scremato, zucchero, succo di frutta liquido, brodo vegetale, acqua DIETETICO OSPEDALIERO AOUC
Alcune informazioni tratte da:(in via di applicazione nel 2010)
DIETA IPOLIPIDICA CON MCT
DIETA IPOPROTEICA
• Dieta a contenuto ridotto di grassi con utilizzo
• Dieta normocalorica a contenuto ridotto di di olio MCT, povera di scorie e normocalorica proteine e fosforo.
• La riduzione del contenuto proteico comporta Degenti con:
• l'utilizzo di alimenti dietetici aproteici (pasta, biscotti, fette biscottate ecc..)
• alterazioni del metabolismo dei grassi: maldigestione (pancreatiti, fibrosi cistica, patologie epatobiliari, ecc..)
• Degenti affetti da insufficienza renale cronica, in terapia conservativa
• malassorbimento (morbo di Crohn, sindrome dell'intestino corto, ecc.)
In relazione alla situazione clinica è opportuna la consulenza del dietista
• difetti nel trasporto (alterato)
drenaggio linfatico) e nell'utilizzazione (iperchilomicronemia) DIETETICO OSPEDALIERO AOUC
Alcune informazioni tratte da: (in via di applicazione nel 2010)
DIETA PER DIABETE MELLITO DIETA IPOSODICA
- Dieta normocalorica con apporto controllato di carboidrati, in particolare zuccheri semplici e grassi
- Cibi confezionati senza uso di sale da cucina
- Degenti che presentano dismetabolismo glicidico (l'eventuale aggiunta di 1g di sale in bustine (ridotta tolleranza al glucosio, diabete mellito) comporta l'aumento di 400 mg di Sodio = mEq 17.
DIETA SENZA GLUTINE
- In relazione alla situazione clinica è opportuna la consulenza del dietista
- Dieta priva di glutine e normocalorica. È equilibrato il contenuto in nutrienti. Il pasto è fornito in monoporzioni sigillate per evitare contaminazioni.
insufficienza epatica con presenza di ascite, scompenso cardiaco congestizio, edemi
• Degenti affetti da malattia celiaca, dermatite declivierpetiforme o per i quali è richiesta l'esclusione del glutine dalla dieta
L'alimentazione in ospedale
Il personale infermieristico, con la collaborazione degli Oss, ha la responsabilità di:
- valutare le esigenze di personalizzazione
- organizzare il momento del pasto in ospedale garantendo il comfort e il rispetto delle norme igieniche
- garantire l'applicazione delle prescrizioni dietetiche
- prestare assistenza alla persona durante l'alimentazione
- valutare risposta della persona alla dieta prescritta (effettivo introito alimentare)
Prenotazione dei pasti
La prenotazione dei pasti può avvenire in vari modi:
- Ordinazioni sulla base del numero dei degenti e delle diete assegnate, la scelta avviene in certa misura al momento della distribuzione tra ciò che è disponibile
- Raccolta delle ordinazioni dei degenti (es.
il giorno precedente) sulla base di un menù che prevede più opzioni
Coordinatore Infermieristico: sintesi delle ordinazioni e trasmissione alla cucina centralizzata (Tra poco in AOUC sistema informatizzato)
La preparazione e distribuzione dei pasti
Cucina centralizzata garantisce qualità e sicurezza
Distribuzione in linea calda (più usata): i cibi vengono preparati e introdotti immediatamente in carrelli termici che mantengono durante il trasporto una temperatura non inferiore ai 65°C
Distribuzione in linea fredda: i cibi vengono preparati in grandi quantità e refrigerati. Successivamente vengono inseriti in carrelli termici che li riportano velocemente alla temperatura adeguata
Distribuzione dei pasti
In carrello multiporzione: carrello in acciaio inossidabile, con resistenze elettriche per mantenere la temperatura, composto da due scomparti uno riscaldato e uno a temperatura ambiente o refrigerato per i cibi freddi.
Nell'unità di degenza
gli alimenti vengono porzionati dal personale che effettua la distribuzione sulla base delle prescrizioni dietetiche (Infermiere e Oss). Richiede molta attenzione alle prescrizioni - rispetto norme igieniche. Distribuzione dei pasti: In vassoi individuali: i vassoi vengono preparati per ogni ricoverato direttamente nella cucina centralizzata, sono corredati con piatti termici. Questo sistema rende più difficili variazioni dell'ultimo momento, ma agevola la distribuzione e garantisce migliori condizioni igieniche. Igiene dell'operatore nella distribuzione dei pasti: Il personale infermieristico e di supporto devono: - effettuare lavaggio delle mani - indossare indumenti adeguati, quali grembiule di cotone tipo poncio e cuffia monouso che raccolga interamente i capelli - qualora la cute presenti tagli o abrasioni indossare guanti monouso - evitare di starnutire e tossire (eventualmente allontanarsi dal carrello), quindi lavarsi le mani prima di procedere di nuovo alla distribuzione.attività di distribuzione e somministrazione degli alimenti devono essere esclusive ed incompatibili con lo svolgimento contemporaneo di altre attività da parte dell'operatore
Degenti e familiari devono essere invitati a rimanere lontano dal carrello portavivande
"Protected mealtimes" Wright H., Hickson M., Frost G., Londra "2006
Pazienti anziani ricoverati in una geriatria per un evento acuto assumono più cibo se mangiano in una sala da pranzo supervisionata da un operatore formato.
