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Istologia
STRUTTURA - FUNZIONE - TESSUTI
Atomo - Molecola - Cellula - Tessuti - Organo - Apparati - Organismo
Da cosa è formato un tessuto?
- da cellule e matrice extracellulare (ECM)
La cellula
È la più piccola parte di materia capace di vita autonoma, è l'unità fondamentale degli organismi viventi ed è essenzialmente costituita da macromolecole.
Le cellule si studiano con il microscopio ottico, la matrice extracellulare con la microscopia e la biochimica.
Le Macromolecole
Sono molecole di grandi dimensioni e di peso molecolare elevato.
Le più importanti sono:
- Proteine → polimeri di amminoacidi
- Polisaccaridi → polimeri di zuccheri semplici
- Acidi Nucleici → polimeri di nucleotidi, DNA e RNA
- Lipidi semplici e complessi → triacilgliceroli e fosfolipidi
Tutte le cellule dell'organismo adulto derivano dalla cellula iniziale: zigote
Il corpo umano contiene circa 1000 miliardi di cellule che si uniscono a formare i tessuti; più tessuti formano poi organi.
Basterebbero 43 o 44 divisioni cellulari dell'ovocita fecondato per formare un ipotetico essere umano fatto da 1000 miliardi di cellule tutte uguali.
In realtà le cellule del nostro corpo sono molto diverse tra loro.
La varietà è legata alla funzione da svolgere, cellule di un dato tessuto possono avere forma e dimensioni differenti anche a seconda della posizione che assumono nell'ambito del tessuto stesso.
Si parla di differenziamento cellulare, cioè la specializzazione delle cellule per svolgere compiti diversi.
La causa del differenziamento sta nella differente espressione dei geni contenuti.
nelle cellule dei diversi tessuti (attivazione e disattivazione dei geni)
Il differenziamento inizia già durante le prime divisioni dell'embrione
Categorie di Tessuti
Distinguiamo 4 grandi categorie di tessuti: epiteliali, connettivali, muscolari, nervosi
Sono formati dall'associazione delle circa 500 diverse popolazioni cellulari presenti.
Tessuti epiteliali
Sono formati da cellule in contatto tra loro con pochissima matrice extracellulare
È quello che risponde ad un problema biologico: ci sono aree dell'organismo
a contatto con l'ambiente esterno dove ci sono forze e agenti fisici, chimici e
biologici potenzialmente dannosi, occorre che queste aree siano rivestite da un
tessuto con notevoli capacità protettive, il tessuto epiteliale è la soluzione
L'epitelio: è questa lamina continua che resiste alle forze esterne in modo
uniforme e costante su tutta la superficie
L'ECM è scarsa perché interompenrebbe l'uniformità della superficie epiteliale (è la
parte più debole)
La vicinanza tra le cellule epiteliali impedisce la presenza di vasi sanguigni, gli
scambi metabolici avvengono dunque per diffusione dai capillari sanguigni del
tessuto connettivo che si accompagna all'epitelio
Tra epitelio e tessuto connettivo vi è una struttura detta lamina basale, e l'ECM
dell'epitelio formato da proteine prodotte dalle cellule dell'epitelio stesso
Le giunzioni cellulari: sono strutture specializzate per mantenere l'integrità
strutturale dei tessuti, regolare lo scambio di molecole e segnali tra le cellule e
coordinare le funzioni cellulari.
I tessuti epiteliali si dividono in:
- EPITELI di rivestimento
- EPITELI ghiandolari
EPITELI DI RIVESTIMENTO
Svolgono compiti di barriera quali: protezione, ricezione sensoriale e regolazione
degli scambi fra ambiente esterno e interno.
L'epidermide si accompagna al sottostante tessuto connettivo denso detto derma da cui lo separa una sottile lamina basale.
Tra epidermide e derma si interdigitano creste epiteliali con papille dermiche.
L'epidermide è sede di ricezione di stimoli sensoriali, protezione immunitaria da agenti biologici dannosi, regolazione della temperatura e mantenimento dell'equilibrio idrico e salino (ghiandole sudoripare).
Peli (ghiandole sebacee) e unghie sono strutture annesse alla cute derivanti dell'epidermide.
L'epidermide ha uno spessore diverso a seconda della sede, variando da circa 70µm a 1,45 mm.
Nell'epidermide si rintracciano 4 popolazioni cellulari:
cheratinociti: più numerosi e importanti
- subiscono il processo differenziativo della citomorfosi cornea che porta le cellule dello strato basale a spostarsi negli strati superiori, a perdere la capacità mitotica e a sintetizzare le citocheratine o cheratina.
- Ad un certo punto del processo differenziativo i cheratinociti entrano in apoptosi trasformandosi in lamelle cornee piatte e cheratinizzate; queste costituiscono uno strato protettivo che impedisce l'evaporazione di liquidi corporei, ostacola l'ingresso di nuovi organismi patogeni e fa da scudo nei confronti di insulti meccanici, fisici e chimici.
melanociti: cellule dotate di prolungamenti citoplasmatici con cui penetrano negli spazi intracellulari dello strato basale e spinoso dell'epidermide.
Possiedono granuli detti melanosomi dove si accumula la melanina (pigmento scuro).
Le ghiandole tubo-acinose sono una variante delle tubulari
(ghianodole salivari, sottmandibolari, sottolinguali.)
2) Complessità del dotto escretore
In base al tipo di dotto escretore si distinguono in ghiandole:
- semplici: Formate da un solo adenomero che forma anche l’unico dotto escretore che sbocca alla superficie
- ramificate: Formate da più adenomeri che riversano il secreto in un unico dotto escretore
- composte: Il dotto escretore si ramifica in più rami via via più sottili; appartengono a tale categoria le ghiandole formate da un grande numero di adenomeri; ogni ghiandola è circondata da una capsula di tessuto connettivo denso.
3) Natura chimica del secreto
Si possono riconoscere ghiandole a secrezione:
- sierosa: producono un siero, un secreto formato da una soluzione concentrata di proteine semplici, di aspetto fluido e colibginoso
- mucosa: producono il muco, un secreto formato da una soluzione concentrata di glicoproteine (mucine), di aspetto vischioso e trasparente; le cellule a secrezione mucosa hanno un nucleo schiacciato al polo basale della cellula e un citoplasma voluminoso, ripieno di gocce di mucine
- mista: producono un secreto sia sieroso che mucoso
- lipidica: producono un secreto composto prevalentemente da trigliceridi, associati a quantità minore di fosfolipidi.