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E’   intorno   alla   rivista   di   André   Bazin   che   Truffaud,   Rivette   ecc...   conducono   una   vera   e   propria   campagna   di   promozione  

dell’opera  di  Alfred  Hitchcock.  

Con   Hitchcock   ci   si   trova   di   fronte   a   una   coerenza   tematica   e   stilistica   straordinaria,   oltre   a   una   specificatà   di   un   linguaggio  

Hichcock

innovatore.  Già  nei  film  realizzati  in  Inghilterra,    inaugura  un  percorso  incentrato  sul  genere  giallo  e  sul  motivo  

della   souspance,   in   cui   alla   lettera   degli   intrecci   corrispondono   teoremi   morali   nei   quali   la   colpa,   il   peccato,   l’angoscia   e   il  

sospetto   acquistano   una   dimensione   profonda.   In   film   come   Giovane   e   Innocente   Hitchcock   mette   in   scena   un   universo   morale  

e  psicologico  in  cui  le  ossessioni  sopraccitate  si  traducono  in  una  precisa  iconografia  visiva.    

La   finestra   sul   cortile 1954

Di   film   in   film     ( ),   Psico,   Gli   Uccelli,   il   giallo   Hitchockiano   si   configura   sempre   più   come   uno  

scenario  onirico  in  cui  il  problema  fondamentale  dell’identità  dell’individuo,  tra  conscio  e  inconscio,  normalità  e  follia,  si  

pone   attraverso   situazioni   che   assumono   un   valore   simbolico   formale.   La   ricorrenza   d’inquadrature   dall’alto,   i   movimenti   di  

macchina  a  spirale  e  i  piani  ravvicinati  su  oggetti  o  dettagli  diventano  forme  astratte  o  simboliche.  Lo  stile  corrisponde  ad  una  

sperimentazione,  a  una  forzatura  del  linguaggio  classico  (come  accade  nei  tipici  movimenti  di  macchina  che  muovono  dal  più  

Giovane   e   Innocente  

grande   al   più   piccolo,   come   nella   sequenza   della   scoperta   dell’assassino   col   tic   nervoso   agli   occhi   di  

[1937] ),  attraverso  un  lungo  percorso  che  la  macchina  da  presa  compie  da  un  campo  totale  dall’alto,  al  dettaglio  negli  occhi  

dell’uomo.  Una  tensione  formale  che  rivela  una  grande  consapevolezza  estetica  come  in  La  finestra  sul  cortile,  leggibile  come  

una  sorta  di   riflessione  sulla  natura  della  funzione  e  del  dispositivo  cinematografico.  La  situazione  del  protagonista  mima  

la  condizione  dello  spettatore  –  voyeur  di  fronte  lo  schermo  o  finestra  di  mondi  possibili.  

 

Altri  riferimenti:  Walt  Disney  e  il  cinema  classico.  

Gli  anni  30  costituiscono  il  periodo  di  maggior  sviluppo  del  disegno  animato  americano  in  stretto  collegamento  con  l’industria  

del   fumetto.   Walt   Disney   fonda   una   propria   casa   di   produzione   nel   1928.   Tra   il   1928   e   il   1942   vengono   prodotti   più   di   100  

cortometraggi   che   hanno   come   protagonista   Micky   Mouse,   a   partire   dal   1930   vengono   prodotti   innumerevoli   Silly  

Simphonies,  brevi  cartoni  animati.  In  breve  l’impresa  disneyana  si  espande  con  decine  di  disegnatori,  una  scuola  interna  che  

tende  all’omogenizzazione  dello  stile,  giungendo  a  porsi  come  uno  dei  più  grandi  sistemi  produttivi  nella  storia  del  cinema.  Con  

la  realizzazione  di  lungometraggi  come   Biancaneve  e  i  7  nani  trovano  ulteriore  espressione.  Attraverso  il  riferimento  alla  fiaba,  

ma   anche   ai   canoni   narrativi   del   cinema   classico,   il   modello   del   lungometraggio   disneyano   riusciva   a   rivolgersi   ad   un  

pubblico   allargato,   senza   confini   generazionali   o   socioculturali.   Al   film   seguiranno   Pinocchio,   Fantasia,   Dumbo,   Bambi   e  

Cenerentola.   Dopo   la   morte   di   Disney   (1966)   la   società   ha   proseguito   con   le   stesse   formule   produttive   aggiornate   via   via  

tecnologicamente.  

 

1945   -­1960:   Hollywood   dopo   la   seconda   guerra   mondiale:   la   guerra   fredda   e   il   tramonto   dell’era   degli  

studios.  

Con   la   fine   della   seconda   guerra   mondiale   il   timore   di   un’espansione   comunista   si   traduce   in   un   clima   di   sospetto   con   la  

persecuzione   di   chiunque   possa   essere   coinvolto   in   presunte   attività   antiamericane.   La   “caccia   alle   streghe”   prosegue  

coinvolgendo   Hollywood   in   una   serie   di   indagini   e   processi   che   portano   alla   formazione   di   una   vera   e   propria   lista   nera   di  

registi,  sceneggiatori  e  attori  accusati  di  filo  comunismo.  Chaplin  è  costretto  all’esilio  in  Europa.  Il  contesto  sociale-­‐politico  degli  

Stati   Uniti   della   guerra   fredda   è   anche   quello   del   progressivo   declino   dello   studio   system.   Un   declino   collegato  

sostanzialmente   a   due   fattori,   da   un   lato   l’abbattimento   del   sistema   d’integrazione   verticale   e   la   fine   dell’oligopolio  

americano  che  crea  la  moltiplicazione  della  produzione  indipendente  (divi  e  registi  abbandonano  le  Majors  per  fondare  proprie  

società);   dall’altro   ci   sono   pure   ragioni   socioculturali,   come   la   diffusione   della   televisione   che   sottrae   pubblico   agli   schemi  

cinematografici.  

 

 

Appunti  sulle  tecniche,  stile  narrativo  e  generi.  

La   concorrenza   televisiva   spinge   i   produttori   a   un   rilancio  nel   colore   e   soprattutto   nei   formati.   A   diffondersi   è   soprattutto   il  

Cinemascope  introdotto  dalla  Fox,  con  il  quale  alcuni  registi  cercheranno  un  ampliamento  della  spettacolarità.  L’evoluzione  

dello  stile  narrativo  classico  procede  verso  una  maggior  complessità  e  si  diffonde  per  esempio  la  tecnica  narrativa  soggettiva,  

il  racconto  retrospettivo  (l’uso  talvolta  eversivo  del  flashback)  perturbante  ( The  Killing  di  Stanley  Kubrick).    

Sul  piano  del  generi  si  può  ravvisare  una  sorta  di  maturazione  (come  nel  caso   del  western)  e  si  assiste  ad  un  incremento  o  

all’emergere   di  generi  come  il  melodramma  e  come  la  fantascienza  che  viene  ad  esprimere  

Dettagli
A.A. 2013-2014
23 pagine
12 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/06 Cinema, fotografia e televisione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Theladyfromshanghay di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Istituzioni di storia del cinema e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Pesce Sara.