Quesiti di ricerca
- I pazienti che consumano i pasti in una sala da pranzo supervisionata hanno un apporto nutrizionale superiore rispetto ai pazienti che consumano i pasti accanto al proprio letto?
- I pazienti che consumano i pasti in una sala da pranzo supervisionata riportano un aumento di peso corporeo rispetto ai pazienti che consumano i pasti accanto al proprio letto?
"Protected mealtimes" ORARI DEI PASTI PROTETTI
Salvaguardare orari dei pasti da
interruzioni
● Creare un ambiente invitante
● Supporto e assistenza durante i pasti
● Attenzione alla relazione personale/paziente
● Occasione per potenziare mobilità, destrezza e funzioni cognitive
Risultati
Gruppo di intervento ha registrato un apporto energetico notevolmente più alto (36%) rispetto al gruppo di controllo
Non è stata registrata una differenza significativa rispetto all'aumento di peso, ma comunque una maggiore tendenza a aumentare di peso nel gruppo di intervento (probabilmente periodo troppo breve)
Garantire socialità, igiene e comfort
L'organizzazione deve tener conto delle esigenze degli assistiti:
Garantire un orario dei pasti simile a quello della vita quotidiana
Assicurare la disponibilità di una sala mensa adeguatamente arredata che possa ricreare un ambiente "normale" per l'alimentazione - incoraggiare i degenti ad utilizzarla
Permettere la presenza di parenti che possano rendere il
Momento più piacevole e aiutare nell'assunzione dei cibi (limitare le visite non necessarie)
Assicurare tutto il tempo necessario per l'alimentazione
Prevedere, se necessario, la possibilità di assumere alimenti al di fuori dei pasti principali
Valutare l'effettiva assunzione di liquidi e alimenti
Aiutare nell'alimentazione una persona non autosufficiente
Per i degenti allettati:
- Areare la stanza di degenza
- Favorire l'espletamento di eventuali necessità fisiologiche prima della distribuzione dei pasti
- Sospendere le visite mediche e le prestazioni infermieristiche
- Aiutare nelle cure igieniche prima e dopo il pasto: lavarsi le mani, igiene orale
- Aiutare ad assumere la posizione seduta o laterale e a disporre l'occorrente per il pasto
Aiutare nell'alimentazione una persona non autosufficiente
Pianificare gli interventi relativi all'assunzione degli alimenti in una persona non autosufficiente presuppone che siano stati
- Riconoscere preventivamente possibili difficoltà nell'alimentazione:
- Astenia - affaticamento - difficoltà respiratorie
- Problemi motori - necessità di particolari ausili
- Povisione - es. sistemazione delle pietanze nel piatto secondo i quadranti dell'orologio
- Difficoltà nella masticazione (es. edentulia, stomatiti, protesi non adeguata)
- Difficoltà nella deglutizione (disfagia)
- Aiutare nell'alimentazione una persona non autosufficiente:
- Imboccare una persona, specie se debole, ha problemi respiratori, di masticazione o deglutizione richiede tempo
- Creare un contesto tranquillo e rilassato è fondamentale per favorire l'alimentazione
- È necessario comunicare all'assistito che quel tempo dedicato a lui è un'attività normale e prevista
- Necessità di rispettare i tempi della persona
- Aiutare nell'alimentazione una persona non autosufficiente:
- Aiutare la persona a mangiare, favorendo
L'utilizzazione delle capacità residue ma garantendo tutto l'aiuto necessario
Parlare con la persona, invitarla ad esprimere le sue preferenze (es. in che ordine consumare i cibi)
Proporre piccole quantità di cibo per volta, invitare a bere
Valutare e registrare la quantità di alimenti effettivamente assunti (es. in multipli di quarti da 0 a 4/4 o in percentuale 0 - 25% - 50% - 100%)
La malnutrizione in ospedale
Al momento del ricovero è fondamentale evidenziare uno stato di malnutrizione cioè qualunque deviazione dal normale stato nutrizionale
Malnutrizione per eccesso
Aumenta il rischio di malattie cardiovascolari, diabete, complicanze post-chirurgiche
Richiede un intervento a lungo termine (dietetico, educativo, ricondizionamento all'attività fisica, talvolta farmacologico o chirurgico)
La malnutrizione in ospedale
Malnutrizione per difetto
Stato di alterazione funzionale, strutturale, e di sviluppo dell'organismo conseguente alla
discrepanza tra fabbisogni, introiti, e utilizzazione di nutrienti, tale da comportare eccesso di morbosità e mortalità o un'alterazione della qualità della vita. E' un problema frequente nell'anziano. Spesso si tratta di una malnutrizione secondaria (alla malattia o all'ospedalizzazione). Complicanze della malnutrizione: - Diminuzione della risposta immunitaria con aumento di infezioni - Riduzione della forza muscolare e astenia - Riduzione della funzionalità dei muscoli respiratori con difficoltà nella respirazione e nella espettorazione - Aumento delle complicanze infettive - Peggioramento della qualità della vita.