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FIBROCITI❖ TELOCITI

è stato visto recentemente che un particolare tipo di cellule stromali❖ ​​chiamate telociti (cellule simili ai fibrociti che pero hanno dei lunghi prolungamenti chsi estendono a distanza). Anche esse si differenziano dalle cellule staminalimesenchimali e sono tra le prime che si differenziano tra gli stromi degli organi.Quando questi telociti si differenziano formano un impalcatura tridimensionale​​chiamat scaffled che già ravvisa la forma dell’organo futuro. Dopo di che fanno dei​​fattori di crescita che chiamano le cellule staminali del parenchima le quali entrano inquesto scaffled di telociti e si posizionano in modo corretto per differenziarsi. I telociti​​sono dunque i precursori dello stroma.

Linea delle cellule adipose:

ADIPOCITA BIANCO: le più abbondanti. Enormi cellule di forma sferica, in cui il 90%❖ del loro volume è occupato da un’unica goccia di trigliceridi e il poco citoplasmaschiacciato

La periferia contiene gli organuli necessari per la sintesi dei trigliceridi e per la loro scissione. Fungono infatti da riserva energetica. I trigliceridi entrano dopo un pasto e vengono catabolizzati e rilasciati in circolo durante il digiuno. L'azione dell'adipocita è stimolata dal glucagone.

ADIPOCITA BRUNO: non ha l'unica grande goccia di grasso, è più piccolo e all'interno del suo citoplasma ci sono più gocce di trigliceridi. La sua funzione è diversa da quella dell'adipocita bianco in quanto i suoi mitocondri contengono una proteina disaccoppiante che interviene durante il percorso della fosforilazione ossidativa. Di solito i mitocondri bruciano i substrati per produrre ATP. In questi mitocondri invece essi avviano la respirazione cellulare ma non producono ATP, a causa della proteina disaccoppiante. Tutta l'energia dell'ossidazione si disperde in calore e infatti questi adipociti sono dei

sistemi di termogenesi: importanti nel neonato perché questo si abitua per tutta la gravidanza a vivere in un ambiente caldo, nel grembo materno, la temperatura è sui 38/40°C e al momento della nascita la temperatura esterna è più bassa. La sua temperatura rischierebbe di scendere in ipotermia se non ci fossero questi adipociti che vengono attivati proprio per generare calore. Inoltre sembrerebbero utili anche per bruciare i trigliceridi in eccesso.

Tra le cellule che devono essere considerate importanti troviamo i macrofagi, il cui precursore è un globulo bianco chiamato monocita. Dire macrofagi è una generalizzazione perché ne esistono vari tipi, ma tutti accomunati dal fatto che sanno utilizzare la fagocitosi come funzione specifica per la pulizia e difesa dell'organo nel quale sono localizzate. Il citoplasma è ricco di organuli, in particolare si ha la presenza di lisosomi che attestano che questa cellula sa compiere la

fagocitosi. I macrofagi camminano sopra le cellule alveolari e ripuliscono tutte le particelle di sporcizia eli fagocitano. Il colore nero che questi macrofagi assumono spontaneamente, è dovuto al fatto che, gran parte delle particelle che entrano nel polmone, sono particelle di carbonio. Ricchi di residui carboniosi sono soprattutto i macrofagi alveolari nei fumatori. Macrofagi si trovano a livello del fegato ed è importante che ci siano perché al fegato, tramite la vena porta, arriva il sangue che ha ricevuto il materiale assorbito a livello intestinale. Una particolare categoria di macrofagi è rappresentata dalle cellule presentanti l'antigene. Es: cellula di Langerhans.

Tessuto cartilagineo. Esistono tre varianti istologiche di questo tessuto:

  1. Cartilagine ialina
  2. Cartilagine elastica
  3. Cartilagine fibrosa o fibrocartilagine

La cartilagine ialina (dal greco "come il vetro") deve il suo nome all'aspetto traslucido.

che la compongono. La cartilagine ialina è caratterizzata da una matrice omogenea e traslucida, composta principalmente da collagene di tipo II e proteoglicani. Questa matrice conferisce alla cartilagine la sua resistenza e flessibilità. La cartilagine ialina è presente in diverse parti del corpo, come ad esempio nelle articolazioni, nel naso, nelle orecchie e nelle costole. Svolge un ruolo importante nel fornire supporto strutturale e facilitare il movimento delle articolazioni. Durante lo sviluppo embrionale, la cartilagine ialina è il primo tipo di cartilagine a formarsi. Successivamente, può essere sostituita da altri tipi di cartilagine o da tessuto osseo. In conclusione, la cartilagine ialina è un tipo di tessuto connettivo che svolge un ruolo fondamentale nel supporto strutturale e nel movimento delle articolazioni. È caratterizzata da una matrice omogenea e traslucida, composta principalmente da collagene di tipo II e proteoglicani.poiché il collagene forma le microfibrille ma esse non tendono a fascicolare in fibre, ma restano molto sottili e non sono percepiti al microscopio ottico ma solo a quello elettronico. Un'altra sostanza caratteristica di tutti i tessuti cartilaginei è la quantità molto abbondante di sostanza anista (e quindi di acqua); inoltre, al loro interno non sono presenti vasi sanguigni, perciò per nutrirsi hanno bisogno di un tessuto connettivo propriamente detto che la avvolga completamente, chiamato pericondrio: connettivo ricco di vasi sanguigni che appunto ha il compito principale di nutrire i condroblasti. La cartilagine elastica è molto simile alla ialina, salvo il fatto che nella sostanza intercellulare le fibre si vedono e sono tutte fibre elastiche che conferiscono questa proprietà. Nella cartilagine fibrosa le fibre sono ben visibili poiché costituiscono la componente principale del tessuto. Qui è

presente infatti il cartilagine di tipo primo che ha la capacità di creare fibre. È un tessuto molto robusto e ha un'alta resistenza meccanica, ad esempio forma i menischi articolari e gli anelli intervertebrali.

Nella cartilagine si ha un'elevata densità della sostanza intercellulare, così elevata che quando i condroblasti proliferano, non riescono ad allontanarsi l'uno dall'altro e restano racchiuse in una capsula; i condroblasti che si originano dalla stessa cellula staminale sono detti gruppi isogeni, perciò ogni capsula possiede un gruppo isogeno di condroblasti.

Tessuto osseo Ca10(PO4)6OH2 È un tessuto in cui la componente organica rappresenta il 40% del peso: contiene collagene di tipo 1, SFA, ovvero proteine, proteoglicani e glicoproteine, cellule proprie dell'osso, sostanza fondamentale anista in piccole quantità. Ad essa si aggiunge una componente minerale presente al 60% del peso.

rappresenta la peculiarità dal punto di vista istologico. Dal punto di vista anatomico si distinguono un tessuto osseo spugnoso o osso trabecolare, chiamato così perché se visto in sezione appaiono delle travatine intersecate tra loro di tessuto osseo che demarcano delle piccole cavità dette cavità midollari, che sono occupate dalle cellule del tessuto osseo ematopoietico in cui si formano gli elementi maturi del sangue. Distinguiamo poi l'osso compatto, più sottile nelle epifisi e più spesso nelle zone diafisi delle ossa. La componente minerale è costituita da cristalli di fosfato di calcio che si aggrega nella forma di apatite, in cui la forma cristallina è un esagono in cui si hanno 10 ioni calcio e 6 ioni fosfato. Per la presenza dei due ossidrili, che sono necessari per neutralizzare il minerale, questo prende il nome di idrossiapatite e le celle elementari.cristalline si montano insieme formando dei sottili aghi che si dispongono tra le microfibrille del collagene 1 e i suoi sottili interstizi: quindi mineralizza sia gli interstizi che l'interno delle microfibrille. In base alla morfologia si hanno: - Cellule osteoprogenitrici o preopreosteoblasti (staminali) - Osteoblasti: responsabili della sintesi della componente organica e presiedono alla sua mineralizzazione - Osteociti: equivalgono ai fibrociti dei tessuti connettivi propriamente detti. Sono la forma quiescente degli osteoblasti: quando è terminata la fase attiva della sostanza intercellulare, la cellula si quieta e diventa osteocita - Osteoclasti: cellule specializzate per l'emozione della sostanza intercellulare dell'osso. Possiamo quindi considerarli appartenenti a due famiglie distinte: cellule progenitrici, quindi proliferano e si differenziano in osteoblasti che sono la forma attiva, i quali al

Il termine dell'attività funzionale diventano osteociti. Gli osteoclasti sono invece di una famiglia a se stante e non derivano dalle cellule progenitrici, ma hanno un loro precursore circolante detto preosteoclasto. Dal punto di vista morfologico è identico ai monociti che sono i precursori dei macrofagi. Le cellule osseo progenitrici sono molto abbondanti durante la vita embrionale, mentre nell'adulto si ritrovano in due localizzazioni:

Tessuto connettivo propriamente detto, in cui forma una lamina di rivestimento della superficie delle ossa e vinte detto periostio, costituito da due strati: quello più esterno è un connettivo fibroso denso a fasci di fibre intrecciate, quello interno è lo strato osteogenico, molto ricco di cellule progenitrici che quando sono necessarie si attivano.

Cavità vascolari dell'osso, dove costituiscono l'endostio in cui troviamo un connettivo lasso.

onalmente. Gli osteoblasti sono responsabili della sintesi e del deposito della matrice ossea, che è costituita principalmente da collagene di tipo I e da sali di calcio e fosfato. Durante la loro attività, gli osteoblasti secernono anche enzimi che favoriscono la mineralizzazione della matrice. Una volta completata la sintesi della matrice, gli osteoblasti possono rimanere intrappolati all'interno della matrice stessa e differenziarsi in osteociti, oppure possono subire apoptosi.
Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
37 pagine
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SSD Scienze biologiche BIO/17 Istologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher giadabusco di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Istologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Bani Daniele.